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Free Lance International Press

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Roma, 9 maggio 2019 - Nel celebrare la storica amicizia e solidarietà tra Sudafrica, Cuba e Italia, le Ambasciate della Repubblica del Sudafrica e della Repubblica di Cuba e il Ministero degli Affari Esteri hanno tenuto una conferenza stampa presso l'Ambasciata di Cuba per lanciare ufficialmente il Progetto di Liberazione "Friendship and Solidarity Tour 2019"

Le relazioni storiche tra il Sudafrica e Cuba sono ben documentate e nel tempo sono cresciute sempre di più, soprattutto nei settori medico e culturale, estendosi ad altri settori importanti e a mutuo beneficio. Le forti e storiche relazioni tra Sudafrica e Cuba furono forgiate nella lotta comune contro l'apartheid e il colonialismo nel continente africano. La vittoria delle forze del Movimento popolare cubano per la liberazione dell'Angola (MPLA), che hanno combattuto fianco a fianco con le forze di liberazione contro le Forze di difesa sudafricane dell'apartheid nella battaglia di Cuito Cuanavale nel sud dell'AngolA nel 1988, ha aperto la strada all'indipendenza della Namibia.

In seguito alla transizione democratica del Sudafrica, il Sudafrica e Cuba hanno stabilito relazioni diplomatiche formali nel 1994 e aperto Ambasciate residenti rispettivamente a Pretoria (1994) e L'Avana (1995). Quest'anno il Sudafrica festeggia 25 anni di democrazia. L'Ambasciata ospiterà eventi commemorativi in tutta Italia, ed è sullo sfondo di queste solide relazioni bilaterali, che il Progetto di Liberazione diventa un'importante pietra miliare per la collaborazione per evidenziare ulteriormente l’importanza delle relazioni. Il Sudafrica ha avuto un grande sostegno sia dall'Italia che da Cuba durante i momenti di bisogno, e "ora abbiamo l'opportunità di mostrare la forza dell’amicizia e la solidarietà sotto forma di musica," ha affermato l'ambasciatore del Sud Africa  Prof. H.E. Shirish M. Soni. " In Sud Africa, ogni anno, a luglio viene celebrato il  "MESE di MANDELA" e il 18 luglio viene celebrato ogni anno dalle Nazioni Unite e da persone di tutto il mondo come il  "Nelson Mandela Day". Le comunità di tutto il mondo sono pregate di fare 67 minuti di servizio il 18 luglio per commemorare questo giorno importante per il Sud Africa." ha affermato l'ambasciatore." I 67 minuti simboleggiano i 67 anni che Nelson Mandela ha dedicato al servizio del popolo del Sud Africa, dell'Africa e del Mondo. Mandela ha dedicato 67 anni per costruire una vita migliore per tutti.Il 2019 è un anno speciale per noi in quanto segna 25 anni di democrazia in Sud Africa e 25 anni da quando abbiamo nominato Nelson Mandela come  primo presidente democraticamente eletto del Sudafrica. Pertanto, questo luglio ha una grande importanza per tutti noi nel celebrare il mese di Mandela." ha continuato l'ambasciatore": "la nostra libertà è arrivata a caro prezzo. Molti hanno perso la vita, i propri cari e e propri parenti nella lotta per costruire un Sud Africa non razziale, non sessista e democratico. Dobbiamo questa libertà a molti dei nostri partner internazionali che hanno fatto grandi sacrifici per porre fine al razzismo e al colonialismo. I loro contributi hanno provocato colpi decisivi al regime dell' apartheid

Il mese di luglio 2019 è quindi un mese importante per tutti coloro che nel mondo hanno contribuito a costruire un Sourh Africa, Africa e Mondo pacifici, non razzisti, non sessisti e democratici. È importante per tutti coloro che hanno chiesto la liberazione di Nelson Mandela dalla prigione e ci hanno supportato a nominare Nelson Mandela come nostro primo presidente del Sudafrica, eletto democraticamente. È un mese importante per tutti noi che siamo impegnati a costruire una vita migliore per tutti.

In particolare, ringraziamo il popolo di Cuba che ha combattuto il regime dell' apartheid a fianco dei combattenti per la liberazione dell'Africa in Angola.  Al governo cubano e al popolo di Cuba diciamo grazie. Non lo dimenticheremo mai e manterremo sempre una fraterna amicizia con questo popolo".

In particolare ringraziamo " ha continuato l'ambasciatore" le persone in Italia che hanno lavorato instancabilmente per porre fine al colonialismo e all'apartheid. Viaggiando in tutta Italia incontro grandi persone che hanno avuto e hanno ancora una visione chiara del mondo in cui vogliamo vivere e del mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. A loro diciamo grazie. Vi amiamo e ci ricorderemo sempre di voi. Quest'anno festeggiamo i 150 anni dalla nascita di Mahatma Gandhi. Ricordiamo con affetto il tempo trascorso dal Mahatma  in Sud Africa e il suo contributo alla lotta per sradicare il razzismo e il colonialismo. La canzone più amata di Mahatma Ghandi verrà cantata durante i concerti dell'Amicizia e del tour solidale che si svolgeranno a luglio. Ai nostri

 
  dietro le rispettive bandiere gli ambasciatori Prof. H.E. Shirish M. Soni e il dott. José Carlos Rodriguez Ruiz

amici di tutto il mondo diciamo che non li dimenticheremo mai, li amiamo e li ringraziamo. Nelson Mandela ci ha insegnato  ascegliere i nostri amici, nessuno ci potrà dire chi dovremmo scegliere. I legami rivoluzionari tra Fidel Castro e Nelson Mandela devono essere apprezzati e celebrati da tutti noi. I legami rivoluzionari tra OR Tambo, Nelson Mandela e il popolo italiano devono essere ricordati e apprezzati" continua l'ambasciatore" per l'occasione proporremo per luglio in Italia un modo unico, creativo e divertente per celebrare il mese di Nelson Mandela:  il "Tour di amicizia e solidarietà del progetto di liberazione." The Liberation Project"  ha lanciato un CD:  gli artisti canteranno African Freedom Songs, Cuban Freedom Songs e Italian Partisan Songs per esprimere la nostra solidarietà e amicizia. Commemoreremo il mese di MANDELA  con musica e danza che collegherà il Sudafrica, Cuba e l'Italia in un modo unico. Connetteremo la nostra gente in Africa, Europa e Sud America con la musica, la danza e l'amore incondizionato che condividiamo con gli altri. Invito i membri dei media a unirsi a noi nella commemorazione del  mese di Mandela. Per costruire una buona cittadinanza dobbiamo promuovere la cultura del servizio disinteressato all'umanità. Unisciti a noi e alle Nazioni Unite per celebrare il MANDELA Day il 18 luglio 2019. Invitiamo tutti i gruppi che aspirano a costruire la pace, il non razzismo, il non sessismo, la democrazia, lo sviluppo sostenibile e la sicurezza, a venire e unirsi a noi durante i concerti. per costruire partnership strategiche per promuovere i valori di Nelson Mandela. Il Sudafrica ha avuto un grande sostegno sia dall'Italia che da Cuba durante i momenti di bisogno, e ora il Sud Africa ha l'opportunità di mostrare la forza dell’amicizia e la solidarietà sotto forma di musica." ha concluso l'ambasciatore.

Il filo conduttore di questo progetto è il Signor Dan Chiorboli, che essendo nato in Italia e cresciuto in Sudafrica durante l'era dell'apartheid, conosce fin troppo bene le lotte avvenute sotto i suoi occhi. La sua passione per la lotta per la libertà in entrambi i Paesi lo ha portato ad un forte desiderio di collaborare con artisti sudafricani, italiani e cubani per produrre un album e un gruppo itinerante che rappresenti queste culture e i loro viaggi indipendenti verso la liberazione. 

IL TOUR ITALIANO: LUGLIO 2019

The Liberation Project è un collettivo di musicisti composto da una core band di 6 musicisti del Sudafrica: Dan Chiorboli, Neill Solomon, Tebogo Sedumedi, Peter Djamba, Kabelo Seleke & Lindi Ngonelo.

A questi si aggiungono di volta in volta diversi musicisti provenienti da diversi paesi. Per questi concerti in Italia si aggiungeranno gli Italiani Cisco Bellotti (ex Modena City Ramblers) e il chitarrista Roberto Formignani (The Bluesman) oltre all’Inglese/Cubano Phil Manzanera (Roxy Music / Pink Floyd) e al Guineiano N'Faly Kouyate (Afro-Celt Sound System / Peter Gabriel) che sono i promotori del progetto fin dagli inizi insieme a Dan Chiorboli.

Il live set di luglio include canzoni dal triplo CD di The Liberation Project e si concentra su stili sudafricani, italiani e cubani. Il concerto dal vivo è una fusione di musica rock e world, è up-tempo, emotivo e pieno di grande musicalità. A supporto dell’esibizione vi saranno alcuni visual ad alta risoluzione che daranno un senso visivo alla performance.Il gruppo è visto come rappresentante del Sudafrica e portatore di un messaggio positivo di speranza, riconciliazione e celebrazione. Il tour e per questo denominato "Friendship and Solidarity Tour".

IL CONCEPT

L’idea di questo progetto nasce da Dan Chiorboli, nato in italia e cresciuto in Sudafrica durante l'era dell'apartheid. La visione di questo progetto è emersa dalla sua visita nella sua città natale, Ferrara, analizzando il ruolo della sua famiglia nella resistenza partigiana. La sua passione per la musica e per entrambi i paesi ha portato a un forte desiderio di far collaborare artisti sudafricani con artisti italiani (in particolare Roberto Formignani) per la produzione di un album che potesse rappresentare la liberazione.

Il concept ha preso forma quando Dan ha lanciato l’idea ad un amico di lunga data, suo partner musicale e compositore sudafricano pluripremiato Neill Solomon, che subito ha avuto un ruolo importante e vitale per il progetto.

Espandendo ulteriormente i punti in comune sul tema della liberazione e l'amore per la musica cubana, Dan  ha coinvolto al progetto il chitarrista dei Roxy Music Phil Manzanera e già il co-produttore dei Pink Floyd. Con l’evolversi del progetto, poi anche il leader della band cubana Juan De Marcos, l’icona musicale del leggendario Buena Vista Social Club e Afro-Cuban All Stars, ha aggiunto idee artistiche e contribuito con due canzoni appositamente scritte per il CD. Sia Phil che Juan sono cresciuti a Cuba e hanno trascorso la loro infanzia durante il culmine della rivoluzione cubana di Fidel Castro, condividendo così un simile viaggio di libertà e liberazione.

A causa dell'incredibile buy-in e interesse mostrato dalla rete di amici musicali del produttore, il concept è cresciuto a tal punto che l'idea originaria del formato di un singolo CD di 12 canzoni è cresciuta fino ai capolavoro di un triplo CD (canzoni di Liberazione del Sud Africa, dell’Italia e di Cuba).

STORIA

L'apartheid era un sistema di segregazione razziale in Sudafrica applicato attraverso la legislazione. Nell'ambito dell'apartheid, i diritti, le associazioni e i movimenti degli abitanti neri di maggioranza e di altri gruppi etnici erano fortemente limitati e veniva mantenuto il dominio delle minoranze bianche. La musica ha giocato un ruolo chiave sia nel guidare il cambiamento sia nel creare armonia.

La musica comunicava messaggi attraverso testi che avevano significati politicamente sovversivi. Questa musica ha anche permesso al pubblico internazionale di vedere le ingiustizie subite dai gruppi razziali oppressi in Sudafrica. La musica univa i sudafricani in un momento in cui ogni altro aspetto della vita era dettato dalla razza e dalla cultura.

In Italia, la provincia dell' Emilia Romagna (un punto centrale della resistenza partigiana nella seconda guerra mondiale) e il movimento di resistenza in Sudafrica hanno goduto di una relazione lunga

 

 S.E. Prof. H.E. Shirish M. Soni  e il presidente della Free Lance
International Press Virgilio Violo

e significativa. La città di Reggio Emilia è stata la prima al mondo a firmare un patto di solidarietà nel 1977 con l’ANC di Oliver Tambo (allora presidente dell'ANC in esilio). Nel 1985 Reggio Emilia fu dichiarata "una forza costituita contro il regime dell'apartheid", l'unica città europea citata.

IL CD

Diciotto mesi di lavoro, il tripìo set di CD del The Liberation Project intitolato Songs That Made Us Free (Sud Africa - Italia - Cuba) è stato pubblicato a livello internazionale a Johannesburg il 3 ottobre. Questo esclusivo concept album comprende 37 canzoni e presenta 142 musicisti provenienti da 18 paesi diversi ed è stato prodotto da Neill Solomon, Dan Chiorboli e Phil Manzanera.

I   tre volumi hanno temi separati, ovvero Celebration, Introspection and Inspiration, con la musica su ogni CD che riflette diversi stati d'animo sia musicalmente che sonoramente.

II    progetto è guidato con orgoglio dal Sudafrica e presenta una collaborazione multiculturale unica di musicisti che hanno unito le forze per celebrare le loro lotte di liberazione nelle varie parti del mondo. A questo hanno contribuito anche musicisti di paesi diversi come Francia, La Reunion, Guinea, Burundi, Stati Uniti, Brasile, Regno Unito e altri. Pesi massimi della musica internazionale come Phil Manzanera (Roxy Music & Pink Floyd), Juan de Marcos (del leggendario Buena Vista Social Club di Cuba), Cyril Neville (stimato Neville Brothers di New Orleans), icone italiane Cisco Bellotti (ex Modena City Ramblers), Roberto Formignani (The Bluesmen) e il pioniere DJ Miki thè Dolphin così come il maestro guineano griot e kora N'Faly Kouyate (Afro- Celt Sound System e Peter Gabriel) sono       tra i tanti    che hanno     supportato disinteressatamente e prestato il loro immenso    talento per  la causa. Il  leggendario Sipho "Hotstix" dei Sud Africa Mabuse ha svolto un ruolo fondamentale e si è anche esibito nei concerto inaugurale del Festival Jazz internazionale di Cape Town. L'album è distribuito da JUST MUSIC (un'etichetta discografica orgogliosamente interamente controllata da SA) e la pubblicazione internazionale avviene tramite SONY ATV. 

The Liberation Project “Friendship and Solidarity Tour" Italia,  9 - 24  luglio 2019

 

09 - FERRARA - Spazio Grisou ingresso gratuito

Ogni anno il primo sabato di luglio tutto il mondo festeggia la Giornata Internazionale delle Cooperative, una ricorrenza promossa dalNnternational Co-operative Alliance (ICA) e dall'ONU per celebrare il contributo della cooperazione verso uno sviluppo sostenibile e la costruzione di una società più equa. Legacoop Estense, l'associazione di rappresentanza delle cooperative di Ferrara e Modena, insieme alle proprie associate ha scelto di festeggiare questo importante appuntamento regalando alla città il concerto di The Liberation Project: "un evento di grande spessore culturale e sociale, capace di trasmettere quei valori di giustizia, inclusione e convivenza civile che le cooperative di tutto il mondo difendono quotidianamente", afferma il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini.

 

12 - NAPOLI - Anteprima Festival Ethnos ingresso a pagamento - biglietto da definire

Ethnos è una manifestazione artistico-culturale ideata per promuovere la conoscenza delle "culture e arti dei mondo" e la valorizzazione dei beni culturali delle città vesuviane, esaltandone le peculiarità e gli elementi di attrattività attraverso la programmazione di spettacoli e performances che incrociano culture popolari, ricerca, nuove produzioni. Nato nel 1995 con l'intento di recuperare le tradizioni popolari dell'area vesuviana, nel corso degli anni il festival ha allargato il suo raggio di azione, diventando uno dei maggiori festival campani, invitando per la prima volta in Campania grandi artisti internazionali, immagine tangibile di mondi e culture lontani, ad esibirsi in siti di interesse storico-architettonico non inseriti nei grandi circuiti del turismo, promuovendone la riscoperta sia a livello locale che nazionale.

 

15 - COLLEGNO (TO) - Cortile della Lavanderia a Vapore @ Flowers Festival - Parco della Certosa ingresso 15 euro + prevendita

Flowers Festival è un festival musicale, giunto alla IV edizione, che si tiene a Collegno (To) nel Parco della Certosa, parco urbano di 400.000 mq. L'area spettacolo, allestita nello spazio insonorizzato noto come Cortile della Lavanderia, è racchiusa da due delle grandi esperienze di riprogettazione urbana messe in atto dalla Città di

Collegno:    la Lavanderia a Vapore, eccellenza della danza contemporanea internazionale e il Padiglione 14, centro culturale giovanile. Il Festival intende quindi superare la sua dimensione di spettacolo e intrattenimento e, nei suoi limiti, vuole contribuire al dibattito sulle trasformazioni sociali che sta attraversando tutti i settori del nostro vivere quotidiano proponendo artisti che si stanno interrogando nella propria opera su come costruire una nuova società, su quali valori farlo, percorrendo quali strade in futuro e quali sono state percorse in passato.

Info www.flowersfestival.it - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - Tel 011 3176636 Prevendite su www.mailticket.it:www.ticketone.it;www.flowersfestival.it

 

18  - REGGIO EMILIA - "Mandela Day" in Piazza Prampoìini @ Mundus Festival

ingresso gratuito

Mundus è uno storico festival che da 24 anni si svolge in vari Comuni e province dell'Emilia. Il sottotitolo del festival è "Linguaggi dell'identità e della differenza" a testimonianza dello spirito con cui fu concepito negli anni Ottanta, di apertura verso le altre culture. L'immaginario verso Paesi lontani è il fil rouge che in quest? anni ha condotto il festival a presentare artisti e musicisti da tutti i continenti. Perché solo la musica, linguaggio universale, può' far conoscere ed avvicinare chi sembra lontano. ,Solo la musica può' veramente liberare tutti dai pregiudizi.

 

19   - MILANO - location da definire -  ingresso gratuito

 

20    - BOLOGNA - BOtanique Festival

ingresso gratuito

A Bologna nei giardini di via Filippo Re, da dieci anni, la rassegna estiva di Estragon Club in uno scenario immerso nel verde nel centro storico! Per festeggiare il decennale il festival propone grandi appuntamenti internazionali con focus sula world music da tutti i continenti e con una settimana dedicata all'Africa durante la settimana del Mandela Day. www.botanique.it

 

22 - ROMA - Villa Ada Roma incontra il Mondo. ingresso 5 euro

"Nulla si sa, tutto si immagina": dal 15 giugno al 10 agosto torna per la sua XXVI edizione Villa Ada Roma incontra il mondo, sotto l'egida di Dada srl e ARCI Roma.

Sessanta giorni di programmazione e due palchi - il main stage e il "Mini Dada", ovvero l'area a ingresso gratuito dove ogni sera si esibiranno gruppi emergenti e si terranno eventi enogastronomici - delineano la manifestazione come uno dei principali eventi dell'Estate Romana e il festival più lungo in Europa. Nella suggestiva cornice del laghetto di Villa Ada si alterneranno concerti, dibattiti, laboratori formativi, talk e presentazioni che caratterizzano il festival non solo dal punto di vista musicale, ma lo rendono punto di riferimento culturale e sociale guidato da parole chiave quali Innovazione, Condivisione, Partecipazione e Sostenibilità.

Prevendite www.i-ticket.it

 

23 - FALLO (CH) - Viale della Rimembranza - ingresso gratuito

Questo concerto per il comune di Fallo è Poccasione per suggellare un rapporto, con il Sudafrica, che dura ormai da molti anni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti fallesi sono emigrati lì e in Sudafrica hanno trovato fortuna e costruito la loro vita, senza però mai dimenticare il proprio paese Natale. Nel corso degli anni tanti esponenti politici hanno onorato il paese con la loro presenza in visite non ufficiali, fino a coronare questo "gemellaggio" nell'agosto 2018, con il conferimento della Cittadinanza Onoraria all'ex presidente della Repubblica Sudafricana, Kgalema Motlanthe. Tutto questo è stato possibile grazie al costante impegno dell'Aw. Maurizio Mariano, fallese nato in Sudafrica ma fortemente legato alle sue origini.

 

-                    Nei prossimi giorni verrà definito inoltre un concerto nella città di Genova e uno nella città di Gubbio (PG).

È venuto a mancare il 16 novembre scorso, a 81 anni, a New York, il produttore e autore statunitense Scott English, famoso in America e nel mondo per aver composto insieme a Richard Kerr, “Brandy”, poi modificato in “Mandy” – canzone che ebbe il suo apice nel 1974 interpretata da Barry Manilow. Scott English era un autore con un dono particolare,  persona incredibilmente calorosa con la quale tutti amavano lavorare, ‘Mandy’ è un classico pop senza tempo,  le sue prodigiose produzioni includono canzoni per artisti che vanno da Dionne Warwick a Thin Lizzy.
La sua terza moglie è stata italiana, la nostra Fiorella Bellagotti, l’abbiamo intervistata perché ci parlasse un po’ di lui.

 


Fiorella, come lo ricordi?


"Scott é sempre stato un gran burlone ed il suo slang tipicamente newyorkese, dedito a modi di dire e jokes (barzellette), ha sempre affascinato un vasto pubblico. Nato a Brooklin da mamma Ida, una ballerina che intratteneva le truppe durante la guerra con spettacoli di Cabaret e Te Concerto, le sue origini si estrapolavano dall'antica Russia, da dove i suoi predecessori erano immigrati verso la prima metà del novecento, inserendosi nella comunità

 
 Scott English e la moglie, Fiorella Bellagotti

ebraica della Grande Mela, allora Nuova Caledonia. Scott é venuto sù senza la presenza di un padre, incontrando nel suo percorso adolescenziale molti zii che si accompagnavano alla madre in susseguenza, a dire di lei, alquanto promiscua. Già da bambino frequentava la Sinagoga locale dove per le sue doti canore era entrato a far parte del coro e, crescendo, era sempre più ammirato per la sua voce celestiale e l' innata perspicacia nel parlare ed esprimersi in liriche non indifferenti, tanto da far si che, con l'aiuto dei rabbini, nei suoi primi vent'anni aveva già un ufficio discografico a Manatthan ed iniziava a registrare i suoi primi dischi. Di li a poco le sue nozze con Jackie, la rampolla di una famiglia ebraica benestante, dolce e tenera che gli dette un erede, Jonathan. Ha inoltre avuto una figlia, Roxana, da una groopiée di passaggio, Susie, che poi ha riconosciuto grazie alla mia insistenza.

Fallito il suo matrimonio per incompatibilità, dopo aver inciso il suo primo grande successo, "Brandy", da lui scritta su base musicale di Richard Kerr, si trasferì a Londra con un contratto redatto da Chapel International."

 

 

Da New York si trasferì a Londra, come vi siete incontrati?

 

"Con lui al suo arrivo nel Regno Unito nel 69' vi era anche Jimmy Hendrix che, non munito di passaporto, dovette ricorrere alla vidimazione della sua identità con una firma di garanzia apportata da Scott sul suo permesso di soggiorno. Qui' la storia del rock and Roll faceva il suo ingresso ufficiale. Sono di questi anni grandi successi quali "Hi Ho Silver Lining" cantata da Jeff Beck, che diventerà l'inno nazionale del football inglese e "Bend me Shape me", cantata dagli Outsiders e

Scott English

The American Breed, (musiche di Larry Weiss). Il suo sol Album "Scott English" prodotto dalla Wagner Bross, contiene liriche meravigliose che si cullano sulle basi musicali dei Bee Gees; inoltre "Brandy" riadattata con il nome di "Mandy" é stata rifatta cantare da Barry Manilow che la rese un successo intercontinentale, da li ad ora é stata rifatta in tutte le lingue e dagli artisti internazionali più famosi. BMI: Broad Cast Music Inc ne ha raccolto milioni di royalties in tutto il mondo...milioni e milioni di copie vendute. Questo successo fece si che Scott venisse avvicinato anche da gente poco raccomandabile che lo trascinava in abitudini alquanto deleterie per la sua salute, sia fisica che psichica. Verso la fine degli anni ‘70 si unisce in matrimonio con Pat ma il rapporto si sfascia quasi subito. Conosco Scott a Londra e divento sua cara amica e fan indiscreta, poiché allora ero abbastanza famosa come Showgirl e Disco Queen, accompagnando e ballando per molte rockstars in tournee ed esibendomi nei locali più esclusivi, lui non mancava mai alle mie esibizioni; poi ad un mio rientro nella Capitale Britannica dal Vagabond Tour di Carlos Santana e Bob Dylan, la stessa sera mi telefono' per chiedere come era andata e mi invitò a cena al Trumps, il locale più famoso della Città, aperto ai soli membri (molto selettivo, dove dovevi essere per forza qualcuno, da teste coronate al rock, dalla politica all'industria).
Quella notte Scott mi chiese di sposarlo e pochi giorni dopo eravamo nell'Ufficio del Registro di Marylebone, lo stesso dove si erano uniti in

 
 Scott English e la moglie, Fiorella Bellagotti alla firma
del matrimonio

matrimonio Paul Mc Cartney dei Beatles, con Linda. Tra orchidee ed urla di felicità tra i nostri amici più cari pronunziammo il fatidico Si."

 

Come si svolgeva la  vostra vita familiare?

"Andavano spesso in America, a New York, risiedevamo a Manatthan tra la 56.ma e York, vicino alla residenza del sindaco, non lontano da Central Park e da Fifth Avenue, dove mi ingozzavo di shopping quotidiano da Sacks. Qui avevano molti parenti tra cui mia suocera, mamma Ida, che abitava a Long Iland, Long Beach, ed era un rituale che le dovevamo far visita ogni domenica per il Kosher brunch; l'appartamento era di fronte all'oceano e lo spettacolo di quelle onde maestre durante alcuni periodi dell'anno era stupefacente, ricordo che per raggiungerla dovevamo prendere un trenino da Penn Station ed attraversare parecchie zone periferiche e residenziali, tra cui i quartieri bassi di Jamaica e quelli più lussuosissi degli Hamptons; dopo circa un oretta eravamo arrivati. Proverbiali erano i raduni con i suoi zii e cugini nei migliori hotels e ristoranti della capitale, luculliani e scherzosi; inoltre ero quasi sempre costretta durante il giorno a frequentare le donne della sua famiglia che, a parte lo shopping, passavano tutto il resto della loro giornata nei Beauty Parlours, tra smalti e bigodini e mi ci tenevano sotto parecchio tempo intrattenendomi con serie infinite di gossip...era ok, intanto non potevo rifiutare, per loro ero un Icona europea...ma che dico....ITALIANA!!!

A New York Scott aveva molti meetings di lavoro con producers ed artisti e spesso eravamo assorti in Studi di registrazione a provare nuovi pezzi, avevamo stabilito infatti che avrei trascurato la mia carriera per seguirlo e collaborare con lui nella produzione di nuovo materiale discografico e cosi' fu.

A Los Angeles avevamo George Greif, il suo manager, che nella sua scuderia aveva nomi quali I Crusaders, Barry White e tanti altri. Con George passava molto tempo a trattare nuovi progetti discografici e trovare nuove voci per lanciare le canzoni. Scott, non essendo più giovane, preferiva affidarle a voci nuove ed attraenti in

 
 Scott English e la moglie, Fiorella Bellagotti

modo che riscuotessero maggior successo. Insomma tutta la nostra vita trascorreva fra musica e liriche. nella nostra grande casa di Londra, che si affacciava sul canale di Piccola Venezia, era un via vai dalla mattina alla sera di musicisti, cantanti, groopies e Take Away .....I parties si inoltravano fino a notte alta ed io non avevo mai tempo di riposare, dovendo fare gli onori di casa (la quale avevo denominato "Central Station") ai nostri ospiti. Purtroppo dopo più di 10 anni il nostro rapporto cominciò a vacillare per varie ragioni di incongruenti realtà le quali si opponevano ad un ménage tranquillo ed appagante, il divorzio era inevitabile."

 

Altri successi di Scott English: "I'm what I'm"-"Help me girl"-"Another goodbye"-"Funny girl"-"If ever I needed you"- e molte altre (interi albums scritti per Gee Bello, il cantante dei Platters, Frankie Miller e moltissimo altri artisti).

Fiorella Bellagotti sta per ultimare un libro sulla sua vita dettagliato e molto particolare che vi inviteremo a leggere non appena pubblicato.

Memorabilia di Scott English tipo albums, foto, liriche autografe ed altro, possono essere acquistate scrivendo a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. o chiamando il número 00393356217471

Tour 2018, della Lirico Struiamo, tappa a Roma e verso i paesi del Centro Italia.

L’importanza di non dimenticare: 200 mila euro investiti nel restauro di opere d’arte per le Marche.

Si è conclusa nel mese di agosto la carovana di Lirico Struiamo, orchestra e coro itinerante su camion dell’Opera di Giacomo Puccini. La bellissima cornice del complesso monumentale del Pio Sodalizio dei Piceni a Piazza San Salvator in Lauro ha ospitato l’interpretazione della Bohéme, opera di Puccini in quatto atti, con una orchestra di 52 elementi tra violini, violoncelli, contra bassi , flauti, oboe, clarinetti, fagottini, corni, tromba, trombone, arpa, percussioni, un’ esibizione gratuita per ricordare i terremotati e le zone colpite dal scossa tellurica. La serata musicale temperata dal fresco crepuscolare dopo la calura della giornata , nata da un progetto della “camerata musicale del gentile”, è un itinerario musicale non presente solo a Roma ma anche nelle comunità di Sasso Ferrato, a Cantalice, Arcquata del Tronto, Preci, Castelsantangelo su Nera, Fabriano, Amatrice, Monti Sibillini a sostegno delle zone ferite dal sisma e delle persone rimaste aggrappate ai loro paesi.

La carovana musicale è modellata su misura per le piccole piazze e passaggi stretti dei centri abitati, i camioncini di modeste dimensioni si aprono, una volta sul posto, come dei palcoscenici. Se non possono venire i singoli si muove la carovana, puntando così a creare un sodalizio tra tutte le regioni percosse. Il collante è l’opera e la musica. Un abbraccio per non dimenticare. “da ogni parte del mondo hanno risposto con aiuti concreti per le zone del terremoto – spiega il Presidente Anci Marche (Associazione dei Comuni delle Marche) Maurizio Mangialardi presente alla prima di Roma - 200 mila euro sono stati , infatti, investiti in recupero delle opere pittoriche del nostro territorio”. Hanno collaborato all’evento l’Istituto superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni di Livorno, Pio Sodalzio dei Picenti, Fab Aris, Coop sociale Castelvecchio, Eda Industries, Pro Loco di Sassoferrato e Associazione Sass Ferratesi nel mondo.

Nella cornice del Monk, locale romano di musica alternativa gestito da soci Arci, c’è la presentazione del nuovo disco (il terzo per quanto riguarda la carriera solistica) del giovane trentenne romano Tommaso di Giulio, vincitore di una miriade di riconoscimenti ed una promessa del cantautorato di casa nostra, autore anche di colonne sonore per cinema e teatro.

Questo nuovo disco (esce a tre anni di distanza dal precedente album “L’ora solare”) dal titolo “Lingue”, strizza l’occhio alla musica psichedelica inglese degli anni 70 mischiandolo al rock americano con spruzzi di cantautorato italiano (vedasi Graziani, Battisti, Dalla ,Battiato) e si sposa con la cosiddetta scuola romana contemporanea cito Max Gazzè (con cui ha scritto e duettato in un brano nel 2015) ma anche Daniele Silvestri e Niccolò Fabi.

Tommaso racconta: -Avevo scritto inizialmente un disco completamente differente, molto più leggero ed eterogeneo che non aveva niente a che fare con queste canzoni, poi sono successe delle cose talmente grosse nella mia vita da non riconoscere più quelle canzoni e ho sentito il bisogno di scriverne delle altre, così è nato questo “Lingue” un disco scritto di pancia, diretto, introspettivo, personale, dove si cerca di convertire la propria sofferenza in musica.

Il concerto è preceduto dall’esibizione di un gruppo emergente chiamato Galil3o che comprende nel nome volutamente quel tre rovesciato al posto della “e”, giustificato dalla band per distinguersi dal cognome del famoso scienziato.

Sostenuto e osannato da parenti e amici, oggi si gioca in casa, sale sul palco l’attesissimo Tommaso Di Giulio. Però prima di contornarsi della presenza dei musicisti che lo accompagneranno per l’intero concerto, e solo e soltanto per il primo brano, il nostro si presenta in maniera solitaria al suo pubblico; l’apertura del concerto, così come il suo nuovo lavoro discografico, inizia con “Canzone per S” (S sta per Sergio, il papà) dedicato alla malattia recente del padre, il testo parla anche di conflittualità e incomunicabilità, il cosiddetto gap generazionale tra padri e figli.

“Chi la sa più lunga” una ballata che nella versione live acquista un aspetto più tirato, di questa canzone Tommaso dice:- «È una canzone sul disperato tentativo di individuare e tenersi stretto ciò che conta veramente, o meglio: chi conta veramente per noi».

Si prosegue con “Da lontano” con il ritornello in inglese; sembra quasi di ascoltare una canzone di Zucchero Fornaciari quando quest’ultimo mischia l’idioma italico alla lingua di albione.

Torna l’ironia, il tipo di scrittura più consona al nostro Tommaso “Il mese più caldo” (Gennaio è il mese più caldo nel letto con te) protagonisti due innamorati che presi dalla passione si sentono lontani da tutto e da tutti senza percepire il freddo perché c’è l’amore a scaldare le loro vite. Così come la vivace “L’acqua su Marte” che parla di una coppia in crisi che intraprende un viaggio intergalattico su Marte,pensando di poter risolvere lì i loro problemi, per poi tornare sulla terra diversi, rappacificati, consci di aver guarito le ferite.

Il concerto va avanti con ”Le notti difficili” sull’eterna paura della morte (e portami le medicine contra la paura della morte) e la domanda è: ci saranno mai delle medicine per sconfiggere la morte?

“Prendiamo esempio” scritto di getto il giorno successivo agli attentati di Parigi al Bataclan.

“L’umidità” un rock quasi californiano da ricordare la musica surf dei Beach Boys.

“Quello nello specchio” , dove l’autore si fa tante domande esistenziali , è il brano che chiude la prima parte del concerto ed è anche l’ultima traccia dell’ultimo lavoro discografico. Rispetto alla scaletta del disco, nel concerto sono state eseguite pedissequamente tutte le tracce ad eccezione solo di “Piangi pure”, scritta in occasione di un dolore recente che è ancora troppo forte per poter essere eseguito dal vivo.

La seconda parte del concerto prosegue con una carrellata di successi i così detti evergreen tratti dai due precedenti dischi da quello di esordio intitolato “Per fortuna dormo poco”, estrae ”In confidenza” in puro stile De Gregori, ”Le mie scuse sincere” dall’andamento ‘reggaegiante’ e “Farò colpo” con il simpatico ritornello (anche i nani iniziarono da piccoli). Mentre dal suo penultimo disco del 2015 dal titolo “L’ora solare” esegue “Spesso e volentieri” come sentirsi inappropriati in una storia d’amore ,“La fine del dopo” sull’inganno del tempo e come rincorrerlo ,”Dov’è l’America” che parla di confini metaforici e ancora il rock tiratissimo di “Poveri posteri”.

Chiude la serata “Novanta” un nostalgico viaggio negli anni ’90 e che al suo interno comprende un’azzeccatissima citazione di un brano di quel periodo di Corona “The rhythm of the night” .

Arriva il momento del bis, viene concesso tributando una cover al suo mentore e massimo ispiratore Franco Battiato con la celeberrima “Centro di gravità permanente”.

Il concerto finisce così; ci rimane il buon sapore di una bella serata, la sincerità di una faccia pulita e vera, i testi intelligenti ironici ed impegnati. È sicuramente il raggiungimento di una musicalità costruita attraverso una lunga gavetta che sicuramente gli aprirà le porte e ribalte ben più importanti, perché lo merita; eccome!

Eleonora Bordonaro è una cantante siciliana di Paternò in provincia di Catania.
L’occasione al Teatro Vascello, in prima assoluta a Roma, è la presentazione del nuovo disco “Cuttune e lamè - Trame streuse di una canta storie”.
La Bordonaro abbandona momentaneamente il progetto dell’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna di cui è la voce, per dedicarsi a questa parentesi solistica.
La cantante siciliana si muove tra sonorità folk con predilezione allo stile dei cantastorie (quelli che con chitarra e cartellone giravano le piazze con il tetto dell’auto come palco), tra brani originali, tradizionali e poesie popolari dell’800 interpretati in lingua siciliana, nello stile ricorda molto Rosa Balistreri e Carmen Consoli quando quest’ultima canta nel proprio dialetto.
Il concerto inizia con “Sentimi Rosa” brano di apertura anche il suo ultimo disco, qui eseguito in una veste scarna solo chitarra e voce, per continuare, con l’arrivo della band sul palco con “La tassa di li schetti” che racconta (fatto realmente accaduto nel ventennio fascista) di una giovane fidanzata molto esigente che chiede al proprio spasimante una vita agiata con tanto di servitù e l’aspirazione al lusso più sfrenato; lo sventurato che non può permettersi quel tenore di vita alla fine chiederà indietro l’anello di fidanzamento, che gli servirà per pagare la tassa mussoliniana (inflitta al celibe) che lui ribattezza “ tassa per la mia libertà”.
Arriva anche “Tri tri tri” con un ospite d’eccezione il percussionista Arnaldo Vacca con la sua inseparabile tamorra, che vanta collaborazioni con Antonello Venditti, Edoardo Bennato e Teresa De Sio solo per citane alcune.


La produzione di questo nuovo disco “Cuttuni e Lamè” è affidata a Puccio Castrogiovanni membro de I Lautari, polistrumentista, presente anche lui sul palco che interviene in voce nel bel duetto “E poi ci su i paroli”, sfoggiando tra i tanti strumenti anche uno strano scacciapensieri (marranzano in siciliano) ucraino.
Il concerto prosegue con la canzone “Li fomni” (le femmine) cantato nel dialetto di San Fratello paese dei monti Nebrodi occupato fin dall’ invasione Normanna da una popolazione proveniente dalla Francia( Provenza, Bretagna e Normandia) e dall’ Italia del nord (Piemonte e Liguria),dove si parla un sorta di dialetto né francese né italiano detto anche gallo-italico utilizzato solo in questa zona, le sonorità del canto di questa misteriosissima lingua ricordano uno struggente 'fado' portoghese.
Dopo aver ascoltato i canti della tradizione del venerdì santo “Lamento di Maria”,
“Ucch’i l’arma” e ”Maria passa pi na strata nova“ si arriva alla title track in stile tango
“Cuttuni e Lamè” brano con cui l’autrice divide l’universo femminile in due categorie “donna-Cuttuni” una donna al naturale con un’innocenza disarmante, fragile e sempre in cerca di protezione e di comprensione, una sorta di vittima inconsolabile e la “donna-Lamè” astuta sofisticata con abiti eccentrici, trucco pesante, sicura di sé - la cosiddetta mangia-uomini -, ma nessuna delle due donne troverà una degna redenzione e una realizzazione personale.


Concludono il concerto una struggente “Vuci” e “A partita” quest’ultima con una chiara impronta blues.
La cantante concede il bis proponendo un brano della sua prima formazione musicale quella dei Majaria Trio “Niura mi dicisti”.
Ho assistito a una serata ricca di tradizione, musica folk, melodia e suoni contemporanei al profumo degli agrumi di Sicilia.


Lattanzio: grande emozione dopo anni di lavoro


Mosca, 7 mag. (askanews) – Concerto al Cremlino e tra i cantanti c’è anche una voce italiana. Si tratta di Luca Lattanzio, di Numana (Ancona) invitato a partecipare al concerto dello scorso 5 maggio. L’artista, attivo da anni in Russia, si dice fiero di aver avuto l’onore di rappresentare l’Italia. Ha cantato la celebre canzone Russa “Katiuscia” sia in italiano che in russo, accompagnato dal celebre coro dell’Armata Rossa e dalla grande orchestra del Cremlino. “Una grande emozione dopo anni di lavoro e studio all’estero” ha detto. “Un momento della mia carriera che ricorderò per sempre” ha aggiunto.
L’esibizione molto applaudita ed apprezzata dal pubblico in sala verrà trasmessa sul primo canale della Tv russa in prima serata davanti a oltre 60 milioni di telespettatori.

 

AL ''Piper'', locale storico romano, Massimo Di Cataldo ha celebrato 25 anni di attivita' e il suo 50esimo compleanno insieme ad amici e colleghi, ma soprattutto fans, venuti ad assistere anche al concerto.

L' intervista e' curata dall'attrice Antonella Salvucci conduttrice della serata (video)

 

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