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Gli esordienti nell’arte spesso senza possibilità di emergere

By Marzia Carocci September 14, 2020 3519

Chi sono gli esordienti in campo artistico? Nei cosi detti luoghi comuni ci viene da pensare a quei principianti che con leggerezza si apprestano ad esprimersi attraverso l’arte a loro più consona, sia questa pittura, musica, scrittura, scultura o fotografia. Invece non immaginiamo nemmeno lontanamente delle infinite difficoltà che vanno ad intraprendere.

Iniziano spesso il loro percorso artistico con l’iscriversi ad Associazioni a pubblicare, a partecipare a quanti più concorsi possibili per intraprendere una strada lunga e tortuosa spesso dove la meritocrazia è inesistente. Un ambiente nuovo per loro dove spesso, a causa della frenesia iniziale non si accorgono minimamente di quante trappole ruotano intorno a questo universo artistico. Troveranno chi si presterà ad aiutarli chiedendo loro cifre importanti pur non muovendo un dito nei loro confronti. Chi dirà di sostenerli pubblicizzandoli ovviamente in cambio di danaro. Cataloghi che propongono la pubblicazione a prezzi per molti inaccessibili. Proposte di successi sicuri là dove non avranno mai accessibilità o visibilità. Sarà solo l’esperienza, gli anni, il passaparola che li renderà più scaltri e meno facili ad essere catturati da perfetti manigoldi.

Pochissime organizzazioni s’impegnano ad aiutare gli esordienti, solo alcune Associazioni no profit che si autofinanziano rimettendoci spesso per prime o, per quanto riguarda i pittori emergenti ci sono piccole gallerie chiamate “gallerie di scoperta” che hanno la caratteristica di chiedere oneri economici limitati ma hanno scarse possibilità di fare entrare il giovane nel mondo dell’arte. Chi ha alle spalle un buon gallerista ovviamente avrà più chanches.

Iscriversi alle mostre è oneroso e spesso gli artisti di arti figurative per risparmiare, si organizzano per le collettive.

Per quanto riguarda invece la fotografia, chi non è del settore vede la figura del fotografo solo colui che scatta le foto e poi le stampa; la gente ignora delle tante ore spese dietro ad un computer per una post produzione sia per elaborare foto ritocchi o per migliorie nello sviluppo standard, per quelle destinate alla fashion portraits, al reportage, still life o semplici foto commerciali che vengono perfezionate per poterle poi consegnare alle Agenzie, ai privati, ai giornali e quanto poi sia difficile trovare le giuste collaborazioni. Ricordiamo anche che dietro ad ogni forma di arte ci sono corsi da conseguire, ricerche continue in campo artistico e di rappresentazioni estetiche, musicali, letterarie, d’immagine, aggiornamenti fondamentali, oltre alla spesa di materiali che hanno prezzi a volte insostenibili per i giovani provenienti da famiglie a basso reddito. E per quanto riguarda gli scrittori? Una giungla, inutili promesse, c’è chi si lascia abbindolare da quelle pseudo case editrici che in realtà solo legatorie, promettono pubblicazioni gratuite chiedendo solo di acquistare qualche copia. Perché non dire subito che trattasi di casa editrice a pagamento? Perché non ammettere che in realtà stampano solo quelle poche copie che daranno al povero illuso autore convinto di essere arrivato? E’ normale che ci siano case editrici a pagamento, ma dovrebbero andare incontro ai giovani talentuosi con prezzi abbordabili o a rate senza approfittarsi di tanta ingenuità. Vi sono case editrici che obbligano a stampare minimo 300, 400 o più copie sapendo la difficoltà poi di vendere i libri degli emergenti o peggio degli esordienti. Perché non dare la possibilità di stampare inizialmente una cinquantina di copie?

Purtroppo fra i nuovi artisti c’è sempre chi dopo un entusiasmo iniziale si arrende, ma anche chi invece con caparbietà e voglia di affermarsi insiste nonostante le difficoltà sempre alla ricerca di quelle opportunità che li conducano finalmente ad un riscontro di visibilità. Giovani talentuosi che si mettono in continua discussione nonostante i no e le porte chiuse in faccia; l’impegno e il lavoro costante però non sempre sono sufficienti.

Non ci sono reali agevolazioni per gli artisti esordienti o emergenti; spesso abbandonano i loro sogni mentre noi perdiamo a volte talenti ignorati. Tutto è diventato business, tutto è commercio, guadagno, e la “meritocrazia” diventa parte di questo. Non sempre i migliori sono quelli arrivati. La bellezza andrebbe sostenuta da tutti, la stessa bellezza che vediamo nei musei, leggendo un buon libro, osservando una scultura e un quadro, incantandosi di fronte ad una bella fotografia ascoltando una musica che fermerà il tempo magari a riflettere su tutto questo.

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Last modified on Monday, 14 September 2020 22:09
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