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C’era una volta Piazza della Baldracca
E’ noto a tutti che l’edificio di Piazza Signoria fu commissionato da Cosimo I dei Medici, Granduca di toscana per la costruzione di uffici (uffizi) giudiziari ed amministrativi
Fu richiesto a Giorgio Vasari che doveva progettare il palazzo proprio vicino all’abitazione del Duca e andava esteso fino al fiume Arno. Era il 1560 c.a.
In cinque anni fu costruita buona parte del Palazzo nel 1565 fu completato anche il famoso “corridoio Vasariano” costruito per l’occasione del matrimonio fra il figlio di Cosimo de Medici, Francesco e Giovanna d’Austria.
Alla morte del Vasari nel 1574, i lavori furono continuati dal Buontalenti e Francesco I dei Medici, a lui si deve la creazione della Galleria.
Negli anni a venire molte le collezioni sono entrate a fare parte del museo fra più importanti al mondo; opere d’arte antiche e moderne comprensive di armi, gemme e strumenti appartenuti a grandi scopritori, scienziati e inventori come ad esempio Galileo Galilei.
La galleria fu aperta al pubblico nel 1789 con milioni e milioni di visitatori all’anno.
Settecento anni prima, nello stesso spazio dove adesso ci sono gli Uffizi, in pieno medioevo, vi ergeva uno dei quartieri più malfamati della città: il quartiere di Baldracca. Ladri, ubriaconi, assassini, bordelli e malcostume serpeggiavano in quell’ambiente losco e equivoco. Volgarità, degrado e sporco erano il vivere comune di chi ci abitava. Il nome “baldracca” non è derivato dal modo come i fiorentini definivano la prostituta ma dall’osteria in sito che era nominata “osteria di Baldracca”. L’osteria si denominò Baldracca per una storpiatura del nome Bagdad, la città dei califfi erroneamente scambiata all’epoca per Babilonia considerato il luogo dove tutto è fuori controllo dove caos e disordine prendono il controllo di tutti e tutto. L’osteria per voler dei medici viene del tutto cancellata e sostituita dal “teatrino di Baldracca” dove gli attori stessi pagano affitti per mostrare i propri spettacoli alla presenza di donnine succinte e provocatorie. Un piccolo teatro che non può contenere più di 400 posti e dove vi sono piccoli spazi per la nobiltà che segue dietro a grate per vedere in anonimato.
Nel XV secolo però i Medici presero potere e commutando Firenze da Comune a Signoria decisero di fare “pulizia” da quel degrado allontanando quel ceto non certo “elegante” e di classe. Il quartiere, con il suo giro poco raccomandabile si spostò così in Piazza della Passera rinominata dopo Piazza dei Sopiti fino a quando nel 2005, l’allora Assessore Eugenio Giani, le ridette il suo nome autentico. Riguardo al toponimo originale, pare che in quella zona vi fosse una casa di tolleranza dove fu “ospite” perfino Cosimo I dei Medici Granduca di Toscana.
Firenze che respira, che incanta che risorge che declina e risale. Firenze segreta fra grettezza e nobiltà ma sempre immersa nella bellezza da guardare, da scoprire da amare proprio come una bella donna dai mille riflessi, dai sorrisi limpidi o sornioni, dagli sguardi aperti o indagatori. Firenze culla di artisti, pittori, scultori, inventori e che dire di Dante?
Intrighi di potere, leggende da respirare e misteri da scoprire in ogni angolo della città. Possiamo amarla, criticarla, additarla, viverla ma è indubbio che la sua storia è ancora storia in ogni angolo dove solo l’uomo ne scalfisce la bellezza. Ma questa è un’altra storia...