L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Fashion (43)

Bellegotti

 

Fiorella Bellegotti
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I tessuti sono sicuramente una parte di noi stessi e fondamentali alla nostra vita quotidiana infatti ci avvolgono gia' fin dalla nascita.
La stoffa ha tante travature imposte come un albero genealogico e se per una volta riuscissimo a guardare oltre la materia, potremmo trovare un modo di dargli un senso:ricreandola e facendola diventare arte,ricamo,colore,emozione,fantasia e sentimento.

Ci siamo mai soffermati a darne una definizione?Se non ci fossero i tessuti, non esisterebbe la Moda, non ci sarebbe quella diversita' che ci distingue;allora il tessuto e' un compagno che ci accarezza durante tutta l'esistenza.
Fra tutte le dezinizioni datemi,tra le piu disparate , una mi ha colpito in particolare" per me il tessuto e' lo stile ed e' l'abito dei pensieri".?
Attualmente il glamour dei tessuti High Tech ha conquistato le passerelle di tutto il mondo: tipologie ed ideologie di intrecci di fibre e materiali superesistenti, con proprieta' di adattabilita' a vari ambienti   limatici e con pregi di funzionalita'. Riscopriamo i valori incontrastatai nei superleggeri, gli idrorepellenti, termo, self ironing ormai entrati nel concetto di convenzionalita'.
Abbiamo inoltre un vagone di vari tipi di ecopelli e camosci vellutati anch'essi ecosostenibili e che si adattano per sostituzione a tutto quello che una volta era il campo del pellame e pellicce pregiate.Questi nuovi tessuti non a caso piu' pratici, affascinanti ed intriganti nella loro piu' esclusiva sfera di tendenze e tecnologia sperimentale hanno un itinerario dinamico ed sono in perpetua evoluzione in un mondo che cambia continuamente.

 

 

Textiles and related Experimental Technology

 

Surely textiles are part of ourselves and fundamental to our daily living, in fact they cover our bodies since birth.
Those materials are made out of many lines resembling a family tree and for once if we look through matter we should find a way to give it a meaning: by recreating,making it to become   ,embroidery,colour,emotion,fantasy and feelings.
Did we ever stop...and give it a meaning?if textiles wouldn't exist, the world of fashion wouldn't be here now and it would not be that diversity that defines us; so textiles are like a dear companion which embrace us throughout our life.
Among all sorts of definitions given, one particularly catches my attention "Textile is style and the dress my thoughts".

Actually among many various types of textiles the High Tech ones are the most glamorous and conquered the catwalks all over the globe:typology and ideology of criss cross fibres and super resistant materials, with self adjusting properties to different climates and with skills of functionality. We rediscover the unconditional values in super light ones, hydro repellent, thermo and self ironing ones which
already entered in our conventional concept of living. Plus we have a huge selection in Eco leathers and velvety swede also Eco sustainable which in substitution can be very adaptable to all that field of skins and precious furs which we use to wear in the past. These new more practical textiles, more fascinating and intriguing in their exclusive sphere of trends and experimental technology,have a dynamic
itinerary and are in perpetual evolution in a world that changes rapidly.

 
 Collezione R. Goni

Parafrasando le parole che Fabrizio De André dedica a Marinella, “tutte le più belle cose durano un solo giorno come le rose”… si comprende perché è durata un solo giorno la splendida mostra allestita sabato scorso a Lemignano di Collecchio da Romano Goni. Un troppo breve, ma intenso, incontro ad alto livello tra Storia Arte e Stile che il titolare del bottonificio Miban ha sapientemente e amorevolmente allestito per presentare le ultime, favolose acquisizioni che ora arricchiscono ancora di più la sua incredibile collezione di antichi bottoni.

Recenti e illustri ospiti i preziosissimi “Shibayama” bottoni/gancio provenienti dall’antico Giappone, in avorio scolpito a mano e intarsiato con madreperla e pietre preziose.

“Chiudevano i kimono da cerimonia dei samurai – spiega Goni - e oggi non esistono al mondo altri esemplari oltre a quelli della mia collezione. “

Una passione travolgente quella di Romano Goni. Titolare di Miban, storica azienda di Parma produttrice di bottoni ed accessori di moda, fondata nel 1955, Miban è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Ma non solo per la produzione che esce dallo stabilimento di Lemignano di Collecchio (bottoni ed accessori che vanno ad ornare gli abiti di grandi firme della moda internazionale) ma - soprattutto tra gli appassionati di Storia del Costume - per la preziosa collezione, che certamente non ha eguali al mondo, messa assieme da Romano Goni.

Quella per i bottoni è una grande passione che <consuma> da sempre il titolare della Miban, grazie alla quale oggi si ritrova proprietario di una realtà straordinaria. La rarità degli innumerevoli pezzi, sapientemente catalogati, che raccontano la Storia – e non solo quella del Costume – attraversando il Tempo e lo Spazio mediati dal lavoro sapiente di antichi artigiani/artisti. Piccoli/grandi capolavori, di incredibile bellezza : bottoni etruschi e celtici, precolombiani, greci, fibule romane (ganci in ferro scolpito con i quali i soldati romani chiudevano i mantelli nel primo secolo d.C.), intere collezioni di bottoni-gioiello appartenute a nobili famiglie europee dal quindicesimo al diciottesimo secolo. Di particolare bellezza il bottone-mosaico in oro e smalto che ritrae la Duchessa di Parma.

Sono oltre 100.000 i pezzi catalogati – altri ancora da registrare – raccolti nelle più diverse aree della Terra, scoperti e acquisiti da Goni con pazienza certosina : dal bottone del mantello che Carlo Magno indossò per la sua incoronazione, a quelli che Pablo Picasso disegnò apposta per Coco Chanel, al pezzo unico che Benvenuto Cellini cesellò per papa Clemente VII. Si percorrono secoli di Storia, cavalcando il Tempo, ammirando i bottoni che gli zar commissionarono a Fabergé per i loro abiti di gala, quelli che ornarono gli abiti più importanti dei Savoia, dei Medici, di Napoleone e di Maria Luisa d’Austria, le antiche divise degli ufficiali : del Regio Esercito italiano, degli ussari, dei britannici, dei francesi. E i fortunati visitatori della mostra-lampo allestita a Lemignano, hanno potuto riempirsi gli occhi dei meravigliosi micro-mosaici, degli smalti, dei vetri di Murano, delle composizioni in porcellana di Tornai con i quali antichi artisti dettero vita a questi preziosi oggetti. Poi, continuando un fantastico viaggio attraverso lo spazio, ecco i bottoni tondi dei copricapo dei Mandarini e che, secondo il materiale in cui erano fatti, – oro argento, metallo – ne stabilivano la potenza gerarchica. Bottoni, gemelli, ganci : una raccolta infinita dal valore inestimabile, il lavoro straordinario di antichi cesellatori, miniaturisti, bulinatori, coniatori che, nel tempo, hanno dato “vita” a una incredibile quantità di capolavori. E, come ci ha spiegato Romano Goni, le opere più affascinanti sono state create prima dell’avvento dell’energia elettrica, perciò con trapani e frese azionate a mano.

Un vero patrimonio culturale. La collezione di Romano Goni meriterebbe una sede permanente e prestigiosa, soprattutto per permettere ad una larga fascia di pubblico di usufruirne oltre che sotto il profilo conoscitivo anche per un piacere didattico e culturale.

  

     

 

IMG 8069Milano è da sempre la capitale della moda italiana nel mondo ed è la città con le più rinomate scuole per fashion designer che formano nuovi talenti del fashion world.

Ma analizzando il mercato della moda, possiamo accorgerci che i giovani brand si trovano ad affrontare numerosi ostacoli per emergere: i concorsi organizzati dagli enti operanti nel settore danno spazio solo a pochi fortunati e le fiere hanno costi, talvolta, proibitivi per i giovani fashion designer.

Il progetto “International Fashion Week Night Out” si pone l’obbiettivo di realizzare un piano di comunicazione efficace che possa permettere ai giovani fashion designer di farsi strada e catturare l’attenzione del mercato; sostenere e guidare i giovani talenti nella scelta dei mezzi di comunicazione più idonei ed efficaci per il raggiungimento dei risultati prefissati.

La serata sarà presentata dalla vice-presidente di Rofimi The Italian Luxury Kristina Latuta, e sarà palcoscenico milanese per la presentazione del progetto Russia-Basilicata e proprio in tale occasione verrà scelto un abito da una delle designer che sarà reso protagonista del progetto.

Per questa prima edizione dell’International Fashion Show Night Out, che si terrà al NYX Hotel di Milano, Sabato 23 Settembre, organizzato dalla PM Management, Rofimi The Italian Luxury e col patrocinio della Camera Helvetica della Moda e della Camera di Commercio Italo- Russa, sfileranno la svizzera IMG 8068Tania Caruncho, frequentante l’Istituto Marangoni e la rumena Julia Rusu, del NABA, che debutterà sulla passerella, accompagnate dai gioielli della maison italiana Blevio Jewels e dalla collezione di calzature, create ad hoc per l’evento, da Cosma Limone.

Tre designer, tre stili diversi ma accomunati dalla sobria eleganza e raffinatezza dettate dal comune amore per la femminilità.

Dal 26 al 29 gennaio si è tenuta l’edizione invernale di Altaroma 2017, piattaforma riconosciuta a livello nazionale e internazionale per la ricerca e la promozione dei nuovi fashion designers   del made in Italy, ma anche occasione per incontrare la sofisticata ed superba altamoda di stilisti icone come Balestra e Guillermo Mariotto per Gattinoni o partecipare ad eventi come l’apertura della boutique romana di Chiara Boni.

Il programma della manifestazione è stato diviso in tre sezioni: Fashion Hub, dedicata allo scouting, formazione e promozione della creatività emergente; Atelier, contenitore di sfilate e presentazioni di maison di couture, neo-couture, piccoli atelier, sartorie e artigianalità; In Town, destinata a iniziative e attività connesse alla moda che colgono questa occasione per promuoversi.

La maggioranza degli happening si è svolta presso il nuovo headquarter di questa edizione: il Guido Reni District, area unica nel suo genere situata all’interno delle ex – caserme Guidi Reni. Diversi importanti eventi delle quattro giornate si sono svolti in diverse zone della città.

Il 26 sera si è tenuto il Grand Opening presso l’headquarter dove in tre diversi spazi espositivi si potevano visitare tre mostre:

Artisanal Intelligence, progetto proprio di Altaroma, che questa volta presenta “Studio”, il luogo di lavoro dell’artista e dell’artigiano, ovvero dove si materializza il pensiero creativo. Gli arazzi di Enrico Accatino e Alberto Di Fabio, le borse di Magrì e Forms Studio, le scarpe di Aletheia Milano, gli abiti di giovani stilisti.

Esposizione delle collezioni F/W 17-18 dei designer proveniente dall’ultima edizione di “Who is on next?”, progetto di scouting ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia.

The secret of couture, progetto nato da un idea di Silvia Venturini Fendi e realizzato da Altaroma, in cui un video, realizzato dal famoso fotografo americano Jeff Bark, fa da sfondo agli abiti esposti di quattro couturier (Hussein Bazaza, Antonio Grimaldi, Krikpr Jabotian, Aouadi Paris).

Fashion Hub

Greta Boldini (sfilata F/W 17-18): marchio d’alta sartoria che nasce a Roma nel 2011 dall’esperienza di due giovani designer, Alexander Flagella e Michela Musco; dal 2016 l’egida creativa è affidata esclusivamente ad Alexander. La collezione, che si ispira gli anni ’40, si intitola “Come Falene” con la donna rappresentata come una falena che non ha paura di cimentarsi nella vita; gonne plissettate, abito che sfiorano la caviglia, capispalla rubato al guardaroba maschile e un’interessante rivisitazione della giacca Barbour trasformata in funzione sartoriale. Viscose, sete, tulle ricamati, crepe de chine, pizzi, chiffon e organze: questi tessuti.

Marianna Cimini (sfilata F/W 17-18): fashion designer formatasi presso Max Mara, Fay e Miroglio. La collezione si intitola “La teoria del Bamboo”, dove l’esile e tenace arbusto la fa da padrone nelle fantasie disegnate sui diversi abiti e capispalla; i colori vanno dal bordeax al blu cina e al verde, mentre i tessuti sono velluti, cotoni e nylon; forme essenziali addolcite da nastri, fiocchi, rouches, impunture e nervature lungo i busti del bamboo.

Istituto Europeo di Design: in quarant’anni di storia l’IED di Roma ha formato migliaia di creativi in diverse discipline tra cui la moda; nello spazio espositivo, presso il MAXXI, intitolato “This is IED!”, gli studenti in squadra, al computer e circondati da campioni di tessuti, mostravano come trasformare le loro ispirazioni in prodotti di successo.

Brognano (sfilata F/W 17-18) :giovanissimo stilista calabrese, formatosi presso le maison Giambattista Valli e Dolce & Gabbana, vincitore della categoria pret-a-porter di “Who is on next?” 2016; la collezione si ispira agli anni ’80 e propone una donna che attinge ad abiti e capi maschili su cui appaiono maxi fibie gioiello; abiti lunghi e minigonne, pantaloni over e silhouette; colori accesi dal rosso al viola, al fucsia, al glicine; i tessuti : pizzi, georgette, devoré di velluto si accostano a tessuti tecnici, nylon, vernice e eco pelliccia.

Portugal Fashion (sfilata F/W 17-18): tre stilisti portoghesi già operanti da diversi anni con loro produzioni. Pè de Chumbo: pizzo e dettagli lurex per il tema party, mix di colori a righe su tute in maglia per i look più casual . Estelita Mendoca: uomo con materiali riciclati (vecchie coperte, sacchi a pelo, scarti di cotone). Susana Bettencourt: collezione “we are art”, ispirata al parco giochi per adulti; disegni geometrici su capi in maglia.

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 Accademia Koefia

Accademia Koefia: nelle varie stanze dell’Accademia vi erano studenti che svolgevano diversi tipi di esercitazioni; dalla tessitura su telai da tavolo alla realizzazione di modelli in carta su manichino o su stoffa; contemporaneamente alcune modelle sfilavano con abiti realizzati dagli allievi.

New designer at Coin Excelsior: presso il noto Department store si possono ammirare le creazioni di due stilisti: Giannico (Nicolò Beretta) e Noka’oi. Giannico, marchio nato nel 2013 per la produzione di calzature e già affermatosi a livello internazionale (Lady gaga ha indossato sue crezioni già nel 2015); viene mostrata la collezione S/S 2017 caratterizzata da sandali e décollettée con colori forti (zafferano, verde smeraldo , azzurro cielo) e mixando tra di loro camosci verniciati, nappe, plexy e pelli laminati; cristalli swarowsky, pietre e paillettes impreziosiscono tomaie e tacchi. Noka’oi, marchio di activewear che trova radici nella pratica dello yoga, presenta collezione pre-fall 2017: maglie in velluto e microfibra tecnica, pantoloni bianchi della tuta con applicazioni di perle in vetro di Murano, cappotti dalla silhouette ampia con cuciture a contrasto e forti dettagli in metallo.

Melampo (sfiilata F/W 17- 18): Melampo, ovvero Lulu’ ed Anna Poletti tra il 2013 e il 2014 realizzano un loro sogno ridando vita ad un marchio di berretti che apparteneva alla storia della loro famiglia per trasformarlo in un nuovo brand di total look. Alla base della collezione il contrasto tra un sopra strutturato, solitamente una camicia, e un sotto fluido. Il cotone maschile è accostato alla mussola di seta, la lana tartan al pizzo chantilly,il velluto delavè al tessuto tappezzeria. Colli vittoriani e dettagli edoardiani si mescolano con il barocco spagnolo egli animali mitologici delle chiese gotiche francesi.

Accademia Di Costume e Moda (sfilata F/W 17-18) : quindici neo designers del’accademia hanno sfilato con le loro collezioni donna, uomo ed accessori. Si spazia dal pret –a-porter degli undergraduated all’alta moda per vestiti ed accessori dei postgraduated con soluzioni che competono ampiamente con gli stilisti universalmente noti ed apprezzati.

Atelier

Renato Balestra (sfilata S/S 2017): è il risveglio della primavera , il tema della collezione , con i suoi glicine, rosa delicato, verde e celeste acquamarina. La sfilata si apre con un abito in tulle

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 Balestra

drappeggiato arcobaleno. Le giacche e gli da cocktail e da gran sera sono ornati da fiori, piccoli ventagli di plissè in taffettas e chiffon. Infine l’abito da sposa in candido mikado e pizzo chantilly. Al termine della sfilata lo stilista viene premiato dalla sindaca Raggi con la medaglia per il Natale di Roma 2017, coniata in occasione del sessantesimo anniversario del gemellaggio Roma/Parigi. Balestra ringrazia e chiede maggiore attenzione per l’alta moda romana.

Gattinoni (sfilata S/S 17) : la splendida antica dimora del Papa San PIO V è l’ideale cornice per ambientare questa sfilata ; la passerella è stata trasformata in un giardino incantato,meta dei sogni ma anche degli incubi di tante acerbe adolescenti e sfila infatti per la prima volta Zoe SinopolI, 14 anni ,nipote del celebre direttore d’orchestra. Mariotto, celebre stilista della maison, trasforma il classico pigiama a righe in un capolavoro d’alta moda in organza di seta con quattromilaottocento punti smock dall’effetto matelassè. Camicie over in organza si indossano con gonne a pieghe unite tra di loro con piccoli fiocchi. Per la modella Vanessa Hessler, un vestito principesco dipinto a mano con coda lunga cinque metri; i colori sono le diverse nuances del rosa, azzurro polvere, verde salvia, grigio perla, lampone, ma anche nero come il chiodo in piume di gallo, struzzo e pernice, indossato su una culotte, omaggio a Beyoncè, grande fan dello stile Gattinoni. Nel parterre Massimo Giletti, Marta Flavi; Gloria Guida, Carmen Lasorella.

Rani Zakhem (sfilata S/S 17): la collezione dello stilista libanese si ispira al jet-set degli anni’70 ed ’80 ed in particolare alla cantante Dalida, a Bianca Jagger, agli outfit per una festa allo STUDIO 54. Ecco sfilare le jumpsuit, gli abiti scollati all’americana, con fasce che cingono il collo e lasciano la schiena scoperta, impreziosite da ricchi ricami in pietre e cristalli; poi i mini abiti da cocktail, le maniche a pipistrello, gli abiti a sirena con le scollature asimmetriche, impreziositi da ricami floreali. Infine l’abito da gran sera beige ed oro con effetto nudo scintillante. Contrasti tra lucido ed opaco per i tessuti mentre i colori vanno dal lilla al giallo, al verde, al rosa al blu ed al rosso carminio.

Sabrina Persichino (sfilata S/S 2017) : la fonte di ispirazione per questa collezione è la jaali, una pietra perforata a mo’ di griglia che consente la visione in una sola direzione. Dall’intaglio di questa pietra parte la creazione di un macramè geometrico che diventa l’elemento di forza negli abiti bianchi e lineari proposti. Altri tessuti sono in filigrana d’oro o un intreccio di fili in resina ritorti che crea un elegante effetto di struttura traforata; fessure ed intarsi sulle pelli color olio; il nero unito all’oro vivacizza gli outfit da giorno, da cocktail e da gran sera.

Camillo Bona (sfilata S/S 2017): lo stilista reinterpreta e propone l’eleganza e lo stile dell’alta moda italiana ai tempi della Dolce Vita attraverso il lavoro certosino che vuole solo il fatto a mano. Trenta i capi di finissima fattura dove il colore dominante, il bianco, si mischia al rosa, al giallo, al verde acqua, celeste. La collezione è dominata dai plissè, dai lini leggerissimi lavorati con lane, da chiffon e raffia. Perle, coralli e pietre dure compongono preziosi collarini da cui scendono cascate delle stesse pietre.

Nino Lettieri (sfilata S/S 2017): lo stilista si lascia trascinare da fascino per le figure geometriche che aveva fin da ragazzo e le riproduce su chiffon, organza e satin. Ne nasce un divertente e raffinato gioco di sovrapposizioni di righe, pois, fasce, quadrati e rettangoli. Quaranta sono gli outfit esibiti in passerella dai colori che vanno dal bianco – nero,al rosso corallo, al giallo intenso, con svariate sovrapposizioni di tessuti trasparenti. Kaftani, pantaloni, tute, giubbotti e soprabiti con ricami di paillettes. Per la sera abiti lunghi con pietre e delicate piume. L’abito da sposa è un candido kaftano di organza a righe e chiffon a pois che si sovrappongono. Le calzature sono di Albano.

Arnoldo Battois (sfilata F/W 17-18) : Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois in questa collezione richiamano suggestioni glamour dal sapore vintage. Le silhouette sono allungate ed avvolgenti, la schiena è definita da volumi importanti, le spalle partono piccole e rotonde e a sorpresa si innestano maniche molto ampie. Scimmie, fenicotteri e dettagli architettonici di edifici veneziani diventano paesaggi grafici stampati sui tessuti. Lane double, panni ammorbiditi dai toni pastello si intrecciano a satin e cotoni neri, alternati a pelliccia in lurex nero che attraversa i capispalla e diventa dettaglio in altri capi.

In Town

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 Persechino

Chiara Boni: La Petite Robe –Inaugurazione Boutique : Chiara Boni, stilista fin dai primi anni ’70,inaugura la sua seconda boutique in Italia, a Roma, nella prestigiosa Via del Babuino. Dalla sua esperienza nasce nel 2007 il pocket chic de la Petite Robe; capi realizzati in tessuti stretch innovativi,progettati per una donna dinamica, continuamente in viaggio. Abiti di elegante praticità, ideali per essere riposti in valigia perche non necessitano di stiratura. Nel 2009, la collaborazione con un nuovo partner lancia La Petite Robe su nuovi canali di distribuzione internazionali ed ottiene consensi e visibilità nei maggiori Department Stores e Specialty Stores statunitensi. All’inaugurazione della nuova boutique avvenuta durante Altaroma hanno partecipato tra gli altri Nancy Brilli, Laura Lattuada, Irene Ferri, Giovanna Melandri, Mirta Merlino e Marco Tardelli.


Filippo La Terza Arte: dieci opere di pittori universalmente noti ispirano le 10 creazioni di Alta Moda dello stilista Filippo Laterza; veri e propri capolavori sartoriali dove rivivono i mondi immateriali,affascinanti e magici di Sonia Delaunay, Georgia O’ Keeffe, Tamara De Lempicka, Yayoi Kusama, Henri Matisse, Lucio Fontana, Kazimir Malevic, Gustav Klimt, Yves Klein, Vincent Van Gogh. Location della performance è la Galleria Marchetti nella mitica via Margutta, da sempre luogo di residenza privilegiato per artisti, donne e uomini di cultura.

Giuseppe Penone - Matrice: Penone è uno dei più grandi scultori viventi. Questa mostra è un progetto della maison Fendi che continuamente si impegna a sostenere l’eccellenza e la cultura del made In Italy. Sono esposte 15 istallazioni: una selezione di opere storiche assieme ad altre realizzate proprio per questa occasione. Il Palazzo della Civiltà Italiana è la speciale location e le opere sono in dialogo con gli spazi del palazzo, creando una contrapposizione tra la geometria precisa e gli elementi marmorei dell’edificio e il senso della materia e della forma come entità vive ed organiche.L’opera ‘Matrice’, che da il nome alla mostra, è una spettacolare istallazione lunga 30 metri; consta di un tronco d’abete tagliato e scavato in cui è incastonata una forma di bronzo che sembra congelare il flusso della vita dell’albero,

IN MOSTRA SINO AL 30 DICEMBRE AL “CUBO” SPAZIO ESPOSITIVO PARMENSE DI GIOVANI CREATIVI

 

Sino alla fine di dicembre, negli spazi espositivi del “CUBO”, a Parma, da non perdere la rassegna dedicata alle opere di Giulia Conti (Associazione ITZA). Giulia è una giovane ed eclettica creativa- nata a Parma ma da anni residente in Sardegna, a Porto San Paolo (Olbia) – che nel suo alto rispetto per la Natura e del mondo in cui viviamo, ha fatto del “recupero materiali” il fulcro e l’anima delle sue creazioni. Straordinario il risultato : borse, borsoni, pochette , copri calzari ed altri particolari oggetti, forgiati uno ad uno con pazienza certosina, sempre diversi e sempre “inattesi”. Nascono da materiali comunemente definiti “irrecuperabili” ma che lei ha superbamente recuperato : tele di vecchie vele, tessuti plastificati, camere d’aria di camion tutto sapientemente riciclato in raffinate forme, splendidi colori e inaspettate, perfette e portatutto 2 small webfunzionali dimensioni. Idee creative che sfiorano i confini dell’arte e che hanno già attirato l’interesse di importanti firme del “made in Italy”.  

Giulia Conti racconta, con appassionate vibrazioni, radici e finalità dell’ Associazione ITZA di cui è fondatrice e “pensiero portante”.

“ITZA – spiega – come “Acque Incantate” nasce dal cambiamento della vita quando arriva la vita. L’ idea ITZA è nata quando da navigatrice solitaria mi sono trasformata in mamma, creatrice di nuove forme attraverso vecchie esperienze : un’ evoluzione logica della mia vita,con il rispetto per la Natura guardandola e attraversandola … senza disturbare. Quindi ITZA è nata da una logica evoluzione della mia vita. La prima conquista sono state le vele, giganti bianchi che mi hanno fatto volare con il ritmo del mondo nel mondo stesso, per anni e anni, attraversando culture, colori ed emozioni che mi hanno mutato e forgiato mente ed anima. Vecchie vele, tessuti plastificati, camere d’aria di camion :tutto reinventato e ricreato nel segno del riciclo. Alla fine del viaggio le vele sono diventate borse, pochette, valigie, oggetti d’arredo. I teli plasticati trasformati in pizzi leggeri, le camere d’aria in originali calzari … Idee nate dapprima come piccole evasioni, poi le vecchie vele mi hanno portato a conoscere nuovi (rinnovati) mondi proprio come nei porti si incontrano nuovi personaggi, nuovi “marinai”. Camminando in modo attento e curioso in questo progetto che ho costruito di giorno in giorno – continua Giulia – ho incontrato veri professionisti del settore –pellettieri, disegnatori di tessuti ecc. – ai quali ho “carpito” i segreti del mestiere e con i quali collaboro per il riutilizzo di materiali che per loro diventerebbe scarto inutile. Il mio ruolo è quello di far incontrare idee diverse per renderle armoniosamente d’impatto alla vita di ogni giorno.

Ecco perché L’ “anima” di ITZA è in continuo movimento, un nuovo viaggio che, come nella realizzazione dei suoi singoli pezzi, non si ripete mai due volte in modo eguale. Lo specchio dell’ unicità di ciascuno di noi di non essere eguali a nessuno. Nel segno del rinnovamento o … del riciclaggio. Di corpo ed anima. Andando sempre e solo avanti. Con un sorriso ad ogni passo più bello”””  

DOPO IL PUNTO VENDITA PARIGINO, INAUGURATO QUELLO MILANESE

 

Spirito d’avanguardia, giovane e raffinato, alla costante ricerca “del più” : questi i segni caratteristici delle “emozioni” di Claudia Oddi  

Emozioni? Sì, gioielli come emozioni : vissute, filtrate e trasformate in realtà - nella puntigliosa conquista della perfezione - da Claudia Oddi. Nata e vissuta sino a 17 anni a New York, poi alcuni anni a Roma e da decenni tornata a Parma (terra dei suoi avi) Claudia Oddi è una creatrice di gioielli, una designer che le grandi firme del settore da tempo si contendono : grazie alla sua elegante e duttile creatività ha realizzato per loro, nel corso degli anni, molti pezzi di grande successo.

Oggi, in un momento in cui, purtroppo, molte imprese sono costrette a ridimensionare i propri confini, Claudia partita tempo fa, sulle ali del web, ha conquistato i più esigenti mercati mondiali con una linea di gioielli che porta il suo nome. Nel suo sito Internet si possono visionare , e acquistare i suoi splendidi gioielli anche on line. Non solo in Italia ma in ogni Paese del mondo collegato alla Rete.

A Parigi, dal 2014, i gioielli di Claudia Oddi, adorati dalla raffinata clientela francese, splendono nello spazio espositivo di Rue Saint Honoré 316,(boutique Mad Lord) rinomato luogo di incontro di celebrità internazionali.

Da novembre 2016, il grande debutto a Milano con uno punto vendita di alta classe. Nella capitale lombarda Claudia Oddi presenta le sue preziose creazioni in uno spazio espositivo posto nel cuore del prestigioso quadrilatero della moda : in via della Spiga 34.

foto orecchino fulmineLe collezioni presentate nello spazio milanese sono talmente “affascinanti” da lasciarci cuore e sentimenti. Creatività allo stato puro che ci coinvolge sino dalla prima occhiata, avvolti nel fiotto di luce che ci accoglie. Metti, ad esempio, la parure “Princess” pensata e disegnata per una donna regale .. ma dallo spirito attuale, che vive con classe la contemporaneità. Eppoi la linea “Rainbow” : un’ esplosione di pietre preziose dai mille riflessi arcobaleno, uniti e “accarezzati” nello splendore di metalli preziosi…

Qual è il segreto di tanta bellezza ?

L’abbiamo chiesto alla giovane creatrice, incontrata nei giorni scorsi nel suo primo negozio diventato a Parma un punto di riferimento per chi desidera un gioiello “unico” al di sopra di immagini, regole e canoni scontati.

Creare un gioielloci ha spiegato Claudia è quasi come vedere la nascita, e la crescita, di un figlio. Questa mia grande passione, noti bene, non è un “retaggio di famiglia” (i miei si occupavano di ben diversi settori) ma piuttosto un dono inaspettato che, già da quando ero solo una ragazzina, mi ha indicato la mia via. Ora, dopo anni di lavoro come designeri ho lo sguardo puntato al futuro, ai traguardi che sono sicura di raggiungere perché credo eSchermata 2016 11 12 alle 16.53.48 amo fermamente ciò che faccio : è la mia forza e la mia passione.

Perché – afferma Claudia Oddidesidero creare collezioni che soddisfino tutte le donne. Collezioni: raffinate, preziose ma soprattutto “duttili”affinché, con lo “spirito” giusto, un mio gioiello si possa indossare sia al mattino per sbrigare le normali commissioni sia alla sera per partecipare ad una cena o ad una Prima importante : è solo questione di stile…”.

Infatti, per avere successo ci vuole l’idea buona e per cogliere l’idea buona si deve saper filtrare gli umori del tempo. E i gioielli di Claudia Oddi precorrono, dominano e danno forma agli umori del tempo. Una sfida vincente nell’elitario mondo della gioielleria.

    

 

 

Dove vai fantastica fanciulla della primavera/estate 2017 con le tue filiformi e perfette gambe al vento, avvolta in chilometrici sospiri di chiffon, falpalà di sete leggerissime, volants e sovrapposizioni di tessuti preziosi, ricami di cristalli e jais che sembra vogliano fare a gara con il caldo splendore del sole dell’estate prossima ventura ?
Chiuse le giornate della moda femminile che hanno elettrizzato Milano, spenti i riflettori, sulle passerelle sono rimasti soli gli utopici fantasmi di una femminilità disegnata da nudità soavemente sfacciate. C’è infatti poco da scoprire : il leitmotiv di base di quasi tutte le sfilate è stata una massiccia esibizione di gambe simili a ... gambi di girasole: magrissime, dinoccolate, persino “trasparenti”, si tuffano in striminzite gonnelle e

Giorgio Armani Womenswear SS17 01 
 Giorgio Armani Womenswear
Woman SS17 5
 Woman - Giorgio Armani

hot pants quasi inesistenti. Scollature abissali o seducenti top con spalline da abito da sera (o camicia da notte) completano la “mise”.
Eppure ondeggiava sicura, la ragazza dell’estate 2017 proposta dai nostri bravissimi stilisti, ricchi di fantasia e senso artistico. Perché la moda è una forma d’arte, architettonica e pittorica : suscita ammirazione tra gli intenditori e invidia dai “concorrenti” esteri ... ma anche un po’ di perplesso timore tra quelle che dovrebbero essere le prime fruitrici : le donne. Quelle giovani, ma –ahinoi – soprattutto quelle un pochino “stagionate” che (poverine!) si sentiranno in dovere di adottare uno “stile” che – sopra gli anta e con la linea un tantino fuori limiti – diventa giocoforza soggetto di battute velenose.
Ma tant’è : seguire la moda è per molti un gioco divertente. Solo per pochi è soprattutto un gioco intelligente. Tante le proposte presentate in passerella : basta saper scegliere - come fiore da fiore - quelle più adatte a ciascuna di noi.
Qualche esempio ? Naturalmente le “Roi” Giorgio Armani. Ha persino creato un neologismo “Charmani” (charme+Armani : una fusione tra un aggettivo sciccosamente parigino e un nome-mito dello stile) che, se a crearlo è sto proprio Lui (la maiuscola è di rigore), ci sembra appena un tantinello snob. Certo che Lui se lo può permettere : agli innumerevoli successi oggi c’è da aggiungere la splendida sfilata che ha visto zompare in piedi una platea entusiasta. Certo, dopo una settimana di bocche storte a bisbigliare critiche severe, una sfilata così non può che rallegrarti il cuore. Colori e tessuti, linee e giochi di sovrapposizioni, ispirazioni etniche e profili di donne “attualmente antiche”, reinventate sul drittofilo di “uno charme fatto di piccole trasgressioni purché di spirito moderno” . Come le giacche, le sue stupende intramontabili giacche. Morbide e allungate ad accarezzare il corpo, create con preziosi tessuti moderni portate con abiti sottili – lunghi o corti – con maniche a palloncino. Sottili giochi di organza e georgette, piccole borse preziose e scarpe-stivaletto a tacco alto o lisce “pianelle” stile Cenerentola per creare una sera magica..
E dopo il re ecco una regina della moda : Laura Biagiotti che ha unito la morbidezza di splendidi abiti ricchi di languido sapore antico al più metropolitano spirito sportivo. Seducente il sapiente gioco di trasparenze che Ermanno Scervino affida alla preziosità del pizzo. Sartorialità al potere nelle perfette linee degli abiti, dei corti giacchini, nei splendidi abiti da sera. Blumarine propone ampie gonne a ruota o balze percorse da grandi fiori tropicali da portare con camicette in organza, trasparenti e ricamate. Tanti ricami, nel segno della rosa, e un abito in chiffon a motivi tartan, leggerissima e magica idea per le notti calde di un’estate tropicale.

 

Divertenti - più che stimolanti – si sono concluse le pur sempre turbolente “giornate di Milano” dedicate alla moda femminile. Su passerelle ed elitari rendez-vous sono state presentate le immagini e i suggerimenti che grandi e piccoli stilisti impongono alla più raffinata eleganza delle fashion victimes del prossimo inverno 2015/2016.
Cosa andrà e cosa non andrà? “In” e “aut” non esistono più: tutto fa moda. Il corto e il lungo, le spumeggianti trasparenze del licenzioso stile malandrino caro alle raffinate cocotte che, attorno agli anni Venti. popolavano quelle famose Case più o meno “chiuse”. Ma tira molto anche lo stile puritano anni Quaranta. Quella moda tristemente autarchica con gonne di stoffa pizzicosa mestamente lunghe alla caviglia e l’orlo a sfiorare

Dsquared women A I 2015 2016 
 Dsquared women

tondeggianti scarponcini con suole carrarmato...


E i tessuti ? Mammamia che confusione ! Certo non sono più per nulla “pizzicosi” : anzi più morbidi e preziosi di così sembra impossibile trovarne! Ma i colori ? E le fantasie ? Da perderne occhi e sentimenti. Le strisce, i triangoli e le righe “(tutto fa brodo!” diceva una vecchia pubblicità televisiva) ma nel “brodo” della moda dell’anno che verrà c’entrano anche i cerchi, i quadrati e persino la cybernetica e le onde gravitazionali che hanno confermato, dopo 100 anni dalla grande intuizione di Einstein sulla Teoria della Relatività, come tutto sia effettivamente “relativo”. Anche sotto il profilo estetico, e del buon gusto, della moda. Oggi non è lo stile a segnare il tempo : è il tempo a segnare lo stile. I tempi che andiamo vivendo sono balordi ? Non ci meravigliamo, quindi, se lo stile e la moda sono altrettanto balordi. Ma dove vanno quelle giovanissime fanciulle in passerella con gonne-slip e corpo in trasparenze che non lasciano neanche un piccolo spazio alla fantasia ? E quando veramente indossano un vestito o presunto tale (tagli da sarta, rifiniture e drittofilo chi sà più che cosa sono?) si fanno trafiggere da fantasie impensabili, con sovrapposizioni e accostamenti stridenti, che fanno girare gli occhi e la testa come trottole.
Eppure questa moda a diversi livelli di osservatori piace. Altroché. Basta leggere, su quotidiani e riviste specializzate, le lodi sperticate – su tutto e tutti – di una grande parte di “severe” critiche di moda che spesso - ahinoi – fanno fatica a distinguere un calzino da una liseuse.


 leonardo di caprio credits steve granitz
 Leonardo Di Caprio veste Armani

Quindi: pollice verso per le passerelle milanesi ? Manco per niente! Per fortuna ci sono ancora (e speriamo durino a lungo) i “grandi” del settore. In grado, anche nelle turbolenze odierne, di fare un cenno o dire una parola che possa fare testo e confermare il ruolo senza uguali che la moda italiana ha nel mondo. Giusto è non fare nomi: né negativi, né positivi. Il consumatore italiano ha gli occhi aperti e il senso dell’estetica ben sviluppato. Quindi sa fare le sue scelte e premiare il merito. In armonia con il successo mondiale della nostra moda. Tipo quella firmata “Giorgio Armani” che ieri sera, nella serata degli Oscar, ha vestito gran parte dei premiati.

Si sono spenti i riflettori sulle giornate di AltaRoma che dal 28 al 30 gennaio hanno presentato le collezioni di alta moda per la primavera/estate 2016. Sulle già gloriose passerelle romane – un tempo rendez vous dei più grandi sarti e stilisti internazionali – si sono incontrate tante giovani firme (di belle speranze e incerto avvenire) e una sempre più sparuta schiera di nomi gloriosi, firme prestigiose alle quali si deve gran parte del successo mondiale della moda italiana.

Ecco, ad esempio, l’ineffabile delicata bellezza della collezione di Raffaella Curiel.

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Raffaella Curiel

Ispirata ai fiori di un giardino magico, incantato “ … per vincere la negatività dei tempi di crisi che stiamo vivendo – suggerisce la grande sarta – assorbiamo energia positiva nella natura, nella magia dei fiori del giardino che ha ispirato questa collezione …”. E fiori, tanti fiori sparsi a piene mani su corpetti e revers, sulle gonne a bocciolo di rosa … e papaveri rossi di sospirosa organza appoggiati sul bustier a “cesto di vimini”. Spettacolari le maxi ortensie ricamate su un abito da cocktail, mentre margherite di cristalli illuminano la reinventata “petite robe noire” e persino sull’abito da sposa fioriscono mazzolini di rose rosa. Presentata nella Sala dell’ Ex Dogana di San Lorenzo, la sfilata della colta stilista milanese ha entusiasmato per la sua straordinaria bellezza e per l’originalità di alcune “soluzioni” : come lo splendido sottogiacca in prezioso pizzo francese d’oro “ricavato da una antica tovaglia che si era in parte bruciata …” ha informato sorridendo Raffaella.

Anche un altro “grande” della moda italiana – Renato Balestra - ha presentato la sua collezione all’Ex Dogana. Tra eleganza e femminile seduzione le perfette lavorazioni sartoriali delineano i giochi in chiaro/scuro sul lucido/opaco dei rasi contrapposti a tessuti corposi, la delicatezza dei ricami a spina di pesce su argento e grigio degli abiti da sera, gli effetti multicolore abbinati al nero assoluto che riportano l’ elitaria perfezione di antiche vetrate art decò. E l’abito da sposa si illumina nelle luci del platino e si anima nella spumeggiante sovrapposizione di rivoli di tulle che lo trasformano nella mitica immagine di un fantastico uccello del paradiso.

Lo stilista calabrese Anton Giulio Grande ha presentato a Palazzo Ruspoli sfarzosi e preziosi modelli da sera che tanto sarebbero piaciute alle fanciulle in fiore che un tempo debuttavano in

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Renato Balestra

società – ai grandi balli tipo il “Mak II 100” di accademica memoria - al compimento del 18° anno di età… Giada Curti si è ispirata alla “Divina Marchesa” quella Luisa Casali musa ispiratrice di Boldini e una delle amanti di Gabriele D’Annunzio : occhi bistrati e abiti che tanto ricordano le languide donne della Belle Epoque. Tanti giovani in passerella con le loro idee … spesso di stupefacente “avanguardia”. Come il cinese Miao Ran e l’inglese Lee Wood che propongono abiti … senza sesso, il primo con giubbotti e giacche tra il blu delle tute da operaio e il verde muschio del sottobosco, il secondo con abiti a vela di barca : senza forma e decisamente no-gender ma altrettanto decisamente no-altamoda !

Uomo dell’autunno/inverno 2016/2017, hai nel tuo maschio e ricco guardaroba almeno un “rabbioso” (ma prezioso) giubbotto da aviatore o da motociclista, da portare con jeans così stretti e malandati da sembrare ripresi da un raccoglitore di abiti usati (a misura di bambino) ? Se la risposta è negativa provvedi in fretta se non vuoi diventare “out” nella eterna gara del più “figo” che da sempre vinci tra amici e conoscenti!
Nei giorni scorsi, a Firenze “Pitti Immagine Uomo” e nella capitale lombarda “Milano Moda Uomo”, hanno presentato l’eleganza maschile proposta da grandi marchi e da grandi firme per il prossimo inverno. Spigolando qua e là tra stand fiorentini e passerelle milanesi pare che oltre all’ uomo in giubbotto di nappa morbido come velluto ma tecnologicamente all’avanguardia, andrà di moda un raffinato ma decisamente estemporaneo “uomo cipolla”: una tendenza, tanto “dejà vu” che fin dagli anni Ottanta avvolse e riscaldò legioni di fashion-victim femminili e di tanto in tanto viene ripresa sia in versione femminile che maschile.

Sovrapposizioni ? Certo : tra stile e classe. Vedi Giorgio Armani che, ancora una volta, ha saputo unire naturalità ad elitarietà. La collezione declina forme fluide che si appoggiano al corpo con leggera noncuranza, in sovrapposizioni preziose di materiali diversi, ciascuno con una sua specifica e personale funzionalità. Ed è “naturale” la ricerca dei tessuti, che spesso si ispirano ad antiche etnie, sia nelle trame sia nelle decorazioni; naturale è la gamma dei colori che – guidati dal blu profondo e “ombroso” classico Armani – giocano con toni neutri, tranquilli appena rischiarati da “riverberi” ottenuti con particolari tessiture e lavature del filato.

Le sovrapposizioni e lo stile “cipolla” occhieggiano da quasi tutte le collezioni rivalutando quel furbo vestire “a strati” che, in fondo in fondo, non è mai tramontato. Oggi, naturalmente, con le quasi infinite possibilità offerte dalle moderne ricerche/sperimentazioni tecnologiche, la faccenda si è fatta più sciccosamente appetibile. Non quegli infagottamenti osceni di capi sovrapposti che facevano sembrare un uomo la copia malriuscita dell’ omino Michelin. D0AEOggi si scalda la camicia, la giacca, il cappotto con una sorta di “intercapedine”(da portare addirittura a pelle) talmente lieve che sembra inesistente alla vista e al tatto, ma che assicura un tepore da termoforo. La giacca, quindi, ma anche il cappotto, sono sottili e fit-fit ... e anche un maglione di leggerissimo cachemire come quelli – stupendi – di Brunello Cucinelli che arrivano a pesare persino la “pochezza” di 60 grammi, possono sfidare il freddo delle sciate in alta montagna assicurando una calda protezione : leggera, morbida e preziosa.Se sartorialità va’ cercando, l’uomo dell’autunno/inverno 2016/2017, la troverà di altissimo livello, nelle proposte di “Corneliani” marchio mantovano da sempre sopraffino cultore della perfezione. Sulla base di un’ accurata ricercatezza, i capi declinano l’internazionalità delle proposte presentate a Milano Moda Uomo il primo giorno della manifestazione.

Ancora estrose sovrapposizioni, di capi, di colori, di materiali, da Dsquader2 : uno stile che piace ai giovani ... ma che lascia interdetti i meno giovani per la sua. un po’ urlata, originalità..

Fedele allo stile ricercato l’elegantone del prossimo inverno anche per i suoi piedi vuole il meglio. Metti, ad esempio, le scarpe di Barrett. La novità di questa collezion e sono i pellami , vitelli crust colorati con aniline che donano effetti di speciale trasparenza. Sempre al massimo la prima linea : volumi morbidi e arrotondati le cui sinuosità sono evidenziate da glassature ad effetto chiaroscuro ottenuti con anticature a mano. E la perfezione dei pantaloni è assicurata da Rota, magari completati da un paio di mocassini (in coccodrillo) preziosamente firmati Santoni. Per i viaggi del manager, Bric’s propone la linea in pelle bottalata, declinata in trolley, borsoni con ruote e splendide cartelle. E in testa? Niente di più indicato di un cappello di Borsalino per interpretare l’enigmatico e sciccoso “scettico blu” del prossimo inverno!

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