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Italo Calvino nasce nel 1923 a Santiago de Las Vegas e muore a Siena a soli 61 anni nel settembre del 1985 a seguito di un intervento al cervello per ictus celebrale. Italo Calvino riposa nel cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia, nella provincia di Grosseto.
Nel 1925 la famiglia Calvino si trasferisce a Sanremo, dove lo scrittore trascorrerà l'infanzia e l'adolescenza. Nel '41 si sposta a Torino, dove si iscrive alla Facoltà di Agraria. Inizia già a comporre i primi racconti, poesie e testi teatrali. Nel 1943, per evitare di essere arruolato nell'esercito repubblichino di Salò dopo l'8 settembre, entra nella brigata comunista Garibaldi.
Nel 1945, dopo la guerra, Calvino lascia la Facoltà di Agraria e si iscrive a Lettere. Nello stesso anno aderisce al PCI. Entra in contatto con Natalia Ginzburg e Cesare Pavese a cui sottopone i suoi racconti. Inizia a collabora con il quotidiano "l'Unità" e con la rivista “Il Politecnico” di Elio Vittorini. In questi anni si afferma la casa editrice torinese Einaudi (fondata nel 1933) con famosi collaboratori e consulenti, tra cui Pavese e Vittorini stessi. Proprio su suggerimento di Pavese viene pubblicato nel 1947 il primo romanzo di Italo Calvino “Il sentiero dei nidi di ragno” di stampo neorealista, come la successiva raccolta di racconti.Nel 1952 viene pubblicato “Il Visconte dimezzato” - il primo della trilogia I nostri antenati - nella collana Einaudi “I gettoni”, diretta da Vittorini.
Si assiste in seguito a un cambiamento di stile di Calvino da neorealista a quello fiabesco-allegorico, che diventerà lo stile dell'autore.
Nel 1956 vengono pubblicate le Fiabe italiane, un progetto di raccolta, sistemazione e traduzione di racconti della tradizione italiana popolare. Nel '57 lascia il PCI, dopo l'invasione da parte sovietica dell'Ungheria. In questi anni scrive diversi saggi, tra i più importanti “Il midollo del leone” (1955), sul rapporto tra letteratura e realtà. Collaboratore con diverse riviste, tra cui “Officina”, fondata da Pier Paolo Pasolini, dirige con Vittorini la rivista "Menabò". Il suo stile fiabesco-allegorico si esprime al meglio nel “Barone rampante” (1957) e nel “Cavaliere inesistente” (1959), completando così la trilogia cominciata nel '52 con “Il visconte dimezzato”.
Nel 1962 conosce Esther Judith Singer una traduttrice di origine argentina con cui si sposa nel 1964. Si trasferiscono a Parigi nello stesso anno. Nel 1963 pubblica “La giornata di uno scrutatore”, un romanzo breve. Nello stesso anno esce, nella collana einaudiana “Libri per ragazzi”, Marcovaldo, una serie di racconti incentrati sulla figura di Marcovaldo, un modesto operaio di una ditta del boom economico. A Parigi entra in contatto con lo strutturalismo di Roland Barthes.
In questo clima speculativo e filosofico, Calvino frequenta gli intellettuali del movimento OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle, un laboratorio di letteratura di cui fa parte anche Raymond Queneau, autore de “I fiori blu” e degli “esercizi di stile”.
Da questi incontri e influenze letterarie nascono nel 1965 “Le cosmicomiche” e altre opere di grande interesse. Queste opere fanno parte del cosiddetto “periodo combinatorio” dell’autore, strettamente dipendente dalla riflessione strutturalista sulle forme e le finalità della narrazione.
Nel 1980 esce la sua raccolta di saggi “Una pietra sopra”. Seguono nel 1983 “ racconti di Palomar,” in cui il protagonista attraverso le proprie osservazioni sul mondo circostante, porta il lettore a riflettere sull'esistenza umana e sull’importanza della parola. Questi racconti sono caratterizzati da un profondo pessimismo, e da un senso di solitudine.
Nel 1984 Italo Calvino lascia Einaudi e con Garzanti, pubblica “Collezione di sabbia”. Nel 1985 viene invitato dall'università di Harvard a tenere una serie di conferenze ma, in quel periodo viene colto da un ictus nella sua casa a Roccamare, presso Castiglione della Pescaia. Muore pochi giorni dopo a Siena.
Molti non sanno che Calvino si interessò anche al cinema e alla musica.
Il film “I soliti ignoti” di Monicelli fu tratto dal suo racconto “furto in una pasticceria”. Partecipò inoltre in “Boccaccio 70” sempre diretto dal maestro Monicelli. In campo musicale scrisse alcuni testi che vennero musicati da Sergio Liberovici.
Nel 1981 riceve la Legion d’Onore
Frasi e aforismi
Se infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.
Chi ha occhio, trova quel che cerca anche ad occhi chiusi.
D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
La fantasia è un posto dove ci piove dentro