L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Siamo esseri narrativi, siamo fatti e modellati dalle storie. La scrittura ci modella dentro un immaginario. Quali sono le storie che ci abitano? E soprattutto: quali storie sono state cancellate dalla nostra storia e perché?
Risponde a queste domande la penna di Ginevra Bompiani e lo fa mossa dall’ansia tratteggiando tre figure ricorrenti: la distruzione, la punizione e la mistificazione. Tre ferite che hanno origini precise ma che non sono sempre esistite. Il fondamento di questi tre nuclei si rintraccia nelle religioni delle civiltà patriarcali indoeuropee.
Respiriamo distruzione nel nostro contemporaneo, una distruzione che parte dall'uomo e che lo coinvolge, in una vera corsa suicida. Distruggono Sodoma gli angeli sterminatori, con il diluvio solo Noè si salva, crolla Babele sotto i dettami del Dio sterminatore. La distruzione positiva crea spazio, reinventa il caso, come quando i bambini gridano “di nuovo” davanti a una novità che li entusiasma. La distruzione negativa è ripetizione, ritornello stanco di un tempo senza tempo.
La creazione biblica vede prima di tutto gli Elohim che creano due volte, “di nuovo”. Elohim è un Dio molteplice, composto di maschile e femminile, che riflette la sua natura nella creazione dell'umano che nasce maschio e femmina insieme. “Gli Elohim, creando l'uomo a loro immagine e somiglianza, lo lasciano libero. La memoria collettiva, confondendo le due origini, ha dimenticat la sua libertà”.
Peccato che la storia biblica abbia esaltato Jahvè a discapito degli Elohim. Jahvè pretende obbedienza e per ottenerla punisce.
“Il dio geloso, dotato di mani e voce, ha vinto, forse perchè l'uomo vuole sentirselo addosso, forse perchè gli permetteva di spiegare le sue pene, forse perchè gli conferiva il potere sulla donna, responsabile di tutti i suoi mali”.
La grande mistificazione si collega al titolo: l'”altra metà di Dio” è ciò che ci è stato nascosto, ovvero le civiltà che abitavano l'Europa prima dell'arrivo degli Dei patriarcali.
“Non vi è mistifcazioen più antica e durevole, più tenace e silenziosa di quella che qualche migliaio di anni fa ha sostituito il mondo pacifico ed egualitario delle società matrifocali con il patriarcato, facendo delle prime il grande rimosso della storia”.
Catal Huyuk (7400- 5400 aC) ci consegna una città evoluta senza mura difensive, persino senza porte di casa; a fondare il loro immagianario la Dea steatopigia.
Cosa ha favorito, dunque, questa rimozione, questo rimpiazzamento?
La religione e la scrittura (oltre alle armi dei conquistatori Kurgan).
“La scrittura serve a ricordare, ma anche a dimenticare”: a leggi non scritte obbedisce Antigone, a leggi scritte obbediscono i personaggi biblici e mitologici che arrivano persino a sacrificare i loro figli.
Con una scrittura evocativa e poetica, Ginevra Bompiani, ci sussurra una storia che sarebbe importante ritrovare e riscoprire nel nostro dna narrativo. Che sia una storia antica a fondare un futuro arcaico.
Ginevra Bompiani
L' altra metà di Dio
Feltrinelli 2019