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Street Food, Cibo da Strada - Quello italiano, altro che Kebab.

By Urano Cupisti June 12, 2016 10453

È di questi giorni la notizia “Cercasi cibo da strada Italiano” diffusa e messa in risalto, tanto da essere ospitata nei Tg di prima sera, anche dai canali televisivi RAI.

L’invasione dei Kebab, Sushi, frutta esotica e perfino caldarroste congelate provenienti dai mercati asiatici, è sotto l’occhio di tutti. Tutto quanto permesso nella logica della globalizzazione e integrazione multirazziale.

Non è compito di questa pagina Food&Wine scendere in approfondimenti sociologici ma segnalare, comunicare, evidenziare e far conoscere quanto sta avvenendo, sicuramente sì.

rrrDifendere il cibo da strada, autenticamente Made in Italy, non rappresenta non accettare il diverso, ma difendere l’identità alimentare nazionale che da sempre è presente nelle strade, fiere e sagre che rischia di sparire facendo perdere un patrimonio della nostra cultura.

Fuori il Pala Tiziano a Roma, migliaia di agricoltori della Coldiretti insieme agli ambulanti del Street Food, con i loro automezzi trasformati in cucine itineranti, hanno manifestato per evidenziare il problema che investe anche settori importanti come il turismo, il ritorno economico e occupazionale.

Non solo ambulanti. Nei centri storici di alcune città, particolarmente quelle battute dal grande movimento turistico, si è diffusa una serie di piccoli locali che preparano e vendono, take away, cibo da consumare per strada. Un mangiare più informale (informal food sector), più rapido e meno costoso (da non sottovalutare di questi tempi).

Il cibo da strada non ha limiti. Basta ricordare gli snack, gli spuntini, il fast-food, il pranzo a sacco senza dimenticarci i distributori automatici che garantiscono un servizio ininterrotto su 24 ore. La nostra e non solo nostra attenzione però è nella messa in gioco dei valori culturali ed identitari.

Lo Street Food italiano è rappresentativo della tradizione Regionale. Il panino di chianina umbra, le olive ripiene ascolane, gli arancini siciliani, gli arrosticini abruzzesi, i peperoni lucani, la pasta al dente, baccalà, trippa e lampredotto. Un trionfo di specialità, niente a che vedere con il Junk food, il cibo spazzatura.

Uno degli aspetti considerati di criticità è quello legato alla sicurezza e qualità nutrizionale. In Italia non si scherza; andate a domandarlo agli operatori su aree pubbliche, soggetti e sottoposti ai numerosi controlli da parte delle varie Asl locali e Nas dei Carabinieri, agli obblighi antincendio e conservazione dei cibi nonché preparazioni all’istante.

Un fenomeno sempre più in crescita è quello legato alla comunicazione ed informazione. Sono state pubblicate di recente delle vere e proprie Guide locali (in particolare nelle grandi città, Roma in testa) dove trovare i punti per consumare Street Food specializzato e di eccellenza. Ne cito alcuni della Capitale ormai arcinoti che rappresentano i luoghi per comprare e consumare per strada:Antico Forno Roscioli a Campo de’ Fiori dove la Pizza Bianca è un’istituzione.Dar Filettaro a Santa Barbara, Campo de’ Fiori dove trovi il baccalà in pastella, da consumare sotto il monumento di Giordano Bruno. Street Food al Testaccio, panini di ogni tipo e dove trovi la trippa alla toscana.

E quando parli di Trippa non puoi fare a meno di ricordare i Trippai Fiorentini, già corporazione importante eletta a rango gentilizio nel ‘500. Trippa e Lampredotto nel mercato centrale di San Lorenzo, imperdibile in una visita della città.

Lo stret food cammina su ruote. Piccoli furgoncini, Ape car, o automezzi trasformati, Food Truck, che ammiriamo per la loro grandezza e funzionalità in particolare nelle Sagre e Fiere. Brigidinai (dolciumi), porchettai, girarrosti: dispensatori di cibi regionali e tradizioni paesane. Famiglie che si tramandano il mestiere e provvedono alla ricerca della materia ttyyprima come la Famiglia Chiarello della Val di Nievole (Pt) , i porchettai maggiormente famosi e presenti nelle Sagre e Fiere più importanti italiane. E il Food Truck di Alessandro Vecchio che gira dalle parti di Fiumicino che prepara all’istante “la pasta come se fosse a casa”.

Percorri la Riviera Marchigiana e ti imbatti in un chiosco itinerante dall’apparenza futuristica, inventiva, genio in pieno stile street food, frutto di un investimento non di poco conto. E soprattutto crederci. Capire che esiste un’altra cucina e le “stelle” possono scendere in strada a premiare l’amore per quella di tutti i giorni: piatti tradizionali cucinati con l’attenzione di un grande chef stellato: Mauro Uliassi a Senigallia.

Infine non dimentichiamoci di organizzare un week-End ad Assisi per il Festival del Cibo da Strada. Oltre 20 food truck provenienti da tutta Italia per contendersi “Assisi Food Truck Award” e partecipare così al prestigioso Stree Food Festival di Parigi.

Altro che Kebab!

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Last modified on Monday, 13 June 2016 11:46
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