L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
L’attacco sistematico nei confronti delle ultime strutture ospedaliere ancora esistenti e funzionanti ad Aleppo sta tragicamente conseguendo l’obiettivo finale di rendere impossibile qualsiasi loro attività: gli ospedali di Aleppo est sono stati colpiti, dall’inizio dell’assedio a luglio, in più di 30 diversi attacchi e la situazione è oramai diventata insostenibile …
Già nella scorsa primavera, Amnesty International, sulla base dell’analisi dei bombardamenti realizzati dalle forze siriane e russe contro ospedali e strutture mediche della zona nord della provincia di Aleppo, era giunta alla conclusione che non si fosse trattato di “tragici errori”, bensì di attacchi oculatamente deliberati al fine di rendere più agevole l’avanzata delle truppe di terra.
Molto chiare le parole che ebbe a dire, all’epoca, Tirana Hassan, direttrice del programma Risposta alle crisi di Amnesty:
“ Le forze siriane e russe hanno deliberatamente attaccato strutture mediche in flagrante violazione del diritto umanitario. Ma quello che è davvero oltraggioso è che centrare gli ospedali pare essere diventato parte della loro strategia militare.”
“L’ultima serie di attacchi contro le strutture mediche della zona nord della provincia di Aleppo pare seguire lo stesso schema, in attuazione di una strategia che dall’inizio del conflitto ha distrutto decine di strutture mediche e ucciso centinaia di medici e infermieri.”
Schiaccianti, a questo proposito, le prove raccolte dall’organizzazione umanitaria su almeno sei attacchi lanciati nel corso di ben 12 settimane contro ospedali, ambulatori e altre strutture nell’area nord della provincia. Attacchi che Amnesty non ha esitato a definire veri crimini di guerra.
I numerosi operatori sanitari di Anadan e di Hreitan, due centri a nord-ovest di Aleppo, hanno tutti parlato di una vera e propria strategia del governo siriano di svuotare intere città o villaggi proprio colpendo ospedali e altre vitali infrastrutture.
In particolare, un medico di Anadan ebbe a dichiarare che
“ Gli ospedali e i servizi per la fornitura di acqua ed elettricità sono i primi a essere attaccati. Dopo, la gente non ha più modo di sopravvivere. (…)
In questo modo, vengono eliminate strutture fondamentali per la vita dei civili nelle zone di guerra. Non rimane altra scelta che andare via” …
In queste ultime settimane, nuovi bombardamenti hanno colpito ospedali presenti nella zona est di Aleppo, provocando enormi danni. E’ stato attaccato, in particolar modo - riferisce Medici senza Frontiere - l’unico ospedale specializzato in pediatria: tre interi piani sono stati distrutti e numerosi sono i feriti, sia fra i pazienti che nello staff medico. Distrutti anche generatori elettrici, pronto soccorso e reparti.
L’organizzazione ha dichiarato di essere di fronte alla “peggiore campagna di bombardamenti degli ultimi anni. Con pochi medici rimasti e le forniture che non possono entrare, il sistema sanitario è in ginocchio …”
“Non è solo MSF a condannare gli attacchi indiscriminati contro i civili o le infrastrutture civili come gli ospedali, li condanna il diritto umanitario.” Così ha recentemente detto Teresa Sancristoval, coordinatore dell’emergenza per MSF.
La stessa direzione sanitaria della città e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riferiscono che tutte le strutture sono fuori servizio, mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani fa sapere che alcune strutture sono ancora funzionanti, ma molti residenti hanno paura a utilizzarle proprio a causa dei bombardamenti!
E, intanto, l’Unicef ci parla di ben due milioni di persone senza acqua corrente ed elettricità a causa dei combattimenti e di 100.000 bambini intrappolati. Mentre continuano gli attacchi contro case e scuole …