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La 18a giornata del campionato di Serie A si è aperta con la clamorosa goleada del Napoli sulla Juventus per 5-1. Una dimostrazione di forza incredibile che ha visto la squadra di Spalletti dominare gli avversari per tutto l’incontro, così alla fine gli azzurri partenopei si ritrovano sempre più soli al comando. Incredibile è stata la facilità con cui il Napoli ha avuto la meglio dei bianconeri, che comunque si presentavano al Maradona da secondi in classifica, reduci da otto vittorie consecutive senza aver subito gol a dimostrazione di una difesa imperforabile. Allegri in questa importante partita, aveva schierato Chiesa dal primo minuto, ma la scelta si è rivelata infelice in quanto l’attaccante si è ritrovato a giocare da terzino esterno in una difesa a cinque. Così si è sfiancato in un continuo movimento sulla fascia.
Al 14′ il gol del vantaggio degli azzurri Kvaratskhelia si fa trovare libero a centro area e conclude l’azione con una sforbiciata. Szczesny devia come può e sulla ribattuta si avventa Osimhen che insacca con un preciso colpo di testa. Alti e aggressivi gli azzurri conducono sempre il match e vanno ancora a rete con Kvaratskhelia, (39′) freddo davanti a Szczesny sull’assist di Osimhen. Il raddoppio a fine primo tempo sveglia la Juve con Di Maria che prima centra l’incrocio dei pali e poi accorcia le distanze (42′) su assist di Milik. Nella ripresa gli azzurri dilagano e poi ci pensano Rrahmani (55′), ancora Osimhen (65′) ed Elmas (72′) a chiudere una gara a senso unico. Per i bianconeri si è trattata di una disfatta che non si vedeva dal 30 maggio 1993, con Pescara-Juve 5-1 ed il primo marcatore, per il Pescara, era stato, ironia della sorte, proprio Massimiliano Allegri.
Il risultato finale di Lecce-Milan è stato 2-2 ed è il secondo stop di fila per i campioni d’Italia, che vedono il Napoli scappare nuovamente a + 9. I rossoneri vanno sotto dopo appena 3′. Kalulu, con un errore incredibile, regala palla a Di Francesco, che crossa in mezzo, alla ricerca dell’inserimento di Blin. Nel tentativo di anticiparlo Theo Hernandez invia la palla nella propria porta. Al 23′ arriva il raddoppio salentino: su cross perfetto di Hjulmand, colpo di testa vincente di Baschirotto che insacca il 2-0. Nella ripresa l’atteggiamento dei rossoneri cambia. Pioli inserisce Messias e Dest per Saelemakers e Theo Hernandez entrambi non in buona forma. A seguito di queste sostituzioni i rossoneri riescono a riequilibrare le sorti dell’incontro: Leao trova il 2-1 al 58′, mentre al 71′ Calabria di testa, riesce a pareggiare il match.
All’Inter basta un gol in avvio di Lautaro Martinez per sbarazzarsi di un coriaceo Verona e come spesso le succede, rischia il ritorno degli avversari. In ogni caso i tre punti sono un sollievo dopo il deludente pareggio di Monza e forniscono una ventata di ottimismo in vista della prossima sfida di mercoledì in Arabia Saudita, contro il Milan per la Supercoppa. Davanti ad oltre 70 mila spettatori e con cinque titolari lombardi in campo per la prima volta dal 1994, (Acerbi, Bastoni, Darmian, Dimarco e Gagliardini) l’Inter raggiunge il risultato prefissato con il minimo sforzo. Il match di San Siro si sblocca subito al 3′ con Lautaro Martinez, che batte Montipò con un sinistro nell’angolino, dopo un batti e ribatti in area di rigore. Il Verona è sembrato poca cosa e dovrà lottare con il coltello tra i denti per arrivare ad una salvezza davvero lontana.
Impressionante risultato dell’Atalanta che ha travolto la Salernitana per 8-2. Con questo risultato l’Atalanta aggancia la Lazio, si porta a soli tre punti da Inter e Juventus e si rilancia in chiave Champions. Era dal 1996, in una partita dell’Inter contro il Padova, che una squadra di Serie A non segnava otto gol in una stessa partita. La squadra di Gasperini nel primo tempo ha offerto spettacolo e segnato a raffica. Boga (4′) apre subito le reti dell’incontro, ma la Salernitana pareggia con Dia (10′) L’Atalanta però riprende a macinar gioco e realizza con Lookman (20′), Scalvini (23′), Koopmeiners (38′). Nella ripresa vanno a rete ancora Lookman (54′), Nicolussi Caviglia (56′), Ederson (61′) e Zortea (85′). Gli orobici hanno sotterrato i campani sotto una valanga di reti e sorge la domanda di sempre: è giusto o no umiliare una squadra?
La Lazio batte 2-0 il Sassuolo, vince la prima gara del 2023 e torna a conquistare i tre punti dopo 3 gare a secco. Il primo gol la Lazio l’ottiene su calcio di rigore: il colpo di testa di Milinkovic, trova il braccio alto di Toljan. L’arbitro Pairetto che sul campo non aveva visto, viene richiamato dal Var e subito dopo indica il dischetto. Il rigore dei biancocelesti è trasformato da Zaccagni nel recupero del primo tempo. Il secondo gol arriva invece nei cinque minuti di recupero: grave errore di un difensore degli emiliani, così Felipe Anderson ne approfitta, resiste al tentativo di recupero dello stesso avversario e senza problemi segna a porta praticamente vuota. Il tutto sotto la curva dei tifosi laziali che possono festeggiare la prima vittorie del 2023 dei biancoazzurri.
Nel posticipo la Roma batte 2-0 la Fiorentina (ridotta in 10 dal 25′ del primo tempo per l’espulsione di Dodo’), con una doppietta di Dybala. L’argentino si rivela una volta di più un calciatore insostituibile, che i giallorossi non possono farne a meno.
Questi i risultati e la classifica dopo la 18a giornata
NAPOLI-JUVENTUS 5-1 CREMONESE-MONZA 2-3 LECCE-MILAN 2-2
INTER-VERONA 1-0 SASSUOLO-LAZIO 0-2 SASSUOLO-LAZIO 0-2
SASSUOLO-LAZIO 0-2 TORINO-SPEZIA 0-1 UDINESE-BOLOGNA 1-2
ATALANTA-SALERNITANA 8-2 ROMA-FIORENTINA 2-0 EMPOLI-SAMPDORIA 1-0