L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Già nel lontanissimo marzo 2020 ci chiedevamo perplessi e preoccupati quanto quello che si stava verificando (e si potrebbe verificare) con l'allarme pandemico incombente avrebbe potuto incidere pericolosamente sull'intera tenuta dei diritti umani, nonché inquinare la nostra stessa sensibilità civile:
“In ogni caso: nell'oscuro avvenire che ci attende, che uso verrà fatto da parte delle autorità governative future di questo enorme potere che è stato riposto nelle loro mani (che certamente continueranno a tenersi ben stretto)?
Quanto sarà possibile riuscire a tutelare in maniera efficace e giusta il diritto al dissenso, il diritto alla diversità, il diritto ad essere ea voler continuare ad essere minoranza? Contro il pensare comune? Contro la tirannide gelosa della “salute pubblica”? Contro lo strapotere di uno Stato sempre più "provvidenzialmente" padre-padrone delle nostre esistenze, del nostro destino? "
( https://www.flipnews.org/component/k2/il-sorriso-che-argina-la-paura.html )
A distanza di più di un anno, mentre il bombardamento mediatico prosegue massiccio, inneggiando ai cosiddetti vaccini introdotti con straordinaria (quanto inquietantemente sospetta) rapidità sul mercato, presentandoli come l'unica soluzione per uscire dalla pandemia (e poterci quindi riabbracciare, riandare al cinema , al ristorante, ecc…), ci troviamo di fronte ad un attacco durissimo nei confronti di chi lavora nell'ambito sanitario.
Ritengo urgentemente necessario, a questo punto, comprendere e far comprendere che la volontà politica di imporre l'obbligo della vaccinazione al personale ospedaliero, delle RSA e ai farmacisti non lede in modo grave esclusivamente i diritti di alcuni nostri concittadini, ma rappresenta un vero e proprio attacco ai valori fondativi della cultura dei diritti umani e della nostra Costituzione, mettendo in discussione, in particolar modo, la libertà di pensiero, il diritto all'autodeterminazione e il principio dell'uguaglianza.
Nel caso la nostra coscienza generale, attanagliata com'è dalla paura e mestamente rassegnata ad accettare qualsiasi imposizione nella prospettiva di riconquistare un barlume di normalità, non riuscisse a percepire la gravità di un tale disegno e le conseguenze allarmanti che, se attuato, potrebbero derivarne per la comune salute democratica, si verrebbe a produrre, nella storia della nostra Repubblica, una ferita di incalcolabile entità.
A tale disegno, quindi, indipendentemente dalle opinioni personali in merito a genesi e gestione dell'emergenza sanitaria, strategie dell'OMS, credibilità delle aziende farmaceutiche, attendibilità o meno dei tamponi, scuola in presenza o scuola a distanza, efficacia e nocività dei “ vaccini ”, ecc…, come semplici cittadini fedeli ai principi della Dichiarazione Universale dei diritti umani e della Costituzione Italiana, dovremmo TUTTI sentirci chiamati ad opporci con limpida fermezza.
Anche perché, qualora oggi coloro che sono oggetto di una chiara espropriazione di diritti venissero lasciati soli, in un domani non lontano potremmo tutti noi essere chiamati a subire una analoga esperienza dolorosa.