
L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Nella attuale tragica situazione internazionale, può certamente risultare di grande aiuto provare a sintonizzarsi con il pensiero di uno dei maggiori messaggeri di pace e di nonviolenza del XX e del XXI secolo: il maestro buddhista Thich Nath Hanh, scomparso oramai da quasi due anni (22 gennaio 2022)*.
Molto stimolante, in particolar modo, è quanto ebbe a scrivere in quel Messaggio per il nuovo secolo, in cui, dopo una breve analisi degli orientamenti dominanti nel nostro tempo, ci indicava le cose principali che avremmo dovuto operare nel secolo da poco iniziato, in vista di una profonda rigenerazione dell’intera famiglia umana.
Questi i punti salienti relativi al recente passato e agli auspici per il nuovo secolo:
Tutti questi sviluppi positivi potrebbero rappresentare una fonte splendente di luce capace di mostrare il giusto cammino da seguire.
Ed ecco le sue raccomandazioni, rivolte in particolar modo ai membri del Sangha (la comunità buddhista composta da monaci, monache e laici), miranti ad indicare all’umanità la giusta direzione da seguire:
Realizzando l’ideale della compassione in campo educativo, culturale, spirituale e sociale, sarà così possibile “toccare le meraviglie della vita, della trasformazione e della guarigione.”
Il XXI secolo, ci dice Thich Nath Hanh, è “una bella collina verde, con uno spazio immenso, con le stelle, la luna e tutte le meraviglie della vita.” Su di essa, il nostro maestro Zen ci esorta a salire “insieme, mano nella mano con i nostri antenati spirituali e di sangue e con i nostri bambini”, generando, ad ogni nostro passo,
libertà, gioia e pace.
Dopo i due abbondanti decenni trascorsi (traboccanti di strategie politiche cinicamente aggressive, cruente e discriminatorie), il procedere in questo nuovo secolo, più che salire su una ridente collina, ci è sembrato, in alcuni casi, uno sprofondare in paludi nebbiose, in altri un inerpicarci su aspre pareti, e, molto spesso, un angosciato perderci in deserti aridi e inospitali. E libertà, gioia e pace non sembra siano cresciute o stiano crescendo. Odio, avidità e intolleranza, invece, appaiono sempre più incontrastatamente dominare al centro della scena planetaria.
Ma i “semi di saggezza” di cui parla il nostro monaco gentile fortunatamente non mancano e, nonostante tutto, benché ignorati dalle ribalte mediatiche rozze e menzognere e mal sopportati dagli ipocriti padroni del potere, continuano lentamente e silenziosamente a crescere.
Dipenderà da ognuno di noi (come ci ripete insistentemente Thich Nath Hanh) decidere se impegnarci o meno ad innaffiarli.
Con cura, con costanza, con delicato Amore.
NOTE
*https://www.flipnews.org/index.php/life-styles/spirituality/item/3149-thich-nhat-hanh-maestro-di-pace-ovvero-l-arte-della-consapevolezza-e-del-ringraziamento.html