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CILE: AMNESTY INDAGA SUI CASI DI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI

By Roberto Fantini November 07, 2019 6021

              

Appena qualche giorno dopo l’annuncio di un aumento delle tariffe dei trasporti pubblici a Santiago del Cile, diverse migliaia di persone si sono mobilitate per chiedere un congelamento dell’aumento delle tasse e soluzioni concrete in merito a una varietà di scelte politiche che stanno gravando su vasti settori della società cilena e che hanno un pesante impatto sui diritti economici, sociali e culturali dell’intera popolazione.

In seguito a diversi episodi di violenza nelle strade, il governo ha deciso di sospendere il servizio di trasporto pubblico e di decretare uno stato di emergenza il 18 ottobre, cosa questa che ha comportato l’invio del comando di difesa nazionale alle manifestazioni e l’imposizione del coprifuoco nell’area metropolitana di Santiago e in altri città.

In base ai dati diffusi dal governo cileno, durante le manifestazioni, lo stato d’emergenza e il coprifuoco, risulterebbero decedute ben diciotto persone.

Secondo l’Istituto nazionale dei diritti umani (Indh), cinque di queste persone sarebbero state uccise dalle forze di sicurezza. La stessa fonte segnala l’arresto di 2600 persone, 584 feriti (245 dei quali a colpi d’arma da fuoco) e altre gravi violazioni dei diritti umani.

Con una lettera aperta inviata al presidente Sebastián Piñera, l’organizzazione mondiale per la difesa dei diritti umani Amnesty International ha rammentato alle autorità cilene gli ineludibili obblighi in materia di diritti umani, esortandole insistentemente ad ascoltare le richieste della popolazione e ad agire efficacemente con adeguati provvedimenti.

Invece di paragonare le manifestazioni a uno ‘stato di guerra’ e di definire coloro che protestano nemici dello stato, aumentando così il rischio che subiscano violazioni dei diritti umani - ha dichiarato in una nota ufficiale Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe - il governo del presidente Piñera dovrebbe ascoltare e prendere seriamente in considerazione le ragioni del malcontento“.

Le autorità cilene hanno infatti l’obbligo di indagare in modo approfondito, rapido e imparziale su tutte le denunce di uso eccessivo della forzaarresti arbitrarimaltrattamenti e torture e su ogni ulteriore violazione dei diritti umani commessa durante lo stato d’emergenza, così come investigare sulle circostanze e sulle responsabilità nei casi in cui persone hanno perso la vita.

Criminalizzare le proteste non è la risposta. - ha aggiunto Guevara-Rosas - Se le autorità cilene devono prendere misure per prevenire ed evitare azioni violente, in nessuna maniera queste azioni possono essere usate come pretesto per limitare i diritti alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica o per fare uso eccessivo della forza.

       Inoltre, con una nota ufficiale, Amnesty ha annunciato l’invio di una missione in Cile per indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse nel contesto dello stato d’emergenza e del coprifuoco.

Il mondo sta osservando quello che accade in Cile - ha dichiarato sempre la Guevara-Rosas - Esortiamo ancora una volta il presidente Sebastián Piñera a porre fine alla violenta repressione scatenata contro coloro che esercitano il legittimo diritto di manifestazione pacifica. Nonostante i suoi messaggi conciliatori e di discolpa, la presenza aggressiva di polizia ed esercito nelle strade continua a impaurire la popolazione”.

Il governo cileno deve ascoltare in modo adeguato le richieste della popolazione e realizzare le riforme sostanziali e strutturali affinché tutte le cilene e tutti i cileni possano beneficiare dei diritti umani e vivere in condizioni di dignità“, ha proseguito Guevara-Rosas.

L’ unità regionale di crisi di Amnesty International raccoglierà testimonianze ed esaminerà informazioni che possano aiutare le vittime a pretendere e ad ottenere giustizia, verità e riparazione da parte dello stato, nonché a corroborare le denunce di violazioni dei diritti umani e di possibili crimini di diritto internazionale.

L’associazione, in questi giorni, attraverso i canali messi a disposizione della società civile cilena, sta ricevendo numerose denunce di gravi violazioni dei diritti umani (dall’uso eccessivo della forza alle irruzioni e perquisizioni illegali, dalla tortura agli arresti arbitrari), e i suoi esperti digitali stanno esaminando accuratamente le fotografie e i video sin qui ricevuti.

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Last modified on Thursday, 07 November 2019 12:49
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