L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La riflessione d’inizio anno!
Come volevasi dimostrare
Il 2017 è nato “vecchio”. Archiviata la vendemmia e conclusi i brindisi di fine anno ecco puntuale l’annuncio “a reti unificate”: il vino italiano conquista anche nel 2016 la leadership mondiale nella produzione con circa 50 milioni di ettolitri e aumenta del 3% il valore dell’export che raggiunge il massimo storico di sempre a 5,2 miliardi (stima Coldiretti). Ce ne dobbiamo rallegrare? Poi alcune dichiarazioni dell’Assoenologi e articoli comparsi sui siti più accreditati ci portano ahimè a ridimensionare il fenomeno. “Il primato produttivo davanti alla Francia è dovuto alla crescita in Veneto che si conferma la principale Regione produttrice davanti a Emilia Romagna. In Puglia, da sempre ai primi posti, si registrano perdite in parte limitate da incrementi in particolari produzioni di nicchia”. Vediamo il Veneto ed Emila Romagna. Accanto a prodotti come Prosecco e Lambrusco (i più venduti e bevuti all’estero), portano in alto la produzione generale i cosiddetti Vini in Pec o Brick, fate voi. Quelli dal marketing azzeccato: auguri alla dottoressa…per noi, per voi. Il fenomeno Puglia è dato dalla consapevolezza di avere vitigni importanti e dedicarsi più alla qualità che alla quantità. Infine l’Assoenologi che, per bocca del suo Presidente Dr. Cotarella, ricorda il gap esistente in termini di fatturato tra noi e i cugini francesi. Quest’ultimi con meno produzione incassano di più (che poi è quello che conta!). Infine la deduzione registrata dai pensieri scritti apparsi sui siti maggiormente seguiti e letti. “La maggior parte degli addetti ai lavori ha come unico riferimento vitivinicolo la Francia”. Una sudditanza psicologica che ci rende sudditi.
Frammento n. 1
Opera Wine alla francese.
In occasione del VINEXPO in programma a Bordeaux dal 18 al 21 Giugno 2017, la rivista americana Decanter organizzerà TASTE of SPAIN, seguendo la falsa-riga di quanto avviene da alcuni anni a Verona durante il Vinitaly. Non necessariamente limitata alla promozione dei vini francesi. Infatti, in questa prima edizione, sarà la Spagna la nazione ospite. Lo hanno fatto sapere il Dg di Vinexpo Guillaume Deglise e il direttore di Decanter Thomas Matthews. Un evento dedicato ai vini spagnoli in terra francese. Protagonisti i vini e i sapori iberici. Sede dell’evento il fascinoso Palais de la Bourse, nel centro storico di Bordeaux. 100 etichette per 100 cantine selezionate. Alcuni nomi? Alvaro Palacio, Emilio Moro, Dominio de Pingus, Marquès de Caceres. E se non bastasse ecco due nomi, mostri sacri della gastronomia iberica che, insieme ad altri otto, prepareranno piatti ad accompagnare i cento vini: Ferran Adrià e José Andrés. Da rabbrividire. (fonte: cronache di Gusto)
Frammento n. 2
Un’annata appesa ad una nuvola.
Landschaft Brixen |
“La notte tra il 27 e il 28 Aprile 2016: una data che ha deciso un’annata. Quella notte la temperatura nel territorio della Val d’Isarco, in Alto Adige, subì una caduta verticale avvicinandosi allo 0. Ma il cielo, verso le 4 di mattina, da sereno si coprì con alcune nuvole evitando una gelata che avrebbe compromesso la stagione vitivinicola” racconta Laura Sbalchiero dell’omonimo Ufficio Stampa che segue la Cooperativa EISACKTALWEIN. “I viticoltori e vignaioli della Valle ricorderanno per molto tempo il rischio corso in una fase delicata dello sviluppo vegetativo delle viti, che l’inverno mite e le temperature superiori alla media a Marzo avevano fatto procedere precocemente rispetto al solito, portando i tralci a toccare già i 10 cm”. Un’annata appesa ad una nuvola e una vendemmia 2016 davvero buona per i bianchi della val d’Isarco. (fonte: Laura Sbalchiero)
Frammento n. 3
Lo “sbarco” di Toridoll in Italia.
Il colosso giapponese della ristorazione (più di 1.200 ristoranti sparsi nel mondo) ha aperto anche in Italia, a Milano in via Vigevano Bottega del Ramen. Ma c’è di più nelle intenzioni di Toridoll: aprire quindici insegne entro il 2020, dieci con la formula Ramen e 5 sushi restaurant. Secondo l’autorevole agenzia di stampa Nikkei, il progetto prevede di partire dall’Italia per testare ricette che tengano conto del gusto dei consumatori europei per poi estendere la presenza in tutta l’Europa continentale. E con Toridoll non si scherza. Quando questi partono con un progetto non si fermano se non con l’ottenimento dei traguardi prefissati. Conescete la Holding Toridoll? 100,2 miliardi di yen (813 milioni di euro) di fatturato nel 2016 (gli analisti di Reuters danno la previsione per la prossima chiusura dei bilanci per una quota non inferiore ai 102,8 miliardi di Yen), prodotti con i Marukame Seimen, i pasta restaurant Grill Sanbankan e le friggitorie Makino. Prepariamoci allenandoci con “le bacchette in mano”. (fonte Asian food, Pambianco wine)
Frammento n. 4
Trasparenza e sicurezza alimentare: l’anno della svolta
Il 2017 sarà l’anno della trasparenza e sicurezza alimentare, con l’indicazione obbligatoria dell’origine della materia prima per tutti i cibi. Questo per difendere anche il Made in Italy dai continui atti di pirateria su migliaia di tonnellate di finti prodotti italiani, parmesan e prosecco in testa. Inoltre un’importante novità snellirà l’iter degli adempimenti connessi con la tenuta e vidimazione dei registri cartacei obbligatori per le Aziende vinicole. È di questi giorni l’introduzione dei registri telematici che entro marzo sostituiranno i cartacei. Confidiamo che tutto sia più semplice e meno dispendioso. (fonte: Cronache di Gusto)
Osservo, scruto, assaggio e…penso.