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Il nostro collega e associato Luca Scantamburlo ci ha segnalato il suo appello affinché venga ritirata immediatamente la proposta di legge costituzionale in materia di dichiarazione di disciplina dello stato di emergenza nazionale. Non solo ne condividiamo l’appello, ma la speranza è quella che i nostri concittadini prendano consapevolezza del radicale sconvolgimento che sta per essere perpetrato alla nostra Costituzione, atto fondante del nostro vivere civile. Di seguito l’appello.
Virgilio Violo
alla c.a. Deputati e Senatori della XVIII Legislatura
e p.c. ai vertici ed organi istituzionali di Camera e Senato
Onorevoli Deputati e Senatori della Repubblica italiana
Per iniziativa degli On. deputati
TOMASI Maura; MOLINARI Riccardo; BAZZARO Alex; BIANCHI Matteo Luigi; CANTALAMESSA Gianluca; CESTARI Emanuele; COMENCINI Vito; COVOLO Silvia; CRIPPA Andrea; DE MARTINI Guido; GOLINELLI Guglielmo; GRIMOLDI Paolo; LOSS Martina; LUCCHINI Elena; MICHELI Matteo; PAOLIN Giuseppe; PICCOLO Tiziana; PRETTO Erik Umberto; TATEO Anna Rita; TONELLI Gianni; ZENNARO Antonio (C. 3444):
vi accingete a discutere prossimamente in Parlamento l'atto parlamentare n. 3444, una proposta di modifica costituzionale la quale costituisce un atto di inaudita pericolosità per l'assetto democratico e repubblicano del nostro Paese, che dal 1° gennaio 1948 riconosce i diritti inviolabili dell'essere umano (ex art. 2 Cost., e lo ha fatto ancora prima della Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la celebre DUDU del dicembre 1948) in quanto il rispetto dei diritti inviolabili della persona umana sono posti a fondamento e perno della nostra Costituzione all'insegna del principio personalista, come già ribadito dal padre costituente Giorgio La Pira secondo il quale l''individuo è un "prius" e lo Stato un "posterius" e non viceversa, cosa sottolineata anche dal nostro già Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro - altro membro della Assemblea Costituente - che amava raccontare pubblicamente la genesi della Costituzione e questa osservazione di Giorgio La Pira contenuta in una sua relazione sui lavori della Costituente.
La proposta di modifica costituzionale dei deputati italiani di cui sopra rischia di rovesciare questo principio e far dimenticare che la Costituzione della Repubblica è stata pensata senza possibilità di stati emergenziali per ragioni molto precise e ponderate: non è stata una dimenticanza o una distrazione.
Con la presente, il sottoscritto come cittadino italiano ed in forza del principio di sussidiarietà orizzontale costituzionalmente garantito (IV comma art. 118 Cost.) e nel solco ed augurio del padre costituente Piero Calamandrei che si auspicava che i cittadini fossero sempre vigili guardiani della Costituzione della Repubblica, chiede URGENTEMENTE il RITIRO IMMEDIATO della Vostra proposta di legge costituzionale dopo consultazione e per volontà concorde di tutti i parlamentari promotori.
Allo scopo, si invitano alla attenzione tutti gli Onorevoli deputati - soprattutto coloro che hanno depositato l'atto firmato (ventuno deputati) - e tutti i vertici istituzionali per conoscenza, e si allega il testo di un atto giudiziario depositato presso la magistratura inquirente, inerente gravi illeciti di natura penale che potrebbero essere stati commessi dalle Autorità nel corso della emergenza sanitaria nazionale 2020-2022 ("pandemia" dovuta al presunto agente patogeno opportunista denominato "SARS-CoV-2"), e che la magistratura inquirente vaglierà in queste settimane per valutarne la fondatezza e consistenza oggettiva, decidendo se aprire o meno un fascicolo penale.
L'atto esplicito di ritiro della legge costituzionale qui richiesto con urgenza, si rende necessario non solo perché a giudizio di chi scrive Voi state commettendo un grosso errore sul quale i cittadini hanno il dovere di richiamare la Vostra attenzione, ma soprattutto perché in queste settimane la magistratura inquirente sta accertando la fondatezza dell'esposto-denuncia depositato nel mese di aprile 2022 presso la Procura della Repubblica di Udine, di cui sopra.
Altre indagni preliminari penali in materia di farmacovigilanza sono già state avviate e sono in corso presso la Procura della Repubblica di Roma dopo denunce e querele presentate da cittadini ed associazioni di tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, come la IDU (Istanza Diritti Umani) e DUS (Diritti Umani e Salute), rif. inchiesta "AIFA Le verità mai emerse sui vaccini", di Francesca Ronchin, Panorama 20 aprile 2022, ed articoli di quotidiani, in particolare si legga "Lotta al COVID: indagato mezzo Governo Conte", di Patrizia Floder Reitter, 21 aprile 2022, La Verità, 21 aprile 2022.
Già questa attività inquirente di natura penale preliminare - con fascicoli di indagine già aperti - in tema di farmacovigilanza e rispetto dei diritti umani e civili, dovrebbe invitarvi alla estrema prudenza - attendendo perlomeno l'esito di tali indagini - prima anche soltanto di pensare di toccare i diritti fondamentali dell'individuo che trovano riconoscimento nella carta costituzionale e nostra legge fondamentale dello Stato.
Il sottoscritto - assieme ad oltre cento cittadini di Veneto e Friuli Venezia Giulia ed alla Associazione UHRTA di Trieste - ha firmato con autentica dell'avvocato del Foro di Udine presso cui abbiamo eletto domicilio, l'atto di denuncia qui in allegato che espone fatti ed illustra i documenti allegati e depositati in Procura ad Udine e che configurano dieci (10) ipotesi di reato, fra le quali quelle previste agli artt. 283- 414-415-422-443-452-610-629-640-661 c.p. (codice penale).
La vostra proposta di modifica costituzionale dell'art. 78 Cost. - giuridicamente parlando - avrà ed avrebbe l'inevitabile conseguenza di snaturare e turbare in modo irreversibile il delicato equilibrio ed assetto costituzionale che garantisce la democrazia e la salvaguardia delle libertà e dei diritti fondamentali dell'individuo, nel bilanciamento fra diritto all'autodeterminazione del singolo e tutela della dimensione collettiva del bene comune (l'interesse della collettività).
Esistono già nel nostro ordinamento giuridico principi di riserva di legge, leggi e poteri di ordinanza sindacale e ministeriale, che consentono la gestione di crisi sanitarie locali ed anche nazionali. Anche lo strumento del DPR - Decreto del Presidente della Repubblica - poteva essere impiegato nella gestione sanitaria nazionale della malattia COVID-19, ed avrebbe trovato maggiore attenzione alla garanzia costituzionale, essendo firmato e sottoscritto dal Presidente della Repubblica che è il primo garante della Costituzione.
Nella cornice dei gravi fatti e documenti illustrati alla attenzione della magistratura inquirente, il Vostro atto di proposta di modifica costituzionale - che si può pensare fatto da Voi in buona fede per la tutela di tutti e per una maggiore chiarezza normativa e rispetto della gerarchia delle fonti - porterebbe invece ad un autentico tradimento del patto fondativo fra popolo sovrano e Stato, ad un tradimento dei principi e valori più cari ai padri ed alle madri costituenti, e le ragioni sono espresse indirettamente qui di seguito nelle parole di un insigne giurista, ma vanno lette anche alla luce del quadro drammatico che emerge dall'atto di esposto-denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Udine.
L'assenza di qualunque opzione o possibilità di dichiarare un vago o specifico stato di emergenza nazionale nel nostro testo costituzionale - diverso dall'unica eccezione costituita da quello bellico (stato di guerra deliberato dalle Camere, art. 78 Cost.) - è stata una precisa scelta frutto della volontà delle madri e dei padri costituenti che appositamente hanno voluto evitare che la Costituzione della Repubblica italiana contenesse una falla strutturale analoga a quella presente nella Costituzione di Weimar del 1919: il famigerato articolo 48 della Costituzione di Weimar prevedeva infatti in certi frangenti la sospensione di ben sette (7) diritti fondamentali da parte del Presidente del Reich, utilizzando se necessario la forza armata
"[...] A tale scopo può sospendere in tutto o in parte la efficacia dei diritti fondamentali stabiliti dagli articoli 114, 115, 117, 118, 123, 124 e 153"
Sappiamo tutti come andò finire nella Germania di Adolf Hitler e del nazionalsocialismo: Hitler dopo essere stato nominato Cancelliere del Reich nel 1933, ebbe buon gioco - assieme ai gerarchi nazisti - nel sospendere le garanzie costituzionali.
Voi deputati - con la Vostra inopportuna proposta di modifica costituzionale anche se promossa da Voi in buona fede - state per aprire uno squarcio nel testo costituzionale, una vera e propria falla nell'architettura costituzionale sapientemente costruita fra il 1946 ed il 1947, falla che rischierebbe di far affondare definitivamente l'Italia e con essa il proprio popolo, in frangenti analoghi a quelli già vissuti nel 2020 e 2021.
Non si può toccare un punto della Costituzione - così delicato come quello dei diritti fondamentali e delle libertà dell'individuo - e pensare che una modifica in quel punto, correlandoli ad uno stato di eccezione teorizzato e contemplato in una modifica della Costituzione, non si ripercuota poi in tutta la architettura costituzionale in modo sistemico, con grave pregiudizio ai plurimi diritti soggettivi dell'individuo, che così rischiano di essere degradati a meri interessi legittimi in una declinazione schimittiana e leviatana che è proprio ciò che l'Assemblea Costituente - e la speciale Commissione dei 75 incaricata del progetto costituzionale - hanno voluto evitare con il loro estenuante e complesso lavoro compiuto fra il 1946 ed il 1947.
Si allega pertanto alla presente il testo dell'esposto denuncia di cui sopra - allegati esclusi - depositato presso la Procura della Repubblica di Udine in data 14 aprile 2022 da un avvocato di nostra fiducia che ha autenticato le 120 firme dei cittadini sottoscrittori e della Associazione UHRTA di Trieste anch'essa partecipe e firmataria, e si invitano tutti i parlamentari a leggerlo con attenzione perché si responsabilizzino nel loro ruolo di rappresentanti del popolo ed esercitino tutto il loro potere di parlamentari perché cessi la illogica politica sanitaria restrittiva dei diritti fondamentali, sul piano legislativo sublegislativo e provvedimentale: una vera e propria deriva autoritaria che ha configurato un golpe normativo nel 2020 e 2021 ed ora - con la Vostra infelice proposta di modifica dell'art 78 Cost. - rischia di strutturare un "colpo di stato permanente" di cui Voi sembrate non essere pienamente consapevoli.
Si richiama altresì la Vostra attenzione sul fatto che il nostro esposto-denuncia depositato ad Udine è stato inoltrato per conoscenza anche alla Corte Penale Internazionale dell'Aja, per possibili crimini contro la umanità commessi dall'Italia nella gestione emergenziale sanitaria COVID-19.
Qualora vogliate persistere nella Vostra inopportuna proposta di modifica costituzionale dell'art. 78 Cost., prima di spingervi in territori inesplorati che rischiano di fratturare definitivamente la popolazione dal punto di vista della coesione sociale e minare definitivamente la fiducia che i cittadini ripongono nelle Istituzioni - già quasi compromessa dalla stagione liberticida e di libertà "autorizzate" durata oltre due anni e figlia del Governo Conte bis e del Governo Draghi, con la complicità di un Parlamento che ha dato delega in bianco al Governo sin dal febbraio 2020 - leggete con attenzione il documento in allegato ed i seguenti estratti: l'ultima parte del nostro esposto denuncia, qui riportato in calce (testo integrale dell'atto in allegato alla presente), ed un passaggio di un editoriale dell'aprile 2020 a firma di un autorevole studioso di diritto costituzionale:
"[...] Si fa presente anche – in tema di potenziale attentato contro la costituzione dello Stato ovvero in ogni caso in presenza di condotte idonee a sovvertire l'ordine democratico – quanto affermato nella primavera 2020 da un docente costituzionalista dell’Università La Sapienza di Roma, il professor Gaetano Azzariti, che aveva già intuito i rischi e i pericoli di uno stato di eccezione permanente, ove l’eccezione si fa regola e ove le libertà e i diritti costituzionali diventino libertà e diritti autorizzati, spogliati del loro valore intrinseco e degradati – in modo illegittimo – a meri interessi legittimi. Eventuali limitazioni e compressioni dei diritti costituzionali – decise nell’ambito della situazione emergenziale – non possono che avere un orizzonte temporale limitato, a scadenza, e laddove misure emergenziali e lesive dei diritti fondamentali si strutturino permanentemente oltre ogni ragionevolezza, proporzionalità e provvisorietà, vi è dunque il pericolo di un “colpo di stato permanente”.
Estratto dall'Esposto-denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Udine
14 aprile 2022.
Il prof. Gaetano Azzariti - ordinario di diritto costituzionale press la Università degli Studi La Sapienza di Roma - scriveva nel suo illuminante editoriale "Il diritto costituzionale d'eccezione" dell'aprile 2020:
[...] "Vorrei essere netto sul punto: un Governo che adottasse misure simili a quelle attualmente assunte, ma in assenza di pandemia e in materie che non implichino la salvaguardia del diritto fondamentale alla salute (ma anche “interesse della collettività”, scrive la Costituzione) porrebbe in atto fatti eversivi della legalità costituzionale. Nessuna assimilazione è possibile tra l’attuale eccezionale stato di necessità e le ordinarie crisi perpetue o le emergenze perenni cui siamo abituati in tempi “normali”.
Riconoscere, limitare e circoscrivere gli stati d’eccezione per evitare che un futuro Governo si senta autorizzato, “passata la peste”, fosse anche con il consenso del “popolo” (che in tempi di populismo ben poco vuole dire) ovvero della stessa maggioranza parlamentare, ad utilizzare gli stessi mezzi per affrontare la crisi economico-sociale, ovvero per imporre le proprie politiche nelle materie più controverse, soprattutto nei settori più sensibili (dalla gestione dell’ordine pubblico, alle politiche securitarie). Dopo la pandemia spetterà a tutti noi ricordare che la Costituzione si pone a fondamento delle libertà e non delle sue eccezionali limitazioni, rivendicandone il valore e l’essenza.
Ma soprattutto si dovrà vigilare perché nessuno abusi della situazione presente ponendo così in essere un colpo di stato permanente.
Nella Roma antica, com’è noto, esisteva una figura giuridica che permetteva di salvare la Repubblica nelle situazioni in cui era messa in gioco la sua sopravvivenza. Il Senato trasferiva tutti i suoi poteri ad un soggetto per un massimo di sei mesi. Poi, cessato il pericolo, ma anche solo trascorso invano il tempo definito, nessuno era più autorizzato a porre in essere atti “dittatoriali”.
Quando qualcuno (Silla prima, Cesare poi) ha pensato di estendere lo stato di emergenza e si fece confermare oltre il tempo i pieni poteri, ecco che la dittatura da “commissaria” si fece “sovrana”, e la Repubblica capitolò. Ancora oggi è questa la sfida più grande. Se infatti adesso sopportiamo limitazioni di libertà disposte in piena e solitaria responsabilità dal Governo pro tempore in carica, lo facciamo per necessità, avendo ad esso trasferito di fatto i poteri sovrani. Consapevoli però che, se dopo aver sconfitto il terribile e invisibile nemico, non si dovesse tornare alla normalità, rischieremmo di precipitare nel buio della Repubblica"
di Gaetano Azzariti
Il diritto costituzionale d’eccezione,
Editoriale Scientifica, Fascicolo 1 | 2020, Editoriale.
Per tutto quanto premesso, si richiede urgentemente il ritiro immediato della Vostra proposta di L. Cost. atto parlamentare n. 3444 Camera dei Deputati anche e soprattutto alla luce della lettura del testo dell'atto giudiziario di denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Udine, che Voi come Onorevoli Deputati italiani avete l'obbligo morale e civico - oltre che parlamentare come Rappresentanti del popolo messi al corrente di fatti e documenti di una gravità inaudita - di leggere con estrema attenzione non appena possibile e compatibilmente con i Vostri numerosi impegni.
In fede
dr. Luca Scantamburlo
RAVEO (UD), 1 maggio 2022
uno dei 120 firmatari ed Autori dell'esposto-denuncia
depositato presso la Procura della Repubblica di Udine (aprile 2022)
ESPOSTO-DENUNCIA depositato in Procura (aprile 2022)