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La Finocchiona IGP profuma di sostenibilità.

By Cristiana Curri January 29, 2023 1053

300 mila api protette e 300 milioni di fiori impollinati al centro del nuovo progetto sostenibile del Consorzio della Finocchiona IGP.

 

 

L'amore per la natura non può essere solo un argomento romantico, scaturito davanti ad un bel tramonto. Bisogna concretizzare questo sentimento: cosa c'entra la Finocchiona con le api? Scopriamo questo strano sodalizio.

Da sempre il Consorzio della Finocchiona IGP si dedica alla tutela della tradizione e alla qualità del prodotto. Questo salume, noto anche come la Regina dei salumi toscani ha un disciplinare molto rigido che detta le regole per avere un prodotto eccellente: la scelta e la provenienza delle carni, le pezzature dei salumi, la conservazione, gli ingredienti ed i metodi di produzione vengono normati dettagliatamente e solo chi aderisce al Consorzio e rispetta queste regole può utilizzare il marchio “Finocchiona IGP”.

L'origine della Finocchiona risale al Medioevo, quando i norcini scelsero di sostituire il costoso pepe nero con i semi ei fiori del finocchietto selvatico, che nasce spontaneamente nelle dolci colline toscane. Si racconta che Niccolò Machiavelli fosse un grande estimatore di questo salume, tanto da non farlo mai mancare sulla sua tavola. Piaceva molto ai nobili che la consideravano una prelibatezza, ma anche gli osti la servivano perché il suo profumo intenso di finocchio riusciva a camuffare i vini di pessima qualità... infinocchiavano i clienti! 

Mangiare una fetta di Finocchiona, ti porta la mente ai borghi toscani, alle tradizioni contadine ea scorci di paesaggi leonardeschi. Dei cinque ingredienti necessari per la Finocchiona IGP uno ovviamente è il finocchietto di cui si utilizzano i semi ei fiori. Proprio da questo ingrediente è partito il progetto “Adotta un alveare” in collaborazione con la società 3BEE per la tutela delle api impollinatrici del  finocchietto selvatico. 

Hai presente quei bei campi di fiori gialli che si vedono d'estate? Cosa sarebbero quei campi senza l'impollinazione delle api? Va da sé che la Finocchiona non sarebbe più tale senza l'aroma di questa pianta.

Da questo piccolo fiore è nato questo progetto che ha messo in contatto il Consorzio della finocchiona, con i ragazzi della 3BEE che hanno sviluppato dei sistemi intelligenti di monitoraggio e di diagnostica per la salute delle api. Attraverso un QR code, è possibile collegarsi al proprio alveare e verificare come stanno le api e intervenire tempestivamente. Con questo sistema si è riusciti a proteggere 300 mila api e impollinare 300 milioni di fiori.

Questi piccoli insetti sono, inoltre, un anello fondamentale dell'intera catena alimentare. Grazie al loro instancabile lavoro, le api sono responsabili di circa l'80% del cibo che mangiamo tutti i giorni.

“La Finocchiona IGP nasce dallo stretto legame con il territorio ed i suoi frutti. Il Consorzio vuole fare in modo di tutelare la biodiversità ed il territorio: questo bellissimo progetto vuole proteggere l'ambiente e aiutare l'impollinazione naturale grazie alle api bottinatrici delle casette” - afferma il Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, Alessandro Iacomoni. “Con questa iniziativa, che ripetiamo per il secondo anno consecutivo, vogliamo osare valore aggiunto al territorio in termini di mantenimento della biodiversità e preservazione dell'ambiente. Un approccio rispettoso delle terre in cui viene prodotta la Finocchiona IGP, dove anche il territorio diventa parte integrante della ricetta della produzione.Infatti, questa nasce secoli fa dalla conoscenza di questi territori.  

Nel corso degli anni, a causa di inquinamento e uso di pesticidi, il numero di api presenti sul territorio si è drasticamente ridotto, causando notevoli scompensi per tutto l'ecosistema e per il comparto agricolo di zona: un alveare mediamente ha circa 70.000 api mellifere e un'ape visita 700 fiori in media al giorno, per cui un alveare con 20.000 api visita 14 milioni di fiori al giorno e per produrre 1kg di miele, devono essere percorsi circa 150.000 chilometri. Il raggio di raccolta di un'ape è di circa 3 km, ma se trova “cibo” più vicino rimane nella zona.

Ma ovviamente trattandosi di Finocchiona IGP, prodotto molto apprezzato, il Consorzio non poteva  tralasciare l'aspetto più squisitamente gastronomico. Il miele che verrà ricavato dalle api tra aprile e giugno  , infatti, sarà utilizzato anche dall'Unione Regionale Cuochi Toscani (URCT) per mettere a punto una raccolta di ricette innovative in grado di abbinare il gusto inconfondibile della Finocchiona con le note del miele. 

“Io e un gruppo selezionato di colleghi come Lorenzo Pisini, Giampiero Cesarini e il pizzaiolo Tommaso Vatti  siamo stati coinvolti dal nostro Presidente Roberto Lodovichi nella creazione di questo ricettario - afferma  Maria Probst, una stella Michelin, chef dell'Osteria di Torre a Cona – Sono davvero orgogliosa di essere una delle ambasciatrici di questo progetto, perché ritengo sia fondamentale sensibilizzare il pubblico su queste tematiche. Dal lato gastronomico, per quanto riguarda l'abbinamento, il dolce e salato sono estremamente complici e, nelle giuste dosi la Finocchiona e il miele, danno vita ad un connubio equilibrato e divertente al palato.” 

Il progetto del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP è in sintonia con l'ultima direttiva del MITE – Ministero della Transizione Ecologica – sulla conservazione della biodiversità ed al riguardo della tutela degli insetti impollinatori. 

Grazie al lavoro delle api, il territorio “monitorato” dalle piccole e instancabili amiche dell'agricoltura, può godere di buona salute, regalando un prodotto – in questo caso il finocchietto selvatico – di qualità assoluta, che si integra e arricchisce la Finocchiona IGP, donandole il suo inconfondibile sapore e il suo gusto intenso.

 

 

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Last modified on Sunday, 29 January 2023 18:44
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