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Palermo - Alla scoperta del tesoro arabo nascosto: “le Sorgenti del Gabriele”

By Piero Melissano September 19, 2017 8123
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Interno della Sorgente Gabriele

Uno dei grandi temi che riveste un interesse rilevante, in ambito sociale e culturale, è legato al tema della natura e delle bellezze che da essa traspaiono. Da esperto paesaggistico e scenografo ambientale, spesso colgo occasione di entrare in comunione profonda con la natura, considerandola

 Esterno della Sorgente Gabriele
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luogo di delizia e benessere, materiale e contemplativo.

A Palermo, sotto la via Umberto Maddalena, meglio conosciuta dai palermitani come “La Conigliera”, su di un terreno dell’Acquedotto di Palermo, immerso, in mezzo a una vegetazione di macchia mediterranea, si trova uno scrigno d’acqua, con piccole sorgenti che affiorano tra le rocce, raccolte in un cristallino laghetto, denominato Gabriele. Un luogo di una bellezza sconfinata, di cui sono rimasto affascinato.            

Ho cercato di attingere notizie in merito alla sorgente, confrontandomi con l’addetto stampa dello stesso acquedotto palermitano, Francesca Currieri.

“Si tratta di una delle quattro fonti che contribuiscono all’approvvigionamento idrico della città” (inizia così il racconto della Currieri). “La storica Sorgente del Gabriele, tra le vie d’acqua che scorrono

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Francesca Currieri

nelle viscere di Palermo, è senza dubbio la più affascinante e carica di storia. Il nome deriva dall’arabo “Al Garbal” e vuol dire “Grotta Irrigante” e viene usato per designare, quattro sorgenti naturali, denominate Gabrielotto, Cuba, Nixio e Campofranco. Trattasi di 4 affioramenti di acqua, che risalgono ai primi del 700, molto vicini fra loro. Già durante la dominazione araba, queste acque venivano impiegate, non solo per usi igienici e domestici, ma anche per alimentare i mulini, allora numerosi in città e i bacini della Zisa e della Cuba. Inoltrandosi nel cuore delle sorgenti del Gabriele, ci si tuffa in un luogo fresco, dove l’acqua fluisce limpida e abbondante, scorrendo attraverso le rocce, formando bolle d’aria che danno vita a suggestivi cerchi concentrici e giochi d’acqua. E’ possibile udire il gorgoglio dell’acqua che fluisce dalle rocce e scorre sul fondo trasparente, in mezzo alle pietre, per poi insinuarsi nei cunicoli che la convogliano al ricettacolo, detto “Magistrale”. Suggestivo anche il laghetto formato dalla sorgente del Gabriele, che mantiene una temperatura costante sia in estate che in inverno. Le sorgenti del Gabriele hanno un grande valore storico e sono legate a uno dei più importanti servizi, offerti ai cittadini: quello dell’erogazione dell’acqua.               

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 Interno della Sorgente Gabriele

Nella penombra, si nota una scala ripida che conduce ad un ambiente fresco, coperto da un tetto, sostenuto da travi in cemento armato.

La fonte è provvista di illuminazione artificiale di tipo a led che, permette di godere al meglio, questa meraviglia della natura. L’acqua, che affiora tra le rocce, è fredda e limpida, lo spettacolo è magistrale.

Durante l’anno (continua la Currieri) “sono diverse le visite guidate alla Sorgente del Gabriele, promosse da talune associazioni culturali, in collaborazione con l’Amap e il Comune di Palermo. Il corso delle acque, derivate dalle fonti Gabriele, è raffigurato in un quadrone ad olio del 1722, conservato all'Archivio del Comune di Palermo”.

Attraverso l’intervista e le immagini riportate, ho avuto l’opportunità di entrare dentro la notizia, alla ricerca del tesoro arabo nascosto.

                                                                                                        

Si ringraziano la giornalista Francesca Currieri per la collaborazione
e Pippo Carollo, esperto di immagine, per le foto.

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Last modified on Tuesday, 19 September 2017 16:04
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