L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Tre, sono i romanzi più difficili che ho incontrato, nel corso della mia vita di lettore e che non sono riuscito a leggere fino in fondo (se non dopo vari tentativi), “per un recalcitrare dell'anima mia ”..
“Auto da Fè”, di Elias Canetti, “Storia di amore e di tenebre”, di Amos Oz, e “La vita breve” di Juan Carlos Onetti.
Auto da Fè, un libro di mia madre, stampato anni fa ancora in una veste grafica e tipografica ormai abbandonata, è “un testo a facile naufragio” ..
Trovo che il lettore dopo qualche centinaia di pagine si ritrovi parzialmente demotivato a continuarlo, per via di una prosa troppo descrittiva, minuziosa, poco avvincente in alcune parti e, allo stesso tempo, che pecca di un tipo di concettualismo (non facilmente esplicabile) che è proprio più dei saggisti che dei romanzieri tout-court.
Canetti, a mio avviso, è stato molto più un saggista che un romanziere, nonostante abbia ricevuto un nobel per la letteratura, nel 1981: ma si sa, il nobel è un po 'un premio politico ed ideologico, dato spesso a chi incarna meglio i valori dominanti della propria epoca.
Certamente mi sbaglierò, ma si pensi al nobel / paradosso, per la Pace, dato ad un recente presidente Usa che, a ben vedere è stato l'ennesimo guerrafondaio, arrivato alla Casa Bianca ..
Il testo di Oz, ha invece una prosa più moderna e scorrevole di quella di Canetti, ma oscilla tra capitoli coinvolgenti che riguardano la sua vita, la sua famiglia e le connessioni di essa con le vicende storiche del popolo ebraico, e altri, un po 'troppo auto-biografici, in cui sistema un po' troppo al centro della storia l'ego di questo bambino, il protagonista (lui), determinando alla fine un calo mortale, nel lettore, dell'interesse, e della necessità di giungere in fondo al libro.
La vita breve, di Onetti, è un testo quasi introvabile e, credo, ormai assente dagli scaffali impolverati delle ultime “librerie analogiche”, destinate a non riaprire (si sappia).
Onetti, per chi non lo sapesse, viene considerato, da un certo numero di grandi scrittori dell'america-latina il più grande, contemporaneo.
Sicuramente è stato uno dei più grandi, ossessionato dalle parole fino alla morte, avvenuta nella sua stanza di casa, in cui s'era rintanato a scrivere, tra pile di libri e cataste di fogli scritti, da cui non usciva da settimane.
La vita breve è un romanzo straordinario, del quale è assolutamente indispensabile leggere la premessa, pena l'incapacità del lettore di procedere nella storia, di capirla nella sua struttura e sviluppo.
Almeno: questo è quello che è accaduto a me, quelle quattro o cinque volte che l'ho approcciato e che, dopo un centinaio di pagine me lo ha fatto abbandonare, sdegnato ..
Elias Canetti |
Sono sicuro però che ci siano dei lettori molto più scaltri del sottoscritto, che non necessitano di questa guida iniziale (la premessa di cui parlavo) per affrontare e venire a capo della vita breve.
La vita breve è un po '(forse) - seguo qui le tracce della premessa - questo svettare reiterato verso uno o più mondi irreali / onirici cui, chi più chi meno, verte, si sposta di tanto in tanto, per poter allontanarsi giusto un pochino da una realtà un tantino affligente.
A tratti.
(Ora spesso, però)