L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Come cittadino italiano non mi sono mai vergognato così tanto per l'operato all'estero a livello diplomatico (anzi, ANTIdiplomatico) mostrato dal mio Paese nei confronti della crisi e guerra Russa-Ucraina, che sarebbe potuta essere una straordinaria occasione per fare valere la storica vocazione diplomatica italiana.
Siamo diventati burattini e marionette al servizio di potentati di oltre Atlantico.
Inutile dire che se si vuole concretamente la pace non si inviano a una delle parti in causa belligeranti, obici a lunga gittata, munizioni, armi leggere e attrezzatura militare.
Ignorare o fingere di ignorare poi le ragioni del conflitto e della sofferta decisione di invasione da parte di Mosca (la strage dei civili russofoni nel Donbass con oltre tredicimila morti in otto anni di guerra civile dal 2014) e la stolta e irresponsabile decisione di allargare progressivamente la NATO a Est negli ultimi due decenni - accerchiando la Federazione Russa - significa porsi al di fuori di un dibattito critico, geopolitico e strategico-militare, e finire nell'arena dei clan o delle avverse bande ultra' da stadio (con tutto il rispetto per gli ultras non violenti - ve ne sono - e che amano la propria squadra).
Demonizzare soltanto la Russia e continuare a sanzionarla economicamente - senza mettersi attorno a un tavolo con i rappresentanti diplomatici di Russia e Ucraina e ascoltare entrambi - significa prolungare la guerra e l'agonia del popolo ucraino, impoverire l'Europa, seminare odio fra i popoli, e spingere le lancette dell'orologio del "Doomsday Clock" un po' più vicine alla mezzanotte della apocalisse atomica.