L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Partendo dal Mugello e dai suoi produttori con lo sguardo che va ben oltre questi confini. “Montagna minore per molti ma in realtà terra “preziosa” da riscoprire, riconquistare, da vivere pienamente”.
Proprio da quest’ultimo pensiero la mia riflessione.
Terra preziosa da riscoprire: Il Mugello, identificabile sostanzialmente con l'antico lago di origine marina che era sbarrato verso valle, attraversato in buona parte dal fiume Sieve, terra preziosa per la sua Storia che si perde nella notte dei tempi. Preziosa anche per le sue tradizioni legate al mondo contadino oggi da riscoprire;
Terra da riconquistare: valorizzare, sviluppare viste le sue potenzialità;
Terra da vivere pienamente: dal Passo della Futa al Passo del Giogo di Scarperia al Passo della Colla di Casaglia al Passo del Muraglione.
“L’idea di ‘Appenninia Wine Festival’ – ha spiegato il Sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa – è nata per celebrare quella che per molti è una montagna minore, ma che in realtà è una terra preziosa da riscoprire, riconquistare e vivere pienamente. Un luogo di radici lontane, di identità perdute, di partenze e di abbandoni, ma al tempo stesso una montagna dove per secoli si sono conservati il sapere, la cultura, la spiritualità. Da qualche tempo, per fortuna e grazie all’impegno di molte persone che credono in questo territorio così particolare, l’Appennino è anche terra di ritorni, di nuovi sogni, di vigne e vini. Un nuovo Appennino sta nascendo e noi vogliamo dargli voce”.
“Appenninia nasce per essere un meta-brand ovvero un progettare luoghi, territori e contesti, ha spiegato Gianluca Lisi, City Branding Consultant del Comune di Vicchio. Una realtà identitaria che nasce da un luogo specifico, in questo caso Vicchio, per valorizzare un territorio più ampio, l’Appennino, al quale Vicchio stesso appartiene. Vogliamo costruire qualcosa che sia utile per tutte le realtà appenniniche: perché soltanto uniti alle altre realtà possiamo pienamente valorizzare la nostra.”
Vicchio |
In questi due interventi la sintesi di una iniziativa alla sua prima edizione che è voluta partire dai nuovi sogni, dalle vigne e dai vini.
Ed ecco quella che per il sottoscritto e non solo, è un’idea intelligente. Un’occasione per far conoscere, apprezzare la coltivazione delle vigne con l’introduzione di nuovi vitigni. Il tutto finalizzato ad una produzione di vini dai profumi intensi, di notevole struttura.
Appenninia: originalità, proposta, economia dei territori montani. Chapeau!