L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Ferdinando Maddaloni |
L'eclettico artista partenopeo Ferdinando Maddaloni, con la sua seconda docufiction “Non cercare la logica dove non l’hai messa tu” ("Never look for logic if it’s not your logic") prodotta da Artisti Civili con il patrocinio di Amnesty International e il contributo del Nuovo Imaie, si è aggiudicato il premio come miglior documentario al Portugal International FilmFestival 2017 . La cerimonia di premiazione è avvenuta sabato 16 settembre 2017 , all’interno del prestigioso Crowne Plaza di Porto.
«Nel 2008 realizzai la mia prima docufiction dal titolo: “Anna Politkovskaja: concerto per voce solitaria” - spiega Maddaloni – vincitrice di numerosi premi. Nel 2015 nasce la mia seconda docufiction "Non cercare la logica dove non l’hai messa tu" un videodiario, nel quale cerco di svelare tutti i retroscena del precedente fortunato lavoro, partendo dall’amicizia con Andrei Mironov, ossia colui che ha armato la mia penna, ispirando i miei testi e accompagnandomi, non solo fisicamente, nell’inferno dei territori più bui dell’animo umano. Era l’unico che riusciva a zittirmi con quel suo proverbio : “Caro Ferdinando, non cercare la logica dove non l’hai messa tu”». La docufiction, già vincitrice del Premio Hollywood International Independent Documentary Awards 2016, si avvale del montaggio di Stefano Imperato e vede come protagonisti lo stesso Maddaloni (che nel monologo “(in) Visibili segnali di protesta” fa rivivere gli gli spietati parallelismi tra Grosny ed Auschwitz del giornalista freelance Antonio Russo), le attrici Paola Sini e Katia Nani, quest'ultima intensa interprete della giornalista Natalia Estemirova. «Grazie alla lettura di alcune interviste, ma soprattutto ai racconti dello stesso
Katia Nani |
Mironov, ho scritto il monologo "Paura di perdere se stesso" ricostruendo l’ultimo interrogatorio della Estemirova da parte dei suoi rapitori ed immaginando il suo atteggiamento contro il fantomatico Presidente fino ai due colpi mortali».
Il finale è affidato alle vibranti corde vocali di Carmen Femiano, interprete del brano “Vulesse” di Francini&Lattanzio. «Alla base di tutto c’è la promessa fatta sulla tomba di Anna Politkovskaja a Mosca nel gennaio 2009: raggiungere Beslan e prendersi cura dei piccoli sopravvissuti alla strage del 2004. Anna non aveva potuto farlo perché fu avvelenata mentre era in viaggio verso l’Ossezia del Nord durante l'assedio . Ne parlammo con Andrei. "Si può fare" fu la sua risposta. Nacque così il nostro progetto "BeslaNapoli. Una videoteca per Beslan"».