L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Maga, incantatrice, trasformatrice di uomini in bestie: solo questo rimane di Circe, personaggio complesso ed evocativo, erede della potnia theròn, Signora degli animali.
Madelaine Miller prova a ri-narrare il mito, dando un passato e nuove dimensioni a questo personaggio. Un esperimento riuscito, visto che il libro ha scalato le classifiche dei libri più venduti del New York Times e del Sunday Times, avvalendosi dell'appellativo di “Libro dell'anno”.
Circe viene raccontata a partire dalla sua infanzia solitaria, dal suo rapporto freddo e distante con il padre, il titano Elios, il Sole, e con la madre Perseide, l'evanescente e fluida ninfa delle acque. Nasce con voce stridula Circe, nasce già “difettosa” rispetto alla perfezione dei fratelli, Eete e Pasifae.
“La sua voce è stridula come quella di una civetta. La chiamano Sparviera, ma dovrebbero chiamarla Capra per quanto è brutta”.
L'episodio fondante della sua infanzia è l'incontro con Prometeo, già incatenato e condannato da tutti gli Dei per aver aiutato la specie umana; Circe trasgredisce di nascosto l'ordine divino e aiuta il titano portandogli dell'ambrosia. Le poche parole che scambia con il Dio saranno un faro nella sua vita e l'inizio della sua vicinanza con i mortali.
Si innamora di un mortale, Glauco il pescatore, e per lui intercede spesso. È grazie a questo amore (non corrisposto) che la Dea scoprirà i suoi poteri con le erbe, e riuscirà a dare a Glauco l'immortalità. Ma l'altra faccia della medaglia vede Circe fare i conti anche con la sua gelosia, quando Glauco sceglierà la bella Scilla. E la Dea ricorrerà di nuovo ai suoi poteri, stavolta, per fare del male: Scilla verrà trasformata in un mostro divoratrice di marinai.
Una trasformazione che mette in allarme di Dei: un potere nuovo è quello di Circe, una forza che nasce dall'unione di erbe, canti e parole antiche, una capacità finora sconosciuta, un potere in grado di restituire a chi lo riceve la sua vera natura. Un potere pericoloso, dunque, che va recintato e tenuto a bada.
Ed è per questo che Circe viene relegata in esilio sull'isola di Eea , un'isola selvaggia dove approdano per sbaglio solo navi di marinai. Gli stessi marinai che, davanti ad una donna sola, le faranno violenza, e da questa violenza Circe trarrà la forza per diventare quella che è: la Dea degli animali e degli incantesimi.
Ha per compagnia una leonessa, e i marinai appena giunti vengono tutti trasformati in porci, in via preventiva, e a causa della cicatrice non rimarginata.
Circe scoprirà l'erba che protegge, il Moly dalle radici nere e dal fiore bianco.
Solo Odisseo non verrà trasformato e con lui Circe ritrova fiducia negli uomini, pur sapendo che una moglie lo aspetta a casa.
Dal loro amore nasce Telegono, che Circe proteggerà nell'isola finché le sarà possibile, finché il figlio non vorrà andare incontro a se stesso, ad incontrare il padre.
Il finale del libro mostra una Circe capace di perdonare e perdonarsi, una Circe che apre il suo mondo a Penelope e al figlio di Odisseo, Telemaco, mentre sarà Telegono il prescelto da Atena per fondare una nuova stirpe.
Una ri-narrazione che dà corpo e sostanza a una figura antica: perché in Circe, come spiega Momolina Marconi nel libro “Da Circe a Morgana” confluiscono le Dee antiche degli animali che nel centro Italia prenderanno il nome di Feronia, Marica, Fauna, Angizia.
Una Dea che per scoprire la sua potenza, deve impegnarsi in un apprendistato continuo a contatto con le erbe e con le sue cicatrici.
“La magia deve essere creata e plasmata;pianificata e investigata, estratta,essiccata,sminuzzata e macinata, bollita, evocata con parole recitate e cantate. E ancora; può fallire. Se le mie erbe non sono abbastanza fresche, se la mia attenzione cala, se la mia volontà' vacilla,le pozioni evaporano e inacidiscono nelle mie mani.
Ogni erba deve essere trovata nel suo ricettacolo, raccolta nel momento giusto, liberata dalla terra; selezionata e mondata,lavata e preparata. Giorno dopo giorno, con pazienza, bisogna scartare gli errori e ricominciare da capo”.
MADELAINE MILLER - CIRCE
SONZOGNO 2019