L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Vi ricordate Cristiano Tomei, il giovane chef delle prime puntate della “prova del cuoco”, la ormai storica trasmissione di Antonella Clerici? Le prime sfide tra chef emergenti in Tv?
Di alcuni ne abbiamo perse le tracce. Di altri ne sentiamo parlare vuoi per i locali “stellati” da loro stessi gestiti, vuoi per la loro cucina sempre in evoluzione, all’avanguardia.
I ludi fescennini |
Cristiano Tomei invece ha fatto della sua vita professionale un’avventura costante, incessante.
Dall’Imbuto, locale cult nel centro di Viareggio, all’Imbuto trasferito in un Palazzo cinquecentesco nel centro di Lucca, senza affaccio sulla strada, senza insegna ne menù esposto. Il Ristorante si trova all’interno del Center Contemporary Art, tra mostre di arte contemporanea che risaltano la sua cucina creativa o l’esattamente opposto. Non una unica sala ma varie salette e ambienti sotterranei.
Cena al Museo, immersi nell’Arte a 360 gradi; l’avventura diversa, fuori dagli schemi.
Ma la ricerca continua del nuovo, del diverso, lo ha portato a dar vita ad un progetto unico, di incredibile impatto: Satura.
Leggo nella mia ricerca:” Satura, variante dotta. Di canto, suono e danza, detto satura e posto in relazione, forse già da Varrone, con satur, pieno, ricolmo e con lanx satura, il piatto di varie primizie offerto agli Dei”.
Non è poco sviluppare un progetto partendo dal significato della parola Satura, sconosciuta ai più.
Cristiano Tomei affiancato da altrettanti “vulcanici” personaggi come Lido Vannucchi, fotografo e non solo e Michelangelo Masoni, il “beccaio” per eccellenza, ha voluto
Il locale |
estendere la straordinaria eccellente “trovata” degli ultimi tempi: SATURA intesa come una idea originale, una pensata, ma anche bizzarria, estrosità.
Parlo con lui mentre visito il capannone industriale dismesso e trasformato in locale nella prima periferia di Lucca. Le sue parole sono, come sempre, semplici e dirette.
Un breve riferimento storico a Marco Terenzio Varrone (1° sec. a.C.), letterato, filosofo e a Livio, altro personaggio storico dell’antica Roma. Il mix di fescennini (canti popolari), dramma, versi e satira come riferimento “culturale” e poi, trovato il “titolo accattivante” (Satura appunto), uscendo dalle “fantasie” classiche, il ritorno alla quotidianità, al vero progetto, al fare.
“Prendi un Mercato delle cose buone, un’Osteria con i tavoli-conviviali, posizioni il tutto in un grande Spazio accogliente nella giusta misura, unisci mercato, musica, canti, prosa, forme eterogenee di aggregazione: questa è e vuol essere SATURA”. Non riesco ad esprimere il concetto? Guardati intorno, aspetta un po’ e capirai”.
da sinistra a destra Michelangelo Masoni (il nobile beccaio), |
In fretta ho ricercato, con la Treccani on-line, la parte storica di Varrone e Livio, devo dire dal sottoscritto un po’ dimenticati. Ma è bastato semplicemente aspettare per vedere, capire, assistendo all’assalto da parte di giovani e non solo e vivere una serata diversa tra acquisti di verdure ed ortaggi, prodotti delle eccellenze locali come i “dolci” della Pasticceria Patalani di Viareggio, le conserve, confetture della Maestà della Formica, le carni delle Macellerie Masoni. Contadini, pescatori, macellai, cercatori d’erbe, pasticceri, tutti chiamati e riuniti nel Capannone Satura.
E lui, Cristiano Tomei a dirigere, a caratterizzare gli spazi, ad ideare quei 4/5 piatti giornalieri sempre diversi per rendere l’aggregazione riuscita una lanx satura, ovvero intorno a piatti di varie primizie da offrire a noi stessi e non agli dei.
Il futuro? La parte superiore del Capannone. Circa 600 mq da destinare a….
Ancora è un segreto, un’altra storia da scrivere. Parola di Cristiano Tomei.