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Enzo Casagni presenta  il suo nuovo libro: “Poesia semplicemente poesia”

By Rino R. Sortino October 24, 2023 717

 

“Poesia semplicemente poesia” è un libro dove traspare fortemente la sensibilità  dell’anima dell’autore. Enzo Casagni  negli ultimi nove anni ha scritto tre libri autobiografici,  cinque quaderni poetici e con quest’ ultimo libro  è arrivato a cinque libri di poesie. Diverse negli anni sono le sue partecipazioni  a concorsi letterari dove ha ricevuto molte menzioni di merito, targhe e medaglie.

Enzo ha sempre mostrato fin da giovane, una predilezione per la poesia, dal momento che  amava  Catullo,  Saffo e D’Annunzio, proprio con  “la pioggia nel pineto”  apprese la musicalità del verso. Nel libro precedente “il deserto dipinge la mia anima”  le poesie  risentivano molto di  due realtà molto molto aggressive e dolorose: il Covid e la Guerra in Ucraina.. Le  strofe  di “Poesia semplicemente poesia”   invece sono  intime e spirituali scritte prima d quelle gravi problematiche e colpiscono come un canto liberatorio. Alcuni prose sono frutto di meditazioni avvenute dopo incontri spirituali, altre   sono espressioni esclusive del sentire dell’autore, dal momento che  la sua anima aveva  necessità di esprimersi. Tutti i versi di “Poesia semplicemente poesia”   non sono frutto di una ricerca intellettuale, ma di  espressioni spontanee  che rivelano immediatezza e spontaneità. Il Poeta in alcuni versi con  una semplicità intrinseca, descrive la bellezza del creato e  si  commuove alla vista di  un tramonto e dell’alba..

La prefazione di “Poesia semplicemente poesia” è a cura di Cinzia Baldazzi, critico letterario di fama internazionale, l’edizione grafica  è  elaborata alla perfezione da Maria Grazia Vai di Immagine ed Arte e la pubblicazione è stata resa  possibile grazie alla  Iucant Print.

 

Abbiamo incontrato Enzo Casagni per conoscere le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere il suo nuovo libro.  

Cosa provi Enzo dopo l’uscita del tuo libro?

Sento in fondo al mio animo una gioia profonda per essere riuscito a manifestare quello che io realmente sento e provo. Ho partecipato  recentemente ad una esposizione di libri alla  Prima Book festival  una interessante manifestazione che si è svolta a Roma nel quartiere della  Bufalotta a Roma .E’ stata grande la mia soddisfazione quando  Cinzia Baldazzi ha presentato  il mio libro. Quello che mi ha colpito soprattutto è quando ha affermato  che la distanza fra l’uomo e Dio per quanto mi riguarda è stata accorciata   dalla mia esperienza con Cristina, la mia adorata moglie che ho perso alcuni anni fa.  Per me lei è sempre stata la mia musa ispiratrice, senza fare un paragone eccessivo, quello che è stato  Beatrice per Dante e quello che è stato Laura per Petrarca.

 Cristina è sempre stata un punto fondamentale della tua vita e non la dimenticherai mai.

 

Si infatti nel libro c’è molto di Cristina. Nella prefazione c’è una lettera che io ho scritto a lei che sta lassù e le dico  “ti prego leggi questi versi lassù tra le nuvole e le stelle” e poi nell’epilogo del libro c’è un poesia che io ho scritto nel ricordare il nostro primo incontro avvenuto a Monte Follonico in Toscana.  Ricordo anche il giorno ed era il 24 luglio del 1962 quando ci incontrammo per la prima volta  in una pensione che si chiamava  Anna. Quando entrai e  vidi  Cristina seduta su una sedia la invitai ballare, era una canzone di Gino Paoli, Sapore di Sale. In quel momento è come  se intorno a noi non esisteva  più niente, soltanto noi due, poi da quel giorno, non ci siamo più lasciati..

 

Nelle poesie del tuo ultimo libro traspare ottimismo, sei d’accordo?

 

Non lo chiamerei  ottimismo,  piuttosto realismo perché la vita esiste e nessuno può distruggerla.  La vita è una forte realtà che si rivela  con la venuta di Gesù Cristo che poi con il suo sacrificio  si rivolge  all’uomo “non vi dovete preoccupare perché la vita è con Voi e vi seguirà sempre”. La morte è solo un riposo temporaneo, perché poi  lo spirito e l’anima riprenderà il corpo in cui è vissuta. Dobbiamo sempre tener presente chi è l’autore di questi doni ed io dico che bisogna ringraziare ogni momento che noi respiriamo e bisogna rivalutare quello che noi abbiamo. Oggi siamo abituati a dare tutto per scontato,   ma non è assolutamente così.

 

Sorge spontanea una domanda, ma tu quando stavi con Cristina, già scrivevi?

 

Io ho sempre avuto un grande amore per le poesia e fin da ragazzo già scrivevo. Mi ricordi di aver scritto  un piccolo libro dove c’erano annotate  diverse mie poesie ma poi smisi di scriverle  quando conobbi Cristina. Quel libricino che poi lo regalai si chiamava “sentieri”  perché attraverso questi sentieri io vedevo una piccola luce che era la nostra speranza. Con il tempo  continuai a scrivere soltanto qualche meditazione a livello spirituale, perché ho sempre frequentato gruppi spirituali. Quando stavo con Cristina ritenevo di avere tutto e quindi non avevo bisogno di scrivere, nel momento in cui  lei se ne è andata  alla vigilia dei nostri cinquanta anni di matrimonio, una parte di me si è dissolta  e la poesia  si è improvvisamente  rifatta viva. Ha cercato di aiutare a esprimermi e mi aiuta a manifestare tutto il  mio amore nella solitudine.  Il mio  dolore come scrivo in una poesia  non è fine a se stesso è anche calore, perché ha come origine, l’amore.

 

C’è vita oltre  la morte, cosa ti ha spinto a scrivere questa poesia ?

 

Questa poesia è il frutto di incontri spirituali, perché dobbiamo riflettere  al sacrificio che Gesù ha fatto per noi, quando  si è incarnato e ha detto  all’uomo “guardate che la morte è stata sconfitta da me  e quindi oltre la morte c’è la vita”.  Questa è una realtà che  molti  non riconoscono, oltre la morte c’è sempre vita ed è anche una legge fisica perché siamo fonte di una energia che non si  può distruggere. Questo è un esempio per chi ci vuole credere:  la vita esiste  oltre la morte e l’anima non può morire e  continua a vivere.

 

Cosa ci puoi dire del tuo modio di intendere la poesia?

 

Oggi compio 82 anni e vorrei ringraziare chi ha creduto in me e mi ha concesso di vivere  questa realtà che  non avrei mai immaginato. La poesia io credo che aspettasse solo l’occasione giusta per manifestarsi. Quando ho un’idea, scrivo di getto la poesia, la lascio in un file e poi la riprendo dopo qualche tempo per vedere la sua musicalità, ma in genere non modifico quasi   niente. C’è stato un periodo in cui scrivevo quasi esclusivamente di notte e quando sentivo un’emozione, andavo subito al computer a fissare l’idea.  Tu sai che io per abitudine mi porto con me copie delle mie poesie e alcune volte le faccio leggere a persone che incontro occasionalmente, così  la gente rimane sorpresa, si commuove e alcune  volte mi abbraccia. E’ questo che apprezzo maggiormente, vedere nei loro volti la soddisfazione. 

Grazie Enzo Casagni

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