L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
In questo periodo sono nate numerose iniziative, in tutto il mondo, per contrastare l'avvento generalizzato della nuova rete radio mobile di quinta generazione e per sensibilizzare le masse circa gli effetti biologici delle onde elettromagnetiche. Ai fautori e sostenitori di queste iniziative vengono affibbiati gli aggettivi dei più disparati: da paladini della salute pubblica, persone responsabili, difensori della salute planetaria fino ai dispregiativi come complottisti, terrapiattisti, nemici del progresso etc. Purtroppo viviamo in una epoca di grande inflazione dei mezzi di comunicazione e, cosa più grave, di grave declino dei valori morali. Perciò c'è una grande disseminazione di materiale superficiale, scadente, fino ad arrivare ai comunicati di chi è in evidente conflitto di interesse. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di chiarire alcuni aspetti, almeno quelli più importanti, riguardanti gli effetti biologici delle onde elettromagnetiche. Gli studi in questo settore sono partiti molti anni fa, almeno da quando i primi effetti sulla salute si sono manifestati in maniera inequivocabilmente chiara. Per esempio, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale molti addetti ai Radar si ammalavano precocemente di cataratta. Si capì che era il forte campo elettromagnetico a cui erano esposti per molte ore la causa del problema, perciò si presero le opportune precauzioni.
Gli studi sono continuati fino ad oggi e la quantità di alterazioni biologiche causate dall'esposizione ai campi elettromagnetici si è dimostrata elevata. Si è compreso anche che la sensibilità è molto soggettiva, fino ad arrivare ad estremi come la Sindrome da Elettrosensibilità, quest'ultima oggetto di verifica tramite studi e ricerche approfondite. Ci si è anche resi conto che i limiti di legge basati sui soli effetti termici non sono sufficienti a proteggere la popolazione, questo perché gli effetti biologici iniziano a concretizzarsi anche con livelli di irradiazione assai più bassi. Inoltre essi sono considerati solo per le installazioni fisse, come i radio ripetitori della telefonia mobile, ma non per i dispositivi mobili, che possono generare campi molto forti in vicinanza della testa e del corpo. Numerosi scienziati e gruppi di ricerca hanno pubblicato molto materiale, compresa la NASA (1), che già 15 anni fa aveva mostrato di essere a conoscenza dei danni che le onde elettromagnetiche possono arrecare agli organismi viventi, sia animali che vegetali.
Da documenti desecretati della CIA (2) si è riscontrato che anche i Russi ne erano a conoscenza diversi decenni fa. Ovviamente, da un lato forti interessi industriali, dall'altro il disinteresse di molti governi per la salute dei cittadini, hanno fatto sì che della materia si parlasse assai poco e perciò essa è poco conosciuta da gran parte della popolazione e dalla classe medica. Attualmente i nomi di spicco della ricerca nel mondo sono gli scienziati Olle Johansson (3), Fiorenzo Marinelli (CNR) (4), Fiorella Belpoggi (5), Lennart Hardell (6), ma ce ne sono moltissimi altri. Inoltre esiste un gruppo di studio specializzato, il "Bioinitiative" (7). In Rete è disponibile una immensa quantità di materiale consultabile, specie negli archivi più affidabili, come l'NCBI (8), Sciencedirect (9) etc. La quantità di campi elettromagnetici che investono la vita sul nostro pianeta, dai tempi di Marconi ad oggi si è moltiplicata di un miliardo di miliardi di volte (10 alla diciottesima potenza) e questo ha degli effetti che ormai non è più sensato sottovalutare. Sarebbe necessario fare retromarcia e cominciare ad eliminare il più possibile le fonti di elettrosmog passando a sistemi più sani, evitare il Wi-Fi, usare il telefono fisso e via dicendo. Invece si vuole aggiungere, ad una situazione già assai grave, una ulteriore fonte di problemi, per giunta senza precedenti: la rete di quinta generazione. A causa della sua architettura, questa rete richiede l'installazione di milioni di stazioni ripetitrici, molte di esse a brevissima distanza di abitazioni e luoghi di lavoro, contemplando anche l'idea di connettere via radio ad Internet miliardi di elettrodomestici e oggetti casalinghi dei più disparati, incrementando in maniera esponenziale la già massiccia irradiazione del pianeta. Oltre a ciò, sono in fase di lancio una miriade di satelliti che dovrebbero consentire la copertura anche di zone remote e disabitate, rendendo il mondo intero un luogo senza scampo.
1- https://ntrs.nasa.gov/search.jsp?R=19810017132
2- https://www.cia.gov/library/readingroom/docs/CIA-RDP88B01125R000300120005-6.pdf
3 - https://www.researchgate.net/scientific-contributions/66199957_Olle_Johansson
4 - https://www.researchgate.net/profile/Fiorenzo_Marinelli
6 - https://www.hindawi.com/journals/bmri/2017/9218486/
8 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6701402/