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DOSSIER UKRAINA: for your eyes only

By Giuseppe Bellantonio February 27, 2022 1778

Per chiunque scriva, non è semplice liberarsi dalle proprie passioni o dai propri convincimenti: ma ciò è necessario se si rispettano realmente i Lettori, ai quali vanno proposti cronaca e fatti per al fine di contribuire al formarsi delle loro idee.

Diversamente è fin troppo facile offrire pappe pronte da ingoiare anche turandosi il naso, ce ne sono fin troppe in giro.

          Una premessa è necessaria: chi vi scrive è un convinto atlantista, grato oltremodo ai militari alleati che hanno versato il loro sangue per liberare l’Italia e l’Europa dal nazismo, come pure grato agli USA del Sen. Marshall che ci aiutò a conquistare un benessere repentino: quasi avessi vinto e non perso una (brutta) guerra.

Ogni anno sono tra coloro che commemorano questi giovani caduti in battaglia, rendendo loro omaggio ai Cimiteri di guerra di Anzio e Nettuno non dimenticando né il loro coraggio né le brutture umanamente e materialmente devastanti di ogni guerra.

Ma oggi, per scrivere, approfondisco e valuto: non fidandomi più di quanti già da anni danno notizie distratte o false o manipolate, ovvero inventate di sana pianta.

Troppi i corrispondenti di guerra dall’Ukraina che hanno bisogno di darsi un ruolo, e che pullulano tanto quanto gli ‘esperti’ virologi, che trasmettono dalle auto o quelli che che si calano l’elmetto mentre fuori si vede la gente che passeggia e fa la spesa, o quelli che trasmettono da una stanza con immagini fisse dietro di loro; o quelli che mandano le immagini di videogiochi spacciandoli per azioni di guerra; o quelli che pubblicano immagini di devastazione, con palazzi sventrati, provocate però  da un’esplosione di gas a Magnitogorsk nel 2018 e certamente non colpiti da missili o cannoni tantomeno russi.

Ci sono anche esplosioni formidabili vecchie del 2015 verificatesi in altri territori; o carri armati bruciati su strade nei pressi di Kiev spacciati per ‘tank russi distrutti dalle truppe regolari ucraine’ per poi rivelarsi dopo poche ore tank ucraini distrutti da armi anticarro lanciate dalle forze di penetrazione russa;  e altri episodi ancora tutti nel segno della totale e assolutamente equivoca disinformazione offerta,  salve rare eccezioni, per lo più grazie alla rete, dall’occidente.

Tutta tesa a colpevolizzare i ‘cattivi’ russi.

          Per Betapress informare correttamente i suoi Lettori è una vera e propria missione: per cui apriremo un ‘Dossier Ukraina’ nel quale collocare i fatti, uniti da commenti, dubbi, sottolineature e rilevamento di contraddizioni quando non di menzogne.

Sempre pronti a correggerci se altri fatti ‘veri’ e documentati dovessero emergere successivamente: ma chi scrive, teme che, almeno per il momento, ciò sia difficile da realizzarsi.

Oggi, daremo un inizio al nostro ‘Dossier UKR‘, partendo da una cartina che riconduce alle Nazioni sotto l’ombrello NATO:

          Direi che ogni commento al riguardo possa essere superfluo: salvo il dover prendere nota che il decantato (da ovest) allargamento della NATO, è diventato un assembramento di Nazioni che, sollecitate dal fascino perverso dell’Euro e di una UE che non rappresenta affatto il concetto di Unione Europa, di Comunità, voluta dai Padri Fondatori.

Bisogno di Europa che vide mobilitate in primis  Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo e cui contribuirono le idee e gli sforzi di eccellenti Uomini e Donne, di pionieri, come Alcide de Gasperi, Altiero Spinelli, Konrad Adenauer, Anna Lindh, Helmuth Kohl, François Mitterand, Jean Monnet, Johan Willem Beyen, Robert Schuman, Joseph Bech,  Louise Weiss, Marga Klompé, Simone Veil,Nicole Fontaine, Paul-Henri Spaak, Sicco Mansholt,  Walter Hallstein e lo stesso Winston Churchill, tra i primi a sollecitare la costituzione degli Stati Uniti d’Europa mentre ancora non si erano spenti le eco dei drammatici bombardamenti di un’Europa messa a ferro e fuoco a causa del nazismo allora imperante 

          Ecco che già questa cartina, considerata con mente aperta ed elastica e occhi giusti, assume un significato forte e particolare: che, guarda caso, riconduce all’evocata ‘coalizione’ anti-russa (e non altro!) che Zelenky vorrebbe venisse costituita per sostenerlo nelle sue ambizioni. Mire che coinvolgono quasi tutti gli attori principali: tutti trincerati proprio dietro le citazione di coloro che si adoperarono per porre termine agli orrori di due guerre mondiali, promuovendo la pace e la solidarietà, facendosi paladini di concreti valori fondanti quali libertà, democrazia e uguaglianza, rispetto della dignità umana, dei diritti umani e dello Stato di diritto, esaltando i concetti di solidarietà e protezione per tutti.

          Cose che oggi per molti ‘suonano strane’, quasi fossero concetti antichi, superati da una realtà che tende a schiacciare e livellare tutto e tutti;  enunciazioni svuotate dalla loro forte dignità e neanche più studiate nelle scuole. 

          Pensate: anche l’ONU si è sollecitamente schierata (o è stata mobilitata?) non solo per schierarsi contro il brutale invasore, ma anche per sollecitare il rispetto dell’autodeterminazione, per i diritti umani, per la libertà e la democrazia, e riferendosi alle manifestazioni in Russia, il sacrosanto diritto di protestare.

         Ma guarda un po’: ma l’ONU non si è mossa quando la Russia reclamava attenzione per i diritti umani calpestati nel Donbass, restando muta e inerte. Come l’ONU non si é mossa per le violazioni umanitarie ossia per gli stessi temi di principio violati anche con rudezza in Italia, in Francia, in Germania, in Canada, in Australia in Nuova Zelanda, con manifestanti colpiti, imprigionati, colpiti dal getto degli idranti, mentre difendono la loro Costituzione, le loro Libertà, la Democrazia, la propria volontà di non subire arbitrii e imposizioni, il proprio diritto al lavoro e i profondi timori per un futuro incertissimo e incerto, sul quale dominano parole più che concetti e programmi.

         E che dire di coloro che giocano ai soldatini, mettendo a disposizione uomini e mezzi, ma anche denaro.

L’Italia destina veramente ‘alla cieca’ 12 o 15 milioni di Euro mentre Kiev capitola, o mentre non si è ancora capito chi ha fatto cosa, e come e perché?

Invasione o missione di peace-keeping per tutelare chi nel Donbas è stato sottoposto per più di otto anni a una vera e propria pulizia etnica?

Tutela a oltranza di un sistema-UKR che forse non è casto e puro come lo dipinge l’occidente?

Aiuto occulto-palese a chi in Europa ne ha fomentato certe attese, mirando ad appropriarsi di materie prime, collocarvi fabbriche e industrie delocalizzando per sfruttare manodopera a basso costo (in Ukraina, i salari ‘normali’ vanno dai 150 Euro a mese nelle zone più rurali ai 450/500 nei posti più qualificati: senza il corollario di altri costi che in Europa pesano tremendamente sul lavoro; leggasi, senza molti altri diritti riconosciuti ai lavoratori ucraini)?

Ma è sfruttamento o progresso, incentivo allo sviluppo?

         Non tralasciando un piccolo particolare: l’Ukraina non fa parte della NATO, l’Ukraina non fa parte della Unione Europea; nonostante i molti (poco nobili) padri e le molte (altrettanto poco nobili) madri che si sono candidati con enfasi… e con una serietà tale da far sembrare vero ciò che non è.

         Stiamo assistendo nostro malgrado alla replica di un canovaccio con componenti-base identici: testimonianza dell’esistenza di abili pupari, di marionette e di un pubblico inerme e inerte che tutto (pare) deve subire: la falsa viro-pandemia, il costruito scandalo Russiagate negli USA, ora questo confronto armato.

Con un occhio allo scacchiere asiatico dove aerei e flottiglia cinese, tengono Taiwan i massima allerta. 

E sarebbe opportuno che i Cittadini del mondo, cessassero di essere (apatici?) spettatori e comprendano che la Pace, il Rispetto e la Dignità si conquistano solo se si è custodi e protagonisti della propria Libertà, dei propri Diritti, del proprio Destino.

 

per gentile concessione di Betapress.it

 

 

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Last modified on Sunday, 27 February 2022 12:17
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