L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

La “Stanza di carta” a Palermo

By Riccardo Massaro November 15, 2022 907

In una piccola via del centro di Palermo, quasi per sbaglio, la mia compagnia si è imbattuta in questa singolare libreria. Vista la mia passione per la lettura, mi ha voluto portare subito a vederla. Eravamo qui per vacanza, dunque passeggiare in cerca di luoghi particolari era d'obbligo, figuriamoci incappare in questa “Stanza di carta”…

 

La libreria è deliziosa. Il libraio, Piero Onorato, capisce subito che siamo incuriositi dalla sua attività e molto gentilmente ci invita ad entrare per poi cominciare a raccontarci…

 

Questo esercizio nasce nel 1922 come libreria scolastica e sopravviverà fino al 1999 per poi chiudere i battenti. Negli anni le serrande chiuse hanno accumulato polvere cambiando di colore, mentre i passanti palermitani dimenticavano sempre più cosa ci fosse stato in quel luogo. Vent'anni dopo, nel 2019, Piero riapre quest'attività scegliendo di vendere libri nuovi, vecchi o rari, spesso mai aperti, forse acquistati o regalati a qualcuno e poi finiti qui, nelle mani di un compratore più attento, accuditi e preservati come oggetti di culto in questo piccolo tempio del sapere. Questo magico luogo si sviluppa verso l'alto, proteso verso chissà quale divinità depositaria della conoscenza. I suoi clienti non sono solo palermitani, ma selezionati da tutta Italia, qualcuno anche dall'estero.

 

Piero ci racconta che questa è una delle librerie più piccole del mondo, solo diciannove metri quadrati ricavati dal vecchio campanile della vicina chiesa di San Giuseppe dei Teatini, dunque può solo sfruttarne l'altezza, di circa sei metri. Gli scaffali si arrampicano colmi di libri verso il soffitto emanando un buon odore che sa di carta datata. I libri insieme compongono una sorta di mosaico colorato, dove non manca neanche un tassello. Anzi, sembra che dietro ogni libro esposto ve ne sia un altro pronto a sostituire quello sfilato da qualche cliente interessato. Un piccolo divano sotto la scala accoglie il lettore, che seduto si ritrova come incorniciato in quello che sembra essere un teatro. Per uno strano effetto ottico, questa posizione fa sembrare la libreria più grande di come in realtà è. Una scala piccola laterale si arrampica sopra di noi per affacciarsi sulla libreria, permettendoci da lì di vedere anche la “stanza del piacere”. Si tratta di un luogo posto al piano superiore, con una porta che rimane socchiusa, che all'interno ospita libri che trattano di erotismo. Scorgo, infatti, tra gli scaffali una rivista di un vecchio Penthouse con una modella poco vestita che svetta in copertina. Proprio dietro quella parete riposano ancora i frati della chiesa... Riscendendo, si scorgono altre due rampe di scale, che però sono cieche e oggi non conducono da nessuna parte, ma che sicuramente in passato avevano una loro utilità per noi ignota. Queste rampe si confondono con quelle che ci hanno fatto accedere al piano di sopra, portando inevitabilmente alla mente la stessa illusione ottica che provocano le scale fantastiche di Escher,

 

Il gestore sembra nato per dare vita a questo luogo, i suoi occhi trasmettono la passione per questo lavoro e per questo negozio, luogo che esprime una sua particolare personalità. Con Piero sembra di trovarsi in compagnia di Alice nel paese delle meraviglie. Quei libri pulsano di vita propria; dormienti, sembrano in letargo in attesa della loro futura destinazione. Ho avuto timore di ripassare in quella piccola stradina che è via Giuseppe D'Alessi e di non ritrovare più questo luogo così magico, scomparso in quella stessa magia che emana e che mi ha tanto affascinato...

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Last modified on Tuesday, 15 November 2022 21:22
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