L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
“Tutto il mondo è pieno di Dei” così scrive il filosofo Talete.
Demoni: da daimon che significa “colui che divide, che fa a pezzi” ma anche “colui che illumina”, già all'interno della prima parola del titolo si apre un ossimoro semantico che ben condensa il pensiero greco, che Dodds in un suo celebre libro aveva definito “irrazionale”.
Dio e demone in questa accezione luminosa possono essere quasi sinonimi, è lo stesso Omero a definire “daimones” gli stessi Dei greci.
Mostro da “monstrum”, che si connette al latino” richiamare alla memoria” ma anche “ammonire” e rimanda all'apparizione di qualcosa di insolito che non è necessariamente legato all'orribile, anzi, si collega più al prodigio che al brutto.
La genesi del soprannaturale non poteva che partire dalla coppia Echidna, la donna serpente e Tifone, uomo serpente ma con le dita che finivano a loro volta in teste serpentiformi.
Una coppia prolifica che darà vita alla Chimera sputafuoco, alla Sfinge, al leone di Nemea.
Chimera verrà sconfitta dall'eroe Bellerofonte a dorso del cavallo Pegaso, immagine che ricorda il mito di San Giorgio che uccide il drago.
Creature a metà che inglobano in un unica vita il regno animale e umano, trickster in bilico tra mondi, ma anche tra azioni nefaste o benevole, come nel caso delle ninfe e dei Centauri.
I Centauri, metà uomini e metà cavalli sono intemperanti, irascibili, sessualmente molto attivi.
Sono figli di Issione, un uomo davvero spregevole, che è riuscito a uccidere il suocero al banchetto di nozze per evitare di pagare la dote, e che avrà l'ardire di sedurre niente di meno che Era.
Zeus gli darà una nuvola a forma si Era con la quale si accoppierà dando vita a queste creature di sogno e di incubo. Ma tra i Centauri si esalterà il buon Chirone, saggio guaritore che sarà maestro dei più grandi eroi greci e dello stesso dio Esculapio, eccezione che sarà ricordata nella costellazione del Sagittario.
Una ambivalenza, quella tra bene e male che si ritrova anche in Pan, divinità visibilmente ibrida nel Pantheon greco divinità silvestre il cui corteo è così simile a quello dionisiaco.
Luce ed ombra si confondono in queste creature che solcano anni e e Paesi, tanto da far dire al filosofo Eraclito “ Lo stesso dio è Ade e Dioniso”: i riti in onore di Bacco si svolgevano di notte, nelle Antesterie dionisiache il confine tra vivi e morti si faceva labile, così come nelle feste Lemuria a Roma.
E che dire delle ninfe? Esse sono la natura, tanto da avere nomi differenti a seconda del luogo dal quale provengono: ninfe delle montagne, delle sorgenti, dei fiumi, dei mari, delle querce, dei frassini...Da una ninfa, Egeria, verrà saggiamente consigliato il re Numa Pompilio, per una ninfa, Calipso, si perderà Ulisse, figlio di una ninfa, Teti, è Achille.
Ai bambini deceduti troppo presto si dirà che sono state le ninfe a portarli via.
Il saggio di Ieranò ci accompagna poi ad esplorare le creature dell'Oceano, i demoni dell'Oltretomba, per presentarci i primi vampiri della storia e le creature che hanno incarnato l'inquietante femminile: Empuse,Lamie e Mormolykia.
Un viaggio dentro lo stupore nell'incontro con i fantasmi e con le prime fattucchiere dell'antichità.
Dove è finita la magia? Una parte è stata assorbita dalla religione, con importanti differenze.
Interessante è la presentazione nel libro di Apollonio di Tiana, che, come Cristo, faceva miracoli, esorcismi, resuscitava morti, accaparrandosi anche lui molte ostilità. Apollonio è di poco successivo a Gesù.
L'ultimo capitolo ci porta nei luoghi fantastici di creature monstruose e in rimpianti come Atlantide o l'Età dell'Oro.
“Anche noi, per il breve tempo di questo libro, torneremo a credere alle Ninfe e ai Minotauri, ai Satiri e ai Centauri, ai draghi e ai giganti, alle magie e ai prodigi. E poco importa se sono solo inganni. (…) Perché, dietro il velo egli inganni mitologici si nasconde il senso della nostra vita. Perché il mito, con le sue storie di ninfe e mostri, ci fa intuire qualcosa di profondo che non siamo capaci di esprimere altrimenti”. (cit).
Giorgio Ieranò
Demoni, mostri e prodigi:
L'irrazionale e il fantastico nel mondo antico
Sonzogno 2017