L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
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Importazioni massicce di latte in Italia?
Se il latte proviene da allevamenti all'aperto con pascoli dovrebbe essere certificato come biologico, al fine di evitare carichi eccessivi di animali per ettaro di foraggi o di pascoli. Vi sono dei limiti precisi: 2 unità bovine per ettaro, corrispondenti a 3 bufale, 7 ovini, 3 maiali. Ciò è possibile anche con "patti comprensoriali" laddove l'allevatore si rivolge al vicino fornitore di foraggi biologici, in caso di insufficienza aziendale. Altrimenti è inevitabile il ricorso ad alimenti e mangimi trattati con prodotti chimici e molto spesso contenenti OGM, che unitamente allo stress degli animali, peggiorano notevolmente la qualità del latte e derivati.
La pianura padana ha una concentrazione altissima di animali allevati, con produzione di liquami inquinanti che hanno compromesso la fertilità dei suoli ed emettono quantità elevatissime di GAS serra, metano, ossidi di azoto, ammoniaca, CO2, vapore acqueo... Dobbiamo riconvertire gli allevamenti al sistema biologico utilizzando correttamente i fondi disponibili dal 2007 sul Benessere Animale e i Pagamenti agroambientali dei PSR Regionali, le finanziarie agricole ricchissime, sperperate da decenni per regalare soldi all'agricoltura e all'allevanto industriale... In modo illegittimo rispetto ai dettami dei regolamenti europei da ben 25 anni, ndr (vedasi servizio Report Rai 3 "Ipocrisia di Stato" - 2002), con conseguenze drammatiche per tutto il pianeta terra, sotto gli occhi di tutti…
Ciò accade ovunque, purtroppo, per cui i "consumattori" ecologici devono rifiutare tutti gli altri alimenti non biologici che stanno distruggendo foreste e tradizioni agoecologiche popolari in tutto il mondo. Abbiamo distrutto l'humus dei terreni che non trattengono più acqua, con dissesto idrogeologico e alluvioni che fanno più danni dei fondi europei necessari per la riconversione biologica e l'incremento dell'humus attraverso il fertile Letame e le tecniche agroecologiche (fissazione del carbonio e altri gas serra). Per non parlare dei danni alla salute con una spesa sanitaria in Italia di almeno 100 miliardi di € per patologie cronico degenerative sempre più diffuse.
Anche il latte italiano come quello estero, se non biologico, può essere di pessima qualità, e bisogna tener conto anche delle zone di allevamento, laddove vi sono rischi di inquinamento di fondo atmosferico, radioattivo, delle acque per l'alimentazione e irrigazione, ecc.
L'Italia ha una tradizione casearia eccellente che va tutelata con ingredienti assolutamente biologici, considerando che agli allevatori-agricoltori vengono compensati tutti i mancati ricavi per i cali di produzione (in quanto non forzata) e i maggiori costi, più un 30% per le azioni collettive territoriali, con rimborsi delle spese di certificazione biologica. I finti marchi IGP o DOP (quest'ultimo tutela l'origine ma non la qualità biologica, per cui diventa poco significante) creati dopo la legge del 1992 sulle produzioni Biologica, hanno solo confuso i consumatori poco attenti.
Dobbiamo agire subito... è troppo tardi... troppo tardi per non fare nulla. Mentre il Pianeta sta morendo...
Possiamo mettere all'asta internazionale le nostre Bio-eccellenze, continuendo a importare il latte che si vuole, ma biologico e strettamente controllato... trainando la riconversione biologica di tutta l'Europa, attraverso la tardizione agro-ecologica e gastronomica Italiana.
Con allevatori e agricoltori più ricchi "per Legge",grazie ai pagamenti europei previsti per i servizi agroambientali forniti alla collettività, sulla base del principio di Precauzione che tutela la salute ambientale e la fertilità dei suoli (ed Umana), obbligando gli Stati e le Regioni alla rimozione degli ostacoli economici per la realizzazione sociale dell'attività agricola (Art, 32, 9, 44, 41, e 3 comma 2 , Costituzione)
Con i fondi europei disponibili, 15 miliardi di € all'anno, possiamo riconvertire tutta l'agricoltura italiana all'Agroecologia Biologica.
Lo potevamo aver fatto da 25 anni… ma abbiamo speso i soldi per l'esatto contrario cui erano destinati o li abbiamo persi per non averli spesi.
Questa è corretta informazione. C'è molta confusione, ben alimentata ad arte da sindacati e governi irresponsabili e giornalisti poco informati.
Rimango come sempre a vostra disposizione
il problema è sempre lo stesso…
Siamo passati dai campi di sterminio allo sterminio dei campi (con pesticidi e disseccanti, concimi chimici e liquami putridi) e ritornati ai campi di concentramento animale… per massimizzare le produzioni zootecniche a danno della salute ambientale e degli animali.
Oltretutto truccando i prodotti con latte importato dall'estero da allevamenti super intensivi vergognosi, forse anche peggiori di quelli italiani.
Per il fallimento programmato degli allevatori italici intensivi, che vivono di contributi pubblici, i soldi delle nostre tasse, per ogni capo allevato...
Il liquame è frutto di eccesso di animali rispetto alla terra disponibile per allevarli, importando mangimi a base di OGM e pesticidi, la cui produzione distrugge il pianeta Terra Madre… insieme alle emissioni degli allevamenti intensivi (Metano, Ossidi di Azoto, Ammoniaca, CO2, Vapore acqueo, ecc.) ad effetto serra devastante.
Dobbiamo chiudere gli allevamenti intensivi e lasciare solo quelli biologici con i pascoli: al massimo 3 bufale per ettaro disponibili.
Producendo sacro letame (solido, fertile e non inquinante).
Anche collegando le regioni limitrofe, in mancanza di terra disponibile per il fieno (es. la Campania, laddove le bufale vivono benissimo al pascolo...) con le terre abbandonate e ricche di fieno (es. la Basilicata e i territori di alta collina e montagna limitrofi)…
Riportando il letame alle terre che producono il fieno, dove è possibile poi coltivare cereali e legumi di altissima qualità biologica, nelle rotazioni…
Vietando, in primis, la produzione di liquami putridi !!!
Tutto ciò è stabilito dalle politiche agro-climatico-ambientali europee che dal 2007 finanziano oltre all'agricoltura biologica e la sostituzione dei pesticidi chimici, anche il Benessere animale.
Agli allevatori e coltivatori biologici spettano per diritto tutti i mancati ricavi e i maggiori costi (a parità di prezzi di mercato) rispetto all'agricoltura convenzionale, più un 20% per le burocrazie e il rimborso delle spese di certificazione (tutto a carico della collettività).
Più un 30% nel caso si attivi un'azione collettiva territoriale come quella di un sindaco che dichiara il territorio Biologico, in quanto tutore della salute dei propri cittadini. Sindaco che, vista la mancanza di ostacoli economici alla riconversione biologica, dovrebbe essere obbligato nella tutela della salute ambientale.
I fondi sono obbligatori e prioritari e disponibili per tutti...
Ma le regioni italiane, illegalmente, con il beneplacito dei ministeri agricoltura, sanità e ambiente e l'approvazione illegittima da parte della commissione europea, erogano questi fondi alle aziende zootecniche intensive a fronte di insignificanti impegni facoltativi degli allevatori...
I Sindacati come Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori sono corresponsabili di quanto accaduto ed accade...
E' necessaria un'indagine parlamentare e un'azione decisa della Corte dei Conti e dei tribunali amministrativi e civili (quelli penali li lasciamo stare… perché ci fanno pena). 12 anni di fondi europei per il benessere animale (le nostre tasse) buttati per gli allevamenti intensivi… e 25 anni di fondi agroambientali destinati alla coltivazione biologica e alla sostituzione dei pesticidi… regalati alla falsa agricoltura Integrata !!!
Fermiamoci…
Fermiamoli…
E' troppo tardi per non fare nulla…
Intervento sulla Xilella di Giuseppe Altieri a "Tra poco in Edicola" - Rai radio 1 (25 ottobre)
E' necessario un Piano Agroecologico generale per combattere la Xilella e non un programma di sterminio chimico della biodiversità botanica ed animale generale, oltre che del patrimonio paesaggistico e culturale dell'Umanità rappresentato dagli Ulivi secolari, tutelati dall'Art. 9 della Costituzione Italiana.
Cui si aggiungono le drammatiche conseguenze delle irrorazioni di Pesticidi sulla popolazione locale
LINK RADIO RAI 1
https://www.raiplayradio.it/programmi/trapocoinedicola/archivio/puntate
Techiche agroecologiche come lo sfruttamento della biodiversità funzionale per aumentare gli insetti utili e attrarre altrove i vettori della Xilella (Sputacchine), impiego di microrganismi utili sinergici dell'Ulivo ed antagonisti dei patogeni, recupero della fertilità dei suoli con coperture vegetali appropriate e incremento del'humus, corroboranti e biostimolatori per rinforzare le piante, potature di risanamento e cure fitosanitarie generali con metodi preventivi a base di sali di Rame e Zinco, ecc… sono le uniche possibilità che abbiamo per contenere e combattere la Xilella.
I Pesticidi chimici e i disseccanti come il Glifosate o altri, che hanno ridotto la fertilità e biodiversità microbiologica dei suoli, sono semmai la causa del complesso di disseccamento degli Ulivi e non possono essere la soluzione contro la Xilella. Così come non lo può essere la distruzione di tutte le piante infette, in quanto la xilella è ormai diffusa ed ubiquitaria su moltissimi ospiti vegetali; e gli insetti vettori sono estremamente polifagi e molto mobili…
Usare Pesticidi chimici, in particolare quelli che uccidono tutto ed hanno lunga persistenza, come i Piretroidi (che sono tra l'altro solo dei contatticidi e pertanto non proteggono dagli insetti la nuova vegetazione che nasce dopo il trattamento chimico), significa massacrate soprattutto insetti Utili, predatori e parassitoidi della Spitacchina vettore della Xilella. In quanto gli insetti utili sono molto più mobili e non si muovono solo sulla nuova vegetazione, come avviente per gli insetti vettori ad apparato boccale pungente succhiante come le sputacchine, gli afidi, ecc. , che cercano tessuti meno lignificati. In tal modo gli insetti utili vengono più facilmente in contatto con la vecchia vegetazione sulla quale si trovano residui di pesticidi di lunga persistenza (anche 8-12 settimane) come avviene per alcuni piretroidi, rimanendone vittime predestinate.
I disseccanti chimici oltre a compromettere la fertilità e l'equilibrio microbiologico dei suoli, alterano la biodiversità vegetale e microbica a danno degli organismi utili.
E' necessario pertanto in primis vietare la pratica (incivile) della raccolta delle olive da terra con aspiratori, che oltre a compromettere la qualità dell'olio (immangiabile), costringono gli agricoltori a usare disseccanti e prodotti che uccidono lombrichi e fertilità, per evitare ostacoli alla raccolta e qualche vermetto (utile e protetto come il lombrico) tra le olive… per meno di 2 € al litro...
Le regioni italiane hanno a disposizione miliardi di € in fondi europei prioritari ed obbligatori per misure agroclimatico-ambientali e per l'agricoltura biologica, con cui
è possibile compensare gli agricoltori per le cure agroecologiche e per il servizio fornito alla collettività, pagando loro i maggiori costi delle cure agroecologiche e gli eventuali minori ricavi, più un 30% per le azioni collettive, come quelle dei sindaci che impongono di non usare pesticidi chimici in quanto tutori della salute dei prorpri cittadini…
Abbiamo fondi a disposizione per tutti, ma che da tropo tempo finiscono per sovvenzionare l'esatto contrario, ovvero l'impiego di mezzi chimici, oggi oltretutto anacronistici… magari sovvenzionando anche la raccolta delle olive sulle piante, per un olio biologico e di alta qualità, valorizzabile sul mercato
...rispetto all'elemosina oggi pagata agli agricoltori del Sud.
Proviamoci almeno…
Giuseppe Altieri
LINK RADIO RAI
https://www.raiplayradio.it/programmi/trapocoinedicola/archivio/puntate
FINALMENTE !
Ma in giro c'è di peggio... come il CARFENTAZONE SECCATUTTO, DOPO 50 ANNI DI GLIFOSATE E 70 DI PESTICIDI SINTETICI CHE HANNO AVVELENATO TUTTE LE ACQUE E LE CATENE ALIMENTARI INSIEME AD ALTRE CENTINAIA DI PESTICIDI e SOSTANZE CHIMICHE PROVOCANDO MILIARDI DI TUMORI E CANCRI, ORA CHI PAGHERA' I DANNI ALLE VITTIME ED AI SERVIZI SANITARI NAZIONALI?
MENTRE VIGE IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE...
....SI CONTINUA AD APPLICARE QUELLO DI DANNO ACCERTATO. VIETARE TUTTI I PESTICIDI SINTETICI E' UN DOVERE DELLE ISTITUZIONI
Giuseppe Altieri, Agroecologo
https://www.facebook.com/Giuseppe-Altieri-740012552835256/
Umstrittenes Herbizid
Österreich beschließt Glyphosat-Verbot
Das Parlament in Österreich hat dafür gestimmt, den Einsatz des umstrittenen Unkrautvernichtungsmittels Glyphosat zu untersagen. Noch ist allerdings unklar, ob sich das mit EU-Recht vereinbaren lässt.
https://www.spiegel.de/wissenschaft/natur/glyphosat-oesterreich-beschliesst-verbot-a-1275461.html
Unkrautvernichter
Österreich beschließt Glyphosat-Verbot
Als erstes EU-Land hat Österreich den Einsatz des Unkrautvernichters Glyphosat komplett verboten. Noch unklar ist, ob das Verbot rechtlich haltbar ist - denn der nationale Alleingang könnte EU-Recht widersprechen.
https://www.tagesschau.de/ausland/oesterreich-glyphosat-verbot-101.html
PESTICIDI: Giuseppe Altieri scrive all'UNESCO.
Pro-secco (con l'Uva più avvelenata del mondo) patrimonio UNESCO?! Solo se biologico, grazie...
"Throw a Seed" - Free paperback book with important agroecological-juridical article on p. 24. Nuove Direzioni - Vittoria Assicurazioni: "Getta un Seme".
Libro scaricabarile gratis. importante articolo agroecologico-giuridico a pag. 24. "Agroecologia rurale e urbana tra diritti dei Cittadini e doveri delle Istituzioni". Settant'anni di pesticidi: una pesante eredità per i nostri figli... è arrivato il momento di bandirli. Il testo è scaricabile gratis pdf aprendo il link:
Tra poco sarà scaricabile anche in versione e-book.
Dear UNESCO DELEGATED,
related with PROSECCO area, one of the more intensive synthetic pesticide using in the world, in this important book there is my agroecological-juridical article, very important to understand the illegality of the use of Pesticides, in violation of constitutional rights and of a whole series of laws in force.
We are in the far west of Pesticides and almost nothing is done...
...even if someone has moved (mayors, courts, victimized citizens, etc.)
A dramatic situation that we leave for ever to our children and that is killing us...
best wishes
Prof. Giuseppe Altieri - Agroecologist
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The new book of the scientific and artistic-landscaping magazine NUOVE DIREZIONI - FIRENZE (Vittoria Assicurazioni) is actually online and can be downloaded for free,
The book is very sensitive to our environmental health issues.
"THROW A SEED"
Ideas, techniques, experiences and rights for urban and rural agro-ecology in order to cultivate and care for gardens,vegetable gardens and balconies in a sustainable way.
On page 24 my article in which I take stock of the illegitimacy and the general situation of Italian Agriculture poisoned by Pesticides, entitled:
"Rural and urban agroecology between citizens' rights and the duties of the institutions",
Seventy years of pesticides: a heavy legacy for our children ... the time has come to ban them
The text can be downloaded for free in pdf format by opening the link:
Soon it will also be available for download as an e-book.
best wishes
Giuseppe Altieri
RICHIESTA DI SEQUESTRO CAUTELARE A CARATTERE NAZIONALE E SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI (TRUFFE) AGRO-AMBIENTALI REGIONALI CHE NE SOSTENGONO L’USO.
Il Parlamento Ue ha approvato una “risoluzione” NON VINCOLANTE, per consentire altri 7 anni di avvelenamento assurdo con il disseccante Glifosate, cancerogeno secondo l’istituto di ricerca sul cancro (IARC) dell’OMS di LIONE… !?
E allora?
Carta straccia o poco più… in quanto il parlamento europeo può mettere un veto a una decisione della commissione, ma la decisione di mantenere o meno la registrazione del Glifosate sta in primis alla Commissione UE, che dovrà pronunciarsi a breve, sperando che stavolta si applichi il Principio di Precauzione, ovvero la Legge Europea.
In ogni caso, ciò non significa che il glifosate si possa e si potrà usare, immettendolo nell’ambiente e sulle coltivazioni italiane, come purtroppo accade da circa 40 anni.
Così come è avvenuto per gli ogm, con tanto di pronunciamento della Corte Costituzionale che ne ha vietato la “coesistenza” in italia, legittimando il divieto di coltivazione regionale e nazionale.
Si ricorda sempre che la comunità europea può stabilire solo il livello minimo di tutela ambientale, sotto al quale non si può andare, mentre quello massimo e di precauzione viene stabilito comunque dagli stati membri (Sovranità Ambientale e Sanitaria).
Pertanto, lo Stato Italiano deve vietare il Glifosate, per i motivi di Precauzione e salvaguardia Nazionale.
Anzi, per la precisione…
IL GLIFOSATE E’ CANCEROGENO, OVVERO GIA’ VIETATO
Il Glifosate (come molti altri Pesticidi, es. il Chlorpyriphos) è “di fatto” in ogni caso vietato, in quanto la sua “probabile cancerogenicità” è incompatibile con la vendita e l’uso dello stesso veleno chimico in Italia, per motivi costituzionali e di legislazione derivata, ai sensi delle norme fitosanitarie di registazione e del D.lgs 150/2012 (recepimento direttiva UE sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari).
Così come dovrebbe essere in tutta Europa.
Se il glifosate è definito “probabilmente cancerogeno” dallo IARC (OMS) istituto medico di Ricerca sul cancro di Lione, tale probabilità non dipende dalla sostanza ma dalle vittime, più o meno sensibili e/o sfortunate, nell’incontrarlo ed assumerlo attraverso l’acqua o gli alimenti, i vestiti, i tampax… (da cotone OGM), ecc.
Ma le norme costituzionali non possono riferirsi a un gioco d’azzardo, o a una “roulette russa”… bensì alla tutela precauzionale.
Pertanto, anche se l’EFSA (Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare) ha dato un parere successivo di “non probabile cancerogenicità” dello stesso Glifosate (basandosi questa volta su una relazione tedesca sui dati forniti per lo più dalle multinazionali che lo producono),
dal momento che siamo in regime europeo di applicazione del principio di precauzione, base del trattato dell’Unione,
tra i due pareri bisogna prendere in considerazione quello cautelare e in ogni caso più rappresentativo, in quanto derivante da una struttura sanitaria (OMS), bandendo immediatamente l’impiego del prodotto in questione, in Italia come in europa.
IL GLIFOSATE COME TUTTI I DISSECCANTI TOTALI E’ INCOMPATIBILE CON L’AGRICOLTURA INTEGRATA, OGGI OBBLIGATORIA SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO
Le tecniche di agricoltura integrata, oggi obbligatorie su tutto il territorio nazionale, non contemplano la possibilità di uso di disseccanti chimici in quanto si impone l’uso prioritario delle tecniche sostitutive di tipo meccanico, ovvero il taglio dell’erba sotto le colture arboree o il suo interramento prima della semina di quelle erbacee, il pirodiserbo, e/o le altre tecniche alternative disponibili.
Non serve a nulla disseccare l’erba se non a provocare enormi danni generali per il territorio e la salute umana e animale.
IL GLIFOSATE E’ PRECAUZIONALMENTE VIETATO IN QUANTO E’ ANCHE UN SOSPETTO INTERFERENTE ENDOCRINO
– Inoltre, numerose ricerche sospettano che il Glifosate sia un interferente endocrino come diversi altri Pesticidi chimici.
Pertanto, in applicazione del Principio di precauzione, esso dovrebbe essere vietato anche ai sensi di un altro regolamento europeo del 2009.
Il Regolamento (CE) n 1107/2009 ha introdotto nuovi criteri per l’approvazione delle sostanze attive nei pesticidi, tra cui l’esclusione dall’utilizzo di sostanze con attività endocrina (interferenti endocrini)
EFSA ha cominciato (sua sponte) a valutare 41 principi attivi valutati fra il 2014 e 2015, individuando aspetti preoccupanti per 15 di essi
http://www.efsa.europa.eu/en/supporting/pub/867e
Un riassunto in italiano di questo importante documento è sul sito ISS
http://www.iss.it/inte/index.php?lang=1&id=304&tipo=5
NB:
Attenzione poi ad altri disseccanti già presenti in commercio e pericolosi quanto il glifosate, tutti vietati in quanto incompatibili con gli obblighi di agricoltura integrata.
Convegno a Perugia il 18 maggio h 15,30
Impegnandosi con atto notarile nel momento della candidatura. Gli agricoltori possono così realizzare un guadagno, attivando azioni collettive agro-ambientali di riconversione biologica, che coprono maggiori costi, mancati ricavi, più un 30%, a parità di prezzi dell'agricoltura convenzionale. Senza tener conto che il prodotto biologico gode di un prezzo maggiore. I fondi sono disponibili nei Piani di Sviluppo Rurale Regionali e sufficienti per riconvertire tutta l'agricoltura italiana al sistema biologico, essendo obbligatori e prioritari. Insieme all'assistenza tecnica necessaria e indipendente dai venditori di pesticidi sintetici. Con 8 miliardi all'anno possiamo riconvertire tutta l'agricoltura italiana al biologico, avendo a disposizione almeno 15 miliardi all'anno per l'agricoltura dai fondi europei. Perchè si continuano illegittimamente e da 25 anni a regalare miliardi di € delle nostre tasse a chi compra pesticidi sintetici pericolosi per la salute e l'ambiente e distruttori della fertilità umana e dei terreni?
E' possibile risparmiare il 30% della spesa sanitaria per patologie croniche e degenerative causate da centiunaia di pesticidi sintetici irrorati in agricoltura e nell'ambiente urbano, senza senso, essendo disponibili tecniche alternative efficaci, con risparmio potenziale di almeno 30 miliardi all'anno.
Questa è Politica, per il bene sociale e il GUADAGNO ECONOMICO DI TUTTI.
Il resto è solo sterminio di massa... come avviene da 70 anni.
Allego il link su cui potete trovare una perizia sintetica (a cura di Giuseppe Altieri, Agroecologo) ai fini delle ordinanza di divieto dei prodotti chimici sintetici in agricoltura e nell'ambito urbano
- sul link seguente le informazioni e la perizia
https://www.flipnews.org/…/la-free-lance-int-press-aderisce…
CRISTINA ROSETTI
Inviate le vostre firme al mittente
HANNO SOTTOSCRITTO
Giuseppe Altieri, Agroecologo, Associazione Attuare la Costituzione
Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Presidente Ass. Attuare la Costituzione
Grazia Cappugi, Presidente Emerita di Sezione del Consiglio di Stato
Prof. Domenico Corradini H. Broussard, Docente Costituzonalista Università di Pisa
Prof. Alberto Lucarelli, Costituzionalista Università di Napoli
Prof. Miguel A. Altieri, Agroecologo Università di Berkeley - California
Dr.ssa Clara Nicholls, Università di Berkeley California - Presidente SOCLA (Soc. Latino Americana per l'Agroecologia )
Prof. Stefano Maini, Università di Bologna
Peter Rosset, Agroecologo
Federico Fazzuoli, Autore Televisivo
Dr. Pietro Perrino, Dirigente di ricerca emerito CNR Istituto del Germoplasma di Bari
Dr.ssa Antonella Gasparetti, Biologa - Presidente Ass. P.S. Cibus in Primis (Produttori e consumatori biologici)
Dr. Luigi Montano, Uroandrologo, Presidente Ass. ECOFOODFERTILITY, Presidente Società Italiana di Riproduzione Umana
Roberto Altieri, Ricercatore dei CNR
Pindaro Mattoli, Medico Omeopata
Prof. Santi Delia, Università di Messina
Dr. Gaetano Rivezzi, Medico ISDE
Francesca Toppetti, Avvocata
Laura Scalabrini, Ecologista Latina
Marco Bertelli, CREAA
Daniela Commendulli, Presidente Ass. SUM (Stati Uniti del Mondo)
Massimiliano Bianco - ISPRA
Silvia Franzini, Biologa
Associazione Steti Uniti del Mondo - SUM
Graciela Gomez, Avvocata
Fabio Campoli, Agronomo
Radio Gamma 5 - Padova
Radio Roma Capitale
Andrea Pierdicca, Attore
Antonio Tancredi, Regista
Tania Kitsou, Regista Teatrale
Enrico Bellani, Regista
Carlo Faiello, Musicista,
Gaspare Buscemi, Enologo
Marco Tiberti, Ass. European Consumers
Johannes dr. Fragner-Unterpertinger, Comitato promotore per il comune di Malles libero da pesticidi
Franco Valentini, Scrittore
Dr. Giancarlo Ugazio, Patologo Ambientale
Dr.ssa Rita Ghiringhelli, C oordinatrice progetto di legge per la tutela degli ammalati di patologie ambientali
Virgilio Violo, Giornalista - Flipnews
Maurizio Fratta, Giornalista - l'Altrapagina
Paolo D'Arpini - Circolo Vegetariano
Luigi Salvador Ecologista WWF Veneto
Dr. Franco Libero Manco - Presidente AVA
Dr.ssa Patrizia Gentilini Oncoematologa - ISDE
Dr. Massimiliano Bianco - ISPRA (European Consumers)
Jessica Calosci, giovane casalinga disoccupata
Gianni Paternò, corrispondente per la Sicilia di Italia a tavola.
Prof Giuseppe Di Fede, Direttore Sanitario dell' Istituto di Medicina Genetica e Preventiva di Milano
Giorgio Fornoni, Reporter - REPORT
Roberto Gatti, Direttore WebMagazine Wine Taste
Turri Francesco, Club Olio Vino Peperoncino Editore
Giuseppe Mele, NoScorie International
Franco Trinca, Presidente Ass. NOGM
Nicola Lo Conte, Medico Primario Oculista e Naturopata
Antonio Calabro', Ricercatore aerospaziale, Ingegnere elettronico, Inventore
Franca Nocera, giornalista Freelance International Press
Alexander Sergievskij, Free Lance International Press (FLIP)
Concetta Baiamonte, Cittadina italiana
Michela Bardi, Cittadina Italiana
Nerina Negrello, Cittadina Italiana Bergamo
Piersabatino Deola detto Piero, 81 anni - Assemini (Ca)
Trulio Olimpia
Jessica Boveri, Dresano - MI
Maria Hebel - Ecologista
Univ. Prof. Dr. Andreas Conca, Direttore Servizio Psichiatrico - Comprensorio Sanitario di Bolzano
Ciro Aurigemma, psicologo, delegato Lazio Avi, Ass.Vegetariana Italiana. e per l' ecologia
Michele Monetta, Presidente UP Bio (Produttori Biologici)
Alberto Fostini, Naturopata
Gennaro Ferrillo, Altromodoflegreo - Cibus in Primis
https://www.flipnews.org/…/la-free-lance-int-press-aderisce…
CANCELLARE IL DECRETO EMERGENZA XILELLA E IMPORRE PER DECRETO IL PAGAMENTO DELLE CURE AGROECO-BIOLOGICHE ATTRAVERSO I FONDI EUROPEI DISPONIBILI DA 25 ANNI!
Gli ulivi disseccano principalmente per abbandono colturale e uso di disseccanti e pesticidi che hanno alterato i terreni desertificandoli e mancando le normali cure agroecologiche secolari per questioni di costi. Ma l'Art. 3 comma 2 della Costituzione obbliga lo Stato alla rimozione degli ostacoli economici che impediscono la realizzazione sociale delle attività produttive... Ciò con sovvenzioni ad hoc, come i Pagamenti Agroambientali europei che attraverso i Piani di Sviluppo rurale regionali da 25 anni dovrebbero compensare completamente i costi delle cure agroeco- biologiche delle coltivazioni, la certificazione biologica, l'assistenza tecnica, la formazione e il tutoraggio degli agricoltori biologici, l'innovazione ecc…
In particolare di quelle coltivazioni tutelate dalla Costituzione, in quanto facenti parte del Paesaggio tradizionale millenario e per la salvaguardia della salute ambientale e della fertilità dei suoli (Art. 9, 32, 44). Ma ancora oggi queste enormi risorse, disponibili per tutti gli agricoltori vengono regalate (illegittimamente) a chi usa pesticidi...
La Xilella è ormai diffusa e nessun patogeno può essere eradicato da un territorio una volta insediatosi. La maggior parte dei patogeni e delle avversità delle piante sono di origine esotica, come ad esempio al Peronospora, ma nessuno ha mai pensato a eradicare viti, patate o pomodori…. bensì sono state curate con l'Agroecologia. La cui efficacia è dimostrata da numerose sperimentazioni ...e da millenni di Agri-Cultura.
Fermiamoci e torniamo indieto,è troppo tardi per non fare nulla… "Non c’è alcun boom di casi Xylella": a dirlo è la Regione Puglia.
È sorprendente che il Ministero delle politiche agricole, dopo aver creato un apposito centro per lo studio della Xylella, il CREA, non tiene in alcun conto dei risultati di questo studio, secondo il quale è assolutamente sbagliato operare gli sradicamenti degli ulivi, perché il loro disseccamento è dovuto dall’abbandono delle buone pratiche agricole e dall’uso dei pesticidi che hanno inaridito il terreno.
Sarebbe obbligo del Ministro attuare i risultati di questo studio dal Ministero ordinato, piuttosto che uniformarsi a una politica distruttiva, che deriva da una campagna menzognera avallata dalle centrali a biomasse e dalla Commissione Europea, la quale non lascia occasioni per dimostrare la sua dipendenza dagli interessi neoliberisti ai danni della prosperità dell’Italia.
Il recente documento del CREA deve essere portato all’esame dei giudici, amministrativi o ordinari, presso i quali tendono le cause promosse dagli interessati alla conservazione degli ulivi e Ministero e Regione devono essere diffidati a compiere il loro dovere, che è quello di tutelare la produzione agricola e non di distruggerla.
Si ricorda in proposito che sono evidentissime anche le responsabilità del Ministro dell’Ambiente il quale si ostina a non utilizzare i suoi poteri di prevenzione e ripristino dei danni ambientali, falsamente attribuiti al batterio della Xylella.
Il tutto va denunciato alla Procura della Repubblica e alla Procura regionale della Corte dei Conti.
Il rame ai dosaggi consentiti attualmente non crea problemi alla salute né all'ambiente inoltre si tratta di un elemento essenziale per la vita, in quanto sale minerale e coenzima di numerose reazioni implicate nella fotosintesi e nel metabolismo vegetale ed animale, infatti, lo ritroviamo come integratore alimentare sotto forma di solfato di rame... es. nel multicentrum...
Il rame è fondamentale per la cura biologica di moltissime coltivazioni, così come lo zolfo (e i polisolfuri) che spesso sparisce dal mercato , costringendo gli agricoltori a usare sostanze chimiche tossiche ed inutili...
Le multinazionali continuano il loro sporco programma di sostituire i prodotti naturali, come il rame e lo zolfo con mezzi chimici sintetici che danneggiano rreversibilmente la natura e la salute umana.
Fermiamo questi imbecilli (e informiamo i giornalisti ignoranti)
Il 19 e 20 luglio la Commissione dell’Unione Europea proporrà agli Stati membri una stretta sui pesticidi a base di rame, come il verderame o meglio i fitosanitari a base di sali di rame, consentiti anche in agricoltura biologica e impiegati nella viticoltura ma che hanno un impatto negativo sull’ambiente, inquinandolo, e sulla salute delle persone.
Lettera all' att.ne di Paolo Maddalena - Considerazioni di Giuseppe Altieri, Agroecologo - Programma Convegno Cambiamo Agricoltura del 13 luglio p.v. Camera dei Deputati - Non serve aspettare la prossima PAC per sviluppare l'agricoltura biologica
"L'Italia ha tutto a disposizione da circa 25 anni, al fine di riconvertire l'agricoltura alle tecniche biologiche;
ovvero...
...per dare agli agricoltori biologici il 30% di reddito in più a fronte dei mancati ricavi e maggiori costi, a parità di prezzi convenzionali di mercato…
Laddove anche i Sindaci facessero il loro dovere di tutori della salute dei cittadini ed avessero il coraggio, insieme agli agricoltori, di dichiarare i territori biologici,
diritto inviolabile e costituzionalmente tutelato alla protezione della salute ambientale.
Tutto ciò attraverso i fondi agroambientali gestiti attraverso i PSR regionali (piani di sviluppo rurale).
Conquistati dopo il referendum sui Pesticidi del 1990 a partire dal 1992...
E invece, nonostante denunce di Report (2002) e altre trasmissioni televisive (Ambiente Italia 2001),
le regioni regalano i fondi agroambientali a chi compra glifosate e pesticidi a volontà...
...chiamandola illegalmente agricoltura integrata.
Oltretutto obbligatoria e, pertanto, non più inseribile nei pagamenti agro-climatico-ambientali dei PSR Regionali (dal 2014)
Eppure…
nessuno porta la questione in tribunale, tranne qualche agricoltore coraggioso;
mentre il sottoscritto studia e denuncia la situazione;
ed oggi porta avanti un dottorato di ricerca sull'agroecologia per lo sviluppo rurale per la tutela della biodiversità e della salute ambientale all'Università di Firenze
Non serve aspettare la prossima PAC per sviluppare l'agricoltura biologica.
quest'anno le Regioni hanno a disposizione miliardi di Euro in pagamenti agro-ambientali
che più si spendono e più consentono di sbloccare altri fondi per lo sviluppo rurale
Mentre alcune di esse (es. Umbria) per tutta risposta non consentono di rinnovare i pagamenti agro-ambientali alle aziende biologiche che hanno scaduto i 5 anni di impegno…
Dopo che l'Italia intera, nella vecchia programmazione 2007-2013 non ha speso circa 7-8 miliardi di € , in primis fondi agroambientali destinati al biologico come obbligo e priorità…
...perdendoli per il periodo 2014-2020.
Se in questi due anni prossimi, le regioni aprono i bandi per la riconversione biologica, rispettando quello che prevede la legge
ovvero che i produttori abbiano la compensazione giusta dei mancati ricavi e maggiori costi, più un 20% per spese burocratiche di transazione e un 30% per le azioni collettive (territori biologici)
allora tutta l'agricoltura italiana si impegnerebbe in 5 anni di riconversione biologica completa
impegnando anche i soldi dei futuri PSR 2021-26.
Consentendo di superare la crisi delle aziende agricole vista la grande richiesta di mercato verso un Biologico Pulito e sicuro, certificato e controllato attraverso i 3.000 € ad azienda disponibili dagli stessi PSR, che sostengono anche l'assistenza tecnica…mai attivata… e il tutoraggio delle aziende agricole e la loro formazione verso l'innovazione…
Tutto disponibile da almeno 20 anni !!!
Abbiamo mandato carte, con educazione, a tutti i signori presenti in scaletta a partire dal responsabile ministeriale dr. Blasi Giuseppe...senza ricevere mai risposte…
Ne tanto meno dalla commissione UE che approva i PSR regionali, illegittimamente.
Ora abbiamo fondato un'associazione dal nome "Attuare la costituzione", per le necessarie vertenze di concertazione...….ma ovviamente non ci chiamano nemmeno a parlare, e l'invito alla conferenza a seguire mi arriva da un'amica giornalista per puro caso...
Chiedo pertanto al Presidente Paolo Maddalena di proporre agli organizzatori un mio intervento sulla materia agro-ambientale che sarà oggetto di questa parata parlamentare il giorno 13 luglio
Fiducioso che tra venti anni tutto sarà biologico per Selezione Naturale
gli altri… la maggior parte…stanno morendo di pesticidi e celiache.
un abbraccio sincero
Prof. Giuseppe Altieri "
3474259872
Appello del prof. Giuseppe Altieri contro i pesticidi alle persone per il controllo degli insetti molesti. (video)
Appello del prof. Giuseppe Altieri contro i pesticidi ai sindaci per il controllo degli insetti molesti. (video)
Maurizio Marchi carissimo,
e caro presidente di Medicina Democratica
p.c, Patrizia Gentilini e tutti i medici sensibili
fatemi sapere se la vostra associazione firma la lettera di richieste in materia di pericolosità dei pesticidi all'Ist. Superiore di Sanità, in modo da avviare una messa in mora delle Istituzioni che autorizzano allegramente ogni uso, abuso e deroga su Pesticidi obsoleti e pericolosissimi per la salute ambientale, così come ha proposto l'avv. Jezzi dell'Ass. Attuare la Costituzione, capitanata da Paolo Maddalena, il quale aderirà alle eventuali vertenze d'azione polare da parte delle associazioni
dobbiamo agire...
è già troppo tardi per non fare nulla…
Abbiamo superato tutti i record… tumori dell'infanzia a livello mondiale, neonatali a livello europeo, danni ed effetti teratogeni sugli spermatozoi italici, perdita di aspettativa di vita sana drammatica, con costi morali e sociali spaventosi, in questo inferno in terra rappresentato dall'agricoltura italiana.
A Pistoia abbiamo vinto la prima causa per diritti all'assenza di derive, nel 2011, decretando l'assenza di derive di sostanze tossiche, cosa di per se quasi impossibile da evitare, per cui gli agricoltori convenzionali dovrebbero applicare fasce di sicurezza a coltivazioni biologiche di almeno 200 metri, come sancito dall'ordinanza del comune di Petrosino (TP) a seguito di azioni locali giuridiche e legali da parte di malati di MCS.
Ed allora possono fare tutti i vivai che vogliono…
importante è che i sindaci dichiarino i territori biologici: è un diritto dei cittadini
Andate sul portale www.flipnews dei giornalisti di inchiesta, nella sezione agroecologia trovate la mia perizia con appello ai comuni per dichiarare i territori biologici
l'ho messa a disposizione gratuitamente e nel Salento già molti comuni hanno aderito contro il Piano Xilella
vi sono tutti i riferimenti di legge per dichiarare i territori biologici, in assenza di ostacoli tecnico economici
a seguire anche l'appello ai Sindaci per il divieto dei pesticidi sintetici, firmato da diverse autorità scientifiche e giuridiche-morali
rimango a disposizione per un eventuale incontro in loco coi vivaisti del Pistoiese
E' necessaria una formazione agroecologica per i vivaisti, finanziata abbondantemente dai PSR regionali, insieme ai tutoraggi per le aziende agricole e le attività di innovazione agroecologica a carattere dimostrativo e applicativo…
...dove finiscono questi fondi?
25 anni fa nella zona di Pistoia, e Viareggio-Montevarchi moltissime aziende applicavano la lotta biologica…
poi i progetti sono stati sospesi… mentre oggi le tecniche sono avanzatissime.
Lo dimostra la gestione triennale esclusivamente biologica della difesa dell'Orto Botanico di Firenze - Giardino dei semplici, avviata dal 2016.
i Pesticidi sono pericolosissimi ed inutili, in quanto sostituibili con tecniche alternative obbligatorie e prioritarie per diritti costituzionali e,
dal 1 gennaio 2014 , con l'obbligo di agricoltura integrata. Laddove bisogna rispettare il livello minimo stabilito dalle norme UE, ovvero la decisione CE del 30-12-1996 in materia (All.1 norme OILB)
In Italia si continua da decenni ad andare avanti fuori legge…
…e la cosa incredibile è la mancanza di denunce e diffide (es. ai sindaci)…
siamo passati dai campi di sterminio allo sterminio dei campi…
…nel far west dei Pesticidi: l'Italia
cari saluti
Giuseppe Altieri, Agroecologo
3474259872
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Aderite alla Campagna Sindaci contro l'uso dei pesticidi chimici
E fate pressione verso i vostri Sindaci affinché emettano un'ordinanza sanitaria di divieto territoriale dei Pesticidi, in qualità di tutori della salute ambientale dei cittadini.
Dal momento che non vi sono ostacoli economici grazie ai Pagamenti Agroambientali europei dei Piani di Sviluppo Rurale regionali, che coprono tutti i mancati ricavi e i maggiori costi degli agricoltori per la riconversione biologica.
Cui si aggiunge un 30% di maggiorazione se il Sindaco attua un'azione collettiva dichiarando il TERRITORIO COMUNALE BIOLOGICO.
- allegata denuncia modello dei cittadini di Malles (Bolzano)
- Perizia Sintetica ai fini dei Divieti dei Sindaci che dovrebbero dichiarare i territori biologici come obbligo istituzionale a tutela della salute (a cura di Giuseppe Altieri, Agroecologo)
- sul link alte informazioni
Inviate le vostre firme al mittente
HANNO SOTTOSCRITTO
Giuseppe Altieri, Agroecologo, Associazione Attuare la Costituzione
Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Presidente Ass. Attuare la Costituzione
Grazia Cappugi, Presidente Emerita di Sezione del Consiglio di Stato
Prof. Domenico Corradini H. Broussard, Docente Costituzonalista Università di Pisa
Prof. Alberto Lucarelli, Costituzionalista Università di Napoli
Prof. Miguel A. Altieri, Agroecologo Università di Berkeley - California
Dr.ssa Clara Nicholls, Università di Berkeley California - Presidente SOCLA (Soc. Latino Americana per l'Agroecologia)
Peter Rosset, Agroecologo
Federico Fazzuoli, Autore Televisivo
Prof. Stefano Maini, Università di Bologna
Dr. Pietro Perrino, Dirigente di ricerca emerito CNR Istituto del Germoplasma di Bari
Dr.ssa Antonella Gasparetti, Biologa - Presidente Ass. P.S. Cibus in Primis (Produttori e consumatori biologici)
Dr. Luigi Montano, Uroandrologo, Presidente Ass. ECOFOODFERTILITY, Presidente Società Italiana di Riproduzione Umana
Roberto Altieri, Ricercatore dei CNR
Pindaro Mattoli, Medico Omeopata
Dr. Enrico Lucconi, Asseme (Ass. Sementieri Mediterranei)
Prof. Santi Delia, Università di Messina
Dr. Gaetano Rivezzi, Medico ISDE
Francesca Toppetti, Avvocata
Laura Scalabrini, Ecologista Latina
Marco Bertelli, CREAA
Daniela Commendulli, Presidente Ass. SUM (Stati Uniti del Mondo)
Massimiliano Bianco - ISPRA
Silvia Franzini, Biologa
Associazione Steti Uniti del Mondo - SUM
Graciela Gomez, Avvocata
Fabio Campoli, Agronomo
Radio Gamma 5 - Padova
Radio Roma Capitale
Andrea Pierdicca, Attore
Antonio Tancredi, Regista
Tania Kitsou, Regista Teatrale
Enrico Bellani, Regista
Carlo Faiello, Musicista,
Gaspare Buscemi, Enologo
Marco Tiberti, Ass. European Consumers
Johannes dr. Fragner-Unterpertinger, Comitato promotore per il comune di Malles libero da pesticidi
Franco Valentini, Scrittore
Dr. Giancarlo Ugazio, Patologo Ambientale
Dr.ssa Rita Ghiringhelli, Coordinatrice progetto di legge per la tutela degli ammalati di patologie ambientali
Virgilio Violo, Giornalista - Flipnews
Maurizio Fratta, Giornalista - l'Altrapagina
Paolo D'Arpini - Circolo Vegetariano
Luigi Salvador Ecologista WWF Veneto
Dr. Franco Libero Manco - Presidente AVA
Dr.ssa Patrizia Gentilini Oncoematologa - ISDE
Dr. Massimiliano Bianco - ISPRA (European Consumers)
Jessica Calosci, giovane casalinga disoccupata
Gianni Paternò, corrispondente per la Sicilia di Italia a tavola.
Prof Giuseppe Di Fede, Direttore Sanitario dell' Istituto di Medicina Genetica e Preventiva di Milano
Giorgio Fornoni, Reporter - REPORT
Roberto Gatti, Direttore WebMagazine Wine Taste
Turri Francesco, Club Olio Vino Peperoncino Editore
Giuseppe Mele, NoScorie International
Franco Trinca, Presidente Ass. NOGM
Nicola Lo Conte, Medico Primario Oculista e Naturopata
Antonio Calabro', Ricercatore aerospaziale, Ingegnere elettronico, Inventore
Franca Nocera, giornalista Freelance International Press
Alexander Sergievskij, Free Lance International Press (FLIP)
Concetta Baiamonte, Cittadina italiana
Michela Bardi, Cittadina Italiana
Nerina Negrello, Cittadina Italiana Bergamo
Piersabatino Deola detto Piero, 81 anni - Assemini (Ca)
Trulio Olimpia
Jessica Boveri, Dresano - MI
Maria Hebel - Ecologista
Univ. Prof. Dr. Andreas Conca, Direttore Servizio Psichiatrico - Comprensorio Sanitario di Bolzano
Ciro Aurigemma, psicologo, delegato Lazio Avi, Ass.Vegetariana Italiana. e per l' ecologia
Michele Monetta, Presidente UP Bio (Produttori Biologici)
Alberto Fostini, Naturopata
Gennaro Ferrillo, Ass. Cortocircuito Flegreo
Convegno conclusivo dei corsi per assaggiatori di olio promossi da ENUIP e Unipromos per conoscere la grande eccellenza italiana dell’olio extravergine di oliva
Roma, 20 giugno – Grande successo per il corso “Assaggiatori di olio di Oliva”, promosso da ENUIP e da Unipromos, che ha permesso ai giovani inoccupati, disoccupati e svantaggiati di divenire assaggiatori dell’oro giallo. A chiusura del programma e per festeggiare gli importanti risultati raggiunti, presso la sede ENUIP ha avuto luogo il “Convegno finale. Progetto Gourmet dell’Olio” che ha visto gli interventi del Rappresentante di Unipromos Luca Cefisi e del suo Direttore Domenico Mamone, del Direttore dell’ENUIP Elisa Sfasciotti, del Presidente ENUIP Nazareno Gerardo Insardà, del Capo Panel Gianfranco De Felici e dell’Esperta assaggiatrice di olio vergine ed extravergine di oliva Simona Cagnoli.
Un’ occasione unica per rimarcare l’importanza di queste iniziative di carattere culturale, di opportunità di lavoro, di profilo sociale e destinate ad una continuità, grazie alla grande partecipazione del pubblico che ha potuto partecipare a titolo gratuito.
Anche gli Istituti Pubblici sono stati i protagonisti e partner di questo importante progetto di formazione, come l’ Istituto Alberghiero – Agrario Domizia Lucilla di Roma rappresentato dalla Prof.ssa Paola Pinna.
Meritevole di nota è stato l’intervento del Professore Chef Felice Santodonato, che in rappresentanza di IPSEOA di Tor Carbone diretto da Cristina Tonelli, ha sottolineato la necessità di integrare corsi del genere nelle scuole. Proprio l’Istituto Tor Carbone è riuscita ad avviare questi corsi grazie l’ intervento del Dott. Salvo Cacciola che tramite un accordo con Elisa Sfasciotti ha dato la possibilità agli studenti meritevoli di usufruire di questo corso professionale.
Una competenza necessaria per l’economia attuale che vede una forte penalizzazione per gli olii delle piccole aziende, costrette a far fronte alle produzioni con mezzi anacronistici e a contendersi il mercato con produttori stranieri che importano ed esportano, purtroppo, olii di qualità assai inferiore. Saper degustare in maniera analitica è uno strumento che porta benefici sia al venditore che al consumatore, consapevole nella scelta di un prodotto di qualità da usare nella propria tavola. Non solo favorire il Made in Italy ma anche aggiornare sulle nuove tecnologie a disposizione, che gran parte del’ Italia fatica ad utilizzare per mancanza di conoscenza e fondi.
Nonostante il suo nascere da poco e la sua fase sperimentale, questo programma è destinato ad avere una forte risonanza e a ritagliarsi un posto di nota tra i progetti più interessanti ed improntati promossi negli ultimi anni.
I risultati relativi al biennio 2015-2016 mostrano la presenza di pesticidi nel 67% delle acque superficiali e nel 33% di quelle sotterranee, sulla base dei dati provenienti dalle Regioni e dalle Arpa/Appa.I pesticidi sono le sostanze chimiche utilizzate in agricoltura, ma anche in altri settori, per combattere organismi ritenuti dannosi. Come tali, tuttavia, rappresentano un rischio per gli ecosistemi e per l’uomo, che in seguito al loro uso possono essere esposti ai residui lasciati nell’ambiente. Lo scorso 10 maggio l’ISPRA ha presentato l’edizione 2018 del “Rapporto nazionale pesticidi nelle acque”, che raccoglie le informazioni delle indagini svolte nel biennio 2015-2016.
Sono 35.353 i campioni di acque superficiali e sotterranee analizzate in Italia nel biennio 2015-2016, per un totale di quasi 2 milioni di misure analitiche e 259 sostanze rilevate (erano 224 nel 2014). Nel 2016 sono stati trovati pesticidi nel 67% dei 1.554 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 33,5% dei 3.129 punti delle acque sotterranee, con valori superiori agli SQA nel 23,9% delle acque superficiali e nel 8,3% delle acque sotterranee. Gli erbicidi, in particolare, rimangono le sostanze riscontrate con maggiore frequenza principalmente per le modalità ed il periodo di utilizzo che ne facilita la migrazione nei corpi idrici, ma aumenta significativamente anche la presenza di fungicidi e insetticidi.
Nonostante un notevole incremento dell’attività di monitoraggio e l’evoluzione dei metodi analitici – con un aumento della copertura territoriale, del numero di campioni e delle sostanze cercate – le sostanze responsabili della maggior parte dei superamenti normativi (come il glifosate e l’AMPA, l’ATRAZINA-desetildesisopropil o il metolachlor ESA per citare alcuni esempi), non sono ricercate omogeneamente sul territorio nazionale.
Il glifosate, insieme al suo metabolita AMPA, è analizzato in 5 regioni (nel biennio precedente era monitorato solo in Lombardia) ed è l’erbicida che presenta il maggior numero di superamenti. Nel 2016, infatti, entrambe le sostanze risultano superiori agli standard di qualità ambientale per le acque (SQA) previsti dalla norma, rispettivamente nel 24,5% e nel 47,8% dei siti monitorati per le acque superficiali.
Significativa la presenza di altri erbicidi, come nel caso del metolaclor, che supera i limiti nel 7,7% dei punti di monitoraggio e del suo metabolita metolaclor-esa – ricercato solo in Friuli Venezia Giulia – che supera i limiti nel 16% dei siti, nonché del quinclorac, superiore ai limiti nel 10,2% dei casi. Tali valori dimostrano l’opportunità di estendere in maniera uniforme il monitoraggio anche in altre regioni.
Nel complesso, salgono a quasi 400 le sostanze ricercate in Italia. La situazione è differente tra regione e regione ed e’ indispensabile incrementare il monitoraggio riguardo a nuove sostanze indicate dalle linee guida dell’ISPRA.
La maggior presenza di pesticidi si riscontra nella pianura padano-veneta, dove le indagini sono generalmente più approfondite (in termini di numerosità dei campioni e di sostanze ricercate); nelle regioni del nord, infatti, si concentra più del 50% dei punti di monitoraggio della rete nazionale. Nel resto del paese la situazione resta ancora abbastanza disomogenea: non sono pervenute, infatti, informazioni dalla Calabria e in altre regioni la copertura territoriale è limitata, così come resta limitato, nonostante l’aumento, il numero delle sostanze ricercate.
Sempre a livello regionale, la presenza dei pesticidi interessa oltre il 90% dei punti delle acque superficiali in Friuli Venezia Giulia, provincia di Bolzano, Piemonte e Veneto, e più dell’80% dei punti in Emilia Romagna e Toscana. Supera il 70% in Lombardia e provincia di Trento. Nelle acque sotterrane è particolarmente elevata in Friuli 81%, in Piemonte 66% e in Sicilia 60%. Si precisa che dove il dato è superiore alla media, c’è stata un’ottimizzazione del monitoraggio in termini di punti di prelievo, che si concentrano in modo particolare nelle aree dove vi è più presenza di pesticidi, nonché in termini di numero di sostanze analizzate oltre che di miglioramento delle prestazioni analitiche.
Si segnala, dopo oltre dieci anni di diminuzione, un’inversione di tendenza nelle vendite di prodotti fitosanitari, che nel 2015 sono state pari a 136.055 tonnellate, comunque inferiori alle 150.000 del 2002 (anno in cui si è avuto il massimo). Significativo invece il calo delle vendite dei prodotti tossici e molto tossici che nel periodo di riferimento segnano un -36,7% rispetto al massimo di oltre 5.000 tonnellate raggiunto in passato. La media nazionale delle vendite riferite alla Superficie Agricola Utilizzata (SAU) è pari a 4,6 kg/ha. Si collocano al di sopra: Veneto con oltre 10 kg/ha, Provincia di Trento, Campania ed Emilia Romagna che superano gli 8 kg/ha e Friuli-Venezia Giulia 7,6 kg/ha..
Alla diminuzione delle vendite però non corrisponde un’analoga diminuzione della frequenza di pesticidi nelle acque. Nel periodo 2003-2016, infatti, oltre al numero delle sostanza trovate aumentano anche i punti interessati dalla presenza di pesticidi che sono cresciuti di circa il 20% nelle acque superficiali e del 10% in quelle sotterranee. La ragione va cercata nel’aumento dello sforzo di monitoraggio e della sua efficacia, ma anche nella persistenza delle sostanze e nella risposta complessivamente molto lenta dell’ambiente, in particolare nelle acque sotterranee. I benefici della diminuzione delle vendite di pesticidi si potranno vedere solo in futuro.
Infine, i piani di monitoraggio vengono redatti sulla base dell’analisi delle pressioni: di conseguenza, i fitosanitari vengono ricercati e molto spesso trovati prevalentemente in corpi idrici a rischio per le diffuse pressioni agricole.