L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Ci è voluto ancora una volta lui a fermare il mondo degli interessi a tutela della salute degli umani, Damiano Tommasi, ex calciatore della Nazionale e della Roma Campione d'Italia nel 2001, primo nella storia del calcio capace di ridursi l'ingaggio a 1.500 € al mese, quando aveva subìto un grave infortunio e primo calciatore italiano ad aver giocato in un campionato cinese a fine carriera.
Lui che non ha vinto nulla di meno di altri calciatori più appariscenti, uno scudetto, una super coppa di lega, un campionato europeo under 21 con Totti, Cannavaro ed altri, che ha calpestato i loro stessi campi da gioco, ha condiviso gli stessi spogliatoi, viene oggi bersagliato di critiche perché ha avuto ancora una volta il coraggio di interrompere la macchina degli Interessi.
Anche oggi, che è Presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, continua a svolgere il suo ruolo con lo stesso spirito e la stessa onestà di quando era dalla parte di chi scendeva in campo ” e lo fa con la correttezza che lo ha sempre contraddistinto, ma anche con la veemenza di quando vinceva i contrasti di gioco più duri, pur senza commettere fallo".
E non è bastato nemmeno lo scorretto, poi rivelatosi corrotto, arbitro Byron Moreno a fargli cambiare idea che l'onestà vince sempre, nonostante abbia annullato quel golden gol, che avrebbe potuto dare alla nostra Nazionale l'accesso al turno successivo nei mondiali del 2002 in Corea e Giappone.
Oggi, di fronte ad una pandemia così importante come il coronavirus, delle cui dimensioni ancora non ci rendiamo sufficientemente conto, che cerchiamo di esorcizzare attraverso i canti e inni dai balconi delle case, ancora una volta è lui ad interrompere il gioco avversario, per mettere la palla tra i piedi di coloro che, sulla carta, dovrebbero averli più buoni dei suoi, chiedendo la sospensione dei campionati e delle competizioni europee.
Il nostro Stato però non ha bisogno di piedi, ma di cervello e tutti forse lo hanno capito, prendendo spunto anche per il quotidiano, degli appelli di quest' uomo, padre di sei figli, ancora una volta pronto a mettere in gioco a scapito della sua persona e della sua carriera professionale, un beneficio per la comunità e non solo di quella sportiva.
Grazie Damiano Tommasi per averci messo ancora una volta la gamba e, speriamo che, quanto sapientemente seguito dal Presidente Conte e dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, possa portare a dei risultati da tutti noi auspicati, con la speranza che persone come te possano un giorno occupare quella zona del campo, oggi riservata solo a coloro che hanno i “piedi buoni! ...“