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Se, nella fase pre-moderna le campagne elettorali erano condotte quasi esclusivamente dai partiti politici attraverso la stampa di partiti e la partecipazione di volontari, nella fase post-moderna si assiste ad un radicale e continuo mutamento della comunicazione. Si assiste ad una sorta di rivoluzione copernicana dello stile comunicativo. Come nella rivoluzione copernicana il sole viene posto al centro del sistema solare, così nella politica il candidato diventa il fulcro delle attività di propaganda politica. Questo processo è stato avviato ed accelerato dall’uso sempre più insistente dei mass media. I partiti hanno iniziato ad assumere un ruolo marginale in favore del leader che si presenta, in televisione e sui social media, come rappresentante di valori ed ideali piuttosto che di programmi politici. Questi ultimi sembrano assumere un ruolo di secondo piano, ciò che spinge gli elettori a votare un candidato è dettato dalla reazione emotiva suscitata dallo stesso che dal programma.
Per realizzare una comunicazione efficace il candidato si avvale dunque della figura dello spin doctor (consulente politico), che guida ed indirizza le azioni del candidato per attuare una strategia comunicativa.
Un tipo di strategia politica di successo, tanto per il candidato quanto per le imprese e le aziende, è quella definita “storytelling”.
Lo storytelling è un racconto narrativo costruito sulla base di ideali e valori che si vogliono trasmettere agli elettori ed ai consumatori. La strategia risulta essere efficace sia sul piano politico che aziendale. Il partito, come l’azienda, fa capo al leader la cui reputazione e credibilità creano ripercussioni sul soggetto di riferimento.
Il 71% dei consumatori dichiara di aver acquistato beni e servizi dell’azienda che più riflette i valori in cui credono. La credibilità è dunque un concetto strettamente collegato a quello di reputazione che deve essere costantemente gestito al fine di migliorare la propria carriera ed evitare di comprometterla e la politica è diventata anch’essa, attraverso i mezzi di comunicazione, soggetta alle regole di marketing, tanto da poter parlare di “marketing politico”.
La strategia di storytelling risulta essere efficace se proveniente da un’unica voce, se dunque a parlare è il candidato a nome del partito e non l’intera istituzione politica. Si è assistito dunque al processo di personalizzazione della politica che ha portato a proporre il politico come brand.
Il candidato, per massimizzare le possibilità di successo, deve seguire le logiche e le regole di mercato, posizionandosi in maniera strategica nello scenario politico attraverso un processo di analisi dell’elettorato allo scopo di individuare gusti e preferenze degli elettori.
Si assiste così ad una segmentazione dell’elettorato per realizzarne i contenuti politici, confezionati appositamente per essere rivolti ad una determinata fascia di persone. Creare contenuti senza tenere conto delle richieste dell’elettorato risulta essere svantaggioso nella conquista e/o mantenimento del successo.
Le campagne elettorali, un tempo definite in un arco temporale antecedente alle elezioni, hanno anch’esse risentito dell’attività mediatica. Essere presenti quotidianamente sui social comporta essere in uno stato di “campagna elettorale permanente”.
I contenuti devono essere dunque studiati in modo da attrarre un maggior numero di interazioni. I volontari, attivi nelle campagne elettorali pre-moderne, adesso sono attivisti sui social come Facebook e Twitter.
Le condivisioni, i commenti, le “impressions” permettono al post, creato dal candidato, di raggiungere un vasto numero di elettori in pochi secondi. La politica dei click non deve essere sottovalutata, anzi, deve essere sfruttata.
I social media hanno modificato la comunicazione, rendendo immediata la divulgazione di notizie, di momenti di vita quotidiana che permettono di instaurare una relazione emotiva sempre più efficace.
La sua funzionalità deriva dal continuo perfezionamento delle piattaforme e dagli strumenti messi a disposizione dalle pagine Facebook, dagli insights su Instagram, dal numero di visualizzazioni su Twitter.
Tutti i social media permettono una visione sempre più dettagliata di dati, riuscendo ad identificare in maniera sempre più minuziosa il target di utenti.
L’avvento del 5G porterà ad un ulteriore perfezionamento tecnologico tanto da identificare con precisione cosa il consumatore vuole ed addirittura prevedere cosa potrebbe volere in futuro. Alle stesse regole di mercato sarà e potrà essere soggetta la politica.
Seguire strategie di marketing a livello politico significa anche saper sfruttare quello che il mercato offre e quello che prospetta maggior profitto.
I politici dovrebbero saper fare appello agli influencer o a coloro che detengono migliaia e migliaia di follower sui social.
Come le aziende contattano gli influencer per promuovere un prodotto che, nel giro di poche ore diventa sold out, anche i politici potrebbero sfruttare la visibilità di questi per avere una maggiore risonanza mediatica ed un allargamento consenso elettorale.
Negli Stati Uniti alcuni candidati, in occasioni delle presidenziali, hanno fatto loro appello, riscuotendo molto successo ed aumentando in maniera esponenziale il loro seguito.
La politica è tanto più efficace quanto più è al passo con i tempi.