L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Mettete un pomeriggio a Santa Marta, la casa abituale scelta da Papa Francesco, e l'occasione speciale di incontrarlo.
Che siate cristiani o laici, o di altre religioni, non importa, potrete sicuramente affermare che questo papa è già nella storia contemporanea. Lui è contemporaneo, la sua comunicazione è contemporanea.
Quello che può colpirvi, al di là di un delicato accento italiano con una cadenza argentina che richiama molti dei nostri antenati che sono andati in quella terra, è la gentilezza delle sue parole, del suo sguardo, del suo sorriso.
Le sue parole in questi dieci anni di pontificato - in fondo - quali sono?
Partirei da qui, ascolta con il cuore e con la mente.
Questo papà è un convinto sostenitore che occorre comprendere la complessità di oggi con “il cuore puro”.
In un periodo storico caratterizzato dalla polarizzazione e della contrapposizione dei fronti e delle idee, le sue parole sono rivoluzionarie.
In quest'epoca segnata dalla guerra, è il Papa che per primo lancia l'allarme al Disarmo Integrale, contro la guerra e il conflitto globale.
La sua comunicazione è contemporanea e rivoluzionaria: è la comunicazione non ostile che ha l'audacia di togliere la polvere a parole come PIETA', parole come PONTI e non come PIETRE.
La comunicazione di pace di Francesco richiama la Carta di Assisi, contro i linguaggi feroci del Web, le parole d'odio degli odiatori seriali ed è diretta a tutti noi operatori di informazione.
Se un papa come Francesco chiede di disarmare la psicosi bellica, del bianco e del nero, e pone sotto i riflettori del mondo parole come: rispetto, dignità e cuore, dialogo, speranza, fiducia, cos'altro possiamo fare?
Prendi queste parole e costruisci ponti, ognuno nel suo campo, a casa, con gli amici e con i nostri conoscenti. In Rete, nondimeno. Vale la pena invertire la rotta.