L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Luca Ward un attore, un doppiatore, un uomo che sa esprimere grande sensibilità. In teatro il 12/13/14 dicembre a Milano con “Il talento di essere tutti e nessuno”

By Marzia Carocci November 19, 2025 117
Luca Ward è un nome che non si limita a essere letto; si sente. La sua presenza, pur restando spesso celata dietro il sipario di una cabina di doppiaggio, risiede indiscutibilmente nel DNA emotivo e culturale di ognuno di noi. Nato a Roma, Ward è molto più di un artista; è il custode sonoro dei nostri ricordi cinematografici, un attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e conduttore radiofonico la cui carriera è una fusione perfetta tra l'arte dell'interpretazione visiva e la magia della trasformazione vocale. È la sua inconfondibile voce, dal timbro caldo, grave e capace di accarezzare l'anima, ad averlo consacrato come il "Re del Doppiaggio" italiano. Quella voce, che sentiamo come familiare, ha donato profondità e carisma a eroi e antieroi che hanno segnato la nostra vita. È lui il coraggio tonante di Russell Crowe in Il Gladiatore, l'uomo che, con il suo "Al mio segnale, scatenate l'inferno!", ci ha fatto vibrare il cuore. È la fredda determinazione di Keanu Reeves (in Matrix e John Wick), la saggezza tagliente di Samuel L. Jackson (Pulp Fiction) e l'eleganza seducente di Pierce Brosnan (James Bond). Ward non ha solo tradotto parole, ha vestito le emozioni di questi personaggi.Oltre a questi trionfi vocali, Ward è un apprezzato volto del piccolo schermo, capace di emozionare in ruoli come quello in Elisa di Rivombrosa, ed è la voce rassicurante e autorevole che ci guida attraverso le meraviglie della storia e della scienza con Ulisse - Il piacere della scoperta. La sua è la storia affascinante di un artista che ha reso il suo strumento un ponte diretto tra l'azione sullo schermo e la risposta emotiva del pubblico, facendoci credere, ridere e piangere, rendendosi per sempre sinonimo dei più grandi miti di Hollywood.

       D-  "Lei è la voce italiana fra tanti, di due grandi attori come Keanu Reeves e Russell Crowe. C'è una voce che ha doppiato che, per sfumature emotive o difficoltà tecnica, le ha richiesto un impegno maggiore rispetto ad altre?"

R- Il processo di doppiaggio inizia sempre con la visione del film e l'analisi approfondita dei personaggi da interpretare. È fondamentale capire la storia e, soprattutto, le sfumature emotive e psicologiche degli attori originali.
Chi doppia spesso lavora con giganti del cinema che affrontano ruoli complessi e impegnativi. Interpretare vocalmente questi personaggi richiede grande rispetto e impegno; l'emozione è talmente intensa che, come metafora, ci si "fa il segno della Croce" prima di affrontare l'incarico.
Tra tutti i ruoli doppiati, quello che è rimasto più nel cuore è l'interpretazione di Russell Crowe nel film Il Gladiatore. Questo personaggio e la sua storia sono considerati "intramontabili" e l'esperienza di dargli la voce è stata per me particolarmente significativa.
Ogni doppiaggio richiede studio e rispetto per il personaggio, ma doppiare Russell Crowe ne Il Gladiatore è stato per me, forse il momento più memorabile.

        D- "Nella sua autobiografia parla di 'talento di essere nessuno'. Cosa intende con questa espressione e quanto è importante per un doppiatore saper 'sparire' dietro il personaggio?"

R- Il ruolo del doppiatore racchiude una dualità affascinante: la capacità di essere tutti e nessuno contemporaneamente. Questa riflessione tocca l'essenza stessa dell'interpretazione vocale. Interpretare un vasto numero di attori e personaggi conduce a una domanda fondamentale: "Alla fine, chi sei?" Si entra nella pelle (o nella voce) di innumerevoli figure, ma si rimane consapevoli che nessuna di esse rappresenta l'identità finale dell'interprete. Nonostante la miriade di "maschere" vocali adottate, l'identità di base permane e si riafferma: "resto solo Luca.” È innegabile che ogni doppiatore, come ogni attore, immetta una piccola parte di sé in ogni performance. Questo contributo è inevitabile e, se ben gestito, essenziale per dare anima e verità all'interpretazione L'abilità cruciale del doppiatore risiede nel trovare il giusto equilibrio.È fondamentale però non esagerare con il proprio apporto personale. Il compito primario è seguire e rispettare l'interpretazione originale dell'attore che si sta doppiando, mettendo il proprio talento al servizio del suo ruolo.

        D- "Dato il suo coinvolgimento nel Ward Lab e come Presidente della Fondazione del Teatro di Brindisi, quanto è importante oggi per un artista investire nell'insegnamento e nella diffusione della cultura teatrale e del doppiaggio?

R- Non ricopro più la carica di Presidente della Fondazione del Teatro di Brindisi. Gli impegni pregressi, infatti, mi hanno portato a lasciare questo ruolo di grande responsabilità ad altri. Mi chiedi quanto sia importante investire per la diffusione della cultura teatrale; ritengo che il teatro sia un passaggio indispensabile per la crescita e la formazione di un artista, le nuove generazioni di attori sono spesso attratte direttamente dal cinema e dalla televisione, tuttavia, per imparare e crescere professionalmente fino a diventare un artista completo, è cruciale e fondamentale partire e passare dall'esperienza teatrale.

        D- Tra tutti i suoi ruoli, sia nel doppiaggio, in TV o in teatro, c'è un lavoro specifico a cui è rimasto particolarmente legato nel corso degli anni? E cosa rende quel progetto così speciale per lei?

R- La verità è che non c'è un lavoro particolare – che si tratti di uno spettacolo teatrale, un film o un doppiaggio – al quale io sia legato più di altri. Ho amato e mi sono dedicato a ogni singola interpretazione con lo stesso profondo impegno e con l'obiettivo di donarla allo spettatore, dietro ogni ruolo c'è stato un grande rispetto per il compito che andavo ad assolvere, una dedizione che prescinde dal risultato finale. È umano riconoscere che non sempre il risultato è stato "eccelso" in senso assoluto, ma l'amore e l'integrità riversati in quel momento interpretativo sono sempre stati al massimo. In fondo, ogni esperienza contribuisce a formare l'artista che sono, e per questo, le porto tutte nel cuore.

       D-Luca, i suoi impegni sono molti e vari. Per chi volesse vederla dal vivo in questi giorni, qual è lo spettacolo teatrale o il tour (sia come attore, regista o doppiatore live) che sta portando in scena attualmente?
Vuole parlarcene?

R- In questi giorni sto portando nei teatri uno spettacolo dal formato completamente nuovo e particolare.
Non si tratta del classico monologo, bensì di uno show interattivo che rompe la quarta parete: coinvolgo direttamente il pubblico in sala, invitandolo a cimentarsi con me sul palco.
Lo spettacolo, intitolato "Il Talento di tutti e nessuno", farà tappa a Milano con tre repliche: 12, 13 e 14 Dicembre.
Successivamente, la tournée proseguirà in un percorso che toccherà i teatri di tutta Italia.

            D- Cosa consiglierebbe ai giovani di oggi che volessero avvicinarsi al teatro?

R I giovani che scelgono la strada del teatro fanno una scelta eccellente. L'esperienza teatrale va ben oltre la semplice recitazione: Solo attraverso il teatro si può realmente diventare attori completi. È una vera e propria scuola di vita, un percorso che è al tempo stesso cura, benessere e formazione profonda per l'individuo stesso Lo spettacolo dal vivo (il teatro) fa bene non solo all'attore, ma anche al pubblico. Lo spettatore entra indirettamente a far parte dell'azione in un evento in diretta e irripetibile; lì si realizza un'esperienza unica di empatia ed emozione, un "tutt'uno" magico in cui l'attore, la storia e il pubblico vivono e testimoniano quell'evento nello stesso identico momento. In questa formulazione, si evidenzia la doppia funzione del teatro: come strumento di crescita personale e come esperienza di connessione emotiva condivisa.

         D  Perfetto, Luca. Ci avviamo alla conclusione. Vorrei lasciarle un momento completamente libero: c'è un messaggio, un pensiero, un aneddoto o semplicemente un saluto che vorrebbe rivolgere direttamente al pubblico che la segue e la stima, magari qualcosa che in questa intervista non abbiamo avuto modo di toccare?

R-  In questo spazio concessomi, mi rivolgo ai giovani, con la sincerità di un uomo adulto e con il cuore di un padre di tre figli. Ascoltate questa verità fondamentale:
Abbiate Coraggio! Non permettete mai a voi stessi di rinunciare al primo ostacolo. Non lasciate che i "NO" iniziali vi definiscano o vi fermino. La vita, la carriera, l'arte sono piene di resistenze, ma la vostra forza deve essere più grande di ogni rifiuto. Quando sapete cosa amate, quando il vostro sogno è chiaro, dovete spingervi fino in fondo. Fate assolutamente tutto ciò che è umanamente possibile per realizzare i vostri sogni. L'unica cosa insopportabile non è fallire, ma non averci mai provato. Ricordatelo sempre: la vita è un dono di una bellezza e un valore inestimabili. Non sprecatela mai vivendo al minimo. Date il massimo e mettetecela tutta per esaudire la vostra vocazione e i vostri desideri, in modo da non dover mai guardarvi indietro con il peso di un solo, terribile rimpianto. Vi auguro la forza di seguire la vostra passione, sempre.
Rate this item
(4 votes)
Last modified on Wednesday, 19 November 2025 10:56
© 2022 FlipNews All Rights Reserved