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Spiritualità: Incontro con Luigi Vitiello, allievo di Choegyal Namkhai Norbu

By Bianca Salvi December 27, 2017 10520
tempio della grande contemplazione 1 
 Merigar, il tempio della Grande Contemplazione

Luigi Vitiello è medico e psicoterapeuta. Allievo di Choegyal Namkhai Norbu dal 1977, si è formato sotto la sua guida come insegnante di Yantra Yoga e meditazione. Tiene corsi e seminari sulla medicina tibetana in varie parti d’Italia ed è autore di vari articoli su questi temi.

D – Cosa l’ha attratta della filosofia tibetana e di conseguenza dello Yantra Yoga?

R. - Credo che il Tibet e la sua religione, o filosofia secondo i punti di vista, abbiano sempre avuto un fascino particolare su chi ne è venuto in contatto.

Leggendo fin da ragazzo le storie di chi aveva viaggiato in quelle terre, coglievo sempre una particolare attrazione e un profondo rispetto per quella cultura così lontana dalla nostra, eppure capace di suscitare ammirazione per la profondità delle sue conoscenze.

Così quando ebbi l’opportunità di incontrare Choegyal Namkhai Norbu, un Lama tibetano che allora era professore associato all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, la città dove vivo, e insegnava questo particolare yoga, decisi di seguirlo.

D – Quali sono le differenze con altre tipologie di Yoga praticate oggi anche in Occidente?

R. – Lo Yantra è uno yoga particolarmente dinamico: lavora principalmente sincronizzando movimento e respirazione. In questo modo, armonizzando l’aspetto somatico e quello energetico, ottiene rapidamente effetti anche sul livello mentale e questo si può percepire fin dalle prime lezioni.

D – In qualità di insegnante ha verificato eventuali resistenze/difficoltà negli allievi occidentali a praticare correttamente e accettare la disciplina che comporta un corretto apprendimento?

R. – Non direi. Credo anzi che proprio le sue caratteristiche lo rendano particolarmente adatto a noi occidentali, abituati a una vita piuttosto dinamica.

Certo ci sono vari livelli e occorre progredire senza fretta, ma il Maestro ha organizzato i corsi di formazione in modo molto rigoroso perché gli insegnanti possano essere in grado di seguire adeguatamente gli allievi interessati.

D – Quanto conta l’ambiente in cui si riceve l’insegnamento, sia per il docente che per l’allievo?

R. – Certamente il luogo dove si pratica ha una sua importanza. Così come una seduta di psicoterapia non si può tenere in modo efficace stando seduti al tavolino di un bar affollato, così entrare in una pratica yogica riesce meglio in un contesto dove ci sia silenzio, aria pulita, ecc.

D – Con quali modalità è stata scelta la località di Merigar per realizzare il centro Dzogchen in Toscana, il più grande d’Italia?teaching at Merigar Gonpa 4

R. – Quando il Maestro cominciò a dare i primi insegnamenti, eravamo in pochi a seguirlo e Lui ci chiese di non dare nessuna pubblicità a questi incontri: funzionava solo il passa parola.

In poco tempo comunque si raccolsero troppe persone per poterci riunire in una struttura pubblica, così il Maestro pensò che fosse opportuno trovare un nostro spazio e che sarebbe stato meglio se fosse nell’Italia centrale, per essere raggiunto facilmente sia da sud che dal nord.

Così in molti ci mettemmo a cercare un terreno adatto per creare il nostro centro e quando venne indicato il podere su cui poi è sorta Merigar, il Maestro, dopo averlo visto, lo riconobbe come il posto giusto. Scoprimmo poi che la zona del Monte Amiata in alcune guide era chiamata “il piccolo Tibet”...

D – Può lo Yantra Yoga essere insegnato anche ai bambini, e che ne pensa della proposta di Gentiloni di inserire l’insegnamento yoga, come per la ginnastica, a partire dalle scuole dell’obbligo?

R. – Non sapevo di questa proposta, e mi sembra ottima. Ma lo Yoga non è, nè penso che debba diventare, solo una forma di ginnastica. Credo si possa definire come il più antico “manuale d’uso” per noi esseri umani. Infatti, partendo dal corpo, ci rende consapevoli del respiro, dei movimenti e dei pensieri; ci educa a una padronanza rilassata e non competitiva di noi stessi e più presto si comincia a praticarlo, migliori e più profondi sono i suoi effetti.

Lo Yantra Yoga poi ha una forma specifica dedicata ai bambini, chiamata Kunar Kumari, studiata da Choegyal Namkhai Norbu proprio per loro, in modo da coinvolgerli divertendoli, come un gioco. A Napoli abbiamo già esperienze molto interessanti di questo Yoga praticato in una scuola per l’infanzia.

D – Quali attività si organizzano nel corso dell’anno a Merigar?

R. - Oltre ai seminari intensivi che si svolgono periodicamente sia per principianti che per allievi esperti, credo sia importante ricordare la settimana di “Vacanze Yoga per adulti e bambini” che da anni Merigar organizza in estate.

E’ un’occasione rivolta a chi vuole avvicinarsi a queste discipline per trascorrere una vacanza sana e non stressante, anche in compagnia dei bambini, a cui vengono dedicati spazi di animazione mirati secondo l’età.

In quei giorni, oltre la pratica dello Yantra Yoga e della meditazione, viene particolarmente curata anche l’alimentazione. E’ una formula che si è perfezionata negli anni e sta ottenendo un crescente interesse.

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Last modified on Thursday, 28 December 2017 19:02
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