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L’immunità, la presupponenza, l’arroganza delle Istituzioni …..e il mancato rilascio di una concessione edilizia.

By Virgilio Violo March 01, 2017 8795

Lo strapotere, la presupponenza e l’arroganza delle Istituzioni non hanno limiti. Il popolo sovrano che dovrebbe avere queste ultime a proprio servizio, ne è letteralmente vittima. Pubblichiamo la lettera contenente un accorato appello denunzia di Orazio Fergnani.

“Gentilissimi,

Premesso che a tutela dei diritti del cittadini si applica sempre la legge o normativa a costoro più favorevole, occorre delineare il succedersi degli eventi e le leggi che ne normano l’applicazione.
Dal 1980 … nonostante infinite richieste, solleciti e diffide di ogni genere, a tutt’oggi subisco le conseguenze dell’effetto dell'inerzia della pubblica amministrazione in ordine ad infinite istanze presentate.

Vale la pena ricordare che nel procedimento amministrativo che abbia pregiudizio per il richiedente … una volta decorso il tempo prestabilito, occorre da parte della P.A. la notifica all’interessato di un atto amministrativo espresso e motivato. La legge 69/2009 riconferma l’articolo 1 della L. 241/90, mediante la quale accanto ai criteri di economicità, efficacia, pubblicità e trasparenza, viene inserito anche il criterio di imparzialità tra i principi generali che informano l’attività amministrativa, a sottolineare il diritto dei cittadini al rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti.

Il nuovo articolo 2-bis della legge 241 (introdotto dall’articolo 7 della legge 69/2009) prevede, a carico di tutte le amministrazioni pubbliche, l’obbligo del risarcimento del danno ingiusto cagionato al cittadino in conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento.

Nonché la responsabilità, …La mancata emanazione del provvedimento nei termini previsti costituisce elemento di valutazione ai fini della responsabilità dirigenziale, anche al fine della corresponsione della retribuzione di risultato. Integrazione apportata dal D.L. 5/2012, che precisa che l’inerzia dell’amministrazione costituisce elemento ai fini della valutazione della responsabilità disciplinare, della performance individuale e della responsabilità amministrativo-contabile. Infatti : <Ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad un’istanza, ovvero debba essere iniziato d’ufficio, la Pubblica Amministrazione ha il dovere di concluderlo mediante l’adozione di un provvedimento espresso>.

Anche fin dal terzo comma dell’art. 7 della legge n° 1034 del 1971, nel testo modificato dall’art. 7 della legge n° 205 del 2000, è previsto il risarcimento del danno in ogni caso di giurisdizione del giudice amministrativo e, dunque, anche nel caso di comportamento silente della Pubblica Amministrazione. Inoltre l’articolo 20 della legge n° 241/1990 stabilisce il principio generale che, nei procedimenti a istanza di parte, per il rilascio di provvedimenti amministrativi, il silenzio dell’amministrazione competente equivale a provvedimento di accoglimento della domanda, se la medesima amministrazione non comunica all’interessato nel termine previsto il provvedimento….

Occorre evidenziare che, poiché all’epoca ero piuttosto giovane, e che ero venuto a sapere che a Formello, vicino Roma,  esistevano terreni edificabili a prezzi abbordabili, nell’estate del 1979, tramite un conoscente comune, entrai in contatto con il Direttore dell’Ufficio Urbanistico, il quale mi suggerì un terreno in enfiteusi detenuto dal padre … il lotto di terreno piacque a mia moglie e decidemmo di acquistarne cinquemila metri quadri. Redigemmo un atto di compromesso di transazione del diritto enfiteutico, fu registrato al Comune e io e mia moglie subentrammo.

Nell’aprile del 1980 presentammo una prima domanda di concessione edilizia …. Il Comune di Formello ce la respinse in quanto l’area vincolata dei cinquemila metri quadri in mio possesso non era di dimensioni sufficienti per la cubatura dell’edificio da realizzare…Ricontattai allora  il precedente detentore del terreno e trovammo l’accomodamento per la residua porzione di terreno rimastogli comprando  il diritto di “cubatura” su tutto il lotto di circa 10.000 metri quadri. Quindi a metà maggio ripresentammo tutta la documentazione corretta a corredo del progetto. La Commissione Edilizia del Comune di Formello finalmente approvò, fra gli altri anche il mio progetto.

Per completare gli adempimenti il Comune di Formello richiese il pagamento dei contributi di urbanizzazione eseguito tramite fideiussione della mia assicurazione … e soprattutto l’atto d’obbligo notarile del vincolo della superficie dei diecimila mq. dell’intero lotto. Presentata al Direttore dell’Ufficio Urbanistica tutta la documentazione dietro rassicurazione che non avremmo subito sanzioni (in quanto tutte le procedure erano state espletate) … iniziammo la costruzione della nostra casa andandoci ad abitare, non appena appena terminato l’essenziale.

Pure se in attesa della sospirata concessione edilizia e di tanto in tanto sollecitando il rilascio della concessione edilizia mi si tranquillizzava. Qualche tempo dopo però intervenne un procuratore d’assalto, il quale affermava che sui terreni ad uso civico non era possibile rilasciare concessioni edilizie, adducendo insussistenti motivazioni… Il tizio poi, a distanza di qualche tempo, fu trasferito a Civitavecchia dove successivamente fu arrestato in flagranza di reato mentre intascava una tangente…. Da allora nulla mi è stato più rilasciato, e neppure … e questo è ben più grave… Nulla mi è mai stato ufficialmente e regolarmente notificato in merito… Eppure nel nostro ordinamento vige ininterrottamente il principio generale secondo cui la P.A. ha il dovere di concludere ogni procedimento amministrativo, nei tempi previsti dalla legge, con un atto espresso.

Uscita la legge 47/85, dopo infinite traversie intercorse, solleciti e diffide varie verso il Comune, per tamponare la questione, aderisco alla legge e richiedo la concessione in sanatoria della mia casa…. Mai però abbandonando il proposito di entrare in possesso della mia concessione edilizia originale. Nel corso degli anni subisco ben cinque ordinanze di demolizione a cui  mi oppongo ottenendo sempre l’annullamento in autotutela da parte del Comune… finché, stanco di questo stillicidio, nel 2003 mi rivolgo al Difensore Civico della Regione Lazio a cui fornisco la documentazione in mio possesso e lo sollecito ad intervenire per richiedere almeno il dovuto parere motivato sui motivi del mancato rilascio della concessione edilizia… Ebbene! dopo circa sei mesi di assoluta inerzia  ho dovuto denunciare per omissioni d’atti d’ufficio lo stesso Difensore Civico…. Così, vista la piega della vicenda, finalmente il Difensore Civico, ed anche la Prefettura che nel frattempo avevo cointeressato.. intervengono presso il Comune di Formello.. (siamo già nel 2005) .. il cui Cosiglio Comunale adotta una “determina” che stanzia tremilasettecento € per il pagamento della parcella di un Perito Demaniale a verifica di eventuali lesioni di diritto… Non mi si comunica nulla (in violazione della legge 241/90 e successive)… Ma edotto del fatto, immediatamente mi attivo, e scopro che il Perito Demaniale prescelto è stato compagno di corso alla laurea in ingegneria del Direttore dell’Ufficio Urbanistica… Il Perito da me contattato ed edotto delle conseguenze penali che ne sarebbero potute derivare, intelligentemente rimette l’incarico..

La vicenda finisce nel limbo della memoria per anni, nonostante le mie continue ed imperterrite sollecitazioni, diffide ad adempiere… e querele di ogni genere..

Una mia vicina mi denuncia al T.A.R. del Lazio, e seguo per almeno cinque anni l’evoluzione del procedimento che ristagna (e che dopo quattro anni di inazione delle parti dovrebbe andare in perenzione…) e miracolosamente invece, ben nove anni dopo (senza che nulla mi fosse comuniaco - ma dicono che è legale così…) il T.A.R.del Lazio richiede documenti, ma il Comune non li fornisce dichiarando di averli smarriti… motivo per cui dal T.A.R. vengo condannatto per abusivismo edilizio… La condanna mi viene comunicata ad aprile del 2014, mi giunge prima l’ordinanza di abbattimento del Genio Civile (a cui controreplico con due denunce) e qualche settimana dopo l’ordinanza di abbattimento del Comune di Formello… Io imbestialito vado al Comune a cui fornisco le copie dei suoi stessi documenti che afferma aver smarrito ed il Comune è costretto a dover di nuovo annullare in autotutela l’ordinanza (la quinta) di abbattimento.. Dopo alcuni, vani, incontri con i Dirigenti del Comune per cercare di ottenere risposta sull’obligatoria ed espressa motivazione del mancato rilascio della mia originaria concessione edilizia del 1980… mi convinco a richiedere nuovamente l’intervento del Difensore Civico, e ad aprile del 2016 mi interfaccio con una sua collaboratrice capace e sinceramente motivata. Dopo ben tre lettere di sollecito aventi come oggetto la richiesta di motivazione in merito al mancato rilascio del progetto del 1980, alla fine il Comune tramite la Direttrice Generale, risponde su tutt’altro … in merito alla mia richiesta di concessione in sanatoria!.. e non al progetto di concessione edilizia originario..

La collaboratrice del Difensore Civico interviene sollecitando di rispondere all’oggetto della richiesta in merito alla concessione edilizia del 1980… Dopo ben due altri solleciti finalmente la Direttrice Generale risponde che, siccome sono passati trentasei anni, si sono persi i documenti…e quindi non possono rispondere alcunché di legalmente fondatto e motivato…. Ovviamente ho denunciato il fatto per falso in atto pubblico ed altro.. in quanto come già detto nel 2014 (in occasione della precedente dichiarazione di aver smarrito i documenti) io glieli avevo nuovamente forniti. Infine, il Difensore Civico e il suo collaboratore .. essendo stata la precedente trasferita ad altro incarico (chissà come e chissà perché)…. sono stati da me più volte redarguiti sul fatto dei loro obblighi di legge in quanto pubblici ufficiali che nell’esercizio delle loro funzioni, avevano (ed hanno) l’obbligo della denuncia all’autorità giudiziaria al minimo odore di illegalità … ed invece costoro sono stati del tutto inattivi e passivi ad ogni sollecitazione, quando invece avrebbero avuto l’obbligo di agire autonomamente.

Ho querelato pure loro… Adesso ho richiesto l’intervento della Prefettura affinché eserciti il “potere di sostituzione” alle amministrazioni che non adempiono ai loro doveri istituzionali… Staremo a vedere come va e vi terremo informati. Non demordo…


                                                                                                                                                                                                  Orazio Fergnani"

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Last modified on Wednesday, 01 March 2017 23:42
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