L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
L'essere umano è l'animale meno coerente.
Non ha memoria, soffre di mania di protagonismo, passa continuamente da interessi diversi: segue per esempio lo scempio del recente terremoto in Siria e Turchia e ascolta i pettegolezzi di Sanremo con la medesima attenzione, per poi riprendere ad ascoltare notizie tragiche delegando sempre colpe a questo o a quello. Niente lo sconvolge più quasi fosse abituato al male. Adesso pranziamo o ceniamo di fronte a un telegiornale senza la giusta attenzione a meno che si tratti di notizie che ci toccano da vicino.
Tutti tuttologi, sapienti, riflessivi, pronti a giudicare, condannare e decidere se alzare o abbassare il pollice a favore o a sfavore di chiunque. Siamo diventati automi dei social dove là non ci sia la possibilità di fare la guerra fisica, si passa a quella verbale. Si demoralizza, si umilia, s'intimidisce chi non ha la giusta difesa. Tutti leoni da tastiera che a volte "sparano" parole che uccidono, che fanno male, che inchiodano i più deboli o chi non è capace di difesa.
Nascono gli sfottò, il bullismo, il dominio, s'insinuano orchi adescatori, incantatori di parole e traditori di amicizie. Vi è sempre la vittima e il carnefice, il debole e il vincitore. Ma vincitore di cosa? Siamo passati dai salotti delle chiacchiere ai salotti dove parlare di sangue, di violenza, di orrore.
Ogni giorno i media televisivi ne propongono una quantità esagerata. Lo fanno perché questo tipo di televisione ha un seguito enorme. Un interesse quasi malato. La gente segue dove c'è il male, la curiosità, il dolore. Audience altissimi dove giornalisti (?), personaggi dello spettacolo, gente comune ha la soluzione di qualsiasi problema, tutti che "se ci fossero loro al governo", "se ci fossero loro in quella circostanza..." e intanto diventiamo più soli, più poveri di altruismo, più inclini al dividersi anziché costruire qualcosa di migliore. COERENTE (aggettivo) significato: colui o colei che è conforme ai principi morali, alle idee professate… Ecco, molti si dichiarano di mentalità libera e aborrono chi la pensa diversamente da loro. Altri che si dichiarano compassionevoli ma guai se un extracomunitario gli passa avanti nella fila. Ci sono poi i buonisti che stanno dalla parte di Putin e altri buonisti che invece sono per Zelenski, come se la guerra fosse un gioco e non si parlasse di esseri umani che per voleri di un potere selvaggio e insensato muoiono ogni giorno. Se solo per un attimo, potessimo essere al di sopra della nostra terra e vedere quanto siamo piccoli e inetti, fragili con una fine per ognuno già programmata alla nascita, se potessimo renderci conto che siamo noi il male del nostro male forse cambieremmo modo di pensare.
La terra è di tutti, le risorse anche, i bisogni sono gli stessi ma l'animale terrestre attraverso strutture ben organizzate è diventato schiavo di un potere bisognoso di pedine al loro servizio. Un potere con i tentacoli che ha gerarchie dappertutto e che ci ha ormai "formattato" il cervello rendendoci egoisti, insensibili, sadici e purtroppo ormai inutili nel ricreare un pianeta che respiri di amore, solidarietà e fratellanza civile. Si, qualcuno si salva ma non fa testo...