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”Ciao Micol, maestra e amica di tante eleganti stagioni. Te ne sei andata quasi in punta di piedi, con quello stile inconfondibile che è stato il fil rouge di tutta la tua splendida vita.”
E’ stato un colpo al cuore non solo per chi, come me, le voleva un bene lungo oltre trent’anni. Trent’anni fatti di stupore, di ammirazione ma soprattutto di quella dolcezza che, attraverso il suo sorriso sempre un pochino ironico, addolciva i lati di un carattere forte, volitivo, deciso, forse un pochino “scomodo” ma che l’aveva aiutata a diventare quella ineffabile “lady di ferro” della grande moda italiana che il difficile universo del “fashion” internazionale ci invidiava.
Questo è – facendo uno strappo alle fondamentali regole del giornalismo – un “addio” personale ad una grande donna, ma soprattutto a colei che mi onora essere stata una mia grande amica.
I ricordi si affollano alla mente con punte di nostalgia e di tenerezza. Mi voleva bene Micol ma non mancava mai di “riprendermi” quando qualcosa in me – secondo lei – non andava per il verso giusto. Come quella volta al Quirinale, in un grande galà a chiusura della settimana dell’ Alta Moda (anni ’80) dove giunsi – ahimé – con pantaloni e giacca neri (allora divisa d’ordinanza per le columnist del settore). Incontrai, nello splendore del salone delle feste, proprio lei, la mia cara Micol . L’abbracciai ma lei, squadrandomi con quegli occhi che sapeva rendere di ghiaccio, mi sibilò “E tu vieni da Parma vestita così !? “ “Veramente – balbettai – non sapevo della festa…”
“E allora ? Quando lo hai saputo, stamattina, potevi venire in atelier e ti avremmo trovato qualcosa di più idoneo … No?”
Ma poi mi sorrise. “Meno male che almeno non sei brutta : così guarderanno te e non quello che hai addosso!”
Questa era Micol, la “mia Micol” che credevo immortale.
Mi viene in mente di quell’altra volta, quando chiacchierando del più e del meno, scoprimmo che la mia mamma (ancora vivente) era nata a pochi chilometri da Traversetolo (a Fidenza) un giorno prima di lei : il 7 novembre 1913. La notizia la commosse e la divertì. Penso che da quel giorno cominciò a considerarmi quasi una figlioccia.
La storia di Micol inizia nel lontanissimo 8 novembre di quasi 102 anni fa quando a Traversetolo, nel “Ducato” di Parma, nacque quella piccola/grande donna che sarebbe diventata una pietra miliare dell’alta moda italiana.
E’ bello pensare che quel giorno (era il periodo dell’estate di San Martino) a spazzare le solite grigie nebbie della Padania, ci fosse un sole splendido ed inatteso, incaricato di dare il benvenuto a colei che assieme alle sorelle Giovanna e Zoe, nei lunghi anni a venire, avrebbe inondato di luce tante importanti pagine del grande libro della Storia del Costume e della Moda.
Una lunga, meravigliosa vita quella di Micol, vissuta in un crescendo trionfale, una sinfonia nella quale le note sono sempre state “battute in levare”, le cui tappe incredibili, cosparse di successi, hanno precorso e vinto tempi duri e momenti difficili, superando invidie e avversità e portando la Moda italiana – l’Alta Moda firmata Sorelle Fontana – a ottenere lusinghieri riconoscimenti mondiali.
Dalla tranquilla Traversetolo che le diede i natali, alla stimolante Roma che le diede fama e successo (città della quale da tempo Micol è diventata cittadina d’onore) dove giunse, assieme alle sorelle Zoe e Giovanna, subito dopo la guerra e da qui partì alla conquista vittoriosa del difficile (e allora sonnacchioso) mondo della moda, sconvolgendone le regole stantie e innovandone lo spirito e i contenuti.
1913/2015 : quasi centodue anni che, attraverso il duro calvario di due guerre mondiali, hanno cambiato il volto della Storia così come lo straordinario lavoro delle tre Sorelle Fontana ha rivoluzionato lo stile e lo spirito della moda.
Attrici e nobildonne affollavano l’atelier delle “Sorelle Fontana”. Audrey Hepburn, Linda Christian, Ava Gardner, principesse e regine facevano “la fila” per avere un loro abito. Erano i tempi d’oro della “Hollywood sulle rive del Tevere” e le tre Sorelle ne erano le padrone incontrastate.
E ieri se ne è andata anche lei “Micol la combattiva”, unica testimone rimasta di quel trio favoloso, di una vita costellata di grandi successi, di riconoscimenti mondiali all’arte di questa illustre traversetolese e delle sue altrettanto mitiche sorelle.
Micol Fontana |