L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Nell’anticipo che apre la 15.ma giornata di Serie A, la Juve batte 1-0 il Napoli. Il tema tattico del match appare chiaro fin dai primi minuti: Napoli a fare la partita e Juve chiusa dietro e pronta a ripartire. Poco prima della mezz’ora, l’occasione più importante ce l’ha Kvaratskelya solo davanti a Szczęsny, ma il georgiano spreca e manda alto. Alla fine dei primi 45 minuti, il Napoli con il 68% del possesso palla, dimostra le buone attitudini, ma non si vincono le partite con soli dati. La squadra di Mazzarri ben messa in campo, cerca rapidamente la verticalità. L’episodio decisivo arriva cinque minuti dopo l’inizio della ripresa: cross perfetto di Cambiaso, stacco imperioso di Gatti e pallone in rete. A caccia del pari, il Napoli alza il baricentro e attacca con tanti uomini, ma la fase difensiva dei bianconeri è consistente. La serata finisce con la festa della Juve e i rimpianti del Napoli. Federico Gatti, sempre più decisivo nei suoi imperiosi colpi di testa, è già al suo secondo gol determinante, che ha dato il successo ai bianconeri in entrambe le partite. La vittoria conferma il cinismo del gruppo bianconero, sempre poco brillante nella manovra e nel gioco, ma comunque efficace nelle marcature e nel gioco aereo in area avversaria. I partenopei che non sono più quelli dell’anno scorso, hanno comunque fornito una buona prestazione, senza essere gratificati dal risultato. Il Napoli è alla terza sconfitta consecutiva, ma entrando nello specifico, bisogna dire che ultimamente ha incontrato tutte avversarie di alto livello, non semplici da affrontare.
Il match fra Verona e Lazio finisce 1-1. Al 23’ passa in vantaggio la Lazio: Felipe Anderson fraseggia con Lazzari sulla corsia di destra e quasi dal fondo traversa sul primo palo a mezza altezza per l’ex Zaccagni che sbuca alle spalle della difesa scaligera e di tacco trafigge Montipò. La Lazio è in pieno controllo, ma commette l’errore di non realizzare il secondo gol. Al 70′ invece il Verona pareggia: Ngonge scende sulla sinistra e vedendo Provedel fuori dai pali, dai venticinque metri indirizza il pallone all’incrocio dei pali. Il portiere biancoceleste interviene come può, la palla finisce sui piedi di Suslov che la mette in mezzo ed Henry realizza a porta vuota. Duda al 77′ riceve il secondo giallo e il Verona resta in 10. Nel finale c’è l’assalto della Lazio con le ultime occasioni di Luis Alberto e Vecino, ma la difesa scaligera resiste fino al termine.
L’Inter travolge 4-0 l’Udinese a San Siro. Avvio impressionante da parte dei nerazzurri che mettono in mostra un gioco spumeggiante e chiudono la gara con tre gol negli ultimi otto minuti del primo tempo. Pronti e via i milanesi vanno vicinissimi al vantaggio con Lautaro, che di testa colpisce il palo, poi con un’azione di Dimarco. La partita si sblocca al 33′ a seguito di un rigore siglato da Hakan Calhanoglu, concesso per atterramento di Lautaro. In seguito i nerazzurri si scatenano e trovano il raddoppio al 42′, prima con Federico Dimarco, su assist di Calhanoglu e poi con Marcus Thuram al 45′ su servizio delizioso di Mkhitaryan. Nella ripresa i ritmi calano e l’Inter frena, anche pensando alla sfida di Champions League di martedì contro la Real Sociedad, decisiva per il primo posto nel girone. Ma all’84’ c’è l’ultimo gol della partita: Payero si fa rubare palla da Lautaro, il quale dopo una rincorsa, realizza con un destro angolato che non lascia scampo a Silvestri. Per l’argentino in grande forma e sempre più uomo squadra è la rete numero 28 in quest’anno solare. Tra i più positivi del match, nonostante sia sempre stato poco utilizzato nell’undici titolare da Inzaghi si rivela il giovane tedesco Bisseck. Dotato di un fisico imponente, oltre a difendere con efficacia si rende partecipe di opportuni inserimenti fin dentro l’area avversaria.
L’Atalanta batte 3-2 il Milan in pieno recupero e spegne al meno per il momento, le speranze rossonere di rimanere attaccati alla corsa scudetto. Atalanta in vantaggio al 38′: Lookman effettua un gran tiro di destro che trova la deviazione di Tomori in porta. Al 48′ in pieno recupero, con un preciso colpo di testa, Giroud trova il pareggio. Al 55′ grande azione della Dea con l’ex De Ketelaere che la mette tesa in mezzo e Lookman chiude con un gran tiro sotto la traversa. All’80’: Pulisic crossa in mezzo e Jovic di sinistro batte Musso. È solo un breve momento di sollievo per il Milan, perché nei minuti di recupero la squadra di Pioli commette degli errori imperdonabili: prima c’è il doppio giallo a Calabria per un ingenuo fallo su Miranchuk, poi al 95′ l’Atalanta ritorna definitivamente in vantaggio: Miranchuk lancia bene bene per Muriel che di tacco batte ancora Maignan e con questa realizzazione, si chiude la partita. La fragilità della difesa è un grande problema di questa stagione del Milan, perché 18 gol subiti in 15 partite sono davvero troppi per una squadra che ambisce a lottare per il titolo. Da segnalare nell’Atalanta la prestazione di Scalvini giovane azzurro di Spalletti: riesce a riscattarsi dopo qualche partita sottotono e contro il Milan gioca una partita straordinaria per intensità difensiva e per personalità, quando si tratta di sganciarsi in avanti.
Roma e Fiorentina pareggiano 1-1. All’Olimpico nel primo tempo i giallorossi sbloccano subito il match con Lukaku (5′) che realizza di testa su su un delizioso cross d’esterno di Dybala. Poco dopo l’argentino spreca l’occasione per il raddoppio, poi al 20esimo deve uscire per l’ennesimo infortunio. Grande giocatore Dybala ma troppo fragile fisicamente. Senza l’argentino in campo, la Roma perde qualità e si abbassa nel tentativo di contenere gli assalti della Fiorentina. Entrato al posto di Dybala, anche Azmoun si infortuna e lascia il posto a El Shaarawy. La Viola aumenta il ritmo, fa girare bene il pallone e spinge nel tentativo di pareggiare l’incontro. Un sinistro di Bonaventura si stampa sulla traversa, poi i giallorossi restano in 10 per l’espulsione di Zalewski e la Fiorentina al (66′) con Martinez Quarta realizza con un bel colpo di di testa. A caccia del raddoppio, la squadra di Italiano attacca a testa bassa, con la Roma che si difende con tutti gli effettivi. Lukaku entra duro su Kouamè e l’arbitro lo espelle facendo infuriare Mourinho. I giallorossi rimangono in nove negli ultimi dieci minuti, dimostrano di saper soffrire e portano a casa il pareggio. Rui Patricio riesce a respingere tutti i tentativi d’assalto della Fiorentina alla quale si può rimproverare un po’ troppa frenesia in area di rigore.
Nel match che chiude la quindicesima giornata di Serie A, il Cagliari batte 2-1 in rimonta il Sassuolo. Una vittoria che vale doppio, perché conquistata contro una diretta concorrente che lotta per salvarsi. Quello che è incredibile di questa partita è che al 93′, la formazione di Ranieri stava perdendo per 1-0. Il Sassuolo parte forte e al 7’ realizza da calcio d’angolo, con il gran colpo di testa di Erlic. Nella ripresa le decisioni più importanti: Ranieri al 59′ inserisce Pavoletti e Luvumbo, che cambiano la partita. Pochi minuti dopo, Tressoldi, già ammonito, interviene malamente su Lapadula, rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in dieci. Il Sassuolo pertanto é costretto a giocare in 10 per oltre mezz’ora. ln pieno recupero al 94′, Lapadula realizza dopo una mischia in area, calciando da distanza ravvicinata. Di seguito al 99′, a tempo praticamente scaduto, Pavoletti trova una clamorosa rovesciata che vale il definitivo 2-1. il Cagliari ha meritato la vittoria con un finale di grande temperamento. Probabilmente mister Ranieri riesce a motivare al meglio i suoi uomini e Pavoletti nei minuti finali è spesso decisivo.
Di seguito la classifica della15^ giornata del campionato di Serie A:
JUVENTUS-NAPOLI 1-0 VERONA-LAZIO 1-1 ATALANTA-MILAN 3-2
INTER-UDINESE 4-0 FROSINONE-TORINO 0-0 MONZA-GENOA 1-0
SALERNITANA-BOLOGNA 1-2 ROMA-FIORENTINA 1-1
EMPOLI-LECCE 1-1 CAGLIARI-SASSUOLO 2-
J