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Dopo l’esperienza sanremese nel 2015 che li ha visti al secondo posto tra le nuove proposte i KuTso si confermano come una delle band più promettenti e originali del momento. Il loro brano ’Elisa’ ha conquistato tutti, anche la critica e l’ironia con cui calcano il palco è sicuramente una delle cose che piace a chi li ascolta. Matteo Gabbianelli, anima e voce del gruppo, Donatello Giorgi alla chitarra, Luca Amendola al basso e Simone Bravi alla batteria, si possono considerare una formazione determinata e compatta che fa il suo esordio discografico nel 2013, con l’album ‘Decadendo-su un materasso sporco’, per poi arrivare nel 2014 ad aprire i concerti di Caparezza e altri grandi artisti della musica italiana. Nel 2015 oltre al successo dell’Ariston arriva anche il secondo album ‘Musica per persone sensibili’, un progetto discografico che unisce simpatia e provocazione, nella semplicità. La band di Marino, in provincia di Roma, dopo il tormentone di Sanremo ne ha fatti di passi in avanti, sempre mantenendo quel mix di ironia e schiettezza pungente verso ciò che non va nella società. La musica quindi, non solo per riderci su, ma per portare all’attenzione tematiche delicate, scottanti, da non sottovalutare. E non sono mancate le collaborazioni, da Piotta ad Alex Britti, per citare alcuni degli artisti coinvolti nel progetto. Un album coinvolgente e pieno di spunti di riflessione, musicalmente interessante e vivace, dove il rock scatena il divertimento.
Un secondo posto nella categoria nuove proposte al Festival di Sanremo 2015 con il singolo ‘Elisa’, una serie innumerevole di concerti, l’album ‘Musica per persone sensibili’, un periodo davvero intenso per voi. Dal vostro esordio come si è evoluta la vostra musica? Quali sono le caratteristiche che vi distinguono dai tanti gruppi presenti nel panorama musicale odierno?
Da circa tre anni la mole di lavoro sul nostro progetto si è decuplicata rispetto agli esordi. Siamo impegnati tutti i giorni in diverse attività, quali la scrittura di nuovi brani, la prosecuzione del “perpetuo” tour, le interviste e le collaborazioni con i nostri colleghi. Le nostre vite sono totalmente assorbite dalla musica e, dato che non siamo delle grandi popstar ricche ed affermate, non possiamo permetterci vacanze o stop per periodi troppo lunghi, pena la nostra sparizione dalla scena. Siamo degli stacanovisti, degli operai instancabili ed estremamente determinati. La nostra peculiarità musicale è la volontà di infondere gioia, energia e propositività rivoluzionaria. Le nostre canzoni a volte sono degli scherzi provocatori, a volte invece toccano temi cupi, tragici, mortiferi e crepuscolari, che fanno da contraltare ad una parte melodica solare, immediata e potente. La nostra musica è un guazzabuglio agrodolce di luce e buio, tensione emotiva e apertura disperata alla vita, vissuta fino all'ultimo secondo senza remore o tabù.
‘Musica per persone sensibili’ è un mix di energia, simpatia, ma anche provocazione. E’ divertimento e satira sociale. E’ così?
Le canzoni dei kuTso scaturiscono da un contorcimento interiore, esse si possono definire in questo senso “espressioniste”. Spesso i brani sono delle invettive contro tutto e tutti, vi trovano spazio temi sociali, ma anche discorsi più prosaici. In genere, come per tutti gli artisti che cerchino un'espressione sincera di se stessi, la nostra musica è un insieme di pensieri, considerazioni, paure e sensazioni nate in noi dal confronto quotidiano con gli eventi della vita, a cui reagiamo variabilmente con fatalismo, rabbia, ironia, sarcasmo e disfattismo. Tutto ciò viene mitigato dalle armonie maggiori che utilizziamo come lenitivo energizzante contro le difficoltà dell'esistenza.
Il disco vanta la collaborazione di tanti artisti, da Piotta ad Alex Britti. Come avete affrontato queste opportunità?
Suonando ormai da molti anni nella scena romana, ci siamo fatti molti amici (e qualche nemico) che si sono prestati volentieri a collaborare sui nostri lavori. Soprattutto con Alex c'è un rapporto di amicizia che dura da tutta la vita. Quest'anno con Sanremo si è concretizzata la possibilità di collaborare e ne abbiamo approfittato subito per poter usufruire dell'aiuto di uno dei più grandi musicisti che l'Italia possa vantare. Lo scambio tra artisti è essenziale per creare una rete di mutua assistenza e anche per imparare dagli altri, conoscere altri stili e pensieri. Noi abbiamo sempre collaborato con tanti nostri colleghi, quasi tutti estremamente lontani stilisticamente da noi e questo è un aspetto che ci ha permesso di crescere e maturare tantissimo.
Baudelaire scrisse: “La sensibilità è il genio di ciascuno di noi.” Che significato ha per voi?
La sensibilità è ciò che permette all'individuo di scavare nella superficie delle cose, maturando una propria opinione indipendente dalle chiacchiere altrui.