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Da Champillon (Montagne de Reims) a Merano grazie alla Compagnia dei Caraibi, esclusivista per l’Italia.
Ma da dove è uscito questo Champagne Carbon?
Scaduto nel 2015 l’accordo con Mumm, sul podio i festeggiamenti si facevano con Chandon, perlage non prodotto nella Champagne ma bensì in Cina sotto “l’attenzione” del gruppo Louis Vuitton e precisamente dalla Môet&Chandon.
Scaduto anche quello con la Chandon, la F1, nella nuova versione Liberty Media che gestisce dal 2015 “il Circus automobilistico”, è tornata a celebrarsi con lo champagne, quello vero prodotto nella Champagne.
Ed il marchio scelto è stato CARBON, entrato in scena nel 2011 ad opera di una famiglia che da ben cinque generazioni produce champagne. Sede ufficiale a Reims ma
Champagne |
con l’operatività a Champillon, Montagne de Reims, lato Vallée de la Marne.
Dal 2011 questo prodotto ha bruciato le tappe entrando nel firmamento dei Grandi Champagne.
Il CEO Alexandre Mea ha deciso da subito di legare Carbon al mondo delle quattro ruote sponsorizzando anche team privati come Rebellion nella 24H di Le Mans.
CARBON = Carbonio.
Altro collegamento per il marketing. La scocca di un bolide monoposto della F1 è in fibra di carbonio. Perché non collegare nome e veste all’elemento chimico? Carbon ha riservato per la sua bottiglia un materiale particolare: la stessa fibra usata per le macchine di F.1.
Ogni bottiglia viene avvolta in un foglio di carbonio (ha bisogno di una lavorazione artigianale di una settimana). Ogni bottiglia, dedicata alla premiazione di un Gran Premio, ha l’etichetta di un colore
Rete in carbonio che avvolge la bottiglia |
differente, oro-argento-bronzo, a seconda della posizione occupata dal pilota che dovrà stapparla.
In vendita c’è una versione con elegante astuccio in carbonio che costa ben € 2.100.
Ma il vino merita? O è solo uno champagne convenzionale simile a tanti altri? Fenomeno da baraccone?
La gamma di etichette prodotta da Carbon si compone di quattro tipologie:
- l’Ascension brut (qui sono presenti tutte e tre le uve classiche della champagne),
- l’Ascension millesimato (base Pinot Nero e dosaggio dopo la sboccatura abbastanza contenuto),
- l’Ascension rosé (in prevalenza Chardonnay cui si aggiunge circa un 8% di Pinot Nero vinificato in fermo)
- il Blanc de Blancs Grand Cru 100% chardonnay. Attualmente in commercio c’è la vendemmia 2009, la prima uscita.
La permanenza sui lieviti non dura mai meno di tre anni e, sempre in cantina, è previsto l’utilizzo di legno in prima fermentazione (vin clair) per dare complessità aromatica e gustativa
In futuro sono previsti millesimati con permanenze maggiori sui lieviti. Tempo al tempo.
Al banco di Catwalk Champagne, il martedì frizzante del Merano Wine Festival, ho assaggiato due tipologie: l’Ascension brut (qui sono presenti tutte e tre le uve classiche della champagne e Blanc de Blancs Grand Cru 100% chardonnay. Che dire? Sono grandi champagne!
Riporto la filosofia della Maison. Utile per un approccio senza condizionamenti al fenomeno Carbon.
UN'OSSERVAZIONE TEMPESTIVA
(Rivolto al lettore). “Sei senza dubbio un grande appassionato di Champagne e appassionato di occasioni festive. O forse ti piacciono le feste, con o senza un accompagnamento frizzante. Forse sei un conoscitore dello Champagne, che preferisce l' intensità delle degustazioni organizzate. O un esteta audace ma di mentalità aperta, la cui curiosità è stata stimolata.”
IL SUO MANTRA È UN'EQUAZIONE.
“Una sapiente cospirazione tra esperienza, competenza tecnica e innovazione.”
NUMERO 6, COME IL CARBONIO.
“Un'identità atomica senza mezze misure per creare il colore della sua fusoliera. Un nero profondo, un multiplo non-colore, l'intersezione tra il desiderio inaspettato e profondo. Creare uno Champagne che afferra e poi trattiene l'attenzione richiede rigore assoluto. Un'esperienza di degustazione che cattura il pubblico può emergere solo attraverso la perseveranza e la creatività.”
Urano Cupisti (a sin.) ed Helmut Köcher |
INCANTESIMO
“La ricerca di offrire qualcosa che faccia un incantesimo sui palati più esigenti richiede curiosità, umiltà e desiderio.”
ANDARE SEMPRE PIÙ LONTANO
“Cresciuto con un'infusione di conoscenza, competenza ed esperienza familiare. Carbon ha acquisito l'appetito di imparare sempre di più e andare sempre più lontano.”
PROSPETTIVE E DIMENSIONI.
“Creare un design di bottiglia in perfetta armonia con il prezioso elisir che contiene è una sfida costante. Accettare lo status quo sarebbe contrario alla nostra natura. Perché per Carbon, la degustazione di champagne è un'ascensione.”
VERSO IL TANGIBILE.
“La bottiglia deve invitarti ad esplorare altezze vertiginose, dove la degustazione diventa un'esperienza paradisiaca. Una sinfonia di note distinte e irresistibilmente incantevoli.”
PROLOGO
“Il prologo di Carbon inizia a nel villaggio di Champillon. La culla delle origini dello champagne come punto di partenza ha tutti gli attributi di una classica storia della Champagne: un vino nato nel cuore del terroir che porta il suo nome.”
L'ELISIR DI CARBONIO
Le mie considerazioni concordano con il pensiero della Maison. Non riesco a trovare parole diverse:
“Il suo colore non è tradizionale: un display cromatico. La sua effervescenza è piuttosto inusuale: una performance grafica e artistica. La sua gamma aromatica divide le opinioni: come una galleria d'arte moderna. Il suo gusto non è convenzionale: un'odissea cesellata che sfida il palato. Non c'è nulla di innocuo nel suo carattere: è un momento di verità il cui unico scopo è offrire un'esperienza che ti lascia vacillare di piacere”.
Ed Helmut Köcher, accanto a me al momento della stappatura, ha annuito. Chapeau!