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Dove vai fantastica fanciulla della primavera/estate 2017 con le tue filiformi e perfette gambe al vento, avvolta in chilometrici sospiri di chiffon, falpalà di sete leggerissime, volants e sovrapposizioni di tessuti preziosi, ricami di cristalli e jais che sembra vogliano fare a gara con il caldo splendore del sole dell’estate prossima ventura ?
Chiuse le giornate della moda femminile che hanno elettrizzato Milano, spenti i riflettori, sulle passerelle sono rimasti soli gli utopici fantasmi di una femminilità disegnata da nudità soavemente sfacciate. C’è infatti poco da scoprire : il leitmotiv di base di quasi tutte le sfilate è stata una massiccia esibizione di gambe simili a ... gambi di girasole: magrissime, dinoccolate, persino “trasparenti”, si tuffano in striminzite gonnelle e
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Giorgio Armani Womenswear |
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Woman - Giorgio Armani |
hot pants quasi inesistenti. Scollature abissali o seducenti top con spalline da abito da sera (o camicia da notte) completano la “mise”.
Eppure ondeggiava sicura, la ragazza dell’estate 2017 proposta dai nostri bravissimi stilisti, ricchi di fantasia e senso artistico. Perché la moda è una forma d’arte, architettonica e pittorica : suscita ammirazione tra gli intenditori e invidia dai “concorrenti” esteri ... ma anche un po’ di perplesso timore tra quelle che dovrebbero essere le prime fruitrici : le donne. Quelle giovani, ma –ahinoi – soprattutto quelle un pochino “stagionate” che (poverine!) si sentiranno in dovere di adottare uno “stile” che – sopra gli anta e con la linea un tantino fuori limiti – diventa giocoforza soggetto di battute velenose.
Ma tant’è : seguire la moda è per molti un gioco divertente. Solo per pochi è soprattutto un gioco intelligente. Tante le proposte presentate in passerella : basta saper scegliere - come fiore da fiore - quelle più adatte a ciascuna di noi.
Qualche esempio ? Naturalmente le “Roi” Giorgio Armani. Ha persino creato un neologismo “Charmani” (charme+Armani : una fusione tra un aggettivo sciccosamente parigino e un nome-mito dello stile) che, se a crearlo è sto proprio Lui (la maiuscola è di rigore), ci sembra appena un tantinello snob. Certo che Lui se lo può permettere : agli innumerevoli successi oggi c’è da aggiungere la splendida sfilata che ha visto zompare in piedi una platea entusiasta. Certo, dopo una settimana di bocche storte a bisbigliare critiche severe, una sfilata così non può che rallegrarti il cuore. Colori e tessuti, linee e giochi di sovrapposizioni, ispirazioni etniche e profili di donne “attualmente antiche”, reinventate sul drittofilo di “uno charme fatto di piccole trasgressioni purché di spirito moderno” . Come le giacche, le sue stupende intramontabili giacche. Morbide e allungate ad accarezzare il corpo, create con preziosi tessuti moderni portate con abiti sottili – lunghi o corti – con maniche a palloncino. Sottili giochi di organza e georgette, piccole borse preziose e scarpe-stivaletto a tacco alto o lisce “pianelle” stile Cenerentola per creare una sera magica..
E dopo il re ecco una regina della moda : Laura Biagiotti che ha unito la morbidezza di splendidi abiti ricchi di languido sapore antico al più metropolitano spirito sportivo. Seducente il sapiente gioco di trasparenze che Ermanno Scervino affida alla preziosità del pizzo. Sartorialità al potere nelle perfette linee degli abiti, dei corti giacchini, nei splendidi abiti da sera. Blumarine propone ampie gonne a ruota o balze percorse da grandi fiori tropicali da portare con camicette in organza, trasparenti e ricamate. Tanti ricami, nel segno della rosa, e un abito in chiffon a motivi tartan, leggerissima e magica idea per le notti calde di un’estate tropicale.
Divertenti - più che stimolanti – si sono concluse le pur sempre turbolente “giornate di Milano” dedicate alla moda femminile. Su passerelle ed elitari rendez-vous sono state presentate le immagini e i suggerimenti che grandi e piccoli stilisti impongono alla più raffinata eleganza delle fashion victimes del prossimo inverno 2015/2016.
Cosa andrà e cosa non andrà? “In” e “aut” non esistono più: tutto fa moda. Il corto e il lungo, le spumeggianti trasparenze del licenzioso stile malandrino caro alle raffinate cocotte che, attorno agli anni Venti. popolavano quelle famose Case più o meno “chiuse”. Ma tira molto anche lo stile puritano anni Quaranta. Quella moda tristemente autarchica con gonne di stoffa pizzicosa mestamente lunghe alla caviglia e l’orlo a sfiorare
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Dsquared women |
tondeggianti scarponcini con suole carrarmato...
E i tessuti ? Mammamia che confusione ! Certo non sono più per nulla “pizzicosi” : anzi più morbidi e preziosi di così sembra impossibile trovarne! Ma i colori ? E le fantasie ? Da perderne occhi e sentimenti. Le strisce, i triangoli e le righe “(tutto fa brodo!” diceva una vecchia pubblicità televisiva) ma nel “brodo” della moda dell’anno che verrà c’entrano anche i cerchi, i quadrati e persino la cybernetica e le onde gravitazionali che hanno confermato, dopo 100 anni dalla grande intuizione di Einstein sulla Teoria della Relatività, come tutto sia effettivamente “relativo”. Anche sotto il profilo estetico, e del buon gusto, della moda. Oggi non è lo stile a segnare il tempo : è il tempo a segnare lo stile. I tempi che andiamo vivendo sono balordi ? Non ci meravigliamo, quindi, se lo stile e la moda sono altrettanto balordi. Ma dove vanno quelle giovanissime fanciulle in passerella con gonne-slip e corpo in trasparenze che non lasciano neanche un piccolo spazio alla fantasia ? E quando veramente indossano un vestito o presunto tale (tagli da sarta, rifiniture e drittofilo chi sà più che cosa sono?) si fanno trafiggere da fantasie impensabili, con sovrapposizioni e accostamenti stridenti, che fanno girare gli occhi e la testa come trottole.
Eppure questa moda a diversi livelli di osservatori piace. Altroché. Basta leggere, su quotidiani e riviste specializzate, le lodi sperticate – su tutto e tutti – di una grande parte di “severe” critiche di moda che spesso - ahinoi – fanno fatica a distinguere un calzino da una liseuse.
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Leonardo Di Caprio veste Armani |
Quindi: pollice verso per le passerelle milanesi ? Manco per niente! Per fortuna ci sono ancora (e speriamo durino a lungo) i “grandi” del settore. In grado, anche nelle turbolenze odierne, di fare un cenno o dire una parola che possa fare testo e confermare il ruolo senza uguali che la moda italiana ha nel mondo. Giusto è non fare nomi: né negativi, né positivi. Il consumatore italiano ha gli occhi aperti e il senso dell’estetica ben sviluppato. Quindi sa fare le sue scelte e premiare il merito. In armonia con il successo mondiale della nostra moda. Tipo quella firmata “Giorgio Armani” che ieri sera, nella serata degli Oscar, ha vestito gran parte dei premiati.
Si sono spenti i riflettori sulle giornate di AltaRoma che dal 28 al 30 gennaio hanno presentato le collezioni di alta moda per la primavera/estate 2016. Sulle già gloriose passerelle romane – un tempo rendez vous dei più grandi sarti e stilisti internazionali – si sono incontrate tante giovani firme (di belle speranze e incerto avvenire) e una sempre più sparuta schiera di nomi gloriosi, firme prestigiose alle quali si deve gran parte del successo mondiale della moda italiana.
Ecco, ad esempio, l’ineffabile delicata bellezza della collezione di Raffaella Curiel.
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Raffaella Curiel |
Ispirata ai fiori di un giardino magico, incantato “ … per vincere la negatività dei tempi di crisi che stiamo vivendo – suggerisce la grande sarta – assorbiamo energia positiva nella natura, nella magia dei fiori del giardino che ha ispirato questa collezione …”. E fiori, tanti fiori sparsi a piene mani su corpetti e revers, sulle gonne a bocciolo di rosa … e papaveri rossi di sospirosa organza appoggiati sul bustier a “cesto di vimini”. Spettacolari le maxi ortensie ricamate su un abito da cocktail, mentre margherite di cristalli illuminano la reinventata “petite robe noire” e persino sull’abito da sposa fioriscono mazzolini di rose rosa. Presentata nella Sala dell’ Ex Dogana di San Lorenzo, la sfilata della colta stilista milanese ha entusiasmato per la sua straordinaria bellezza e per l’originalità di alcune “soluzioni” : come lo splendido sottogiacca in prezioso pizzo francese d’oro “ricavato da una antica tovaglia che si era in parte bruciata …” ha informato sorridendo Raffaella.
Anche un altro “grande” della moda italiana – Renato Balestra - ha presentato la sua collezione all’Ex Dogana. Tra eleganza e femminile seduzione le perfette lavorazioni sartoriali delineano i giochi in chiaro/scuro sul lucido/opaco dei rasi contrapposti a tessuti corposi, la delicatezza dei ricami a spina di pesce su argento e grigio degli abiti da sera, gli effetti multicolore abbinati al nero assoluto che riportano l’ elitaria perfezione di antiche vetrate art decò. E l’abito da sposa si illumina nelle luci del platino e si anima nella spumeggiante sovrapposizione di rivoli di tulle che lo trasformano nella mitica immagine di un fantastico uccello del paradiso.
Lo stilista calabrese Anton Giulio Grande ha presentato a Palazzo Ruspoli sfarzosi e preziosi modelli da sera che tanto sarebbero piaciute alle fanciulle in fiore che un tempo debuttavano in
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Renato Balestra |
società – ai grandi balli tipo il “Mak II 100” di accademica memoria - al compimento del 18° anno di età… Giada Curti si è ispirata alla “Divina Marchesa” quella Luisa Casali musa ispiratrice di Boldini e una delle amanti di Gabriele D’Annunzio : occhi bistrati e abiti che tanto ricordano le languide donne della Belle Epoque. Tanti giovani in passerella con le loro idee … spesso di stupefacente “avanguardia”. Come il cinese Miao Ran e l’inglese Lee Wood che propongono abiti … senza sesso, il primo con giubbotti e giacche tra il blu delle tute da operaio e il verde muschio del sottobosco, il secondo con abiti a vela di barca : senza forma e decisamente no-gender ma altrettanto decisamente no-altamoda !
Uomo dell’autunno/inverno 2016/2017, hai nel tuo maschio e ricco guardaroba almeno un “rabbioso” (ma prezioso) giubbotto da aviatore o da motociclista, da portare con jeans così stretti e malandati da sembrare ripresi da un raccoglitore di abiti usati (a misura di bambino) ? Se la risposta è negativa provvedi in fretta se non vuoi diventare “out” nella eterna gara del più “figo” che da sempre vinci tra amici e conoscenti!
Nei giorni scorsi, a Firenze “Pitti Immagine Uomo” e nella capitale lombarda “Milano Moda Uomo”, hanno presentato l’eleganza maschile proposta da grandi marchi e da grandi firme per il prossimo inverno. Spigolando qua e là tra stand fiorentini e passerelle milanesi pare che oltre all’ uomo in giubbotto di nappa morbido come velluto ma tecnologicamente all’avanguardia, andrà di moda un raffinato ma decisamente estemporaneo “uomo cipolla”: una tendenza, tanto “dejà vu” che fin dagli anni Ottanta avvolse e riscaldò legioni di fashion-victim femminili e di tanto in tanto viene ripresa sia in versione femminile che maschile.
Sovrapposizioni ? Certo : tra stile e classe. Vedi Giorgio Armani che, ancora una volta, ha saputo unire naturalità ad elitarietà. La collezione declina forme fluide che si appoggiano al corpo con leggera noncuranza, in sovrapposizioni preziose di materiali diversi, ciascuno con una sua specifica e personale funzionalità. Ed è “naturale” la ricerca dei tessuti, che spesso si ispirano ad antiche etnie, sia nelle trame sia nelle decorazioni; naturale è la gamma dei colori che – guidati dal blu profondo e “ombroso” classico Armani – giocano con toni neutri, tranquilli appena rischiarati da “riverberi” ottenuti con particolari tessiture e lavature del filato.
Le sovrapposizioni e lo stile “cipolla” occhieggiano da quasi tutte le collezioni rivalutando quel furbo vestire “a strati” che, in fondo in fondo, non è mai tramontato. Oggi, naturalmente, con le quasi infinite possibilità offerte dalle moderne ricerche/sperimentazioni tecnologiche, la faccenda si è fatta più sciccosamente appetibile. Non quegli infagottamenti osceni di capi sovrapposti che facevano sembrare un uomo la copia malriuscita dell’ omino Michelin. Oggi si scalda la camicia, la giacca, il cappotto con una sorta di “intercapedine”(da portare addirittura a pelle) talmente lieve che sembra inesistente alla vista e al tatto, ma che assicura un tepore da termoforo. La giacca, quindi, ma anche il cappotto, sono sottili e fit-fit ... e anche un maglione di leggerissimo cachemire come quelli – stupendi – di Brunello Cucinelli che arrivano a pesare persino la “pochezza” di 60 grammi, possono sfidare il freddo delle sciate in alta montagna assicurando una calda protezione : leggera, morbida e preziosa.Se sartorialità va’ cercando, l’uomo dell’autunno/inverno 2016/2017, la troverà di altissimo livello, nelle proposte di “Corneliani” marchio mantovano da sempre sopraffino cultore della perfezione. Sulla base di un’ accurata ricercatezza, i capi declinano l’internazionalità delle proposte presentate a Milano Moda Uomo il primo giorno della manifestazione.
Ancora estrose sovrapposizioni, di capi, di colori, di materiali, da Dsquader2 : uno stile che piace ai giovani ... ma che lascia interdetti i meno giovani per la sua. un po’ urlata, originalità..
Fedele allo stile ricercato l’elegantone del prossimo inverno anche per i suoi piedi vuole il meglio. Metti, ad esempio, le scarpe di Barrett. La novità di questa collezion e sono i pellami , vitelli crust colorati con aniline che donano effetti di speciale trasparenza. Sempre al massimo la prima linea : volumi morbidi e arrotondati le cui sinuosità sono evidenziate da glassature ad effetto chiaroscuro ottenuti con anticature a mano. E la perfezione dei pantaloni è assicurata da Rota, magari completati da un paio di mocassini (in coccodrillo) preziosamente firmati Santoni. Per i viaggi del manager, Bric’s propone la linea in pelle bottalata, declinata in trolley, borsoni con ruote e splendide cartelle. E in testa? Niente di più indicato di un cappello di Borsalino per interpretare l’enigmatico e sciccoso “scettico blu” del prossimo inverno!
A conclusione delle quattro giornate di AltaRoma, più che una rassegna della manifestazione, alla conferenza stampa, accanto alla presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi ci sono stati il presidente della Camera Nazionale della Moda, Carlo Capasa, il CEO di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone e il viceministro, Carlo Calenda, pronti a garantire l’impegno delle istituzioni nel rilancio di Roma come città della moda. Si parla di collaborare tra Milano, Firenze e Roma e puntare sul sistema paese per l’internazionalizzazione del Made in Italy. Con un importante sostegno economico dal governo, in arrivo a settembre, Roma, attraverso AltaRoma, potrebbe rigodere del successo e della fama di cui ha goduto nel periodo della Dolce Vita.
L’evento più atteso della giornata di lunedì, è stato sicuramente Who is on Next?, il progetto di scouting realizzato da AltaRoma e Vogue Italia. In questa 11° edizione, sono stati accordati due premi per la categoria accessori: a Nicolò Beretta per Giannico, per la categoria shoewear, e a Lolita Lorenzo di Carol Oyekunle, per le borse. Per l’abbigliamento ha vinto Lee Wood per L72, che si è aggiudicato anche il premio speciale FASHION VALLEY, attraverso il quale potrà sviluppare una capsule collection, che sarà presentata durante AltaRoma Gennaio 2016. Particolarità di questa anno è, che yoox.com, lo store virtuale leader nel settore offrirà ai vincitori la possibilità di proporre una creazione per il sito.
La Scuola di Moda Ida Ferri ha presentato la sua collettiva, al Palazzo delle Esposizioni. Una collezione haute couture caratterizzata da ombre e luci. Forme costruite ma morbide, seta e lana, rasi, organza, tessuti trasparenti, lavorati e ricamati a mano, paillettes, swarovski e piume hanno dato nascita a un bellissimo gioco di contrasti.
Presso l’Accademia L’Oreal di Piazza di Spagna, Fashion News Magazine ha presentato l'evento Green Inspiration dedicato al mondo “eco-friendly”. Abiti, accessori, riciclo, arte, libri, invenzioni, consigli di bellezza e un servizio gratuito di blow dry e acconciatura con i prodotti Biolage. Durante l’evento è stato accordato anche il premio Green Inspiration alla spazzola Eco Tools, che fa risparmiare energia e tempo, con una tecnologia tutta al naturale.
L’Accademia Nazionale dei Sartori ha aperto le porte della sua sede di Via Boncompagni, per mostrare un laboratorio dal vivo al pubblico di AltaRoma, mentre l’Accademia Altieri Moda e Arte ha sfilato con una collezione total white al Palazzo delle Esposizioni.
Agli Horti Sallustiani, Iuliana Mihai ha presentato una collezione ispirata al Giappone, sulle note della Soprano Ayumi Fujii. 26 outfits illuminati da decori in bianco e nero, dal fitting perfetto e dalle linee nipponiche.
Nella storica boutique di via Frattina, List ha presentato la nuova collezione autunno-inverno, che gioca tra la tradizione bon-ton e l’avanguardia asiatica. Il marchio romano dichiara di aver scelto di presentare la sua collezione durante AltaRoma per ribadire il suo ruolo come leader della moda femminile di qualità.
Due cocktail party in chiusura della kermesse. Nel roof terrace dell’Hotel Bolscolo Exedra, di Piazza Repubblica, dove Romana Busani di RB presenta una borsa dedicata a Sophia Loren e sul Lungotevere, nel atelier di Sandro Ferrone, dove si presenta la collezione autunno inverno del omonimo brand. Una presentazione statica, ispirata agli anni settanta, al mondo hippie delle feste e dell’indipendenza femminile.
In chiusura della kermesse, gli allievi dell’Accademia delle Belle Arti hanno organizzato un percorso espositivo, che ha permesso di visitare i luoghi più significativi della prestigiosa e storica istituzione. Istallazioni artistiche, abiti ed anche una mostra di “figurini” per presentare i lavori di fine anno degli studenti.
Di Ana Maria Busuioc
Un caldo weekend per AltaRoma, ma con un calendario ricco di sfilate, happening, mostre e presentazioni di libri.
Prima tappa della giornata di sabato, lo St. Regis Hotel, di Via Vittorio Orlando, che ha ospitato l’istallazione Phoular, dell’eclettico ed affermato fotografo Renato Cerisola.
“PHOULAR fotografie da indossare” è un brand d’Alta Gamma, unico nel suo genere, che si pone come dialogo e confronto tra le arti. La ricerca artistica di Renato Cerisola, lo ha portato a liberare la fotografia dall’esigenza di documentare. Attraverso scatti mossi, a lunga esposizione, di soggetti non definiti, avvicina la fotografia alla pittura, emozionando. Le sue fotografie vengono, poi, stampate su sciarpe dai tessuti pregiati, pronte a diventare emozioni da indossare. Un’idea, a dir poco originale! Scatti d’autore, che creano una capsule collection dal forte impatto visivo.
Sempre allo St. Regis, Vittorio Camaiani ha trasferito il suo atelier per un giorno e ha presentato la sua collezione “Egitto d’inverno”. Una reinterpretazione dell'arte, dei simboli e dell’iconografia dell'Antico Egitto, in chiave Vittorio Camaiani. Una collezione pret a porter, dalle linearità piramidali, dai colori seducenti, accompagnata da scenografici accessori in plexiglass.
In via Cola di Rienzo, l'inaugurazione di New Designers at Coin Excelsior. La creatività irrompe nello store, a partire dalle sue vetrine, che si trasformano in uno spazio giocoso ispirato al ‘Luna Park’, dedicato alle idee inedite di: Elena Ghisellini, Federica Berardelli, Giancarlo Petriglia, Paula Cademartori, Sara Battaglia, Zanchetti. Nomi nuovi ma già affermati nel fashion system. In questa edizione, il focus è sulle borse, come accessori indispensabili, che potranno essere ammirate ed acquistate fino al 3 agosto.
Al Palazzo delle Esposizioni, la presentazione dello stilista libanese, Rani Zakhem, della collezione “Per amore di Lola”, ispirata a Marlene Dietrich. Un’interpretazione contemporanea dell’allure della moda della prima metà del ‘900, sospesa tra Art Decò, Ertè, i ruggenti anni venti, il cabaret, il desiderio di glamour e di bellezza nonostante il grigiore delle guerre mondiali.
Di pomeriggio, l’inaugurazione del progetto “5+5” 5 designer di successo sostengono 5 designer emergenti, l’esperimento di mentoring, di Vogue Talents e Altaroma, cofinanziato della Regione Lazio, che conferma la vocazione rivolta al sostegno di giovani creativi. Thomas Tait, Marco De Vincenzo, Nicholas Kirkwood, MGSM Massimo Giorgetti, Paul Andrew, affermati anche grazie alla selezione da parte di importanti concorsi, hanno scelto di supportare e valorizzare Carlo Volpi, Maria Sole Cecchi, Fernando Jorge, Martine Rose e Matteo Lamandini. I loro lavori resteranno in mostra, nello spazio dedicato all’interno del Palazzo delle Esposizioni, fino alla chiusura della kermesse.
L'Accademia di Moda Maiani, stupisce con il défilé di fine anno accademico “Non tutto è quel che sembra”, ma anche con la presenza in passerella della drag queen Daniel Deco, conosciuto per la sua presenza nel programma Forte Forte Forte di Raffaella Carrà. Tema della collettiva è la metamorfosi, capi che si trasformano con un semplice tocco.
La sfilata di Renato Balestra, nel suo villino-atelier, stile liberty, di via Cola di Rienzo. Il leit motiv della sua collezione di Alta Moda Autunno-Inverno 2015-2016 è il grigio, in tutte le sue sfumature, dal pallido perla, all’argento brillante, al platino, fino all’ematite. Dettagli, lusso, tradizione sartoriale, è questo quello che vuole trasmettere lo stilista, che commenta anche la scelta di aprire le sfilate romane ai giovani stilisti: “Sono d'accordo nel sostegno ai giovani stilisti che è nella missione di AltaRoma, ma non vorrei si creasse della confusione perché per fare alta moda bisogna avere tecnica, gusto ed esperienza e queste cose non si improvvisano. Io so di cosa parlo anche perché personalmente sostengo e promuovo il progetto Blu Balestra.”
Il sabato di kermesse si è concluso con un cocktail Dj-Set serale, #TheTalentsBoat in un barcone sul Tevere, nel Rowing Club. Un’evento su invito, dedicato non solo agli addetti ai lavori, ma soprattutto alla clientela romana e agli invitati di Altaroma.
L’edizione estiva di AltaRoma da ampio spazio alle Accademie di moda della città eterna che presentano i loro lavori di fine anno. L’Accademia Koefia, domenica mattina, al Palazzo delle Esposizioni ha defilato con una collezione collettiva dedicata alle prossime Olimpiadi che si svolgeranno a Rio de Janeiro. Road to Rio 2016, ha portato in passerella 45 capi realizzati a mano dagli studenti del terzo anno, che hanno evocato modernità di forme e di contenuti con le loro creazioni sportswear.
Sempre domenica, L’Accademia Costume & Moda ha aperto le sue porte e ha presentato al pubblico di AltaRoma i progetti realizzati durante l’Anno Accademico 2014/2015 nell’evento Accademia Factory. Accessori, abiti e la proiezione di un nuovo film documentario sulla giornalista Anna Piaggi, a cura di Alina Marazzi, prodotto per Ndr/Arte. Sempre all’Accademia di Costume e Moda si è svolta anche la nuova iniziativa Portfolio Review, dove Sara Maino e Alessia Glaviano, di Vogue si sono dedicate alla lettura dei portfolio dei Under 40 del fashion system.
Al Palazzo delle Esposizioni, domenica, per la sezione Atelier hanno presentato le proposte per l'autunno/inverno 15/16 Ettore Bilotta, Luigi Borbone e Sabrina Persechino.
Ettore Bilotta con la sua collezione “Untouchable women", ripropone una donna raffinata e misteriosa, ricca di fascino, una Isadora Duncan o come la Giuditta di Gustav Klimt. Luigi Borbone esalta le silhouette attraverso monocromatismi e colori ai limiti del fluo, per leggere in chiave contemporanea un messaggio che arriva dalla geisha e passa per Dior dei primi anni ’50. Un mix di preziosa contemporaneità con i ricami ottenuti con moderne tecnologie e i cristalli di Swarowski, che disegnano con la luce sulla collezione. Per Sabrina Persechino è forte il legame di tra architettura e moda che propone, come leit motiv della collezione, insolite decorazioni arabeggiante alla maniera del Muqarnas. Sulla passerella sfilano abiti realizzati con orditi di design di interni lavorati e realizzati ad hoc per dare vita ad outfit da giorno, cocktail e da grande soirée.
Il TIME. Contemporary Fashion Award Milano 2015, organizzato da White e dalla Camera Italiana Buyer Moda, con il contributo di Lancia e la collaborazione di Farfetch è arrivato ad AltaRoma con un trunk show, nella boutique Degli Effetti, in piazza Capranica a Roma.
Due presentazioni di libro, al Times Hotel, di Via Palermo, Joan a cura di Valentina Moncada che tratta la carriera di Joan Whelan, modella americana degli anni 50, attraverso la ricostruzione del suo “guardaroba da modella” e “Italian Glamour. L’essenza della moda italiana dal dopoguerra al XXI secolo. La collezione Enrico Quinto e Paolo Tinarelli” edito da Skira. Hanno parlato Enrico Quinto e Paolo Tinarelli coautori del volume ed hanno introdotto Silvia Venturini Fendi e Franca Sozzani la direttrice di Vogue Italia.
Al Palazzo Brancaccio, il defilè di Pasquale Pironti per “Chiaradè” con rose rosse ricamate, che sbocciano su abiti sartoriali, attraverso petali di seta applicati su macramé, broccati e pizzi. Voile leggerissimi, organze e tulle, che avvolgono con maestria la silhouette. Uno show haute couture di eccellenza, in una splendida location.
Al St Regis Hotel, ormai lo storico appuntamento con World of Fashion. Hanno sfilato, come al solito, stilisti da tutto il mondo: Toufic Hatab dal Libano, Michelle Salins dall’India, Tahm Couture dall’Italia, Hendrik Vermeulen dal Sudafrica, Lisbeth Camargo dalla Colombia e Elvio Acevedo dall’Argentina. Vincitrice del premio di questa edizione, Michelle Salins, indiana di origine, new yorkese di adozione, che ha presentato una collezione ispirata alla sua terra d’origine dalle linee moderne con tratti distintivi della moda della Grande Mela.
Una volontà precisa di riaffermare il Made in Italy e rilanciare Roma come città della moda. Altaroma, oggi, è una scomessa, che cerca di definire meglio i contorni della sua futura missione, consolidando e rafforzando il suo ruolo a sostegno di giovani emergenti e nuovi talenti e, allo stesso tempo di innalzare il livello di attenzione internazionale sulle proprie iniziative.
Al via, la XXVII edizione di Altaroma, la fashion week capitolina, che in questa edizione di 10 - 13 luglio 2015 si presenta con alcune novità.
Grazie alla collaborazione di Roma Capitale, la kermesse ha una nuova sede istituzionale, il Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale, che ospita la gran parte delle iniziative, trasformandosi per quattro giorni nell’epicentro della moda romana.
La manifestazione si presenta anche con una nuova struttura del programma, configurato in tre sezioni: AltaRoma Fashion Hub, la sezione dedicata a progetti di scouting e promozione dei giovani talenti, AltaRoma Atelier, la sezione delle sfilate e presentazioni di maison di couture e AltaRoma In Town, la sezione che raccoglie le iniziative e le attività collaterali della fiera.
Altrettanto nuove, sono anche le due iniziative dedicate a giovani talenti e aspiranti creativi in programma: il progetto “5+5”, un progetto di mentoring realizzato in collaborazione con Vogue Italia dove 5 designer consacrati presentano 5 designer emergenti e “Fashion Portfolio” il progetto rivolto a chi si affaccia, adesso, al fashion system: studenti, designer, artigiani, fotografi e video artisti, under 40, che hanno la possibilità di mostrare i loro lavori a Sara Maino senior Editor di Vogue Italia e Alessia Glaviano Senior Photo Editor Vogue Italia.
Sullo sfondo della sfilata di giovedì 9 luglio di Valentino “Roma Mirabilae” in Piazza Mignanelli, la kermesse inizia con un super party inaugurativo al Palazzo della Zecca. L’AltaRoma Celebrating Party è stata un’occasione di svago prima delle sfilate, un’interessante mostra di arte contemporanea e un collegamento diretto tra le realtà romane più significative della moda, dell’arte e della scena musicale.
Ad inaugurare il Palazzo delle Esposizioni per AltaRoma, la sfilata della collezione di alta moda autunno-inverno 2015/2016 di Curiel Couture con una collezione ispirata ai Tudors e dedicata alla Regina Elisabetta d’Inghilterra in occasione del suo 90° compleanno.
Una collezione influenzata dagli abiti della rinaissance inglese, dai tagli e dalle linee particolari che allungano il punto vita, evidenziano il seno, impreziosiscono la silhouette femminile. Dominanti tutti i dettagli dalle gorgeres, ai polsi. Dalle cinture alle calzature. Dai colori sobri a quelli appariscenti, dal nero al bronzo, dal fucsia all'argento, dal verde al rosso lacca. Un perfetto mix di eleganza, colori e musica. Un viaggio nel passato e nell'epoca dei Tudors perfettamente riuscito.
Secondo in calendario, al Palazzo delle Esposizioni, Artisanal Intelligence – Creative Crimes. Il progetto curato da Clara Tosi Pamphili e Alessio de’Navasques che raccoglie oltre 100 storie di artigiani, artisti e designer italiani e internazionali. Resterà in mostra, per 4 giorni, una raccolta divisa per anno e per edizione che racconterà la storia del progetto di Altaroma, che ha lavorato per 10 anni, alla individuazione e promozione di nuovi brand allargando le zone di ricerca all’arte e al design.
Nella Galleria Benucci a Roma, tra sculture e tele è andata in scena la moda sensuale di Anton Giulio Grande. Specchi barocchi per riflettere scollature profonde, spacchi audaci, trasparenze, merletti, ricami, piume, frange, rouches proprie di quell'arte che ancora tesse a telaio, ricama a mano, attinge ai ricordi artigianali della sua terra, la Calabria.Abiti che interagiscono con le opere esposte, ricreando atmosfere e sensazioni che prendono vita con le modelle trasformate in raffinati mimi. Un evento fusion che porta in scena anche una speciale Bmw R nine T customizzata dall’artista Marco Manzo con una minuziosa tecnica manuale di lavorazione a rilievo composta da tante infinite e minuscole gocce color oro. L’artista ha disegnato un unico tatuaggio che corre lungo tutta la moto, utilizzando lo stesso stile ornamentale del tattoo.
Al museo dei Fori Imperiali, in mostra L’eleganza del cibo. Tales about fashion. Una grande mostra per celebrare il connubio perfetto tra la nutrizione, tema dominante dell’Expo 2015, e la creatività Made in Italy, nel calendario AltaRoma. 160 creazioni ispirate al cibo, tra abiti ed accessori, in vetrina. Si possono ammirare creazioni firmate Giorgio Armani, Salvatore Ferragamo, Antonio Marras, Moschino, Ken Scott, Laura Biaggioti ed anche il “bread dress” Gattinoni presentato nella collezione dedicata al cibo, nell’edizione invernale di AltaRoma.
Di pomeriggio, un beauty tea party, all’insegna della bellezza e del relax nella storica sede di Nardi Day Spa. Un'iniziativa firmata Fashion News Magazine per lanciare la nuova collezione “Alphabet” della stilista, illustratrice romana e costumista teatrale Chiara Aversano, creatrice della Juicydolls.
Alla Galleria Borghese di Roma, è in mostra 'Couture/Sculpture', la retrospettiva di 60 abiti di Azzedine Alaïa. Create nell’arco di un quarantennio, le opere dello stilista sono state collocate all'interno delle sale in coerenza tematica con le opere presenti, in modo da realizzare una continuità tra esse e il racconto della collezione. Cocktail party e inaugurazione della mostra che resterà aperta al pubblico dall'11 luglio al 25 ottobre.
L’ultimo evento della prima giornata di kermesse è stato il Fashion Show 2015, evento di fine anno accademico, dell’Accademia Italiana Arte Moda e Design di Roma, proposto, come ogni anno, all’interno dell’edizione estiva di AltaRoma. Una collezione ispirata quasi interamente alla musica con un look minimale ma sempre sofisticato. I giovani designer hanno mandato in passerella le loro modelle inguainate di tessuti tecnici workwear reinventati in chiave couture.
Un primo giorno ricco di appuntamenti, di una manifestazione che vuole valorizzare tradizione e sartorialità, patrimonio culturale e futuro con un’attenzione sempre più focalizzata sui giovani talenti della moda, dell’artigianato e del made in Italy.
FIRENZE – Alla 81^ edizione di Pitti Immagine Bimbo che si svolge in questi giorni a Firenze, (dal 25 al 27giugno), 446 collezioni, delle quali 207 estere, presentano l’anteprima dell’abbigliamento dei bimbi e dei ragazzi per la primavera/estate 2016. La rassegna si articola in 9 sezioni: Pitti Bimbo, Sport Generation, New View, Kids’ Design, SuperStreet, Eco Ethic, Apartament, Pop Up Store, KidzFizz ciascuna con una ben definita tipologia di proposte.
Ospiti vip, sfilate e persino il “tema” della manifestazione si rifanno al palcoscenico dei “grandi”. Anche i piccoli – da 0 a 14 anni – hanno scelto di presentare il loro abbigliamento per la prossima estate a tutto colore, copiando il tema “That’s Pitticolor”che ha contraddistinto la settimana scorsa la moda uomo.
Tra stand e corridoi di Pitti Bimbo, idee e novità non mancano e, spesso, sono di ottimo livello. La scelta è ampia ed estremamente raffinata e, tra tutte le collezioni presenti, brillano quest’ anno le proposte “sentimentalmente made in Parma” (ma nate e cresciute a Rom a) di Licia Julia Cavaliere, eclettica e straordinaria creativa, che presenta una deliziosa linea di mini costumi da bagno che, a ragione, ha chiamato “Streghe in bikini”. E calzano alla perfezione allo stile di piccole streghette quei deliziosi due pezzi che riportano alla mente i costumi da mare impronta “Positano”, che negli anni 70 indossavano le ragazze e le signore più chic sulle spiagge alla moda. Gonnelline/slip che, in acqua, si aprono come ombrellini e, come spiega Licia Julia, formano i petali di quella “Margherita” che sarà il tema della prossima collezione : le mutandine sono contornate da 9 petali tagliati e rifiniti a mano. Un prodotto di altissimo livello, quindi, come di alto livello è tutto il percorso della designer parmigiana/romana. A Parma vive ancora tutta la sua famiglia : la mamma, Jil Mackenzie, (gentile signora scozzese ormai da decenni “naturalizzata” parmigiana) e i tre fratelli. Lei sposata ad un romano, si è trasferita da diversi anni nella Capitale dove vive, crea e lavora, Nel frattempo, dopo la brillante laurea in Lingue e letterature straniere, diversi importanti master e … una medaglia d’oro al Valore Atletico conferitale dal Presidente della Repubblica per aver stabilito 13 record mondiali di velocità, durata e fondo (Offshore e Motonautica), ha finalmente scoperto che la sua via era segnata dal design di moda. E ha fatto bene : assieme a Clear Roun, Biba e Le Prince (altri forti marchi parmigiani di moda bimbi) testimonia a Firenze che la creatività è sempre di casa nel parmense.
Creatività che anche a livello nazionale, sta premiando il settore della mini-moda. Dopo stagioni grigie e con imperante segno economicamente negativo, giungono i primi segnali di una ripresa più che mai meritata : il trend espansivo del settore indica un +2,4 di aumento oltrepassando i 2,64 miliardi di euro che riportano i bilanci ai fino ad ora “nostalgici” livelli del 2011.
Gioseppo Kids - oro blanco |
”Ciao Micol, maestra e amica di tante eleganti stagioni. Te ne sei andata quasi in punta di piedi, con quello stile inconfondibile che è stato il fil rouge di tutta la tua splendida vita.”
E’ stato un colpo al cuore non solo per chi, come me, le voleva un bene lungo oltre trent’anni. Trent’anni fatti di stupore, di ammirazione ma soprattutto di quella dolcezza che, attraverso il suo sorriso sempre un pochino ironico, addolciva i lati di un carattere forte, volitivo, deciso, forse un pochino “scomodo” ma che l’aveva aiutata a diventare quella ineffabile “lady di ferro” della grande moda italiana che il difficile universo del “fashion” internazionale ci invidiava.
Questo è – facendo uno strappo alle fondamentali regole del giornalismo – un “addio” personale ad una grande donna, ma soprattutto a colei che mi onora essere stata una mia grande amica.
I ricordi si affollano alla mente con punte di nostalgia e di tenerezza. Mi voleva bene Micol ma non mancava mai di “riprendermi” quando qualcosa in me – secondo lei – non andava per il verso giusto. Come quella volta al Quirinale, in un grande galà a chiusura della settimana dell’ Alta Moda (anni ’80) dove giunsi – ahimé – con pantaloni e giacca neri (allora divisa d’ordinanza per le columnist del settore). Incontrai, nello splendore del salone delle feste, proprio lei, la mia cara Micol . L’abbracciai ma lei, squadrandomi con quegli occhi che sapeva rendere di ghiaccio, mi sibilò “E tu vieni da Parma vestita così !? “ “Veramente – balbettai – non sapevo della festa…”
“E allora ? Quando lo hai saputo, stamattina, potevi venire in atelier e ti avremmo trovato qualcosa di più idoneo … No?”
Ma poi mi sorrise. “Meno male che almeno non sei brutta : così guarderanno te e non quello che hai addosso!”
Questa era Micol, la “mia Micol” che credevo immortale.
Mi viene in mente di quell’altra volta, quando chiacchierando del più e del meno, scoprimmo che la mia mamma (ancora vivente) era nata a pochi chilometri da Traversetolo (a Fidenza) un giorno prima di lei : il 7 novembre 1913. La notizia la commosse e la divertì. Penso che da quel giorno cominciò a considerarmi quasi una figlioccia.
La storia di Micol inizia nel lontanissimo 8 novembre di quasi 102 anni fa quando a Traversetolo, nel “Ducato” di Parma, nacque quella piccola/grande donna che sarebbe diventata una pietra miliare dell’alta moda italiana.
E’ bello pensare che quel giorno (era il periodo dell’estate di San Martino) a spazzare le solite grigie nebbie della Padania, ci fosse un sole splendido ed inatteso, incaricato di dare il benvenuto a colei che assieme alle sorelle Giovanna e Zoe, nei lunghi anni a venire, avrebbe inondato di luce tante importanti pagine del grande libro della Storia del Costume e della Moda.
Una lunga, meravigliosa vita quella di Micol, vissuta in un crescendo trionfale, una sinfonia nella quale le note sono sempre state “battute in levare”, le cui tappe incredibili, cosparse di successi, hanno precorso e vinto tempi duri e momenti difficili, superando invidie e avversità e portando la Moda italiana – l’Alta Moda firmata Sorelle Fontana – a ottenere lusinghieri riconoscimenti mondiali.
Dalla tranquilla Traversetolo che le diede i natali, alla stimolante Roma che le diede fama e successo (città della quale da tempo Micol è diventata cittadina d’onore) dove giunse, assieme alle sorelle Zoe e Giovanna, subito dopo la guerra e da qui partì alla conquista vittoriosa del difficile (e allora sonnacchioso) mondo della moda, sconvolgendone le regole stantie e innovandone lo spirito e i contenuti.
1913/2015 : quasi centodue anni che, attraverso il duro calvario di due guerre mondiali, hanno cambiato il volto della Storia così come lo straordinario lavoro delle tre Sorelle Fontana ha rivoluzionato lo stile e lo spirito della moda.
Attrici e nobildonne affollavano l’atelier delle “Sorelle Fontana”. Audrey Hepburn, Linda Christian, Ava Gardner, principesse e regine facevano “la fila” per avere un loro abito. Erano i tempi d’oro della “Hollywood sulle rive del Tevere” e le tre Sorelle ne erano le padrone incontrastate.
E ieri se ne è andata anche lei “Micol la combattiva”, unica testimone rimasta di quel trio favoloso, di una vita costellata di grandi successi, di riconoscimenti mondiali all’arte di questa illustre traversetolese e delle sue altrettanto mitiche sorelle.
Micol Fontana |