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"Anima Persa, Anima Ritrovata" - Un viaggio nel verde dei papi con il nuovo libro di Anna Bruno

Mercoledi 03 maggio scorso si è svolta a Roma la presentazione del testo Anima Persa Anima ritrovata, periegesi all’interno dei giardini vaticani di Anna Bruno, edito dalla Palombi editori.. Sono intervenuti la dott.sa Maria Serlupi Crescenzi, responsabile della didattica ai Musei Vaticani e padre Guido Innocenzo Gargano, professore della Pontificia università Urbaniana e Pontificio Istituto Biblico.

Nel testo, l’autrice prende per mano il lettore trascinandolo in un percorso viatico, in un itinerum in mentis deum, all’interno di un giardino di tanti giardini, di gusto eclettico: i giardini vaticani appunto. E allora autrice e lettore si immergono amorevolmente amorevolmente nella storia e nella simbologia di questo verde e immaginifico luogo concluso vaticano, usando ogni fonte possibile: dalla letteratura, alla memoria dei sensi, dalla poesia ai versetti biblici e coranici, dall’ arte antica a quella contemporanea, invitando il lettore-visitatore-cercatore di profumi nonché pellegrino in una sorta di piccola“convivialità delle differenze”, per usare le parole tanto famose di don Tonino Bello.

“Un racconto come una visione in cui tutto scorre gustosamente davanti agli occhi in uno scenario di grande suggestione” racconta Mons. Luigi Renzo nella sua presentazione e continua “(…) ed è come essere presi per mano e condotti in ogni angolo, anche il più segreto, di questi giardini che, nell'immaginario collettivo, restano un sogno e un arcano di bellezza inarrivabile. Invece lei con la semplicità del racconto, ce li rende avvincenti facendoci penetrare in ogni anfratto, come in un gioco di realtà e di fantasia.” E a mano a mano il giardino le porge la vita.

Il percorso trifasico, di dantesca memoria, approfitta di un giardino eclettico e, superato il frammento di muro di Berlino, offerto a papa Giovanni Paolo II nel 1989, attraversa il boschetto all’inglese, simbolo del mistero e perciò della perdita dell’anima. “Ma la perdita non è vuoto, non è assenza” assicura la “novella Beatrice dantesca”, la perdita è rinascita. Ed è proprio nel boschetto che gli incontri si fanno tappe necessarie al passaggio dal materiale allo spirituale e in aiuto a lei e al suo lettore, accorrono imperatori e dèi di pietra, animali veri e scolpiti, piante, fiori, fontane e papi protagonisti di questi giardini delle meraviglie. Ma soprattutto, accorrono protagoniste le piante e con esse i giardinieri del papa, che compaiono ora come precettore, ora come poeta, ora come esperto della potatura o della fioritura liturgica, o ancora come ortolano.

Tra un giardino e l’altro le soglie si trasformano in passaggi definitivi per nuovi ambiti del proprio sé. “L’autrice, a cui non sfuggono vibrazioni e sfumature, l’autrice è tutt’intesa a cogliere i significati profondi, quelli in cui i popoli, nella loro infanzia, hanno tradotto il bisogno del divino attraverso simboli, metafore, favole, istituendo con essi la religione.” E il giardino si propone dunque come nutrimento dell’anima, dell’autrice quanto del suo lettore che, di volta in volta, accumulano e assimilano e a mano a mano che risalgono il giardino, essa scende fino al punto più profondo del proprio sé. E parallelamente i giardini dei papi si rivestono di colori e essenze, ecletticamente così come li avevano progettato i suoi ultimi ideatori: Pio XI (1922-1939), il papa dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) e il suo architetto Giuseppe Momo. Ma in chiave contemporanea rivisitati dall’autrice, guida vaticana dal 2006 e da Luciano Cecchetti fino al 2014 responsabile e giardiniere lui stesso dei Giardini Vaticani e delle ville Pontificie. Come è giusto che sia, perché la creatività e la fantasia continuino il loro corso!

La seconda soglia è la soglia della salvezza, la ripresa dopo la perdita, e consente all’autrice e al suo lettore di entrare nel giardino alla francese i cui viali confluiscono fino alla copia della grotta di Lourde, punto focale del giardino. Qui il giardino risveglia l’anima alla gioia e alla vigoria, rivestendosi nell’immaginazione della stessa autrice (e del suo precettore), come fosse tela nuda di forme, linee e colori prima di entrare nella terza e lunga tappa del giardino all’italiana, dove l’autrice si intrattiene con gli stili che si susseguono, dal tardo rinascimentale a quello settecentesco, dai non più esistenti giardini di Paolo III Farnese (1468 – Roma 1549) e Clemente VIII (1592-1605) a quello di papa Borghese, Paolo V, con le sue imponenti fontane, via via fino al giardino del cimitero teutonico e a quello giapponese in fieri.

Il percorso infine discende dal cortile della Pigna e, passando per quello del Belvedere, si ferma a piazza S. Pietro. Qui l’autrice e il suo lettore trovano il loro punto aureo, per tornare tra la folla, dopo aver congedato quanti l’avevano accompagnata. Le due anime, dunque, quella sua e del suo lettore, sono pronte a tornare nel limite che la vita sempre propone e con esso il suo superamento.

 

Titolo: Anima Persa, Anima Ritrovata

Sottotitolo: periegesi all’interno dei giardini vaticani

Progetto: l’arte pittorico-simbolica del giardino

Autore: Anna Bruno, sito www.periegeta.it

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Last modified on Saturday, 06 May 2017 11:39
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