L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Fashion, Art and Cinema (47)

                                       

Antonella Pagano

“Senza fine…La notte dei ricordi”: una serata all’insegna del fashion con i modelli di Carlo Alberto Terranova e il ricordo della storica della moda Mara Parmegiani

Ricordi e note. Mentre scorre il video di Ornella Vanoni che canta “Senza fine” si apre, sul palco blu di Lungo il Tevere Roma, una serata all’insegna del fashion e dei grandi dell'alta moda come Carlo Alberto Terranova: suoi i quattro modelli capsule che troneggiano dalla ribalta in esclusiva, provenienti dalla nuova collezione. Sul

 
 Video manifestazione

palco la testimonial del couturier, Angela Tuccia, e Elisa Pepe’ Sciarria, ex Miss "Una Ragazza per il Cinema" 2015. Con le capigliature curate dagli hair-stylist internazionali Carlo e Giuseppe Tessier.

Un ottimo modo, quello della catwalk, per ricordare Mara Parmegiani, celebre storica romana della moda, giornalista e scrittrice ma anche grande collezionista di moda le cui mostre di abiti d’epoca hanno segnato la storia di tanti musei in tutto il mondo.

Anthony Peth, volto di La7, scandisce i vari momenti dell’articolata scaletta tra cui alcune interviste a vari amici della Parmegiani.

Applausi per la consegna a Terranova del Premio Immagine 2018 del “Photofestival attraverso le pieghe del tempo” di Lisa Bernardini: ovvero una bella scultura del maestro Tonino Santeusanio.

E poiché una delle icone del fashion e del ricordo è Lady Diana, la cantante Deborah Xhako, reduce dalla semifinale di The Voice di Rai2, propone “Candle in the wind”, ma anche “New Rules” di Dua Lipa .

Poi è il turno del cantante Steven B., che ha collaborato con Gigi Proietti, Pippo Baudo, Johnny Dorelli, Rita Pavone e da anni è l’assistente artistico di Loretta Goggi, con le note di “Put the ball and…run”.

In platea bordo fiume tanti personaggi del mondo dello spettacolo tra cui le attrici Cristiana Vaccaro e Adriana Russo, Silvia Califano, figlia del Califfo. Curiosità per gli interessanti pannelli della mostra sui 140 anni del Messaggero, con famose e storiche prime pagine sui fatti più importanti di oltre un secolo di Belpaese

Ci incontriamo in un giorno di commemorazione alla sua carriera e, dopo il fatidico discorso di commiato, ecco che tutta la Stampa nazionale ed internazionale gli si raduna intorno asfissiante e prepotente: cameramen,fotografi e giornalisti. Io incaricata da Vogue Asia ad ottenere un intervista in esclusiva sgaiattolavo qua' e la'tra una telecamera e l'altra in modo da farmi spazio per avvicinarlo e finalmente dopo averlo salutato nella speranza che mi avesse riconosciuta, iniziai a fargli delle
domande ottenendone nella calca veloci risposte.


Sono passati tanti anni da quando lo vedevo quotidianamente nella Citta' Eterna e con il suo entourage andavamo sempre a pranzo da Mastrostefano, un ristorante a la page nella frequentatissima Piazza Navona del Jet Set mondiale: a tavola mi permetteva di mangiare soltanto insalata di carote condite con Salsa Primavera, da lui appena scoperta, salmone e spremuta di arancie, a sua detta dovevo per forza mantenere la linea..
Io giovanissima ad i primi anni di universita' nel corso di laurea in Medicina, passato tutto il mio tempo libero tra artisti, agenti di moda e cinematografici, spot  pubblicitari ed esibizioni da showgirl nei famosi locali Romani, quali il Piper ed il Jakie O, dove risquoteva uno smisurato successo; era una mia passione ma anche un po di lavoro free lance che non guastava.


Valentino diceva che ero la sua Mascotte e che gli portavo fortuna; infatti lo accompagnavo spesso a Capri dove si sfilava allora alla Certosa per l'evento di Mare Moda mentre il suo punto vendita a Roma era in Via dei Condotti angolo con Piazza di Spagna,dove un nucleo di modelli fantastici si ritrovava ogni giorno ad indossare le sue creazioni per farne pubblicita',fra questi emergeva il nostro favorito Richard Doctorovich,Russo di una bellezza sfolgorante,parlava piu' di cinque lingue ed aveva un paio di Lauree al suo attivo.


Qualche tempo dopo partii per il Regno Unito e precisamente andai a vivere a Londra per proseguire i miei studi e li' vi rimasi .
Ed eccomi di nuovo a Roma dopo piu' di Trenta anni in qualita' di giornalista e con l'incarico di intervistare il famoso Valentino.
Imbarazzo? Nostalgia degli anni sfuggenti?Ricordi pieni di felicita' della mia cara Citta'.
Talento e creativita' si basano su tutto cio' che non e' stato mai ideato prima d'ora, qualcosa di nuovo;ogni stagione della Moda e' come un Serial TV con tutti i suoi risvolti ed avvenimenti piu' o meno importanti;si parteggia a puntate con cambi di gusti e fanatismo ossessivo': quello che oggi e' "In" domani e' "Out"; una serie di balocchi di stoffe con cui giocare fino ad esaurirle e Valentino e' come se avesse sempre giocato in questa Fiera delle Vanita',la dove i suoi poli collimano con una realta' spettacolare che puo' raggiungere un espressione di Alta Arte e dove si concentrano molti campi dell'essenza umana.
La prima domanda: dalla Salsa Primavera ai nostri giorni sono passati molti anni e Valentino...e' sempre lo stesso?
Risposta: cambia la Moda ma non cambia l'uomo., Continuo:gli estremi della moda non sono mai stati un tuo handy cup.
Il tuo stile sempre sobrio ed elegante ha sempre preso il sopravvento, ma c'e' mai stato in te qualcuno che ha desiderato evadere e diventare un qualcosa di esagerato ed esasperato?
Tace.
Hai dato alla moda tutto te stesso,tutta la tua vita, ma per quanto riguarda l'uomo quale e' il tuo ideale?
Il prototipo Valentino
Il pronto moda ha radici nel tuo Atelier, capostipide di quella che divento' la piu' grande industria in Italia... Sei tu che lo pensi!
La Roma che hai conosciuto, vissuto ed amato nel suo provincialismo e "perbenismo" ti manca ora che sei diventato cittadino del mondo?
A me tantissimo anche se e' molto cambiata:quello che amavo una volta ora non esiste piu; con un po' di nostalgia l'abbiamo accantonata nell'album dei ricordi e proseguiamo per la nostra strada.
E le stelle stanno a guardare e le stelle stanno a indossare......in un percorso che resenta l'epopea ed il mito ma che visualizza senza virtualismo un'attualita'  incondizionata nei 45 anni ed oltre della carriera del Maestro della Moda Contemporanea.
Valentino ha sempre portato con se questa sua Moda per tutto il Globo, sempre parlando Italiano, portando cioe'' l'Italia all'estero.
La sua creativita'' e' una forza interiore come lui stesso dice, difficile da spiegare.
La sua magia e' il suo legame con l'Italia.
Valentino e' orgoglioso della sua industria e di cio' che ha prodotto e del contributo che ha dato al suo paese di origine: la sua tanto amato Italia.

Un Entrepreneur ......scalatore delle piu' alte cime del mondo: Le molte sfaccettature di un soggetto difficile e ribelle.
Un indole selvaggia intrappolata in un costume che la societa' impone per meglio valutarne lo status e le esigenze.
Dalla pelle di bue alla marsina e cilindro i tempi corrono ed ancora insistono su quelle tendenze che nell'era odierna, fuoriescono in un contesto piu' effeminato e  vanitoso, esigente e controverso, rendendo il nostro idolo un introverso dal total look del brand.
Non ne fa eccezione l'uomo dalle cariche importanti, dal primo Ministro pettinato, rasato, depilato, ritinto e tirato, al garzone impomatato con Nike e tea shirt griffata.
Il mondo tutto al maschile ha creato un industria succulenta piena di novita e tendenze...
E via alla cravatta come in passato aveva gia' fatto Alain Delon, che in quei tempi di rigore all'etichetta, aveva creato un gran scalpore.
Via alla giarrettiera per non far calare i lunghi calzini, anche se l'Ordine ancora esiste..
Conteso tra corto lungo, attillato o baggy, affusolato dandy o smanicato randy, casual Trandy, questo idolo delle donne cambia d'abito ma non cambia se stesso.
Cacciatore e predatore ancora ci conquista e miete vittime...un etero o bisessuale che affascina anche tra i mondi della navigazione su rete.
L'immagine Intramontabile del sognatore con gardenia all'occhiello ora viene scartata per dare spazio al rapper con problemi di dizione che ammalia con le sue frasi decise, aggressive, suadenti e mirate a sviscerare tutti i problemi e le gioie della nostra societa' e del nostro tempo con una politica da freestyle.

Navigare su siti d'avanguardia dove nuove ideologie accompagnate da elementi di tendenza incalzano e suggeriscono un cammino verso un evoluzione di massa,e'
diventato un luogo comune che si manifesta quotidianamente con uno spettro d'azione mondiale.
La Moda non ne viene esclusa e sia gli stilisti che tutti i mezzi di divulgazione ne fanno parte.
Ormai visitare una collezione "on line" e paragonarla a delle precedenti o a quelle di altri designers, si puo' consultare con un click.
Il commercio tramite siti Webb ha sviluppato un industria ed uno scambio oltre frontiere impossibile da raggiungere in tempi reali come il commercio tradizionale
inadequato alle tempistiche del boom economico.
Anche se nella maggior parte del mondo vi e' una crisi evidente, crisi che si affaccia su tutti i fronti, un vasto número di uomini incurante delle calamita' che 
ci circondano, affrontano le esigenze quotidiane di ciascuno di noi con metodologie superdinamiche accellerate dai sistemi di comunicazione multimediali che il regno
dell'informatica ci ha regalato e che noi abbiamo iniziato ad adottare anche se scettici o colmi di dubbi,e da inesperti pionieri vi ci siamo avventurati non privi 
di curiosita'.


Ormai siamo in possesso di tools che ci permettono di spaziare in tutte le direzioni eliminando ostacoli e distanze.
E' ora possibile acquistare intere collezioni di abiti,scarpe accessori in poche operazioni, digitando su tastiere touch screen o tramite ultrasuoni.
Il passaggio dal reale al virtuale e' stato molto repentino.
La pubblicita' on line e' talmente fulminea da paralizzare un intero mondo in pochi istanti.
Il tutto e' colmo di pregi ma comporta anche altrettanti difetti.
Ecco che adesso si abbandonano molti modus vivendi che ci entusiasmavano ed era proprio questo Charme che ci conquistava e spronava ad agire.Certo le telefonate di convenevoli, il contatto diretto con gli stilisti,il raffronto,le passerelle vivaci e svolazzanti, il social drink, sono abitudini forse da dimenticare;ora ci contraddistingue un anonimato che ci reduce al livello di macchina, macchina che manovra un altra macchina: si, il tutto funziona ma ci transforma in creature senza
un volto e identita'.


Conta solo la Griffe, il Logo, l'Email, il Sito, le lettere di Credito e poi....il Banking on line e Pay Pall fa il resto.
Da una parte l'industria con i suoi marchingegni e gli operatori del settore e dell'altra i buyers(compratori) Abbiamo bypassato con Internet tutta una catena di   montaggio che aveva un peso non poco rilevante per il successo del prodotto.
Tutto questo e' un progresso colmo di rimpianti; con tutto cio' non riusciremo mai a rinunciare alla nostra preferita rivista di Moda, dalla carta calda e luminescente,
fresca di stampa, ancora dal sapore e dall'odore speziale del ciclostile, che pervade i nostri sensi e ci stimola a sfogliarla con avidita' e con la consapevolezza di trarne piacere.
Non riusciremo mai ad abbandonare queste vive e tangibili consuetudini, rinunciare a quel Glamour di salire quella scaletta di un Boeing o di un Freccia Rossa con la
nostra Chanel a tracolla e la magazine d'avanguardia fra le mani che con dimestichezza ci intratterra' durante i nostri viaggi di prammatica o quale altro piacere potremmo trarne...sdraiate sotto un ombrellone al mare sfogliando queste pagine dove l'immagine curata alla perfezione imprime tramite i nostri occhi, nella memoria le ultime novita' ed una marea di idee originali: tutto questo e' veramente Moda, e' Bon ton, e' Vita.

I tessuti sono sicuramente una parte di noi stessi e fondamentali alla nostra vita quotidiana infatti ci avvolgono gia' fin dalla nascita.
La stoffa ha tante travature imposte come un albero genealogico e se per una volta riuscissimo a guardare oltre la materia, potremmo trovare un modo di dargli un senso:ricreandola e facendola diventare arte,ricamo,colore,emozione,fantasia e sentimento.

Ci siamo mai soffermati a darne una definizione?Se non ci fossero i tessuti, non esisterebbe la Moda, non ci sarebbe quella diversita' che ci distingue;allora il tessuto e' un compagno che ci accarezza durante tutta l'esistenza.
Fra tutte le dezinizioni datemi,tra le piu disparate , una mi ha colpito in particolare" per me il tessuto e' lo stile ed e' l'abito dei pensieri".?
Attualmente il glamour dei tessuti High Tech ha conquistato le passerelle di tutto il mondo: tipologie ed ideologie di intrecci di fibre e materiali superesistenti, con proprieta' di adattabilita' a vari ambienti   limatici e con pregi di funzionalita'. Riscopriamo i valori incontrastatai nei superleggeri, gli idrorepellenti, termo, self ironing ormai entrati nel concetto di convenzionalita'.
Abbiamo inoltre un vagone di vari tipi di ecopelli e camosci vellutati anch'essi ecosostenibili e che si adattano per sostituzione a tutto quello che una volta era il campo del pellame e pellicce pregiate.Questi nuovi tessuti non a caso piu' pratici, affascinanti ed intriganti nella loro piu' esclusiva sfera di tendenze e tecnologia sperimentale hanno un itinerario dinamico ed sono in perpetua evoluzione in un mondo che cambia continuamente.

 

 

Textiles and related Experimental Technology

 

Surely textiles are part of ourselves and fundamental to our daily living, in fact they cover our bodies since birth.
Those materials are made out of many lines resembling a family tree and for once if we look through matter we should find a way to give it a meaning: by recreating,making it to become   ,embroidery,colour,emotion,fantasy and feelings.
Did we ever stop...and give it a meaning?if textiles wouldn't exist, the world of fashion wouldn't be here now and it would not be that diversity that defines us; so textiles are like a dear companion which embrace us throughout our life.
Among all sorts of definitions given, one particularly catches my attention "Textile is style and the dress my thoughts".

Actually among many various types of textiles the High Tech ones are the most glamorous and conquered the catwalks all over the globe:typology and ideology of criss cross fibres and super resistant materials, with self adjusting properties to different climates and with skills of functionality. We rediscover the unconditional values in super light ones, hydro repellent, thermo and self ironing ones which
already entered in our conventional concept of living. Plus we have a huge selection in Eco leathers and velvety swede also Eco sustainable which in substitution can be very adaptable to all that field of skins and precious furs which we use to wear in the past. These new more practical textiles, more fascinating and intriguing in their exclusive sphere of trends and experimental technology,have a dynamic
itinerary and are in perpetual evolution in a world that changes rapidly.

 
 Collezione R. Goni

Parafrasando le parole che Fabrizio De André dedica a Marinella, “tutte le più belle cose durano un solo giorno come le rose”… si comprende perché è durata un solo giorno la splendida mostra allestita sabato scorso a Lemignano di Collecchio da Romano Goni. Un troppo breve, ma intenso, incontro ad alto livello tra Storia Arte e Stile che il titolare del bottonificio Miban ha sapientemente e amorevolmente allestito per presentare le ultime, favolose acquisizioni che ora arricchiscono ancora di più la sua incredibile collezione di antichi bottoni.

Recenti e illustri ospiti i preziosissimi “Shibayama” bottoni/gancio provenienti dall’antico Giappone, in avorio scolpito a mano e intarsiato con madreperla e pietre preziose.

“Chiudevano i kimono da cerimonia dei samurai – spiega Goni - e oggi non esistono al mondo altri esemplari oltre a quelli della mia collezione. “

Una passione travolgente quella di Romano Goni. Titolare di Miban, storica azienda di Parma produttrice di bottoni ed accessori di moda, fondata nel 1955, Miban è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Ma non solo per la produzione che esce dallo stabilimento di Lemignano di Collecchio (bottoni ed accessori che vanno ad ornare gli abiti di grandi firme della moda internazionale) ma - soprattutto tra gli appassionati di Storia del Costume - per la preziosa collezione, che certamente non ha eguali al mondo, messa assieme da Romano Goni.

Quella per i bottoni è una grande passione che <consuma> da sempre il titolare della Miban, grazie alla quale oggi si ritrova proprietario di una realtà straordinaria. La rarità degli innumerevoli pezzi, sapientemente catalogati, che raccontano la Storia – e non solo quella del Costume – attraversando il Tempo e lo Spazio mediati dal lavoro sapiente di antichi artigiani/artisti. Piccoli/grandi capolavori, di incredibile bellezza : bottoni etruschi e celtici, precolombiani, greci, fibule romane (ganci in ferro scolpito con i quali i soldati romani chiudevano i mantelli nel primo secolo d.C.), intere collezioni di bottoni-gioiello appartenute a nobili famiglie europee dal quindicesimo al diciottesimo secolo. Di particolare bellezza il bottone-mosaico in oro e smalto che ritrae la Duchessa di Parma.

Sono oltre 100.000 i pezzi catalogati – altri ancora da registrare – raccolti nelle più diverse aree della Terra, scoperti e acquisiti da Goni con pazienza certosina : dal bottone del mantello che Carlo Magno indossò per la sua incoronazione, a quelli che Pablo Picasso disegnò apposta per Coco Chanel, al pezzo unico che Benvenuto Cellini cesellò per papa Clemente VII. Si percorrono secoli di Storia, cavalcando il Tempo, ammirando i bottoni che gli zar commissionarono a Fabergé per i loro abiti di gala, quelli che ornarono gli abiti più importanti dei Savoia, dei Medici, di Napoleone e di Maria Luisa d’Austria, le antiche divise degli ufficiali : del Regio Esercito italiano, degli ussari, dei britannici, dei francesi. E i fortunati visitatori della mostra-lampo allestita a Lemignano, hanno potuto riempirsi gli occhi dei meravigliosi micro-mosaici, degli smalti, dei vetri di Murano, delle composizioni in porcellana di Tornai con i quali antichi artisti dettero vita a questi preziosi oggetti. Poi, continuando un fantastico viaggio attraverso lo spazio, ecco i bottoni tondi dei copricapo dei Mandarini e che, secondo il materiale in cui erano fatti, – oro argento, metallo – ne stabilivano la potenza gerarchica. Bottoni, gemelli, ganci : una raccolta infinita dal valore inestimabile, il lavoro straordinario di antichi cesellatori, miniaturisti, bulinatori, coniatori che, nel tempo, hanno dato “vita” a una incredibile quantità di capolavori. E, come ci ha spiegato Romano Goni, le opere più affascinanti sono state create prima dell’avvento dell’energia elettrica, perciò con trapani e frese azionate a mano.

Un vero patrimonio culturale. La collezione di Romano Goni meriterebbe una sede permanente e prestigiosa, soprattutto per permettere ad una larga fascia di pubblico di usufruirne oltre che sotto il profilo conoscitivo anche per un piacere didattico e culturale.

  

     

 

IMG 8069Milano è da sempre la capitale della moda italiana nel mondo ed è la città con le più rinomate scuole per fashion designer che formano nuovi talenti del fashion world.

Ma analizzando il mercato della moda, possiamo accorgerci che i giovani brand si trovano ad affrontare numerosi ostacoli per emergere: i concorsi organizzati dagli enti operanti nel settore danno spazio solo a pochi fortunati e le fiere hanno costi, talvolta, proibitivi per i giovani fashion designer.

Il progetto “International Fashion Week Night Out” si pone l’obbiettivo di realizzare un piano di comunicazione efficace che possa permettere ai giovani fashion designer di farsi strada e catturare l’attenzione del mercato; sostenere e guidare i giovani talenti nella scelta dei mezzi di comunicazione più idonei ed efficaci per il raggiungimento dei risultati prefissati.

La serata sarà presentata dalla vice-presidente di Rofimi The Italian Luxury Kristina Latuta, e sarà palcoscenico milanese per la presentazione del progetto Russia-Basilicata e proprio in tale occasione verrà scelto un abito da una delle designer che sarà reso protagonista del progetto.

Per questa prima edizione dell’International Fashion Show Night Out, che si terrà al NYX Hotel di Milano, Sabato 23 Settembre, organizzato dalla PM Management, Rofimi The Italian Luxury e col patrocinio della Camera Helvetica della Moda e della Camera di Commercio Italo- Russa, sfileranno la svizzera IMG 8068Tania Caruncho, frequentante l’Istituto Marangoni e la rumena Julia Rusu, del NABA, che debutterà sulla passerella, accompagnate dai gioielli della maison italiana Blevio Jewels e dalla collezione di calzature, create ad hoc per l’evento, da Cosma Limone.

Tre designer, tre stili diversi ma accomunati dalla sobria eleganza e raffinatezza dettate dal comune amore per la femminilità.

Dal 26 al 29 gennaio si è tenuta l’edizione invernale di Altaroma 2017, piattaforma riconosciuta a livello nazionale e internazionale per la ricerca e la promozione dei nuovi fashion designers   del made in Italy, ma anche occasione per incontrare la sofisticata ed superba altamoda di stilisti icone come Balestra e Guillermo Mariotto per Gattinoni o partecipare ad eventi come l’apertura della boutique romana di Chiara Boni.

Il programma della manifestazione è stato diviso in tre sezioni: Fashion Hub, dedicata allo scouting, formazione e promozione della creatività emergente; Atelier, contenitore di sfilate e presentazioni di maison di couture, neo-couture, piccoli atelier, sartorie e artigianalità; In Town, destinata a iniziative e attività connesse alla moda che colgono questa occasione per promuoversi.

La maggioranza degli happening si è svolta presso il nuovo headquarter di questa edizione: il Guido Reni District, area unica nel suo genere situata all’interno delle ex – caserme Guidi Reni. Diversi importanti eventi delle quattro giornate si sono svolti in diverse zone della città.

Il 26 sera si è tenuto il Grand Opening presso l’headquarter dove in tre diversi spazi espositivi si potevano visitare tre mostre:

Artisanal Intelligence, progetto proprio di Altaroma, che questa volta presenta “Studio”, il luogo di lavoro dell’artista e dell’artigiano, ovvero dove si materializza il pensiero creativo. Gli arazzi di Enrico Accatino e Alberto Di Fabio, le borse di Magrì e Forms Studio, le scarpe di Aletheia Milano, gli abiti di giovani stilisti.

Esposizione delle collezioni F/W 17-18 dei designer proveniente dall’ultima edizione di “Who is on next?”, progetto di scouting ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia.

The secret of couture, progetto nato da un idea di Silvia Venturini Fendi e realizzato da Altaroma, in cui un video, realizzato dal famoso fotografo americano Jeff Bark, fa da sfondo agli abiti esposti di quattro couturier (Hussein Bazaza, Antonio Grimaldi, Krikpr Jabotian, Aouadi Paris).

Fashion Hub

Greta Boldini (sfilata F/W 17-18): marchio d’alta sartoria che nasce a Roma nel 2011 dall’esperienza di due giovani designer, Alexander Flagella e Michela Musco; dal 2016 l’egida creativa è affidata esclusivamente ad Alexander. La collezione, che si ispira gli anni ’40, si intitola “Come Falene” con la donna rappresentata come una falena che non ha paura di cimentarsi nella vita; gonne plissettate, abito che sfiorano la caviglia, capispalla rubato al guardaroba maschile e un’interessante rivisitazione della giacca Barbour trasformata in funzione sartoriale. Viscose, sete, tulle ricamati, crepe de chine, pizzi, chiffon e organze: questi tessuti.

Marianna Cimini (sfilata F/W 17-18): fashion designer formatasi presso Max Mara, Fay e Miroglio. La collezione si intitola “La teoria del Bamboo”, dove l’esile e tenace arbusto la fa da padrone nelle fantasie disegnate sui diversi abiti e capispalla; i colori vanno dal bordeax al blu cina e al verde, mentre i tessuti sono velluti, cotoni e nylon; forme essenziali addolcite da nastri, fiocchi, rouches, impunture e nervature lungo i busti del bamboo.

Istituto Europeo di Design: in quarant’anni di storia l’IED di Roma ha formato migliaia di creativi in diverse discipline tra cui la moda; nello spazio espositivo, presso il MAXXI, intitolato “This is IED!”, gli studenti in squadra, al computer e circondati da campioni di tessuti, mostravano come trasformare le loro ispirazioni in prodotti di successo.

Brognano (sfilata F/W 17-18) :giovanissimo stilista calabrese, formatosi presso le maison Giambattista Valli e Dolce & Gabbana, vincitore della categoria pret-a-porter di “Who is on next?” 2016; la collezione si ispira agli anni ’80 e propone una donna che attinge ad abiti e capi maschili su cui appaiono maxi fibie gioiello; abiti lunghi e minigonne, pantaloni over e silhouette; colori accesi dal rosso al viola, al fucsia, al glicine; i tessuti : pizzi, georgette, devoré di velluto si accostano a tessuti tecnici, nylon, vernice e eco pelliccia.

Portugal Fashion (sfilata F/W 17-18): tre stilisti portoghesi già operanti da diversi anni con loro produzioni. Pè de Chumbo: pizzo e dettagli lurex per il tema party, mix di colori a righe su tute in maglia per i look più casual . Estelita Mendoca: uomo con materiali riciclati (vecchie coperte, sacchi a pelo, scarti di cotone). Susana Bettencourt: collezione “we are art”, ispirata al parco giochi per adulti; disegni geometrici su capi in maglia.

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 Accademia Koefia

Accademia Koefia: nelle varie stanze dell’Accademia vi erano studenti che svolgevano diversi tipi di esercitazioni; dalla tessitura su telai da tavolo alla realizzazione di modelli in carta su manichino o su stoffa; contemporaneamente alcune modelle sfilavano con abiti realizzati dagli allievi.

New designer at Coin Excelsior: presso il noto Department store si possono ammirare le creazioni di due stilisti: Giannico (Nicolò Beretta) e Noka’oi. Giannico, marchio nato nel 2013 per la produzione di calzature e già affermatosi a livello internazionale (Lady gaga ha indossato sue crezioni già nel 2015); viene mostrata la collezione S/S 2017 caratterizzata da sandali e décollettée con colori forti (zafferano, verde smeraldo , azzurro cielo) e mixando tra di loro camosci verniciati, nappe, plexy e pelli laminati; cristalli swarowsky, pietre e paillettes impreziosiscono tomaie e tacchi. Noka’oi, marchio di activewear che trova radici nella pratica dello yoga, presenta collezione pre-fall 2017: maglie in velluto e microfibra tecnica, pantoloni bianchi della tuta con applicazioni di perle in vetro di Murano, cappotti dalla silhouette ampia con cuciture a contrasto e forti dettagli in metallo.

Melampo (sfiilata F/W 17- 18): Melampo, ovvero Lulu’ ed Anna Poletti tra il 2013 e il 2014 realizzano un loro sogno ridando vita ad un marchio di berretti che apparteneva alla storia della loro famiglia per trasformarlo in un nuovo brand di total look. Alla base della collezione il contrasto tra un sopra strutturato, solitamente una camicia, e un sotto fluido. Il cotone maschile è accostato alla mussola di seta, la lana tartan al pizzo chantilly,il velluto delavè al tessuto tappezzeria. Colli vittoriani e dettagli edoardiani si mescolano con il barocco spagnolo egli animali mitologici delle chiese gotiche francesi.

Accademia Di Costume e Moda (sfilata F/W 17-18) : quindici neo designers del’accademia hanno sfilato con le loro collezioni donna, uomo ed accessori. Si spazia dal pret –a-porter degli undergraduated all’alta moda per vestiti ed accessori dei postgraduated con soluzioni che competono ampiamente con gli stilisti universalmente noti ed apprezzati.

Atelier

Renato Balestra (sfilata S/S 2017): è il risveglio della primavera , il tema della collezione , con i suoi glicine, rosa delicato, verde e celeste acquamarina. La sfilata si apre con un abito in tulle

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 Balestra

drappeggiato arcobaleno. Le giacche e gli da cocktail e da gran sera sono ornati da fiori, piccoli ventagli di plissè in taffettas e chiffon. Infine l’abito da sposa in candido mikado e pizzo chantilly. Al termine della sfilata lo stilista viene premiato dalla sindaca Raggi con la medaglia per il Natale di Roma 2017, coniata in occasione del sessantesimo anniversario del gemellaggio Roma/Parigi. Balestra ringrazia e chiede maggiore attenzione per l’alta moda romana.

Gattinoni (sfilata S/S 17) : la splendida antica dimora del Papa San PIO V è l’ideale cornice per ambientare questa sfilata ; la passerella è stata trasformata in un giardino incantato,meta dei sogni ma anche degli incubi di tante acerbe adolescenti e sfila infatti per la prima volta Zoe SinopolI, 14 anni ,nipote del celebre direttore d’orchestra. Mariotto, celebre stilista della maison, trasforma il classico pigiama a righe in un capolavoro d’alta moda in organza di seta con quattromilaottocento punti smock dall’effetto matelassè. Camicie over in organza si indossano con gonne a pieghe unite tra di loro con piccoli fiocchi. Per la modella Vanessa Hessler, un vestito principesco dipinto a mano con coda lunga cinque metri; i colori sono le diverse nuances del rosa, azzurro polvere, verde salvia, grigio perla, lampone, ma anche nero come il chiodo in piume di gallo, struzzo e pernice, indossato su una culotte, omaggio a Beyoncè, grande fan dello stile Gattinoni. Nel parterre Massimo Giletti, Marta Flavi; Gloria Guida, Carmen Lasorella.

Rani Zakhem (sfilata S/S 17): la collezione dello stilista libanese si ispira al jet-set degli anni’70 ed ’80 ed in particolare alla cantante Dalida, a Bianca Jagger, agli outfit per una festa allo STUDIO 54. Ecco sfilare le jumpsuit, gli abiti scollati all’americana, con fasce che cingono il collo e lasciano la schiena scoperta, impreziosite da ricchi ricami in pietre e cristalli; poi i mini abiti da cocktail, le maniche a pipistrello, gli abiti a sirena con le scollature asimmetriche, impreziositi da ricami floreali. Infine l’abito da gran sera beige ed oro con effetto nudo scintillante. Contrasti tra lucido ed opaco per i tessuti mentre i colori vanno dal lilla al giallo, al verde, al rosa al blu ed al rosso carminio.

Sabrina Persichino (sfilata S/S 2017) : la fonte di ispirazione per questa collezione è la jaali, una pietra perforata a mo’ di griglia che consente la visione in una sola direzione. Dall’intaglio di questa pietra parte la creazione di un macramè geometrico che diventa l’elemento di forza negli abiti bianchi e lineari proposti. Altri tessuti sono in filigrana d’oro o un intreccio di fili in resina ritorti che crea un elegante effetto di struttura traforata; fessure ed intarsi sulle pelli color olio; il nero unito all’oro vivacizza gli outfit da giorno, da cocktail e da gran sera.

Camillo Bona (sfilata S/S 2017): lo stilista reinterpreta e propone l’eleganza e lo stile dell’alta moda italiana ai tempi della Dolce Vita attraverso il lavoro certosino che vuole solo il fatto a mano. Trenta i capi di finissima fattura dove il colore dominante, il bianco, si mischia al rosa, al giallo, al verde acqua, celeste. La collezione è dominata dai plissè, dai lini leggerissimi lavorati con lane, da chiffon e raffia. Perle, coralli e pietre dure compongono preziosi collarini da cui scendono cascate delle stesse pietre.

Nino Lettieri (sfilata S/S 2017): lo stilista si lascia trascinare da fascino per le figure geometriche che aveva fin da ragazzo e le riproduce su chiffon, organza e satin. Ne nasce un divertente e raffinato gioco di sovrapposizioni di righe, pois, fasce, quadrati e rettangoli. Quaranta sono gli outfit esibiti in passerella dai colori che vanno dal bianco – nero,al rosso corallo, al giallo intenso, con svariate sovrapposizioni di tessuti trasparenti. Kaftani, pantaloni, tute, giubbotti e soprabiti con ricami di paillettes. Per la sera abiti lunghi con pietre e delicate piume. L’abito da sposa è un candido kaftano di organza a righe e chiffon a pois che si sovrappongono. Le calzature sono di Albano.

Arnoldo Battois (sfilata F/W 17-18) : Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois in questa collezione richiamano suggestioni glamour dal sapore vintage. Le silhouette sono allungate ed avvolgenti, la schiena è definita da volumi importanti, le spalle partono piccole e rotonde e a sorpresa si innestano maniche molto ampie. Scimmie, fenicotteri e dettagli architettonici di edifici veneziani diventano paesaggi grafici stampati sui tessuti. Lane double, panni ammorbiditi dai toni pastello si intrecciano a satin e cotoni neri, alternati a pelliccia in lurex nero che attraversa i capispalla e diventa dettaglio in altri capi.

In Town

 Persechino 106
 Persechino

Chiara Boni: La Petite Robe –Inaugurazione Boutique : Chiara Boni, stilista fin dai primi anni ’70,inaugura la sua seconda boutique in Italia, a Roma, nella prestigiosa Via del Babuino. Dalla sua esperienza nasce nel 2007 il pocket chic de la Petite Robe; capi realizzati in tessuti stretch innovativi,progettati per una donna dinamica, continuamente in viaggio. Abiti di elegante praticità, ideali per essere riposti in valigia perche non necessitano di stiratura. Nel 2009, la collaborazione con un nuovo partner lancia La Petite Robe su nuovi canali di distribuzione internazionali ed ottiene consensi e visibilità nei maggiori Department Stores e Specialty Stores statunitensi. All’inaugurazione della nuova boutique avvenuta durante Altaroma hanno partecipato tra gli altri Nancy Brilli, Laura Lattuada, Irene Ferri, Giovanna Melandri, Mirta Merlino e Marco Tardelli.


Filippo La Terza Arte: dieci opere di pittori universalmente noti ispirano le 10 creazioni di Alta Moda dello stilista Filippo Laterza; veri e propri capolavori sartoriali dove rivivono i mondi immateriali,affascinanti e magici di Sonia Delaunay, Georgia O’ Keeffe, Tamara De Lempicka, Yayoi Kusama, Henri Matisse, Lucio Fontana, Kazimir Malevic, Gustav Klimt, Yves Klein, Vincent Van Gogh. Location della performance è la Galleria Marchetti nella mitica via Margutta, da sempre luogo di residenza privilegiato per artisti, donne e uomini di cultura.

Giuseppe Penone - Matrice: Penone è uno dei più grandi scultori viventi. Questa mostra è un progetto della maison Fendi che continuamente si impegna a sostenere l’eccellenza e la cultura del made In Italy. Sono esposte 15 istallazioni: una selezione di opere storiche assieme ad altre realizzate proprio per questa occasione. Il Palazzo della Civiltà Italiana è la speciale location e le opere sono in dialogo con gli spazi del palazzo, creando una contrapposizione tra la geometria precisa e gli elementi marmorei dell’edificio e il senso della materia e della forma come entità vive ed organiche.L’opera ‘Matrice’, che da il nome alla mostra, è una spettacolare istallazione lunga 30 metri; consta di un tronco d’abete tagliato e scavato in cui è incastonata una forma di bronzo che sembra congelare il flusso della vita dell’albero,

IN MOSTRA SINO AL 30 DICEMBRE AL “CUBO” SPAZIO ESPOSITIVO PARMENSE DI GIOVANI CREATIVI

 

Sino alla fine di dicembre, negli spazi espositivi del “CUBO”, a Parma, da non perdere la rassegna dedicata alle opere di Giulia Conti (Associazione ITZA). Giulia è una giovane ed eclettica creativa- nata a Parma ma da anni residente in Sardegna, a Porto San Paolo (Olbia) – che nel suo alto rispetto per la Natura e del mondo in cui viviamo, ha fatto del “recupero materiali” il fulcro e l’anima delle sue creazioni. Straordinario il risultato : borse, borsoni, pochette , copri calzari ed altri particolari oggetti, forgiati uno ad uno con pazienza certosina, sempre diversi e sempre “inattesi”. Nascono da materiali comunemente definiti “irrecuperabili” ma che lei ha superbamente recuperato : tele di vecchie vele, tessuti plastificati, camere d’aria di camion tutto sapientemente riciclato in raffinate forme, splendidi colori e inaspettate, perfette e portatutto 2 small webfunzionali dimensioni. Idee creative che sfiorano i confini dell’arte e che hanno già attirato l’interesse di importanti firme del “made in Italy”.  

Giulia Conti racconta, con appassionate vibrazioni, radici e finalità dell’ Associazione ITZA di cui è fondatrice e “pensiero portante”.

“ITZA – spiega – come “Acque Incantate” nasce dal cambiamento della vita quando arriva la vita. L’ idea ITZA è nata quando da navigatrice solitaria mi sono trasformata in mamma, creatrice di nuove forme attraverso vecchie esperienze : un’ evoluzione logica della mia vita,con il rispetto per la Natura guardandola e attraversandola … senza disturbare. Quindi ITZA è nata da una logica evoluzione della mia vita. La prima conquista sono state le vele, giganti bianchi che mi hanno fatto volare con il ritmo del mondo nel mondo stesso, per anni e anni, attraversando culture, colori ed emozioni che mi hanno mutato e forgiato mente ed anima. Vecchie vele, tessuti plastificati, camere d’aria di camion :tutto reinventato e ricreato nel segno del riciclo. Alla fine del viaggio le vele sono diventate borse, pochette, valigie, oggetti d’arredo. I teli plasticati trasformati in pizzi leggeri, le camere d’aria in originali calzari … Idee nate dapprima come piccole evasioni, poi le vecchie vele mi hanno portato a conoscere nuovi (rinnovati) mondi proprio come nei porti si incontrano nuovi personaggi, nuovi “marinai”. Camminando in modo attento e curioso in questo progetto che ho costruito di giorno in giorno – continua Giulia – ho incontrato veri professionisti del settore –pellettieri, disegnatori di tessuti ecc. – ai quali ho “carpito” i segreti del mestiere e con i quali collaboro per il riutilizzo di materiali che per loro diventerebbe scarto inutile. Il mio ruolo è quello di far incontrare idee diverse per renderle armoniosamente d’impatto alla vita di ogni giorno.

Ecco perché L’ “anima” di ITZA è in continuo movimento, un nuovo viaggio che, come nella realizzazione dei suoi singoli pezzi, non si ripete mai due volte in modo eguale. Lo specchio dell’ unicità di ciascuno di noi di non essere eguali a nessuno. Nel segno del rinnovamento o … del riciclaggio. Di corpo ed anima. Andando sempre e solo avanti. Con un sorriso ad ogni passo più bello”””  

DOPO IL PUNTO VENDITA PARIGINO, INAUGURATO QUELLO MILANESE

 

Spirito d’avanguardia, giovane e raffinato, alla costante ricerca “del più” : questi i segni caratteristici delle “emozioni” di Claudia Oddi  

Emozioni? Sì, gioielli come emozioni : vissute, filtrate e trasformate in realtà - nella puntigliosa conquista della perfezione - da Claudia Oddi. Nata e vissuta sino a 17 anni a New York, poi alcuni anni a Roma e da decenni tornata a Parma (terra dei suoi avi) Claudia Oddi è una creatrice di gioielli, una designer che le grandi firme del settore da tempo si contendono : grazie alla sua elegante e duttile creatività ha realizzato per loro, nel corso degli anni, molti pezzi di grande successo.

Oggi, in un momento in cui, purtroppo, molte imprese sono costrette a ridimensionare i propri confini, Claudia partita tempo fa, sulle ali del web, ha conquistato i più esigenti mercati mondiali con una linea di gioielli che porta il suo nome. Nel suo sito Internet si possono visionare , e acquistare i suoi splendidi gioielli anche on line. Non solo in Italia ma in ogni Paese del mondo collegato alla Rete.

A Parigi, dal 2014, i gioielli di Claudia Oddi, adorati dalla raffinata clientela francese, splendono nello spazio espositivo di Rue Saint Honoré 316,(boutique Mad Lord) rinomato luogo di incontro di celebrità internazionali.

Da novembre 2016, il grande debutto a Milano con uno punto vendita di alta classe. Nella capitale lombarda Claudia Oddi presenta le sue preziose creazioni in uno spazio espositivo posto nel cuore del prestigioso quadrilatero della moda : in via della Spiga 34.

foto orecchino fulmineLe collezioni presentate nello spazio milanese sono talmente “affascinanti” da lasciarci cuore e sentimenti. Creatività allo stato puro che ci coinvolge sino dalla prima occhiata, avvolti nel fiotto di luce che ci accoglie. Metti, ad esempio, la parure “Princess” pensata e disegnata per una donna regale .. ma dallo spirito attuale, che vive con classe la contemporaneità. Eppoi la linea “Rainbow” : un’ esplosione di pietre preziose dai mille riflessi arcobaleno, uniti e “accarezzati” nello splendore di metalli preziosi…

Qual è il segreto di tanta bellezza ?

L’abbiamo chiesto alla giovane creatrice, incontrata nei giorni scorsi nel suo primo negozio diventato a Parma un punto di riferimento per chi desidera un gioiello “unico” al di sopra di immagini, regole e canoni scontati.

Creare un gioielloci ha spiegato Claudia è quasi come vedere la nascita, e la crescita, di un figlio. Questa mia grande passione, noti bene, non è un “retaggio di famiglia” (i miei si occupavano di ben diversi settori) ma piuttosto un dono inaspettato che, già da quando ero solo una ragazzina, mi ha indicato la mia via. Ora, dopo anni di lavoro come designeri ho lo sguardo puntato al futuro, ai traguardi che sono sicura di raggiungere perché credo eSchermata 2016 11 12 alle 16.53.48 amo fermamente ciò che faccio : è la mia forza e la mia passione.

Perché – afferma Claudia Oddidesidero creare collezioni che soddisfino tutte le donne. Collezioni: raffinate, preziose ma soprattutto “duttili”affinché, con lo “spirito” giusto, un mio gioiello si possa indossare sia al mattino per sbrigare le normali commissioni sia alla sera per partecipare ad una cena o ad una Prima importante : è solo questione di stile…”.

Infatti, per avere successo ci vuole l’idea buona e per cogliere l’idea buona si deve saper filtrare gli umori del tempo. E i gioielli di Claudia Oddi precorrono, dominano e danno forma agli umori del tempo. Una sfida vincente nell’elitario mondo della gioielleria.

    

 

 

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