L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
L'ultimo libro di Marina Valcarenghi pubblicato dalla Moretti & Vitali nella preziosa collana “Amore e Psiche” è un lavoro appassionato sul desiderio.
La collana, diretta da Carla Stroppa da Marta Tebaldi ha come caratteristica peculiare quella di partire dai miti antichi per attualizzarli e calarli in situazioni psicologiche attuali.
Il mito da cui parte l'autrice del “L'aggressività femminile” è proprio quello di Amore e Psiche, un mito che ci condce nei nei tortuosi sentieri del desiderio e della passione; la storia di Psiche, infatti, e' la possibile storia di un'anima che trascende ogni età e tempo.
I moti turbolenti dell'animo di Psiche la portano a fuggire il ritmo quotidiano caratterizzato da una malinconia che oggi potrebbe essere definita “depressione”. Una depressione che può incanalarsi nella demotivazione, nel disinteresse verso ciò che un proprio desiderio può iniziare a mostrare, nella delegittimazione, ovvero nella sfiducia in se stessi e nel divieto che ci auto-imponiamo nel dare concretezza al nostro desiderio.
I lacci che ci frenano dal seguire questa spinta desiderante possono essere chiamati anche vittimismo, dipendenza relazionale, immobilità, dettata anche da traumi antichi.
Ad attivare la trasformazione di Psiche in quella che realmente poi lei diventerà, saranno le molte prove che Afrodite presenterà alla fanciulla, e che la porteranno a diventare un anima "infinita, magica collettiva perché la sua energia può andare oltre la vita mortale".
Ma per arrivare ad essere la propria potenza, la ragazzina dipendente dalla famiglia e infelice dovrà necessariamente passare per degli stadi di consapevolezza.
La prima scelta per porsi nel cammino della passione e del desiderio implica il coraggio e la trasgressione (che non è così sinonimo di disobbedienza ma si volge verso una scelta che rompe un equilibrio).
Una trasformazione alimentata da Eros, che la tradizione avvicina più a un demone che un Dio, una forza capace di spalancare nuovi orizzonti all'anima, così come solo il figlio di Afrodite e di Caos sa fare.
A salvare Psiche del suo primo tentativo di suicidio è Pan che rappresenta un selvaggio e primordiale istinto di vita, Pan è un essere ibrido tra un bambino e una capra, vive nei boschi, regna in quel confine tra umano e animale ed è emblema della dimensione selvatica e incivile di ognuno di noi.
Pan invita psiche a pregare... E subito dopo Psiche riconosce le proprie ombre e chiude i conti con il suo passato rappresentato dalle sue sorelle avide e diffidenti; da questo momento le sue compagne, nella ricerca di Eros, saranno solitudine speranza.
Le prime prove che Psiche deve affrontare riguardano la minuzia, come quella di separare semi ammucchiati alla rinfusa: un esercizio di pazienza che implica organizzazione, distinzione, separazione, attenzione al piccolo,al dettaglio.
"Temprare la nostra anima ci ricorda il mito e prima di tutto mettere ordine, distinguere per strutturare un sistema personale di pensieri, di emozioni e anche di valori morali".
Le peripezie di Psiche la porteranno fin nell'oltretomba, sempre sostenuta da piccoli aiutanti.
Un viaggio nel profondo, un una dimensione legata al buio, al chiuso, condizione imprescindibile per la vita umana: la sua ultima avventura la porterà davanti a Persefone, regina del mondo sotterraneo, depositaria del mistero all'origine della vita e della morte.
Si ritroveranno e si ricongiungeranno Anima e Passione: "comincia il tempo della gioia che non è un dono ma il risultato di una ricerca, un tempo di armonia, di pienezza che può solo essere provvisorio,ma lascia luce nel suo passaggio".
Marina Valcarenghi
La passione necessaria
Moretti e Vitali