L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Vittorio Barbanotti con la sua bici trasporta un gran messaggio di pace. Sono anni che si batte per il rispetto dei diritti umani

By Rino R. Sortino May 16, 2024 561
                              Vittorio Barbanotti

Vittorio Barbanotti è un ciclista di 72 anni con il diabete ed una valvola cardiaca artificiale. Nonostante i suoi problemi di salute, da anni intraprende un viaggio in bicicletta a tappe lungo tutta la penisola: tanti Km per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema dei diritti umani. Anche quest’anno sta ripetendo il tragitto, il 15 dicembre scorso è partito da Milano (piazza del Duomo) per raggiungere Palermo con la sua inseparabile due ruote. Lo abbiamo incontrato a Latina in Piazza del Popolo nel salone degli  Uffici Comunali, per cercare di conoscere più da vicino le sue motivazioni.

Buongiorno Vittorio, ci siamo conosciuti qualche anno fa, ma sei sempre più motivato vero?

Il mio desiderio deriva principalmente nel vedere tante donne che subiscono violenza  ingiustificata con  la politica che dimostra di essere impotente e si limita solamente a parlare. La problematica  della violenza contro le donne  diventa ogni anno sempre più grave e chi è preposto ed ha i mezzi per farlo  probabilmente non riesce più ad arginare questo fenomeno.  Credo che ormai non ci si possa più limitare  alle parole: se ogni volta che lo facciamo gli episodi  aumentano, allora vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato  in tutta la società. Questa edizione di pedalata longa per i diritti umani l’ho dedicata anche alla lotta di tutte le mafie e contro il bullismo. Il bullismo ricordiamolo è una cosa molto grave da condannare ed è attualmente raddoppiata  la sua pericolosità, perché prima era solo maschile e adesso è anche femminile nell'età giovanile.

Vittorio Barbanotti ci puoi  ricordare il tuo percorso in bicicletta?

Sono partito  da Milano, arriverò nell'ultimo tratto a Palermo e fino a questo momento ho raggiunto  18 tappe.  Ieri stavo a Cecchina dove la scorsa notte non sono stato molto bene, non ho potuto riposare ed è certo che quando si fanno sforzi del genere,  è importante soprattutto riuscire a dormire. Soffro da due anni di diabete e l'attività fisica da una parte mi ha fatto bene perché mi ha costretto di mettermi a dieta, così sono dimagrito 18 Kg, dall’altra però le gambe reagiscono in maniera diversa e sono sicuramente più deboli.

Ti prefiggi una serie di obiettivi nel tuo percorso in bicicletta da Nord a Sud Italia, potresti ricordarli?

Io sono convinto che per le nuove e future generazioni  sia molto importante  trasmettere la tematica dei diritti umani come insegnamento. Credo che con una maggiore conoscenza di queste problematiche nelle scuole,  si possa progredire verso la cultura della non violenza e del rispetto di tutti gli essere umani. Più vado avanti e più credo in questa causa perché  è certo che chi pratica  violenza non sta bene sotto tanti punti di vista e deve essere messo in condizione di non nuocere. Per non parlare delle guerre che sono assurde e non hanno mai portato niente di buono, ce ne sono purtroppo anche qui  vicino a noi in Europa e credo che abbiano seri  problemi mentali i leader che le autorizzano e le praticano.

Porti sempre con te una bandiera, molto suggestiva, di grande valore

Questa bandiera che rappresenta il  simbolo della cultura dei diritti umani, ha un grande valore morale. E' molto suggestiva l'intenzione perchè in lei raccolgo le firme di tanta gente che incontro durante le mie tappe, oltre alle Amministrazioni Comunali  solidali a questo discorso. L’idea proviene da un vostro concittadino, anche se lui abitava a Sezze, Daniele Nardi  che purtroppo è scomparso  nel tentativo di scalare il Nanga Parbat. Daniele la bandiera dei diritti umani la portava sempre con se nelle sue scalate e  trasmise la sua immagine  anche nei documenti fotografici ripresi poco prima della sua scomparsa. Nonostante la  diversità d’età tra me e lui, eravamo in grande sintonia e come personaggio mi ha insegnato molto, pertanto  lo ricordo con tanto affetto.

        Vittorio  Barbanotti con il Sindaco Matilde Celentano

Qui a Latina Vittorio sei stato  accolto da tanta gente con tanta simpatia e calore umano,  anche dal Sindaco della nostra città Matilde Celentano, tutto questo ti ha fatto piacere?

Certamente, è un affetto che sento molto vicino, ma sono stato ricevuto bene in ogni posto dove ho fatto tappa. Ogni individuo ha la propria ideologia che deve essere rispettata, ma tutte le persone che incontro, dimostrano di appoggiare la tematica a favore  dei diritti umani.

Vorresti aggiungere altre argomentazioni alla nostra discussione?

Ho sentore che a Palermo  stiano  preparando una grande accoglienza, sarò ricevuto dal Sindaco e da tutto il Consiglio d’Amministrazione Comunale, così come dal Direttore Generale del Comune. Verrò accolto dall’ANPI di Palermo oltre che dai mezzi di comunicazione. Una cosa che mi emoziona anche soltanto a menzionare il fatto è che saranno presenti anche i parenti vittime di mafia.

 Vittorio Barbanotti ti ringrazio e ti faccio tanti auguri per il proseguo del suo tour di sostegno ai diritti umani.

 

 

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Last modified on Thursday, 16 May 2024 10:12
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