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Quando l’arte diventa beneficienza: è infatti il titolo che ben si addice a questa nuova iniziativa a scopo benefico promossa dalla Segreteria per la Comunicazione dello Stato della Città del Vaticano e dei Musei Vaticani, in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano e Officina della Comunicazione.
Il progettò è stato presentato nel Salone di Raffaello della Pinacoteca Vaticana, alla presenza del Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani , di Mons. Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione e da Christo, celebre artista bulgaro naturalizzato americano.
“Christo, il campione dell’arte-evento” , dichiara il Prof. Paolucci, “ quello che impacchetta i monumenti per farci capire che, nel tempo della democrazia dei consumi, l’unica che esiste sotto il cielo, tutto è diventato prodotto consumabile e digeribile, oggi impacchetta Raffaello. Lo fa per sovvenzionare l’Ospedale Pediatrico di Bangui, nel cuore più disperato dell’Africa Nera.
Mirabile esempio di eterogenesi dei fini. Giulio II aveva chiamato Raffaello per esaltare la gloria sua e della sua Chiesa. Un altro Papa, Francesco, usa Raffaello per un atto di misericordia verso i più poveri fra i poveri.”
L’opera di Christo prende corpo da un particolare de La Scuola di Atene di Raffaello, il più celebre degli affreschi delle stanze Vaticane. L’artista, ha infatti scelto di concentrare la sua attenzione sugli occhi di una figura di un giovane, il cugino di Papa Giulio II, dipinto accanto a Parmenide.
La forma e la dimensione hanno permesso all’opera di essere il modello per la realizzazione di 300 cofanetti numerati e firmati da Christo. I multipli saranno quindi venduti con la collaborazione della casa d’aste Christie’s.
“Quest’opera ha per la Segreteria per la Comunicazione”, commenta Mons. Dario Edoardo Viganò, “una duplice valenza. Innanzitutto rappresenta il segno concreto dell’interesse della Comunicazione della Santa Sede per la contemporaneità e per il linguaggio che la contraddistingue. Christo è uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea mondiale;e l’originale dell’opera che donerà alla Segreteria sarà il segno concreto di questo sodalizio che vede tra i protagonisti anche i Musei Vaticani.
Il secondo aspetto riguarda il legame tra arte, cultura e solidarietà. L’opera d’arte che diviene dono per l’umanità ma anche occasione per realizzare una concreta opera di beneficienza. E’ stato il Santo Padre ad indicare a chi indirizzare la raccolta fondi: all’Ospedale Pediatrico di Bangui che il Papa ha visitato nel suo recente viaggio in Africa, in quel paese in cui il Pontefice ha deciso di aprire solennemente la porta della cattedrale, un’anteprima all’apertura dell’anno giubilare, una prima porta aperta alla Misericordia.”
E così l’arte contemporanea a volte inquieta che aleggia nei sofisticati salotti di New York, in virtù di quella Misericordia che Papa Francesco va invocando in tutto il pianeta, si involerà “impacchettata” in segno di solidarietà verso quel mondo dei più poveri fra i poveri.