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San Gimignano |
«Questi, e mostrò col dito, è Bonagiunta. Bonagiunta da Lucca: e quella faccia di Ià da lui più che l'altra trapunta ebbe la Santa Chiesa e le sue braccia: dal Torso fu, e purga per digiuno l'anguille di Bolsena e la Vernaccia»(Dante Alighieri, Divina Commedia, Purg. XXIV,19-24).
E le vicende di vita di Dante Alighieri con San Gimignano spesso si sono incrociate nel periodo storico di riferimento tant’è che nel Palazzo, oggi sede del Comune, c’è una sala affrescata dedicata al Sommo Poeta: Sala Dante che per noi umili mortali dediti alla comunicazione vitivinicola è la Sala della Vernaccia di San Gimignano.
Termine quest’ultimo dovuto all’evento che ogni anno, nel periodo “Anteprima Vernaccia di San Gimignano”, vi si svolge: l’Edizione dei cicli di degustazione dove alcune “vernacce” si confrontano con altri “bianchi” provenienti da territori sia nazionali che internazionali.
Ma torniamo all’Anteprima 2019. Non si può parlare di Vernaccia di San Gimignano se non ricordiamo didascalicamente numeri e brevi cenni distintivi del “fenomeno bianco”, prima Doc italiana.
San Gimignano, comune di circa 8.000 abitanti, esteso per 138 km2, con dislivello altimetrico compreso tra 64 metri s.l.m. e 631 metri s.l.m., con un centro storico dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. All’ombra delle sue 14 torri (nel periodo d’oro erano 72 tra torri e case-torri) nasce, da centinaia d’anni, il bianco toscano più famoso che ha saputo coniugare la sua eccellente qualità.
Dai 693 ettari destinati alla produzione viticola della Vernaccia coltivati da 172 aziende ai circa 4 milioni e 700 mila bottiglie prodotte nel 2019 per un giro d’affari che si attesta sui 13,2 milioni di Euro.
Il 52% rappresenta l’export mentre del 48% destinato al mercato italiano il 24% viene venduto nei Wine Shop aziendali e nei locali sul territorio. Numeri che tutti gli anni rappresentano il biglietto da visita dell’Anteprima dell’ultima vendemmia.
Quest’anno è stata la Rocca di Montestaffoli (detta a San Gimignano semplicemente La Rocca) nel cuore della città, sede del Wine Experience, ad ospitare la
Sala Dante |
manifestazione. Una tensostruttura esterna ha raccolto 38 produttori con più di 110 campioni rappresentativi in primis la vendemmia 2019, la riserva 2018 e altre precedenti vendemmie a giustificare le proprie linee aziendali.
Mentre nelle sale della Rocca destinate alla Storia secolare della Vernaccia, ai suoi poeti, al territorio, al racconto dei momenti della vinificazione attraverso immagini, luci, suoni, voci, video, ologrammi e visori per la realtà virtuale, giornalisti rappresentanti Blog, Stampa nazionale ed internazionale hanno potuto testare le due Anteprime anche dei produttori non presenti nella tensostruttura.
La vendemmia 2019 l’ho trovata con ottimi profumi, una bella spalla acida, equilibrata. Tutto lascia prevedere che, dopo un ulteriore periodo di affinamento, rientrerà in una grande annata. La riserva 2018 ha portato con se la disomogeneità riscontrata l’anno scorso in alcuni campioni di botte. Solo la struttura riesce a renderla in generale, salvo eccezioni di eccellenza, ottima.
Questi gli assaggi che porterò all’attenzione dei miei lettori nel tempo :
La Rocca |
- Alkessandro Tofanari;
- Cantine Guidi;
- Collemucioli;
- Fattoria Poggio Alloro;
- Guicciardini Strozzi;
- La Lastra;
- Macinatico;
- Mormoraia;
- Signano.
“Quest’anno è stato segnato da importanti cambiamenti a cominciare dal nostro Consorzio. Nell’eleggere il nuovo Consiglio d’amministrazione si è voluto ribadire una tradizione iniziata con la precedente Presidenza, una tradizione tutta femminile, quella di una donna alla guida della “Signora Vernaccia di San Gimignano”. Così Irina Strozzi, nuova Presidente. Chapeau!
Urano Cupisti
Consorzio Vernaccia di San Gimignano
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San Gimignano (Si)
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