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ARTE E CULTURA: UN DIRITTO DI TUTTI O SOLTANTO FONTE DI GUADAGNO?

By Roberto Fantini March 09, 2023 651

 

  • La  Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'educazione e la formazione ai diritti umani afferma, all'Articolo 6.2, che  le arti devono essere incoraggiate quale strumento di formazione e crescita di consapevolezza nel campo dei diritti umani ”.

 

  • La qualità dell'esperienza dei visitatori deve essere al centro delle politiche culturali, fornendo strumenti e opportunità culturali a tutte le persone che presentano identità e differenze, attese, bisogni, curiosità, abilità varie e diverse . ( Manifesto della cultura accessibile a tutti )

Nel nostro paese, incontestabilmente il più straricco di tesori artistici, sta diventando sempre più difficile poter visitare chiese e musei per chi non gode di brillanti condizioni fisiche e di altrettanto brillanti condizioni economiche.

Ecco qualche esempio eloquente.

Duomo di Firenze: quando l'altare resta vuoto, le sedie previste per lo svolgimento delle funzioni religiose vengono rigorosamente recitate ed interdette all'uso da parte dei comuni visitatori.

Basilica di San Marco a Venezia: recinzioni ovunque, in modo da rendere impossibile potersi sedere anche negli angoli più reconditi.

Palazzo Ducale a Venezia: percorso lungo, con non pochi gradini, in ambienti con spazi immensi del tutto spogli di appositi arredi, oppure grandi panche lignee severamente proibite ai visitatori.

Da tener presente che, in siti artistici del genere, le cose più importanti da osservare (e magari anche da gustare) sono collocate in alto, cosa questa che, stando in posizione eretta, richiede l'assunzione di una postura inconsueta, che ai più risulta ardua ed anche piuttosto dolorosa.

Domanda:

perché non cercare di rendere un pochino più agevole e gradevole la visita a tutti e soprattutto alle persone non particolarmente atletiche?

I costi di visite museali sono diventati, poi, decisamente eccessivi e tutt'altro che attrattivi.

Palazzo Ducale di Venezia prevede un biglietto di 30 euro;

la Galleria degli Uffizi di Firenze, da marzo a tutto ottobre, ha portato il costo a 25 euro;

il Museo Archeologico di Napoli ha un costo di 22 euro.

Le agevolazioni per gli anziani sopravvivono encomiabilmente soltanto qua e là (vedi la Scuola Grande di San Rocco a Venezia), e sempre più numerose stanno diventando le chiese in cui si richiede un biglietto di ingresso. Il caso probabilmente più eclatante ed irritante è costituito dalla Basilica di San Marco: 3 euro per l'accesso, altri 5 per poter ammirare la Pala d'Oro, e altri 7 per accedere alla Loggia e relativo Museo! E qualcosa di simile si verifica con il Duomo di Milano, con varie opzioni, dal semplice ingresso in chiesa, al Museo e alle Terrazze (con o senza ascensore).

Forse sarebbe opportuno chiederci, allora, se siamo veramente disposti a credere in quanto tutti coloro che sono a capo di qualche istituzione - civile, religiosa, pubblica e privata - ci dicono con solennità e fervore:

  • che coltivare l'amore per il Bello può avvicinarci all'amore per il Vero e per il Buono;
  • che l'incontro con l'arte può rappresentare una salutare sorgente di benessere, una forma terapeutica di “refrigerio dell'anima”;
  • che una società esteticamente educata, resa consapevole dell'importanza di conservare e tutelare beni di interesse comune, sarebbe una società più civilmente responsabile e coesa;
  • che la diffusione della sensibilità artistica ha la capacità di orientare i comportamenti di tutti verso una maggiore consapevolezza delle proprie radici culturali e, di conseguenza, verso un maggiore senso di appartenenza identitaria;
  • che, soprattutto, come si legge nell'atto costitutivo dell'UNESCO, la diffusione della cultura (volta ad abbattere ignoranza e pregiudizi di ogni sorta) rappresenta non soltanto un doveroso riconoscimento della dignità umana, ma anche un'arma irrinunciabile per la costruzione di una pace reale e duratura.

Oppure, al di là delle tante magniloquenti e nobilitanti dichiarazioni, preferiamo rassegnarci, in maniera assai meno poetica, ad accettare che lo sterminato patrimonio artistico-culturale del nostro paese venga cinicamente gestito come una straordinaria “macchina per quattrini”, meritevole di essere resa sempre più produttiva, rivolta soltanto a coloro che hanno cartella clinica in ordine e portafoglio gonfio?

 

 

 

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Last modified on Tuesday, 14 March 2023 22:32
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