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Se crediamo alle profezie dei numeri e diamo loro un valore particolare, premonitore, divinatorio, in questa edizione del Chianti Collection ne troviamo delle coincidenze che hanno prodotto ancora una volta il “successone”. Ci vogliamo credere? Proviamo.
Il comunicato stampa di presentazione recita così:
“Parte con una sfilata di “due” (strane coincidenze) la nuova edizione della Chianti Classico Collection. Siamo nel secondo mese del 2020 (2 volte venti dove il 2 primeggia), due le giornate di apertura e per la seconda volta l’evento apre anche al consumatore finale. Vi partecipano 200 aziende del Gallo Nero e, nell’occasione, si festeggiano i 20 anni della DOP dell’olio Chianti Classico. Per la seconda volta, Giovanni Manetti farà gli onori di casa e darà il benvenuto agli ospiti in qualità di Presidente del Consorzio. Due gli ambasciatori ad honorem del Chianti Classico che verranno nominati nell’ambito dell’evento, due i seminari dedicati agli altri prodotti di eccellenza del territorio chiantigiano, l’olio DOP e il Vin Santo DOC”.
Il mondo della cabala che ci riconduce alla smorfia napoletana legata ad altri numeri, quelli del lotto. Mistero.
Una cosa è certa; altri numeri hanno caratterizzato la manifestazione. Numeri da capogiro a testimoniare che il Gallo è vivo più che mai. Anzi si è divertito sfoggiando una veste inusuale, colorandosi di varie tinte, i colori del vino, il rosso rubino, il viola dell’uva, il verde delle vigne, ma anche le tonalità dei marroni dei suoli e le sfumature azzurre dei cieli del Chianti.
Ritornando ai numeri, al di là dei giochi e interpretazioni, la potenza del Gallo Nero si è espressa sciorinando 740 etichette in degustazione, circa 10.000 bottiglie aperte e servite dai produttori insieme alla squadra dei sommelier AIS, 56 anteprime da botte per valutare il Chianti Classico che verrà ed infine la Gran Selezione che sta prendendosi la rivincita sugli “esperti scettici” di tal scelta raggiungendo, con le sue annate, l’eccellenza (95 centesimi minimo).
Al Chianti Collection bisogna andare organizzati. Sapere cosa assaggiare, capire il Chianti dei vari terroir, scegliere le visite ai tavoli dei produttori mossi da quelle curiosità che possono nascere dalle degustazioni riservate alla stampa.
E allora chiedere il campione di botte del 2019 anziché della 2018 e magari soffermarsi su quella che uscirà il prossimo anno.
Un applauso va riservato al Consorzio per la perfetta organizzazione. Cartella Stampa espressione del lavoro che c’è stato e di quello attuale, nozioni esplicite sulle
parte dei campioni in assaggio |
vendemmie di ben otto anni.
Ecco che il degustatore-comunicatore ha a disposizione tutti gli elementi per diffondere pregi e difetti.
Questi gli assaggi che porterò nel tempo all’attenzione dei miei lettori:
- Castelnuovo Berardenga, Canonica a Cerreto;
- Gaiole, Rocca di Montegrossi;
- Radda, Borgo la Stella e Corte Domina;
- Castellina, Castello La Leccia;
- Poggibonsi, Fattoria Le Fonti;
- Barberino Tavernelle, Fattoria Cerbaia;
- Greve, Candialle, Fattoria Le Bocce e Ottomani;
- San Casciano, Luiano e Poggio Borgoni.
Ancora una volta protagonisti i calici, le bottiglie, i vini e i produttori con la loro passione ed entusiasmo. E il Gallo Nero, nella sala della Leopolda, impettito, sembra “cantare”. Chapeau!
Urano Cupisti
Consorzio Vino Chianti Classico
Località Sambuca
Barberino Tavernelle
Tel 055 82285
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www.chianticlassico.com