L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Da come si evince dal susseguirsi delle notizie, la escalation militare nei confronti della Federazione Russa e nei confronti dei Paesi NATO, continua. La manifestazione organizzata sabato 20 luglio scorso a Udine, in Piazza I Maggio, che ha visto gli interventi di Luca Scantamburlo e Flavio Massera non è stato quello di prendere una posizione politica, bensì di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana ed europea sui rischi e i pericoli che tutti noi Europei corriamo, soprattutto di confronto nucleare non solo convenzionale.
I nostri hanno fatto anche alcune piccole proposte su come agire nel ruolo di cittadinanza vigile e attenta affinché, civilmente, l’opinione pubblica possa portare il proprio contributo concreto e dire no alla escalation militare, no alla risoluzione delle controversie con le armi, no al coinvolgimento della NATO nel conflitto Ucraino-Russo, e dire invece sì alla negoziazione, al dialogo, alla tregua e a una de-escalation globale.
La maggior parte dei nostri politici occidentali ed europei sulla questione della guerra in Ucraina si mostrano irresponsabili e invece di sostenere una pacificazione e un dialogo diplomatico, fanno di tutto per provocare la Federazione Russa sia verbalmente sia politicamente e militarmente, e sostenere il riarmo del Governo di Kiev senza se e senza ma, a prescindere da ogni negoziato.
Uno dei primi disegni inviati da un bambino italiano agli Ambasciatori di Roma Su gentile concessione dei genitori e del bambino di 10 anni di età. |
Si vuole una vittoria sul campo di battaglia imprescindibile, senza tenere conto delle ragioni del conflitto, e della forza militare e non solo dell’avversario, e delle conseguenze per tutti noi di un allargamento del conflitto. Siamo in sudditanza psicologica nei confronti di un blocco atlantista guerrafondaio.
Si può essere alleati senza essere sudditi e su questo punto la manifestazione ha ribadito la necessità di una presa di consapevolezza individuale e collettiva, perché l’ indifferenza non diventi la nostra condanna a decenni di tribolazioni. Si chiede un futuro di pace e serenità per i nostri figli, e non un domani di sangue, fame e sacrifici.
LETTERA AGLI AMBASCIATORI DI UNGHERIA, SERBIA E COLOMBIA IN FAVORE DELLA PACIFICAZIONE E DE-ESCALATION FRA RUSSIA E UCRAINA
E’ stata presentata pubblicamente in occasione della manifestazione anche una lettera da inviare AGLI AMBASCIATORI DI UNGHERIA, SERBIA E COLOMBIA IN FAVORE DELLA PACIFICAZIONE E DE-ESCALATION FRA RUSSIA E UCRAINA
La lettera può essere scaricata al seguente link:
Quest’ultima ha lo scopo, non solo di sensibilizzare i vertici istituzionali nazionali e internazionali, ma di permettere che si agisca in prima persona (in modo totalmente libero ma consapevole) affinché cittadini, genitori e persino i propri figli in età di discernimento, possano portare un contributo personale per scongiurare l'allargamento del conflitto Ucraina-Russia e un coinvolgimento della NATO e degli Stati Uniti d'America e di altri Paesi dell'area asiatica e del Medio Oriente dotati di armamenti nucleari.
Quali gli OBIETTIVI
Ci si augura di stimolare l'apertura di un tavolo di negoziato credibile per una tregua e pacificazione fra Ucraina e Federazione Russa in guerra sin dal febbraio 2022, che parta da un nucleo di Paesi individuati da noi liberi cittadini nei seguenti Stati: Repubblica di Ungheria, Repubblica di Serbia Repubblica di Colombia. Questo gruppo di Stati – qualora si confrontino nei loro rapporti bilaterali sul tema oggetto di questa lettera-appello – potrebbero insieme dare vita a una collaborazione internazionale volta a promuovere la tregua e un cessate il fuoco. A tal fine, questa triade di Paesi potrebbe ingrandirsi coinvolgendo altri Stati capaci di intercettare contenuti e modalità di mediazione, trattativa e accordi, fino a portare eventualmente le istanze di pacificazione e mediazione fra i due contendenti in armi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il fine ultimo è portare a una conseguente e successiva distensione e de-escalation militare globale, evitando il rischio di un conflitto militare allargato non solo di tipo convenzionale, ma nucleare.
Si potrebbe promuovere questa iniziativa organizzando un tavolo di negoziato e di accordi in una città come Vienna (l’Austria non è membro della NATO) che ha già una ricca tradizione storica di accordi diplomatici, oppure nella città di Belgrado, o in alternativa nella capitale della Colombia, Bogotà. Proprio tre massime cariche di questi Stati – Viktor Orbán, capo di Governo in Ungheria, Aleksandar Vučić nel suo ruolo di Presidente della Repubblica di Serbia, e il Presidente di Colombia Gustavo Francisco Petro Urrego – hanno rilasciato negli ultimi mesi dichiarazioni pubbliche contraddistinte da una grande preoccupazione politica e morale, soprattutto personale, per la situazione attuale nel conflitto fra Ucraina e Federazione Russa, anche nel contesto delle relazioni internazionali e nei rapporti sempre più tesi e difficili fra Occidente (NATO, UE e Stati Uniti d’America) da una parte e Russia dall’altra.
COME SPEDIRE LA LETTERA
Consigliamo la posta cartacea prioritaria tracciata (il costo è poco superiore a Euro 3 stampando la lettera fronte-retro, e allegando 1 disegno formato A4); sconsigliamo la posta elettronica perché le caselle istituzionali delle Ambasciate devono restare libere da posta indesiderata e ridondante, e perché un plico postale cartaceo non intasa un servizio, è tangibile e concreto dal punto di vista materiale e consente proprio di toccare con mano una testimonianza umana e artistica di tanti bambini e adolescenti d'Italia e del mondo, che non devono pagare a causa degli errori e delle imprudenze degli adulti. Gli indirizzi delle Ambasciate in Roma sono già indicati nella intestazione della lettera-appello.
DESTINATARI DELLA LETTERA
L'Ambasciatore di Ungheria, di Serbia e Colombia in Roma