L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
Langhe shock. Mezzo ettaro di terreno nel Barolo venduto per due milioni di euro. E giù fiumi di parole che hanno invaso i social e la carta stampata. Notizia descritta come “orrore” in un mondo che ci ha abituato da tempo a simili “pazzie”. Ci dimentichiamo i limiti di decenza superati nel mondo della “pelotas”, dei cachet pagati per attori, presentatori televisivi e giornalisti opinionisti. Ci meravigliamo della vendita di un “pezzettino di Barolo” (ancora lontano dai prezzi della Borgogna) e lasciamo passare inosservati gli accordi multimilionari di acquisizioni del Made in Italy sempre meno Italy. E poi Farinetti che esclama :”sono un po’ preoccupato”. Chapeau!
Frammento n. 1
Il mondo del vino in lutto. Ci ha lasciato Leonildo Pieropan
Leonildo Pieropan (il gazzettino) |
Viticoltore del Soave, fondatore della FIVI (Federazione italiana Vignaioli Indipendenti). La scomparsa di Leonildo avvenuta alla vigilia del Vinitaly, ha scosso moltissimi produttori e wine lovers che hanno, da sempre, apprezzato l’uomo e i suoi vini. Commovente la menzione di amici e vignaioli che hanno deciso di ricordalo nel suo “mondo”, il padiglione della FIVI.“ Tutti a ricordare Leonildo Pieropan dedicandogli un momento di raccoglimento e silenzio.
Frammento n. 2
Langhe sotto shock
Langhe Barolo (foto sfbest.com japan) |
La notizia motivo della mia riflessione. Mezzo ettaro del Cru Cerequio de La Morra ceduto per 2 milioni di euro. I prezzi che circolano in Borgogna sono sempre molto lontani. Basti pensare che i cugini vendono a filari e conseguentemente un ettaro oscilla tra i 7 e 8 milioni di euro. Quindi “avanti Savoia”( per l’origine del barolo nelle langhe), ci sono “margini di crescita” (o lievitazione). La notizia è stata commentata da Oscar Farinetti nel totale “no comment” dei grandi produttori come Gaja, Chiarlo, Voerzio, Damilano e altri. Il nostro guru di Eataly ha detto:” In realtà sono un po’ preoccupato. Temo l’effetto bolla, ci vuole equilibrio. Non si può andare oltre certi limiti”. E se lo dice lui c’è da crederci. (Sic!)
Frammento n. 3
Cambiamenti climatici. Finalmente se ne parla.
Bodega Colomé 3.150 mt nel Salta (Argentina) foto aziendale |
Finalmente se ne parla attribuendo al fenomeno nomi maggiormente identificativi. Il cambiamento climatico permette alla vite di “sfondare quota 50” (cinquantesimo parallelo sia nord che sud considerato limite invalicabile). A dire il vero gli antichi Romani, nell’espandere l’Impero, arrivarono a coltivare la vite a ridosso del Vallo Adriano. Ma venne considerata impresa al limite con risultati altamente scadenti. Oggi la produzione di chardonnay e pinot noir in Inghilterra è significativa per la produzione degli sparkling (spumanti). Non solo latitudini ma anche altezze. L’asticella si è alzata: dai tradizionali 800 mt (limite ritenuto insuperabile) agli attuali 1.200/1.300 mt slm (di media con picchi fino a 2.200 metri).
Finalmente se ne è parlato ufficialmente al Convegno dell’Alleanza delle Cooperative tenutosi a Roma alla fine del mese di Marzo. Il meteorologo Luca Mercalli ha precisato:” siamo nella situazione in cui un vigneto trova le stesse condizioni di un secolo fa a circa 250 metri più in alto e a 200 chilometri più a nord”. Da diversi anni, nei miei incontri, lezioni, parlo di cambiamento e che le “fasce climatiche” non esistono più, superate dal concetto Terroir. In tal senso possiamo giustificare quanto avviene in Argentina, nello Stato Salta, dove il vitigno a bacca nera Malbech viene allevato a ben 3.150 metri di altezza (Fazenda La Caloma).
Frammento n. 4
Adotta un filare.
Non è proprio una novità ma comunque fa sempre scalpore, notizia. Ultimamente è accaduto ad opera di una giovane vignaiola piemontese nella Langa Barolo, Sara Vezza a Monforte d’Alba. L’adozione di
Filari d'uva numerati |
un filare in una vigna, secondo Sara, rappresenta la salvaguardia dell paesaggio vitivinicolo (insomma) e garantisce la sopravvivenza dei piccoli produttori (ecco, ci siamo. Attestato di adozione con relativo bonifico). Il tutto ammantato dalla finalità di creare degli itinerari turistici e culturali. Sì perché nell’adozione è compresa la visita alla cantina, partecipare alle varie fasi sia in vigna che altrove fino alla degustazione dei vini. Insomma, sono nati i “benefattori del vino”.
Durello metodo classico |
Frammento n. 5
Il Durello anche con Metodo Classico
Svolta storica: dal metodo charmat (grandi recipienti) al metodo classico (rifermentazione in bottiglia). Lo spumante dei Monti Lessini cresce ed aspira a ricoprire posizioni di eccellenza. Per aiutare il consumatore nella scelta, in etichetta, sarà ben evidenziato “Lessini Durello” a significare Metodo Charmat e “Monti Lessini” a significare Metodo Classico. La quinta DOC spumantistica italiana che ha superato 1.000.000 di bottiglie. Esigenza di fare chiarezza in questa evoluzione di eccellenza.
Frammento n. 6
La Street Art Romana ispira i Cocktail
Alessandro Antonelli, barman dello Sky Stars Bar dell’A.Roma Lifestyle Hotel, ha presentato, alcune sere fa, sette drinks ispirati da sette murales della Città di Roma. Gli abbinamenti:
- La Piedad, con rum The Matcha, rondelle di cioccolato bianco, una stecca di cannella, lime e gomme syrup, ispirato al murales di via Prenestina 913.
- 2Evita!, con Unicum dry orange, arancia essiccata, gomme syrup, limone essiccato, lime essiccato, semi di finocchio, fiori d'arancio, soda, ispirato al murales di via Maiolani, angolo via Fabriano, in zona San Basilio.
- Rabourbon, con bourbon whisky, rabarbaro Quaglia, radice di liquirizia, pepe rosa e peel di arancia, ispirato al murales in via dello Scalo di San Lorenzo, 93.
- Little Diamonds, con Campari, vodka, vermouth Carpano classico, rubino, cardamomo, ginepro, coriandolo, zagara, peel di arancia, pepe indonesiano, pepe seishuan, tè Lapsang, ispirato al
Cecafumo - foto autorizzata C. Dutto - Torpigna Coffee Break, con mezcal Illegal, mezcal Bruno, orange bitter, chicchi di caffè, fave di Tonka, corteccia di china, ispirato al murales in via Pavoni, angolo via del Pigneto.
- Cecafumo (il più gettonato), con Cutty sark, Campari, vermouth Carpano classico, miele di melata, burro Ocelli, fiori di camomilla, fiori di ibiscus, salvia, ispirato al murales di via Decio Mure nel quartiere Quadraro.
- Attenti ar cane, con rum Arcane, fiori d'arancio, maraschino, loomi grattugiato, peel di pompelmo, gomme syrup, ispirato al murales in via del Porto Fluviale.
Inutile ribadire il successo dell’iniziativa. Christian Marazziti,regista di turno:”il connubio tra arte di strada e cocktail l’ho trovato originale, geniale”. Un evento davvero al di fuori delle serate classiche romane. Comunque la si pensi sorseggiare un cocktail dal panoramico Sky Stars Bar con la incantevole vista dall’alto della città di Roma non ha prezzo! (Fonte: Uff.St. Carlo Dutto)
Osservo, scruto, assaggio e…penso.