L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Lettera di un'imprenditrice a Confedilizia

Caro Direttore, alcuni giornalisti mi hanno consigliato di chiederle di pubblicare questo post. La giuria saranno i lettori….: a causa del look down gli imprenditori hanno subito danni non meritati, come quello di pagare subito un bene senza poterlo utilizzare oppure subito lo sfratto con tutte le conseguenze che portano alla miseria. Lo stato avrebbe dovuto congelare i contratti ma non l’ha fatto. A voi il dibattito...

 

Le trasmetto la mia lettera a Confedilizia:” Salve sono una imprenditrice, vi racconto la mia situazione: nel febbraio 2019 mi ero impegnata a pagare 40 mila euro di buona uscita per rilevare l'attività + 70 mila euro per ristrutturare la location. L'attività in questione è un locale notturno, rimasto chiuso per decreto da marzo 2020.

Sentendo parlare in tv dell'epidemia ho deciso di non mettere a rischio la mia salute, quella dei miei collaboratori e quella dei cittadini …..Un immobile commerciale ha valore in base a molte caratteristiche, tra cui il passaggio del pubblico. Considerate che alle restrizioni adottate dal governo sulla possibilità di uscire di casa, all'obbligo di rientrare entro le 22.00 e la paura ad entrare in luoghi chiusi, si è aggiunto l'obbligo di dover tener chiusa l'attività. Nessuno potrà mai considerare di aprire una attività in questo periodo di pandemia impegnandosi con dei canoni, per tanto il valore commerciale delle mura è da considerare pari a zero.Oggi ci saranno le riaperture e dopo un anno e mezzo che non entra a casa un centesimo, mi trovo costretta a dover smontare una attività che già mostrato un discreto successo. giusto che il proprietario non percepisce i 35 mila euro in questo periodo, io ho risposto: le sembra giusto che per rispettare il regolamento imposto dal governo, non ho avuto la possibilità di dare proprietà ai 35 mila euro più 120 mila euro di entrate? Oggi la proprietà possiede ancora l'immobile ed io non posseggo più la mia attività, non per fallimento ma per mancanza di tutela nei confronti degli imprenditori che sono l'indotto economico, anche per i proprietari delle mura. Oggi lasciare l'immobile dove ho speso 70 mila euro soltanto per le migliorie e che rimarranno alla proprietà dell'immobile.In questo periodo di chiusura non ho ho un centesimo e non ho potuto pagare anche le ute casalinghe e l'affitto di casa; stiamo sopravvivendo con la liquidazione del mio compagno ( anche l'attività dove lavora lui ha dovuto chiudere). Ora quantifichiamo: la proprietà dell'immobile ci ha rimesso 35 mila euro. Io ce ne ho rimessi 40mila di buona uscita + 70mila euro di migliorie e ristrutturazione + 35 mila dei canoni di affitti + 120 mila euro circa di utile + il valore della mia impresa + lo smantellare + dover pagare un deposito per le attrezzature presenti …. finirò nel limbo dei disoccupati senza poter riuscire neanche a sanare il debito con il proprietario del mio appartamento in cui vivo. Una soluzione per evitare queste catastrofi sarebbe stato congelare per le proprietà e congelare i contratti commerciali, per poter ripartire e ridare un lancio all'economia. Oggi i quartieri hanno perso di micro imprese, senza considerare la situazione economica e personale di coloro che avevano impegnato i loro risparmi e la loro vita per quelle imprese. Non ci dovrebbero essere debiti per nessuno congelando i contratti e impedendo lo sfratto agli imprenditori, i quali non hanno fallito ma sono stati danneggiati per la mancanza di considerazione della categoria. Purtroppo hanno fatto risultare uniche vittime di questa circostanza mondiale solo chi ha proprietà immobiliari. Anche noi eravamo proprietari delle nostre imprese allora. Chi ci risarcisce del danno subito per aver rispettato i DPCM e per la condanna alla miseria ?" i quali non hanno fallito ma sono stati danneggiati per la mancanza di considerazione della categoria. Purtroppo hanno fatto risultare uniche vittime di questa circostanza mondiale solo chi ha proprietà immobiliari. Anche noi eravamo proprietari delle nostre imprese allora. Chi ci risarcisce del danno subito per aver rispettato i DPCM e per la condanna alla miseria ?" i quali non hanno fallito ma sono stati danneggiati per la mancanza di considerazione della categoria. Purtroppo hanno fatto risultare uniche vittime di questa circostanza mondiale solo chi ha proprietà immobiliari. Anche noi eravamo proprietari delle nostre imprese allora. Chi ci risarcisce del danno subito per aver rispettato i DPCM e per la condanna alla miseria?. Il comportamento nei nostri confronti equivale ad essere condannati a dover pagare una sanzione pari all'incasso di un anno e mezzo, lo sfratto equivale poi alla chiusura forzata, tutto per aver rispettato ii DPCM!"

 

Alessia Rossini

 

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Last modified on Sunday, 06 June 2021 21:52
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